Scienza e Tecnologia
Torna Maker Faire, 350 stand dal 25 al 27 ottobre a Roma
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3 settimane fail
Innovazione, creatività e scoperta: queste le tre parole chiave che fungeranno da tema portante della dodicesima edizione della “Maker Faire Rome – The European Edition”, l’evento promosso e organizzato dalla Camera di Commercio di Roma che torna dal 25 al 27 ottobre negli spazi del Gazometro Ostiense. Oltre 350 gli stand espositivi dove si potranno toccare con mano centinaia di progetti di innovatori, creativi, startup, aziende, studenti, università e istituti di ricerca.Non mancheranno poi conferenze, attività didattiche, lezioni e laboratori aperti a tutti. Al centro di questa edizione ci saranno temi caldi come l’intelligenza artificiale, l’Internet delle cose, la manifattura digitale, l’economia circolare, l’agritech, per arrivare fino alle ultime scoperte nel campo sanitario, del metaverso e della realtà aumentata. Tante le novità che verranno presentate, come il nuovo dispositivo robotico per la riabilitazione FloatEvo, sviluppato da Istituto Italiano di Tecnologia e Inail, così come un innovativo progetto sulla Digital Fabrication che punta a dimostrare come le tecnologie di fabbricazione digitale possano rilanciare il Made in Italy. Grande spazio verrà dedicato alla robotica, in collaborazione con l’Istituto di Robotica e Macchine Intelligenti presieduto da Antonio Bicchi e il Laboratorio nazionale di Intelligenza Artificiale del Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica. In parallelo e in sinergia con Maker Faire Rome si svolgerà sempre al Gazometro anche la sesta edizione dell’evento I-RIM 3D, dove si potranno conoscere i più recenti progressi nel campo della robotica e delle macchine intelligenti anche grazie a speaker di rilievo internazionale provenienti da Giappone, Germania e dal Mit di Boston. Per la prima volta la Maker Faire si allargherà dal Gazometro anche agli spazi adiacenti dell’Istituto Superiore Antincendi, dove sarà possibile visitare “The new Green is Black”, la prima mostra collettiva di arte contemporanea sul Biochar, ovvero il carbone vegetale ottenuto per riscaldamento ad alte temperature di scarti (biomasse perlopiù certificate) in assenza di ossigeno e risultante dall’evitamento di combustione e di emissione di anidride carbonica in atmosfera, oltreché prezioso alleato nella cattura e nello stoccaggio della stessa CO2. Insomma, anche quest’anno alla fiera dedicata agli inventori e all’innovazione ne vedremo delle belle.
F.P.L.
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Dragon Ball: Sparking! Zero, l’ultimo picchiaduro dedicato all’universo di Akira Toriyama
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26 Ottobre 2024
Dragon Ball: Sparking! Zero è il nuovissimo videogame di Bandai Namco dedicato all’universo del maestro Akira Toriyama. Il titolo è disponibile per Pc e sulle console della famiglia Xbox e su PlayStation 5. Questo prodotto è una vera e propria lettera d’amore ai fan del manga e dell’anime in quanto debutta sul mercato con il più grande ventaglio di combattenti mai visto in un videogioco ufficiale tratto dall’anime di Toei, con oltre 182 volti tratti da tutte le saghe con protagonista Son Goku. Senza però sorprendere troppo, i contenuti della modalità per giocatore singolo si focalizzano sugli eventi di Dragon Ball Z e Dragon Ball Super, arrivando fino all’arco della Sopravvivenza dell’Universo. Al primo impatto i giocatori più affezionati al franchise possono notare che le meccaniche di gioco sono state rispolverate in gran parte dai precedenti titoli dedicati a Goku e compagni, ripristinando l’ormai onnipresente telecamera alle spalle del proprio personaggio. Inoltre gran parte delle combo disponibili, il cui parco mosse per quello che concerne i pulsanti è uguale per ogni personaggio, si risolvono nella ripetuta pressione di due soli tasti. L’evasione e la difesa dipendono dalla capacità di muoversi con il giusto tempismo e di leggere le animazioni avversarie. Come in passato, è importantissimo sapersi muovere con disinvoltura tra ambientazioni ricche di dislivelli, ostacoli distruttibili ed elementi che influiscono sulle logiche del combattimento. Proprio tali elementi di scena rendono Dragon Ball: Sparking! Zero un titolo davvero molto simile all’amatissimo anime, ma mai come adesso tali elementi erano stati trattati con tanta attenzione e cura per i dettagli. Ad esempio, spostarsi da uno scontro nei cieli di Namecc a un combattimento subacqueo influenza di molto la velocità con cui si ricarica la propria aura, una barra dalla quale dipende la possibilità di utilizzo delle due abilità offensive caratteristiche di ogni combattente. Bisogna anche considerare un indicatore a parte che si riempie lentamente con lo scorrere del tempo o inanellando offensive contro gli avversari; una volta carico, tale indicatore ricompensa il giocatore con