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Redazione Lazio

TOSCANA, ECCO COME E' STATA AFFRONTATA E RISOLTA L'EMERGENZA ARSENICO

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Tempo di lettura 4 minuti "Non c’era alternativa a questo investimento – ha sottolineato l’assessore Bramerini – se non quella di costringere i sindaci ad assumere atti di divieto all’uso dell’acqua."

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Redazione

Livorno – Inaugurata la centrale di trattamento di Franciana per la bassa val di Cornia e Isola d’Elba  per l’eliminazione del Boro e Arsenico  dall’acqua potabile più innovativa al Mondo con tecnologia del Gruppo Zilio spa di Bassano del Grappa Vicenza. Oltre 20 milioni investiti per rispettare i parametri europei ed evitare ai sindaci di imporre divieti. L’impegno, anche se sul filo di lana, è stato rispettato. L’Asa spa di Livorno ha inaugurato ieri pomeriggio a Franciana, alla presenza dell’assessore regionale Anna Rita Bramerini, il nuovo impianto per l’abbattimento del boro di 350 litri secondo e Arsenico per 260 litri secondo  dalle acque ad uso potabile. Da fine dicembre, data di scadenza della proroghe concesse dall’Ue le acque della falda della Val di Cornia vendono interamente convogliate nella stazione di Franciana con un contenuto di boro di circa 4 microgrammi/litro e ne escono con lo 0,3. Ben al di sotto, quindi, del limite consentito di un microgrammo/litro.

Una situazione del tutto particolare, quella della Val di Cornia, dovuta alla presenza nelle colline metallifere, di notevoli quantità di boro che si deposita sulle ghiaie e viene poi rilasciato nelle acque. Un problema eccezionale affrontato, insieme a quello della presenza di arsenico, in modo eccezionale dall’Asa con un progetto costato 20, 5 milioni di euro, con un contributo delle Regione di 8,5 milioni.

Nel febbraio dell’anno sorso l’Asa aveva infatti inaugurato, sempre a Franciana, l’impianto per l’abbattimento dell’arsenico da 260 litri secondo sempre costruito dalla Gruppo Zilio spa . Per diminuire poi gli emungimenti dai pozzi della Val di Cornia, soggetti per l’eccessivo sfruttamento ad infiltrazioni salmastre, sono stati costruiti 13 nuovi pozzi all’Isola d’Elba, riducendo, anche se di poco, la quantità di acqua immessa nella condotta sottomarina, sulla quale sono stati comunque investiti 1,8 milioni per migliorane l’efficienza.

«Per abbattere l’arsenico è sto usata una tecnologia completamente Italiana , la tecnologia è brevettata e permette di assorbire totalmente l’arsenico nell’acqua per il consumo umano senza dosaggi chimici e non alterando le ottime caratteristiche dell’acqua ,  ha sottolineato il direttore dell’Asa Michele Caturegli – quando l’Asa ha iniziato ad affrontare il problema per il boro non c’erano tecnologie disponibili sufficientemente affidabili».

A progettare e costruire in Team con Asa Spa Livorno “ gestore del sevizio idrico”  è stata la società Gruppo Zilio spa di Bassano del Grappa, azienda leader nel settore delle acqua Potabili .La riduzione del boro avviene attraverso filtri a resine a scambio ionico . Nell’impianto di Franciana entreranno per essere depurati circa 11 milioni di metri cubi di acqua all’anno. Prima passeranno dall’impianto del boro, poi da quello dell’arsenico. Ma per raccogliere tutte le acque della Val di Cornia l’Asa ha dovuto modificare l’impianto ad anello che serve i quattro comuni (Piombino, San Vincenzo, Campiglia e Suvereto, costruendo 40 chilometro di nuove condotte, con un costo aggiuntivo di 6 milioni. L’acqua dei pozzi di Suvereto, che prima veniva immessa direttamente nella condotta ad anello, ora arriva a Franciana, per poi riessere di nuovo spinta verso le case suveretane. Tutto questo ovviamente avrà un costo che, secondo le valutazioni del presidente di Asa Fabio Del Nista, inciderà con un aumento del 5% delle bollette emesse nel territorio di competenza l’Asa, circa 400mila all’anno.

