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Tpl, Anguillara e Trevignano: “Le carte nascoste… perche’?” 5 domande di Mago Otello alla paladina dell’onestà

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ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Tacciare l’articolo sulla vicenda dello sperpero dei 95 mila euro afferenti il trasporto pubblico locale come fake news è sintomo di spudorata malafede e debolezza soprattutto quando si annunciano carte senza farle vedere, come ormai è abituata perennemente la Sindaca Anselmo (ora sospesa a tempo indeterminato dal partito a Cinque Stelle).

Certo non prendiamo esempio da chi le “Bufale sgrammaticate le produce di continuo”

e soprattutto si agita solo dopo essere stata sollecitata dall’Anac su richiesta del Presidente di AnguillaraSvolta il quale pur essendo non eletto allo scranno consiliare, è vivo e fiero oppositore dall’esterno ad una compagine sempre più arroccata su se stessa e priva di qualsiasi iniziativa politica che risolva le problematiche della Città come in primis la potabilità dell’ acqua dei pozzi del Montano e Ponton Elce.

Un breve riepilogo della vicenda

Sergio Manciuria, presidente di AnguillaraSvolta, su richiesta di alcuni cittadini per la verifica del grado di inquinamento dei mezzi di trasporto, richiede accesso civico in data 5 febbraio 2019 per conoscere gli aspetti legati alle modalità di sostituzione con analoghi a gas ed elettrici.

QUI L’ACCESSO AGLI ATTI DEL 5 FEBBRAIO 2019

Oltre i 30 giorni obbligatori di legge (alla faccia della decantata trasparenza grillina) e cioè a far data dall’11 Marzo 2019 riceve la documentazione afferente il contratto e modalità di trasporto pubblico.

Il 12 Marzo 2019, solo 24 ore dopo che Manciuria inoltra l’esposto all’Anac dove evidenzia le incongruenze, la stessa Autorità Anticorruzione apre il procedimento tempestivamente e cioè il successivo 14 Marzo.

Il 15 Marzo, il giorno successivo all’apertura dell’indagine ANAC, l’amministrazione comunale di Anguillara Sabazia con determina 283 del 18 Marzo 2019 avvia ufficialmente la procedura per il recupero delle somme del ribasso d’asta pari a 88 mila euro oltre Iva.

Comprendiamo la differenza e le difficoltà di leggere e assimilare (nonostante i trascorsi)  le carte tra la Anselmo e Manciuria (la prima ci ha messo ben 900 giorni, mentre il secondo 24 ore), ma addirittura equiparare il ruolo di minoranza a quello di Sindaco e maggioranza pseudo pentastellata per quasi tre anni ci sembra come la favola del bue che dice cornuto all’asino.

Solo dopo essere pizzicati nell’orgoglio di non essere stati all’altezza sotto il profilo amministrativo, sostengono di conoscere la situazione da tempo. Da quanto tempo? E perchè tacere prima dell’apertura dell’inchiesta da parte dell’Anac? Forse si attende la fine del procedimento per esibire le fantomatiche carte?.

5 domande alla paladina dell’onestà

Orbene noi facciamo cronaca e aspettiamo fiduciosi, ma sorgono spontanee cinque domande che rivolgiamo alla paladina dell’onestà (rammentiamo la sua condanna passata in giudicato per aver accusato ingiustamente dei cittadini di aver rubato assegni da lei emessi) affinchè illumini con la sua sfera magica la questione in essere:

1) Se era a conoscenza dell’esborso di circa 95.000/00 prima dell’esposto da parte di Manciuria perchè aspettare l’inchiesta Anac?

2) Se il procedimento in essere era antecedente alla richiesta di accesso agli atti per quale motivo mantenere il riserbo invece di sbandierarlo in perfetto stile “Honestà” del Movimento Cinque Stelle?

3) Quali determine e sanzioni ha prodotto il Responsabile Anticorruzione di Anguillara Sabazia prima della richiesta di accesso atti del 5 Febbraio 2019 di Manciuria ?

4) I due consiglieri alternati in questi da lei delegati al trasporto pubblico locale quando hanno prodotto la relazione sulla vicenda e inoltrato all’Anac?

5) Le responsabilità di un sindaco per oltre due anni e mezzo la ritiene equivalente a sei mesi da consigliere di opposizione in piena campagna elettorale in concomitanza con lei?