punti abilità spendibili nell’esecuzione di tecniche di potenziamento che vanno a modificare temporaneamente le statistiche del personaggio. In alternativa, si possono ricevere bonus di altra natura, oppure cambiare forma, di fatto modificando le abilità offensive a disposizione. Questi stessi punti possono essere infine impiegati per attivare lo stato “sparking”, un potenziamento temporaneo durante il quale ogni personaggio colleziona una serie di bonus statistici che non solo lo rendono estremamente più pericoloso sul campo di battaglia, ma che gli permettono di sfoderare la devastante terza, e spettacolare, tecnica offensiva. A sentirle raccontare tutte queste cose potrebbero sembrare un crogiolo di meccaniche estremamente complesse, ma quando si è impegnati negli scontri tutto prende vita con estrema naturalezza, grazie a un ritmo dell’azione sostenuto e incalzante. Il movimento in aria e a terra non è sempre perfetto e può capitare di eseguire tecniche che non vanno a segno come ci si aspetterebbe, ma tra azioni evasive, teletrasporti e tecniche d’attacco dagli effetti coreografici stupefacenti Dragon Ball: Sparking! Zero riesce a tradurre in modo estremamente fedele e divertente l’idea di combattimento promossa dalla serie animata. L’immediatezza degli scontri fa comunque da contraltare a una complessità di gioco suggerita dalla modalità Allenamento che potrà essere toccata con mano esclusivamente sfidando degli avversari umani al di fuori della modalità storia, in quanto una volta padroneggiati i rudimenti degli scontri ci si può facilmente accorgere che sfruttando lo stato “sparking” per inanellare combo fisiche una dopo l’altra sarà estremamente semplice portare a compimento ogni sfida contro la CPU, anche al livello di difficoltà più elevato. Quindi se da principio il livello di sfida, soprattutto per i giocatori più avvezzi a questo tipo di videogames, può sembrare abbastanza semplice, è nella modalità online che il gioco mostra la sua vera natura e un livello di sfida molto alto.
Il fulcro dell’esperienza di Dragon Ball: Sparking! Zero è la modalità Battaglia, che altro non è che la Storia. Una volta selezionato uno degli otto personaggi tra Goku, Vegeta, Gohan, Piccolo, Trunks del futuro, Freezer, Black Goku e Jiren, si ripercorrono gli eventi principali legati al relativo personaggio scelto durante gli archi temporali di Dragon Ball Z e Dragon Ball Super. Naturalmente la storia di Goku è quella più corposa partendo dallo scontro con Radish fino al Torneo Del Potere, mentre altre sono più corte come quella di Black Goku e Jiren avendo avuto molto meno spazio all’interno dell’opera. Per avere il quadro completo bisogna giocare con tutti i personaggi, e la storia viene narrata attraverso un mix tra “diapositive” fisse, semi animate e cutscenes, con tanto di opzione per cambiare il “POV” in tempo reale, offrendo quindi un punto di vista inedito per alcune scene iconiche. Vedere il sacrificio di Goku contro Cell direttamente dagli occhi di Goku è sicuramente qualcosa di unico, e può essere interessante anche per chi già conosce le scene a memoria. Dragon Ball: Sparking! Zero tuttavia si spinge oltre, e in alcune battaglie soddisfacendo determinate condizioni oppure con dei bivi narrativi durante le cutscenes si possono sbloccare dei veri e propri “universi narrativi alternativi” con storie totalmente inedite. A volte si tratta di modifiche minori, ad esempio scegliendo di sfidare Radish accompagnati da Crilin invece di Piccolo, e che tornano sul “giusto binario” senza grandi ripercussioni, altre volte invece portano a diramazioni più profonde e ben diverse dalla storia che tutti conoscono proponendo dei finali alternativi. Il concetto delle storie alternative è qualcosa di molto presente in Dragon Ball: Sparking! Zero, infatti la seconda modalità principale è la Battaglia Personalizzata. Si tratta di un vero e proprio editor dove poter creare degli scontri personalizzati con personaggi, regole e perfino trama e dialoghi. Si possono quindi creare delle “mini fan-fiction” per dare vita a scontri e storie mai viste, e le potenzialità sono virtualmente infinite visto che si possono anche condividere e scaricare le opere create dalla community. Sono inoltre presenti i classici tornei e battaglie normali in cui formare team di massimo 5 personaggi e sfidare la CPU o altri giocatori sia online che in locale in split-screen, tuttavia quest’ultima modalità tuttavia ha la limitazione di avere unicamente la Stanza dello Spirito e del Tempo come scenario selezionabile. Dragon Ball: Sparking! Zero offre 12 teatri di battaglia più alcune varianti degli stessi come giorno o notte, ed oltre ad essere parecchio estesi sono, come già accennato, interamente distruttibili e reagiscono alle violente esplosioni durante i combattimenti. La Stanza dello Spirito e del Tempo è l’unico scenario che fa eccezione essendo sostanzialmente vuoto e privo di qualsiasi elemento scenografico.