«Non c’era alternativa a questo investimento – ha sottolineato l’assessore Bramerini – se non quella di costringere i sindaci ad assumere atti di divieto all’uso dell’acqua. È stato un lavoro di squadra – ha aggiunto – il Responsabile Commerciale Dott. Simone Zilio che ci ha consentito di mettere insieme capacità professionali uniche al mondo». L’impianto è dotato di strumenti che consentiranno di monitorare in continuo la qualità dell’acqua in uscita sia in loco che presso la centrale operativa H 24 situata a Bassano del Grappa che permette di monitorare più di 120 impianti istallati in Europa  «I dati registrati in tutti i punti di prelievo – ha precisato l’assessore all’ambiente Marco Chiarei – saranno i sempre accessibili nel sito del Comune».

Anche il past rector dell’Istituto superiore di sanità Ottaviani e il suo successore Lucentini hanno sottolineato l’importanza, a livello europeo, dell’impianto realizzato a Franciana. «Investimenti e costi di gestione che qualcuno deve pagare – ha sottolineato il direttore dell’Ambito idrico toscano Alessandro Mazzei – con la fiscalità generale o con le tariffe».

«Il consumo di acqua in Val di Cornia è notevole – ha sottolineato il presidente del comitato di sorveglianza dell’Asa Fabio Baldassarri – per la presenza di dell’industrie, di un agricoltura qualifica e del turismo». La Val di Cornia consuma 8,14 milioni di mc di acqua all’anno a cui devono essere aggiunti i fabbisogni dell’Elba per altri 7,12 milioni, di cui solo 2,8 coperti con risorse autonome dell’isola.

Consumi che negli anni hanno costretto sempre di più ad approfondire i pozzi e provocato l’ingresso di acque salmastre, che a loro volta hanno contribuito a far salire la percentuale di arsenico. «Con gli impianti di Franciana – ha sottolineato l’assessore Bramerini – abbiamo ridato acqua buona alla Val di Cornia, un risultato che ora va presidiato».

I sette filtri di resine Andelbor  sst 100 di cui dispone l’impianto devono essere rigenerati in automatico  ogni 29 ore per sottrarre il boro accumulato. Dalla loro manutenzione dipende il mantenimento dei parametri di qualità. Ma dove va a finire il boro? «Stiamo trattando al cessione alla società Larderello – spiega l’ingegner Caturegli – che oggi è costretta ad importarlo. Può dare un vantaggio economico ed è comunque sempre meglio che scaricarlo in mare».

La tecnologia adottata scrive Damiano Zilio CEO del Gruppo, è frutto di un lavoro degli ultimi anni fatto dal Management del gruppo  Dott. Alessandro Zurla e da  team fantastico di ingegneri che attualmente operano  all’interno del Gruppo Zilio che ha permesso alla società fondata nel 1959 da Adriano Zilio di diventare tra i primi operatori nel trattamento delle Acqua Potabili per i microinquinanti come Arsenico, Vanadio, Boro e altri elementi pericolosi , la società dopo gli eccellenti risultati ottenuti negli ultimi anni ha avviato una serie di nuovi progetti per la filtrazione di acqua di mare per uso potabile con membrane innovative che verranno usate anche per il recupero dell’acque di scarico dei depuratori per uso industriale e nel 2012 è riuscita a presentare al livello Europeo un progetto innovativo per la costruzione di un nuovo impianto di produzione di masse filtranti per l’Arsenico Vanadio  con il progetto Rigenera, il nuovo stabilimento  sarà costruito sempre nel Bassanese per i primi del 2014 e permetterà all’azienda Zilio di avviare ed esportare le proprie attività anche in india , Usa e Asia

L’innovazione e la passione sono la base per una crescita delle aziende italiane nel mondo e questo sarà la parola chiave  di Zilio per il prossimo triennio.


 

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Litorale

Anzio e Nettuno, prorogato il commissariamento. Cosentino (SI): “Notizia attesa e auspicata”

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Il Consiglio dei ministri ha prorogato il commissariamento dei comuni di Anzio e Nettuno. La proroga del Commissariamento di sei mesi dovrebbe terminare il 22 novembre 2024. Anche se potrebbero essere accorciati i termini con un provvedimento del Governo per permettere le elezioni comunali in autunno. Se al contrario si completasse il commissariamento le lezioni potrebbero essere svolte nella primavera del 2025.

