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Trieste, No Green pass e No vax: 8mila persone al corteo

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Momenti concitati nei pressi di piazza Unità

Ottomila persone hanno partecipato al corteo del Coordinamento No Green pass a Trieste. Lo ha reso noto la Questura di Trieste. Per la città si è trattato di un numero molto alto, il secondo degli ultimi dieci anni dopo una delle ultime manifestazioni dei No Green pass e No vax, quando hanno sfilato in centro circa 15mila persone. Quello odierno è stato il settimo corteo a Trieste contro l’obbligatorietà del Green pass.     

Le persone si sono concentrate in piazza Libertà per la manifestazione organizzata dal Coordinamento No Green pass cittadino. Da qui è partito il corteo, aperto da un furgone sul quale era montato un altoparlante dal quale è stato più volte raccomandato ai partecipanti di indossare la mascherina e che illustrava le ragioni della protesta. Assente il leader del Coordinamento La gente come noi, Stefano Puzzer, oggi fuori città.

Giunto in piazza Oberdan, il corteo no green pass si è fermato invece di tornare al punto di partenza, in piazza della Libertà, come era previsto dal programma. Secondo quanto hanno spiegato gli organizzatori, i manifestanti si sono sciolti prima perché in piazza Oberdan ha sede il Consiglio regionale e dunque, simbolicamente, la protesta ha coinvolto anche le istituzioni locali dalle quali si sono sentiti “attaccati” nei giorni scorsi. Nel tardo pomeriggio, sul posto sono rimaste circa 300 persone.

Momenti concitati nei pressi di piazza Unità, dove i manifestanti hanno cercato di entrare nonostante le transenne e la presenza delle forze dell’ordine, oggetto di insulti al pari del presidente del Consiglio, Mario Draghi, e del sindaco Roberto Dipiazza.

Trieste si era svegliata con piazza Unità completamente transennata, in applicazione del decreto prefettizio del primo novembre scorso che vietava lo svolgimento di manifestazioni nell’area. 

Se non saranno “rispettate tutte le prescrizioni dell’Autorità di Pubblica Sicurezza” la Questura valuterà “le singole posizioni degli organizzatori e dei manifestanti in relazione alla previsione dell’art. 18 comma 5 del TULPS” secondo il quale “i contravventori al divieto o alla prescrizione dell’Autorità sono puniti con l’arresto fino a un anno e con l’ammenda da euro 206 a euro 413”. Lo riportava una nota della Questura di Trieste in risposta al Coordinamento No Green pass il quale aveva annunciato che alla manifestazione di oggi sarebbero stati rispettati gli obblighi di mascherina e distanziamento, ma non di costituire un servizio d’ordine.

Spintoni a giornalista a Milano, due in questura

Un giornalista di Fanpage è stato spintonato da un No Green pass in piazza Fontana prima dell’inizio del 16esimo corteo contro la certificazione verde. L’uomo, che ha messo una mano sulla telecamera del cronista, è stato accompagnato in questura insieme al fratello, sopraggiunto in un secondo momento per dargli manforte. Quest’ultimo era sprovvisto dei documenti d’identità.

I manifestanti si sono radunati intorno alle 17.00, in piazza Fontana almeno tremila persone, compresi alcuni manifestanti vestiti con i ‘gilet gialli’ in omaggio al movimento francese che per mesi è sceso in strada a Parigi. “Lavoratori contro il green pass, ora e sempre resistenza”, è lo striscione che espongono i ‘gilet gialli’ tra i quali figurano lavoratori della logistica. Tra i cori più gettonati “giù le mani dai bambini”, in riferimento alla possibile estensione dell’obbligo vaccinale.

In 3mila a Padova, insulti a una giornalista

Circa tremila manifestanti “no green pass” hanno sfilato oggi per le vie del centro storico di Padova, dove un paio di persone hanno aggredito verbalmente una giornalista di Telenuovo, mentre stava riprendendo il corteo. “Lei deve dormire male dalla vergogna, vi dovete vergognare tutti, vi siete fatti un vaccino inutile – le hanno inveito contro – ; lei ha il cervello fuso, voi raccontate solo quello che vi pare”. La provocazione è andata avanti dieci minuti, mentre la giornalista riprendeva tutto. L’eco della notizia di questa aggressione è stata duramente criticata sui social. Mai prima di oggi i manifestanti no pass avevano preso di mira i giornalisti in modo così esplicito. A parte questo episodio, la manifestazione è proseguita senza altri incidenti.Questo è probabilmente l’ultimo corteo autorizzato dei no pass,martedì prossimo è previsto un comitato in prefettura pervalutare lo stop.

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riapre il museo Benedetto Robazza

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Valerio Aprea porta sul palco i canti I e XXXIII dell’Inferno di Dante
 
Lunedì 25 marzo 2024, in occasione del Dantedì, verrà inaugurato, a Rocca Priora, il nuovo allestimento del MuRo | Museo Benedetto Robazza.
 
Durante la mattinata si terranno alcune visite guidate a cura dello staff del Polo Culturale Monsignor Giacci, mentre il pomeriggio – dalle ore 15:30 alle ore 17:00 – sarà possibile partecipare su prenotazione a due turni di visite guidate tattili per vedenti e non vedenti a cura dell’Associazione Museum.
 
E dopo i saluti istituzionali del Sub Commissario Prefettizio del Comune di Rocca Priora, Alessandra Pascarella e del Presidente della Fondazione Cultura Castelli Romani e del Consorzio Sistema Castelli Romani, Giuseppe De Righi, ecco il momento centrale della giornata: la lectura Dantis dei canti I e XXXIII dell’Inferno a cura di Valerio Aprea.
 
