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Tony Esposito, un’artista partenopeo che nella sua carriera da compositore e percussionista ha venduto ben 10 milioni di copie in tutto il mondo con il notissimo brano “Kalimba de luna” ricevendo tantissimi premi, tra questi “Il disco per l’estate” nella metà degli anni ‘80.
Il brano “Kalimba de luna” è tutt’ora ancora ascoltato e amato dalle persone ed è ancora in continua vendita, perché ci sono molti gruppi che la propongono nei loro concerti.
Le “opere musicali” dell’artista campano regalano agli ascoltatori “viaggi” in epoche antiche, nelle stratificazioni primordiali facendo fluttuare le persone in culture diverse, tutte le sue creazioni sono con una nota sempre presente della sua terra natia.
Il brano “Kalimba de luna” è frutto di una sua continua ricerca e curiosità verso l’arte e culture non occidentalizzate, sincere e generose. Le sue composizioni suggeriscono all’immaginazione dei fruitori scene dai toni caldi e freddi, melodie istintive, ancestrali e allo stesso tempo razionali, con la stessa impronta crea anche le sue opere pittoriche, essendo anche un artista di arti applicate.
Tony Esposito è un’artista figurativo e sperimentale, ha frequentato l’Accademia di Belle arti di Napoli, ed è anche inventore di strumenti musicali come il tamborder che viene usato durante nelle sue performance.
L’artista partenopeo vive a Roma da tanti anni ed è consapevole del ruolo sociale dell’artista ha nella società, è molto presente sui social,sempre in prima persona ad esporsi su qualsiasi tematica dei nostri tempi e a questo proposito a lasciato a noi de L’Osservatore d’Italia un’intervista esclusiva.
Stai scrivendo qualche altro capolavoro?
Sto lavorando ad un nuovo progetto musicale… naturalmente questo periodo ha influito sulle mie composizioni. Le tematiche principali sono centrate sull’ambiente, sull’operato e lo scempio attuato dall’uomo sul pianeta terra e non possono essere ignorate nemmeno dall’arte.
Sei sempre presente contro la violenza sugli animali, vuoi lasciare una tua considerazione? Cosa bisognerebbe fare?
Sono un accanito sostenitore sui diritti degli animali, vivo con essi e mi rendo conto che anche l’Italia ha un bassa coscienza animalista, sono sempre più frequenti casi di violenza sugli animali. Tutta questa violenza, così gratuita, sembrerebbe una proiezione del proprio stato di malessere e violenza repressa che si manifesta verso chi non può reagire…va detto che manca in realtà un’organizzazione molto valida e con iniziative decise. A questo va ricordato che tranne il grande coraggio di Greenpeace sulle stragi degli animali marini e sulle foche da pelliccia, ma che purtroppo non riescono ad evitare ogni anno.
Vivi a Roma?
Vivo a Roma dal ’79, mi trasferì con Alan Sorrenti (napoletano anche lui) in cerca di fortuna perché al quel tempo la città eterna con le sue case discografiche e le televisioni era il luogo ideale per realizzare i propri sogni.
Daresti un consiglio a chi vuole fare il musicista per professione?
Se dovessi dare un consiglio a chi vuole fare la professione del musicista e non del cantante sicuramente non lo dissuaderei, anche se i tempi non sono molto favorevoli, ma credo che l’arte, quella nobile e fatta con amore, passione e cultura.. prima o poi ripaga…le mode passano e lasciano nel vuoto gli illusi che vivono solo nel vento favorevole del momento…e non hanno la capacità di adattarsi ai tempi che cambiano. Io penso che un vero artista sa cogliere la magia nelle forme che cambiano arricchendo il nuovo con la forza e la conoscenza della storia.
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