TRITON: CECILIA MALMSTRÖM CONFERMA CHE L’OPERAZIONE NON SOSTITUISCE MARE NOSTRUM

di Cinzia Marchegiani


Bruxelles– A decorrere dal 1 novembre 2014,  il Frontex ha coordinato un'operazione congiunta  denominata Triton che  inizierà la sua attività nel Mediterraneo centrale a sostegno degli sforzi italiani. I dettagli di Triton, tra cui l'area operativa e le risorse necessarie, sono stati concordati tra Frontex e l'Italia, sulla base delle richieste formulate dalle autorità italiane.
A parlare e mettere i puntini sulle “i” sul funzionamento dell’operazione Triton è il commissario europeo Cecilia Malmström, con una dichiarazione inequivocabile oggi 7 ottobre 2014:” Con il suo funzionamento Mare Nostrum, l'Italia ha fatto un lavoro formidabile per aiutare migliaia e migliaia di rifugiati che hanno rischiato la loro vita cercando di attraversare il Mediterraneo in vasi traballanti. È chiaro che l'operazione Triton non può e non sostituire Mare Nostrum. Il futuro del Mare Nostrum rimane in ogni caso una decisione italiana. Triton non influenzerà le responsabilità degli Stati membri nel controllo della loro parte delle frontiere esterne dell'UE, e dei loro obblighi nei confronti della ricerca e soccorso di persone in difficoltà. Sono fiducioso che l'Italia continuerà ad adempiere ai propri obblighi europei e internazionali e la Commissione europea è pronta a continuare a fornire assistenza europea a tali iniziative.” Il commissario Malmström spiega che per avere successo, questi sforzi in mare devono essere integrati da altre misure, gli stati europei ora devono dare piena attuazione del sistema europeo comune di asilo, e che sarà fatto un serio sforzo per stabilire un programma veramente europeo per il reinsediamento dei rifugiati:”Le sfide che l'Unione europea si trova ad affrontare richiede tutti gli Stati membri di assumersi la responsabilità, e offrire protezione a chi ne ha bisogno."

L'operazione Mare Nostrum è spiegata nei dettagli da una nota sul sito dell’UE, definita come operazione in corso in prossimità della costa libica con mezzi navali italiani. L'UE ha sostenuto l'operazione finanziariamente 1,8 milioni di  euro le azioni di emergenza nell'ambito del Fondo per le frontiere esterne. L’assistenza per l'Italia è stato fornito attraverso le due operazioni Frontex coordinate Hermes and Aeneas e le operazioni congiunte coordinate da Frontex Hermes ha, in una forma o l'altra e con poche interruzioni, andata avanti per diversi anni. L'Italia ha agito come unico Stato ospitante. Questa operazione congiunta è in corso in prossimità della costa italiana per il controllo delle frontiere esterne dell'Unione europea con un budget annuale per il 2014 di circa 5 milioni di euro. Conformemente alla richiesta del paese ospitante, mare attività sostenute nel funzionamento provengono da Italia (Guardia Costiera e / o Guardia di Finanza); altri Stati membri contribuiscono con una sorveglianza di aeromobili e ospiti ufficiali sulla terra per aiutare con lo screening / debriefing.
Frontex ha inoltre coordinato Enea un'operazione congiunta con l'Italia come Stato ospitante. Questa operazione concentrata principalmente sui flussi migratori provenienti da Egitto e Turchia (via Grecia) per l'Italia.
Triton conta sulle risorse umane e tecniche messe a disposizione dagli Stati membri partecipanti. In questa direzione Frontex ha lanciato un invito agli Stati membri per i contributi di cui due velivoli ad ala fissa di sorveglianza, tre pattugliatori, così come sette squadre di agenti distaccati per debriefing / raccolta di intelligence e le finalità di screening / identificazione. Inoltre le attività italiane faranno parte dell'operazione.
Un costo esorbitante, il budget mensile è stimato intorno a 2.900.000 euro al mese. Per finanziare il lancio e la prima fase dell'operazione, i fondi sono stati riassegnati dal Fondo Sicurezza interna e all'interno del bilancio di Frontex. L’aumento del bilancio Frontex 2015 deve essere approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio, al fine di finanziare l'operazione con la stessa intensità nel lungo periodo. Come per tutte le operazioni Frontex, Triton opererà nel pieno rispetto degli obblighi internazionali e comunitari, tra cui il rispetto dei diritti fondamentali e del principio di non respingimento che esclude spalle push.
Triton è destinato a sostenere gli sforzi italiani, e non sostituisce o sostituire gli obblighi italiani nel monitoraggio e rilevamento delle frontiere esterne di Schengen e nel garantire il pieno rispetto della UE e degli obblighi internazionali, in particolare quando si tratta di ricerca e soccorso in mare. Essa implica che l'Italia dovrà continuare a fare continui sforzi notevoli con mezzi nazionali, pienamente coordinati con l'operazione Frontex, per gestire la situazione.
Tutti gli Stati membri potrebbero utilizzare per il supporto operativo, vale a dire i costi di gestione delle loro operazioni di controllo delle frontiere, fino al 40% delle risorse disponibili per i loro programmi nazionali nell'ambito del nuovo Fondo Sicurezza. Nel caso di Italia, tenendo conto che oltre 156.000.000 di euro sono assegnati in Italia, più di 62.500.000 di euro potrebbe essere assegnato al supporto operativo nell'ambito del suo programma nazionale per il periodo 2014-2020.

Gli Italiani guradano e si stupiscono come i fondi per emergenze umanitarie siano sempre diponibili, ma non per le emergenze nazionali dei paesi membri. Una discriminazione che sta sempre più esasperando chi sta cominciando a vivere nella povertà nel proprio paese, senza assistenza e senza più diritti…dovrebbero spiegarlo a quegli italiani che avevano occupato palazzi abbandonati e fatiscenti e sfrattati per strada.