Altro elemento fondamentale della produzione, sono gli scontri online. Tale tipologia di gioco è costituito da un sistema di tornei e battaglie sia libere che classificate contro altri giocatori da tutto il Mondo e rappresenta la vera sfida. Dragon Ball: Sparking! Zero, come già detto, ha un impressionante rosa composta da ben 182 personaggi al lancio (anche se molti sono semplici “varianti” dello stesso lottatore), per cui il trovare un bilanciamento è quasi impossibile, ma gli sviluppatori hanno tentato comunque di trovare una soluzione con un sistema di punti. Ogni giocatore può avere un team da massimo 15 punti, e ogni personaggio ha un punteggio in base alla sua forza. Mostri sacri come Gogeta Super Saiyan 4 o Goku Ultra Istinto costano ben 10 punti, le versioni normali di Goku e Vegeta 5 punti, mentre il simpatico Mister Satan solo 1 punto, per cui sta a a chi gioca decidere se sacrificare degli slot per avere il proprio eroe preferito in grado magari di vincere da solo oppure optare per un team più bilanciato. A questo si aggiunge la possibilità di trasformarsi o effettuare fusioni nel mezzo della battaglia, un altro aspetto molto amato dei vecchi Budokai Tenkaichi e che acquista anche un aspetto strategico in Dragon Ball: Sparking! Zero. Se ci si sente abbastanza pronti, infatti, si può scegliere di prendere le versioni base dei personaggi che costano meno punti per avere un team con più membri possibile, e una volta accumulati abbastanza Punti Abilità (che si ricaricano da soli con il tempo) si sbloccano le trasformazioni e fusioni per avere comunque i personaggi più forti e con un ulteriore boost alle statistiche rispetto al personaggio già pronto. Il rovescio della medaglia naturalmente è che accumulare i punti richiede tempo, e nel frattempo bisogna sopravvivere con personaggi più deboli con il rischio che uno venga sconfitto prima di poter arrivare alla fusione. I sopracitati Punti Abilità rappresentano solo uno dei tanti fattori da tenere in mente nel corso delle battaglie poiché danno accesso ad abilità uniche per ogni lottatore, come ad esempio buff temporanei, teletrasporti, barriere di energia e altro ancora. Si tratta di un sistema ben noto ai fan di Budokai Tenkaichi, ma come già detto il gameplay è molto simile ai precedenti capitoli. Ci si può quindi spostare liberamente nell’arena ed eseguire scatti ad alta velocità per raggiungere gli avversari lontani ed ingaggiare un combattimento ravvicinato fatto di combo, schivate e counter, oppure tentare una mossa speciale se si ha abbastanza energia caricata. L’aura è fondamentale per eseguire tutta una serie di comandi avanzati che rendono più profondo di quanto possa sembrare un sistema di combattimento all’apparenza semplice, ma che in realtà è davvero ben strutturato. A chiudere l’offerta contenutistica di Dragon Ball: Sparking Zero sono un’Enciclopedia dove osservare i modelli di ogni lottatore con informazioni e curiosità, le Missioni di Zeno per guadagnare premi e Sfere del Drago con cui ottenere ulteriori ricompense e lo Shop dove usare gli Zeni guadagnati per comprare costumi con cui personalizzare i personaggi, capsule con cui potenziare le statistiche, componenti estetici per il profilo e personaggi con cui ampliare il roster. A livello Grafico e tecnico, il titolo utilizza a dovere l’Unreal Engine 5 con colori brillantissimi e un uso quasi esagerato di effetti particellari che rendono le esplosioni di energia un vero e proprio spettacolo per gli occhi. Inoltre i 60 fps rendono l’azione di gioco fluida nonostante la frenesia e la velocità delle battaglie. Non mancano tuttavia alcuni piccoli cali di frame rate quando si sovrappongono troppe esplosioni o elementi dello scenario che si distruggono, ma nulla che vada ad intaccare in maniera grave l’esperienza di gioco. Come sempre il doppiaggio è disponibile in giapponese e inglese, mentre i sottotitoli sono localizzati in italiano. Tirando le somme possiamo dire che Dragon Ball: Sparking! Zero è il degno successore della trilogia di titoli Budokai Tenkaichi apprezzati su PS2 e Nintendo Wii, e un videogioco sicuramente consigliabile agli appassionati della serie. L’estrema immediatezza del sistema di scontri, e il gigantesco ventaglio di combattenti a disposizione non può che consacrarlo come uno dei più ambiziosi adattamenti della serie animata di Toei Animation. Il nostro consiglio è sicuramente di giocarlo e rigiocarlo in quanto è veramente uno spettacolo per gli occhi e per i sensi.