“Sulla proroga del commissariamento dei comuni di Anzio e Nettuno, nessun dubbio che sia una notizia attesa e auspicata, in uno scenario di acclarata presenza di infiltrazione mafiosa e operatività di ben 4 ‘ndrine di origine calabrese. – Dichiara in una nota Danilo Cosentino Segretario regionale di Sinistra Italiana Lazio – Sinistra Italiana – prosegue Cosentino – da anni insieme alle realtà civiche cittadine ha tenuto alta l’attenzione sui comuni del litorale romano ben prima dell’indagine Tritone, con atti parlamentari e la presenza costante sul territorio.
La proroga arriva all’indomani della sentenza della Corte di Appello che conferma le 34 condanne emesse dal gup di Roma e che quindi ribadisce inequivocabilmente la presenza di una locale di ‘ndrangheta ad Anzio e Nettuno diramata in molti settori imprenditoriali fino ad infiltrare le amministrazioni. Le tempistiche impongono una seria riflessione delle forze progressiste e di sinistra delle due città che hanno la responsabilità ed il dovere di unirsi per affrontare nel 2025 le amministrative più delicate della storia di questi territori.”

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Cronaca

Guidonia Montecelio, guida senza patente e assicurazione con arnesi da scasso in macchina

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I Carabinieri della Tenenza di Guidonia Montecelio hanno denunciato un uomo di 21 anni, gravemente indiziato del delitto di possesso ingiustificato di strumenti atti a forzare serrature.
Durante l’ordinaria attività di controllo del territorio volta anche a contrastare i furti in abitazione, i Carabinieri hanno fermato un’autovettura con a bordo il giovane che risultava non aver mai conseguito la patente. Visto il particolare stato di agitazione del 21enne, ben noto alle forze dell’ordine per aver commesso numerosi reati contro la persona ed il patrimonio, i Carabinieri hanno deciso di eseguire una perquisizione veicolare, rinvenendo diversi attrezzi per scassinare serrature, per i quali il 21enne non ha fornito spiegazioni utili a giustificarne il possesso. Il veicolo, inoltre, è risultato privo di copertura assicurativa.
Per la guida senza patente e con veicolo privo di assicurazione, il 21enne è stato sanzionato amministrativamente mentre per il possesso ingiustificato di strumenti atti allo scasso è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Tivoli.



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Metropoli

Colleferro, controlli serrati dei Carabinieri contro la mala movida

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Continua incessante il controllo del territorio da parte dei Carabinieri della Compagnia di Colleferro che, nelle ultime ore, hanno svolto una serie di servizi mirati a prevenire i reati connessi con il fenomeno della “movida” nonché quelli legati all’uso di droga e alcool.

Numerose le pattuglie dislocate nel centro di Colleferro, nei pressi di locali pubblici, presi d’assalto da centinaia di giovani soprattutto nel weekend.

Nel corso dei controlli alla circolazione stradale, i Carabinieri della Radiomobile hanno denunciato un 29enne della provincia di Roma per aver disatteso le prescrizioni imposte dall’Autorità Giudiziaria.

Nella notte, a finire nel mirino degli stessi militari è stato un 19enne del posto sorpreso nella Piazza Willy Monteiro Duarte con un grammo di hashish, sottoposto a sequestro.

Il bilancio delle attività è di 77 persone identificate, 61 veicoli controllati, di cui due sequestrati perché sprovvisti della copertura assicurativa e ritirata una patente di guida. In totale, i Carabinieri hanno sanzionato 5 automobilisti indisciplinati per un importo complessivo pari a 2.000 euro.

Il servizio svolto dai Carabinieri della Compagnia di Colleferro rientra in un dispositivo areale di prevenzione più ampio disposto dal Comando Provinciale di Roma che mira a garantire maggiore sicurezza nei luoghi di maggiore aggregazione sociale, mantenendo sempre alta l’attenzione, specie nei fine settimana, anche per la sicurezza della circolazione stradale.

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