Attore poliedrico dallo stile personalissimo, che porta sia sul palco che in alcune delle più importanti produzioni televisive e cinematografiche italiane degli ultimi anni. A cominciare dal ruolo di ‘sceneggiatore’ nella serie cult “Boris” fino a quello di latinista nella saga cinematografica “Smetto quando voglio” di Sydney Sibilia, che gli è valsa la candidatura ai David di Donatello 2014. Dal 2020 è nel cast di “Propaganda Live” su La7 e dal 2021 è tra i protagonisti della serie tv Sky Original “A casa tutti bene” di Gabriele Muccino, per la quale ha ricevuto la candidatura ai Nastri d’Argento 2022.
 
Il Museo si trova nel cuore del Centro storico di Rocca Priora, all’interno del “Polo Culturale Monsignor Francesco Giacci”, e ospita la mostra permanente dello scultore Mario Benedetto Robazza – scomparso nel 2020 – : suggestive opere scultoree in marmo e in bronzo e dipinti che delineano un percorso unico ispirato alla Divina Commedia di Dante Alighieri ed in particolare ai trentaquattro canti dell’Inferno. Ammirando l’allestimento museale è possibile ripercorrere la genesi dell’opera del Maestro Robazza in quel continuum di studi e di approfondimenti che, a partire dalla prova d’autore in bronzo ai dipinti e ai bozzetti, si chiude con l’opera monumentale, vero capolavoro del Maestro e unica nel suo genere: un nastro di sculture lavorate in altorilievo per una superficie di 90mq che racchiudono tutti i canti dell’Inferno.
 

Privo di virus.www.avast.com



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doppio trionfo nel circuito europeo Under 23 di fioretto con Franzoni e Lorenzi

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Frascati (Rm) – Il Frascati Scherma ha conquistato Zagabria. Nella capitale croata è andato in scena la prova del circuito europeo Under 23 di fioretto dove il club tuscolano ha visto il successo di due suoi atleti: tra le donne Margherita Lorenzi è stata autrice di una prestazione senza sbavature che le è valsa il primo gradino del podio. Nella stessa prova Ludovica Genovese ha concluso al decimo posto e Nicole Capodicasa al 17esimo. Tra gli uomini bravissimo Giuseppe Franzoni che ha sbaragliato la concorrenza mettendo in mostra una scherma determinata e incisiva. Nella stessa gara da segnalare anche il sesto posto di Luis Macedo e il 27esimo di Adriano Genovese.
Ad Atene (in Grecia) e a Padova sono andate in scena due prove di Coppa del Mondo Assoluta di sciabola dove non ci sono stati particolari squilli dal punto di vista individuale per i portacolori del Frascati Scherma: la migliore è stata Irene Vecchi che ha chiuso al 12esimo posto, mentre Chiara Mormile ha terminato 23esima. Entrambe le atlete hanno contribuito al quarto posto ottenuto dall’Italia nella prova a squadre. Tra gli uomini Riccardo Nuccio ha terminato 51esimo, Lorenzo Ottaviani 138esimo e Leonardo Tocci 166esimo.
Rientrando in Italia si è disputata a Napoli la seconda prova Open dedicata alla spada a cui hanno partecipato due giovani atlete del club tuscolano, vale a dire Giorgia Amati (140esima) e Carlotta Pasqua (161esima). Infine una corposa delegazione del Frascati Scherma è stata protagonista nella quinta prova nazionale Master che si è tenuta a Cremona: nella categoria 4, Maria Franca Col si è dimostrata ancora una volta la più brava di tutte, andando a vincere la manifestazione. Sempre tra le donne, ma nella categoria 0, va segnalato il buon settimo posto di Mirella Mitreanu, poi nella categoria 2 hanno partecipato Simona Parlanti (che ha chiuso 11esima) ed Elisabetta Sirianni (13esima). Tra gli uomini il miglior piazzamento è stato quello di Andrea Orazi, decimo nella categoria 1, mentre nella categoria 2 erano presenti Davide Bruschi, Cristian Mancini e Roberto Furchì che si sono piazzati rispettivamente 16esimo, 17esimo e 18esimo.



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ricordato Nicola Calipari, ucciso a Baghdad il 4 marzo del 2005

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Ieri mattina, presso la Questura di Roma, è stato ricordato il funzionario della Polizia di Stato Nicola Calipari, deceduto a Baghdad il 4 marzo del 2005. In rappresentanza del Capo della Polizia –Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Pisani, il Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza con funzioni vicarie, Prefetto Vittorio Rizzi, ha deposto una corona di alloro davanti al bassorilievo in bronzo che ritrae l’eroico poliziotto.
Alla cerimonia, officiata dal Cappellano Don Nicola Tagliente, erano presenti anche la moglie del funzionario, dott.ssa Rosa Maria Villecco, il Prefetto di Roma Lamberto Giannini, il Questore di Roma Carmine Belfiore , altre autorità civili e militari, numerosi colleghi che lo hanno conosciuto e con i quali ha lavorato nei 20 anni di carriera nelle città di Genova, Cosenza e Roma.
Nicola Calipari, insignito della medaglia d’oro al valor militare, 19 anni fa guidava una squadra che, nel pieno del conflitto iracheno, subito dopo aver contribuito alla liberazione di Giuliana Sgrena, stava accompagnando la giornalista in aeroporto dove un aereo l’avrebbe riportata in patria. Calipari fu colpito a morte da alcuni colpi di fucile in un checkpoint statunitense, mentre viaggiava sull’auto che trasportava l’ostaggio. I colpi di arma da fuoco lo colpirono perchè con il suo corpo fece da scudo all’ostaggio.



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