GIUDIZIO GLOBALE:
Grafica: 9
Sonoro: 9
Gameplay: 9
Longevità: 8,5
VOTO FINALE: 9
Francesco Pellegrino Lise
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IO, al via la sperimentazione dei documenti digitali sull’app
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26 Ottobre 2024
Il futuro è destinato a essere sempre più digital e meno cartaceo. E a conferma di quanto detto c’è una novità davvero molto importante che è destinata a toccare tutti noi. E’ partita infatti la versione digitale della Patente di guida, della Tessera sanitaria e della Carta europea della disabilità sull’app IO, a disposizione dei primi 50.000 cittadini. “Dopo due anni di lavoro costante e discreto, il governo ha mosso il primo passo verso la realizzazione del Sistema It-Wallet, una rivoluzione digitale che ho fortemente sostenuto fin dal mio insediamento e che andra’ a regime nel 2025′, sottolinea il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti. I tre documenti digitali – viene spiegato – potranno essere utilizzati in sostituzione dei corrispettivi documenti fisici e nello specifico, in questa prima fase, solo per interazioni offline: la Patente di guida potrà essere utilizzata solo in Italia per dimostrare di essere abilitato alla guida in caso di controlli delle forze dell’ordine; la Tessera sanitaria – Tessera europea di assicurazione malattia permetterà di accedere alle prestazioni fornite dal Servizio sanitario nazionale; la Carta europea della disabilità avrà i medesimi usi già previsti con la versione del documento fisico. Il rilascio per i cittadini ha un calendario di abilitazione: dal 23 ottobre 50mila cittadini; dal 6 novembre 250mila; dal 30 novembre 1 milione; dal 4 dicembre per tutti gli utenti dell’app IO. Il futuro è sempre più digital e da adesso in poi dimenticare i documenti a casa non rappresenterà più un problema in quanto saranno sempre a portata di smartphone.
F.P.L.
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Sword Art Online Fractured Daydream, l’ultimo capitolo della serie
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13 Ottobre 2024
Sword Art Online: Fractured Daydream, l’ultimo videogame della saga, è uscito finalmente per PlayStation 5, Xbox Series X|S, Nintendo Switch e PC tramite Steam. Il titolo è la prima avventura multiplayer live-service su vasta scala in assoluto nella serie videoludica di Sword Art Online. Il titolo offre una storia completamente nuova per l’avventura sviluppata da Reki Kawahara. Kirito e i suoi compagni si trovano all’interno del famoso sistema ALfheim Online e l’introduzione del misterioso sistema Galaxia sconvolge l’universo, dando vita a una trama intrigante e coinvolgente. In esso infatti i protagonisti possono rivivere eventi del loro passato. Sulla carta tutto questo suona molto bene ma presto tutto andrà storto e sarà il momento in cui diverse linee temporali si uniranno seminando il caos. Questa trovata rappresenta qualcosa di molto positivo, in quanto non è necessario aver giocato ai precedenti titoli proprio perché Fractured Daydream aggiunge vari eventi che ora possono essere rivissuti, ma da diversi punti di vista. Che si sia fan sfegatati del franchise o ci si avvicini per la prima volta alla saga, ci si potrà comunque divertire senza avere addosso quella fastidiosa sensazione di essersi persi qualcosa. La fusione dei mondi virtuali ha permesso agli sviluppatori di creare una storia originale che riunisce tutti i personaggi amati dagli estimatori, offrendo ai giocatori la possibilità di impersonare il loro preferito in un roster particolarmente ricco. Fractured Daydream si distingue per una narrazione lenta e ben costruita, che si sviluppa in modo graduale senza svelare troppo fin da subito. A differenza dei capitoli precedenti, i dialoghi sono più naturali e incisivi, evitando le forzature narrative che spesso caratterizzavano la serie. La storia, pur essendo originale, è ricca di riferimenti al passato e di parallelismi con altre opere, creando un legame profondo con i fan di lunga data. La localizzazione in italiano, poi, aggiunge un ulteriore livello di profondità all’esperienza di gioco. La trama si sviluppa in modo fluido e coinvolgente, grazie anche a un game design ben studiato che permette ai giocatori di esplorare liberamente il mondo di gioco e di interagire con i personaggi in modo significativo. Un aspetto particolarmente apprezzabile è la longevità dell’avventura. La trama principale è ben strutturata e offre numerose ore di gioco, mentre le attività secondarie e il multiplayer aggiungono un ulteriore livello di profondità e rigiocabilità. La possibilità di giocare in cooperativa con gli amici rende l’esperienza ancora più divertente e coinvolgente.