La morale del fare l’onesto solo se onesti almeno intellettualmente si può riassumere nella favola di Esopo: La Volpe e l’uva! Un insegnamento molto importante:  non bisogna disprezzare qualcosa solo perché non lo si può ottenere, come fanno le persone che non ammettono di non riuscire in qualcosa. Piuttosto sarebbe meglio impegnarsi di più per raggiungere l’obiettivo, con molta pazienza e umiltà. 

Mago Otello

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Castelli Romani

Asl Roma 6, all’ospedale dei Castelli operativo il nuovo reparto di terapia subintensiva

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Un servizio fondamentale per chi è colpito da ictus

Presentata l’Unità Trattamento Neurovascolare (UTN) dell’ospedale dei Castelli (ODC). Un reparto di terapia subintensiva dotata di 5 posti letto, strumentazione tecnologica e diagnostica di alto profilo e ad alta intensità di cura destinata ad accogliere pazienti affetti da lesioni cerebrovascolari acute, di natura ischemica o emorragica.

Il nuovo servizio si inserisce nella rete dell’Emergenza tempo-dipendente della Regione Lazio come unità di I livello che ha come riferimento la UTN di II livello del Policlinico Tor Vergata.

A sua volta l’Ospedale dei Castelli rappresenta la struttura di riferimento per l’ictus acuto per l’ospedale di Velletri.

Presenti il Commissario Straordinario Asl Roma 6 dott. Francesco Marchitelli, il Direttore Sanitario Asl Roma 6 dott. Vincenzo Carlo La Regina, il Direttore Medico di Presidio (Odc) dott. Daniele Gentile, il Dr Fabrizio Sallustio Direttore UOSD Unità Trattamento Neurovascolare (UTN), Responsabile Unità Ictus-Ospedale dei Castelli, il Dr Carlo Capotondi direttore UOC Radiologia Diagnostica ed Interventistica, la Dr.ssa Carla Giancotti direttore UOC Anestesia e Rianimazione oltre ai
sindaci di diversi Comuni, istituzioni, autorità militari, civili e religiose. La presentazione ha visto anche la partecipazione di diversi sindaci del territorio e del sindaco di Lanuvio e deputato della Repubblica Andrea Volpi.

“Il nuovo reparto UTN – dichiarano il Commissario Straordinario Marchitelli insieme al Direttore Sanitario La Regina – rappresenta un servizio fondamentale dove ogni giorno si compiono gesti straordinari per salvare vite. La sua apertura è un tributo all’impegno verso il miglioramento della salute pubblica e alla dedizione del personale medico, che con professionalità, impegno e cuore si adopera per offrire cure di altissimo livello. Innovazione e dedizione alla cura delle persone sono tra i pilastri cardine che ci permettono di continuare a fare importanti passi insieme per la comunità”.

A inizio 2024, all’UTN e a tutto l’Ospedale dei Castelli è andato il premio di centro ictus “Diamond” conferito dal gruppo ISA (Italian Stroke Association)-Angels (società deputata all’implementazione dei percorsi diagnostico-terapeutici dell’ictus in Europa).

L’UTN rappresenta un reparto in cui operano, in un modello di multidisciplinarietà, diversi professionisti tra cui neurologi vascolari ossia con esperienza nella diagnosi e cura delle patologie cerebrovascolari, infermieri dedicati, fisioterapisti, logopedisti, dietisti.

“Uno degli obiettivi principali dell’UTN – dichiara il Dr Fabrizio Sallustio, Direttore UOSD Unità Trattamento Neurovascolare (UTN), Responsabile Unità Ictus-Ospedale dei Castelli – è ridurre i tempi di intervento in caso di emergenza neurovascolare. Grazie alla presenza di personale esperto e all’infrastruttura specializzata, i pazienti possono ricevere trattamenti cruciali in modo tempestivo senza doversi spostare a Roma con il rischio di gravi conseguenze e complicazioni a lungo termine. Inoltre, l’approccio multidisciplinare del reparto consente di valutare ogni caso in modo completo, individuando le migliori strategie terapeutiche per ciascun paziente”.

Tanto più lunga è l’occlusione arteriosa tanto più esteso è il danno cerebrale che ne deriva. Dal 2023 infatti, a seguito dell’evidenza di tempi di trasferimento ben oltre le 2 ore per i pazienti che, candidati alla trombectomia meccanica, venivano trasferiti a Tor Vergata per effettuare la procedura endovascolare, di comune accordo con la Radiologia Interventistica, coordinata dal Dr Carlo Capotondi e dal responsabile della team di radiologi interventisti dr Daniel Konda e il reparto di Terapia Intensiva, coordinata dalla dr.ssa Carla Giancotti e dal responsabile del reparto dr.ssa Simona Straffi, si è deciso di trattare questi pazienti direttamente presso l’Ospedale dei Castelli. Ad oggi tale scelta è stata premiata dai risultati in termini di esito clinico che attestano una percentuale di pazienti a medio-termine con indipendenza funzionale e autonomi (56%), nessuna disabilità (43.5%), disabilità moderata ma in grado di spostarsi autonomamente (18%), (disabilità grave 10%) (mortalità 12%).