A livello di giocabilità il nuovo capitolo della saga di Sword Art Online introduce un approccio diverso da quanto visto in passato. Abbandonando le vaste aree esplorative, Fractured Daydream si focalizza infatti su spedizioni intense e dinamiche. Questa scelta si rivela vincente, offrendo un’esperienza di gioco più focalizzata e coinvolgente. Ogni missione è una sfida unica, che richiede ai giocatori di adattarsi a diverse situazioni e di sfruttare al meglio le abilità dei loro personaggi. Il sistema di combattimento è fluido e reattivo, con una vasta gamma di attacchi e combinazioni di mosse a disposizione. Le abilità speciali e le magie aggiungono un ulteriore livello di profondità al gameplay, consentendo ai giocatori di personalizzare il proprio stile di gioco e di affrontare le sfide in modo creativo. L’universo di gioco, pur essendo più circoscritto rispetto ai precedenti capitoli, è denso di dettagli e di atmosfere suggestive. Le ambientazioni variano da foreste incantate a dungeon oscuri, offrendo un’esperienza visiva sempre stimolante. Inoltre, la presenza di eventi dinamici e di nemici imprevedibili contribuisce a rendere ogni missione un’avventura unica. Un altro elemento che distingue Fractured Daydream è la forte enfasi sulla progressione del personaggio. Grazie a un sistema di livellamento e di sblocco delle abilità chiaro e intuitivo, i giocatori possono personalizzare i loro personaggi in modo profondo, adattandoli al proprio stile di gioco preferito. Insomma, Fractured Daydream è senza ombra di dubbio un importante passo avanti per il franchise di Sword Art Online, in grado di garantire un’esperienza di gioco coinvolgente grazie a una narrazione avvincente e a un gameplay dinamico. Tuttavia, alcuni aspetti, come ad esmpio l’art direction, mostrano ancora margini di miglioramento. Il gameplay è indubbiamente il punto di forza del titolo. Le spedizioni, ispirate a Granblue Fantasy: Relink, sono divertenti e sfidanti, e il sistema di combattimento è fluido e reattivo. La possibilità di personalizzare profondamente i personaggi e di sperimentare diverse combinazioni di abilità aggiunge un ulteriore livello di profondità al gameplay. Tuttavia, alcuni giocatori potrebbero trovare la curva di difficoltà iniziale un po’ troppo ripida, soprattutto nelle prime fasi del gioco. Ma una volta che si prende la mano i divertimento è assicurato. Tirando le somme, Sword Art Online: Fractured Daydream è senza dubbio un punto di svolta per la serie, in quanto dona un’esperienza di gioco più completa e coinvolgente rispetto ai suoi predecessori. Il titolo vanta un sistema di combattimento dinamico e appagante, un’ampia rosa di personaggi personalizzabili e una storia veramente avvincente. La possibilità di giocare sia in solitaria che in cooperativa con gli amici aggiunge poi un ulteriore livello di rigiocabilità e siamo sicuri che tale aspetto sarà molto apprezzato da chi lo giocherà. Perché diciamocelo, più un gioco dura, più si è felici.
GIUDIZIO GLOBALE:
Grafica: 8,5
Sonor: 8,5
Longevità:8,5
Gameplay: 9
VOTO FINALE: 8,5
Francesco Pellegrino Lise