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Diffamazione, Alessandra Costante (Fnsi): “Carcere per i giornalisti misura incivile”

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“Gli emendamenti presentati in commissione Giustizia dal senatore di FdI Gianni Berrino al ddl Diffamazione dimostrano che qualcuno non ha capito molto delle sentenze della Corte costituzionale in materia. Il carcere per i giornalisti è un provvedimento incivile e denota la paura di questo governo nei confronti della libertà di stampa. Questa è l’orbanizzazione del Paese”. Lo afferma Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi.

“Parlare di carcere in caso di quella che viene considerata ‘diffamazione grave’ – prosegue – significa voler mettere il silenziatore a molte inchieste giornalistiche. Appare, inoltre, del tutto pretestuosa e funzionale a un disegno liberticida la confusione tra fake news e diffamazione a mezzo stampa. Con queste norme faremo un altro salto indietro nelle classifiche internazionali sulla libertà di informazione. L’auspicio è che in Parlamento anche pezzi della maggioranza sappiano reagire di fronte a questo ennesimo sfregio all’articolo 21 della Costituzione”.

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Costume e Società

Vittorio De Sica: il Maestro del Neorealismo nel cinema italiano

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Nel panorama del cinema italiano, pochi nomi risplendono con la stessa intensità e importanza di Vittorio De Sica. Regista, attore e icona del Neorealismo, De Sica ha lasciato un’impronta indelebile sulla storia del cinema, sia in patria che a livello internazionale. Il suo contributo al cinema italiano è stato non solo significativo, ma anche rivoluzionario, influenzando generazioni di cineasti e spettatori.

Nato nel 1901 a Sora, in provincia di Frosinone, De Sica ha iniziato la sua carriera nel mondo dello spettacolo come attore teatrale, per poi approdare al cinema negli anni ’30. Tuttavia, è negli anni ’40 che ha raggiunto il suo apice artistico, diventando una delle figure centrali del movimento neorealista italiano. Con film come “Sciuscià” (1946), “Ladri di biciclette” (1948) e “Miracolo a Milano” (1951), De Sica ha portato sullo schermo storie di semplici persone comuni, mostrando la realtà quotidiana e le difficoltà della vita nell’Italia del dopoguerra.

La capacità di De Sica di cogliere l’essenza umana nei suoi film è stata evidente anche nei suoi ruoli da attore. La sua performance memorabile in “Ladri di biciclette”, dove interpreta un disoccupato che cerca disperatamente di recuperare la sua bicicletta rubata, è stata acclamata dalla critica e dal pubblico, confermando il suo talento poliedrico.

Ma è soprattutto il suo lavoro dietro la macchina da presa che ha reso De Sica una leggenda del cinema. I suoi film sono caratterizzati da una semplicità ed un’onestà straordinarie, con una fotografia in bianco e nero che cattura magistralmente l’atmosfera di povertà e speranza dell’Italia del dopoguerra. Inoltre, De Sica ha saputo dirigere i suoi attori in modo naturale e autentico, spesso scegliendo volti non professionisti per dare maggiore realismo alle sue storie.

Oltre ai suoi contributi al Neorealismo, De Sica ha dimostrato la sua versatilità come regista con film di diversi generi, tra cui commedie brillanti come “Matrimonio all’italiana” (1964), con Sophia Loren e Marcello Mastroianni, e drammi intensi come “Umberto D.” (1952), una toccante storia di un anziano pensionato che lotta per sopravvivere in una società che lo dimentica.

Il suo impatto sul cinema italiano e mondiale è stato riconosciuto con numerosi premi e riconoscimenti, tra cui quattro Oscar alla miglior sceneggiatura originale e un Leone d’oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia. Ma più importante di tutti i premi, il vero lascito di Vittorio De Sica è il suo straordinario corpus di opere cinematografiche, che continuano a ispirare e commuovere gli spettatori di tutto il mondo, dimostrando il potere senza tempo del cinema nel raccontare storie umane universali.

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