Tutti contro Salvini: dalla carità pelosa dei buonisti politically correct al sorridente e demagogico Giggino

Ormai dovremmo sapere quale Italia vogliamo. Il messaggio è arrivato forte e chiaro dalle ultime elezioni europee, e questo ha spaventato qualcuno, anzi, molti, legati ad un carrettino che è fatto di convenienza politica ed economica, e non di amore per la nostra Nazione.

La vittoria della Lega, e in particolare di Matteo Salvini, alle ultime elezioni europee, è il segnale che qualcosa è cambiato nella coscienza dei cittadini. Ancor più se questo viene visto come un voto di protesta. Un tale voto non va mai sottovalutato, né, come di solito, squalificato, perché se la gente protesta, vuol dire che qualcosa non va, che il disagio è diffuso, e che si vorrebbe cambiare una situazione poco gradita ai più. Il cavallo di battaglia della Lega – leggi Salvini – è stato, ed è senz’altro, la riduzione dello sbarco di gente più o meno disperata che approda in Italia da Lampedusa o da porti vicini, come ‘porti sicuri’, in cerca di una soluzione alla propria condizione di non agiatezza.

A questo punto, dopo anni di accoglienza, propiziata e programmata da Matteo Renzi, in cambio di uno sforamento economico che gli consentisse l’elemosina di 80 euro elettorali (per cui ebbe a dire che “80 euro sono pochi per chi ne ha tanti, ma tanti per chi ne ha pochi”, concetto presuntuosamente offensivo del ricco verso il povero, a cui si mette in mano la monetina, meglio se di rame) gli Italiani si sono stufati di essere ‘invasi’ da ospiti poco graditi, specialmente quando creano disordine e minacciano la proprietà e l’integrità della ‘gente comune’ – definizione che ci consente di distinguerci dalla gente ‘non comune’, come quella che appartiene alla Casta.

Come diceva qualcuno tempo fa, “Non tutti i musulmani sono terroristi, ma tutti i terroristi sono musulmani”. Parafrasando, potremmo dire che “Non tutti i migranti sono delinquenti, ma ‘quasi’ tutti i delinquenti sono migranti”. Il quasi è doveroso, considerando il nostro background abituale di delinquenza endemica e fisiologica.

Con i barconi abbiamo importato una tipologia di reati che da noi erano praticamente spariti, come quelli che più fanno male all’uomo della strada. In più, s’è consolidata una categoria di stranieri che sempre più aggrediscono a scopo preventivamente intimidatorio – e in genere impunemente – gli appartenenti alle nostre Forza dell’Ordine, senza che questi possano adeguatamente difendersi. Prepotenti che pretendono di viaggiare gratis sui nostri mezzi pubblici e si ribellano a qualsivoglia forma di regola. Ci auguriamo che quanto prima siano distribuiti i Taser, o Pistole Elettriche, visto che quelle vere servono solo di decorazione.

Abbiamo importato anche un’altra mafia – come se non ne avessimo già abbastanza delle nostre – quella nigeriana, la più crudele. Quella che uccide le persone per prelevarne gli organi, affidati per l’espianto e la conservazione ad un ‘medico del deserto’, e rivenderli sul mercato internazionale. Quella che ha ucciso la piccola Daniela Mastropietro, a Macerata, e fatto a pezzi il suo corpo ancora vivo – secondo i riscontri autoptici – non prima di averne prelevato ciò che avrebbe dato un guadagno ai suoi assassini. Ma in carcere c’è andato chi ha cercato, impulsivamente, di vendicare la ragazza, sparando, nei luoghi di spaccio, evidentemente noti, addosso ai ‘neri’ che li frequentavano, peraltro senza causare grossi danni. Per Innocent Osegale si sono aperte le porte del carcere, sì, anche se i suoi complici hanno goduto dell’ipergarantismo caratteristico dei nostri giudici, e quindi sono fuori, uccellini di bosco, ma aspettiamo l’appello e la relativa riduzione di pena.

Questi fatti di cronaca, purtroppo, non sono più sporadici. Ricordo che una volta un omicidio teneva le prime pagine dei giornali per settimane. Oggi non si fa più in tempo a pubblicarne uno, che subito si deve aggiornare la prima pagina: ove questo ultimo avvenimento la meriti. Ormai anche gli omicidi devono accontentarsi di passare dietro a notizie più interessanti, perché di gente uccisa ne abbiamo fin sopra i capelli. Specialmente di coltello, da quando la nostra cultura è cambiata.

Non sappiamo perchè Matteo Salvini abbia innescato improvvisamente un procedimento che ha portato, non ad una crisi di governo, ma ad una situazione anomala, nella quale molti argomenti sono in sospeso: come, ad esempio, la sfiducia da votare a Giuseppe Conte. E molti passaggi sono controversi, come, ancora, quello che permetterebbe il taglio dei 345 parlamentari, pur avendo un Conte sfiduciato, e quindi non più a capo del governo; rendendo così, fatalmente, inefficace il taglio dei parlamentari.

Politicamente Matteo Salvini non è nato ieri. La sua mossa può essere apparsa avventata, ma certamente uno con la sua esperienza non è una persona che agisca avventatamente. Possiamo intuire che, sentendosi minacciato dal ritorno di Renzi con il suo Movimento Azione Civile – un Renzi che, ricordiamolo, non ha mai abdicato al suo ruolo di guida politica dei gruppi parlamentari di cui si sera conquistato il favore quando era al potere – e avendo esattamente valutato la votazione in sede europea di Ursula van der Leyen alla presidenza della Commissione Europea con i voti decisivi (14) dei grillini, per appena 9 voti, contro la linea della Lega, che appoggiava un altro candidato, meno smaccatamente europeista, abbia inteso anticipare prima dello scoppio del temporale, l’inciucione che si era venuto radunando sul suo capo da parte del M5S, i cui appartenenti – la base – non condividono la linea leghista.

In ogni caso, ha costretto gli avversari a venire allo scoperto. Il Movimento 5S, infatti, è eterogeneo nella sua composizione. Parecchi sono ex Piddini, molti sono di sinistra ideologica – leggi Fico con il pugno alzato – e molti hanno voglia di tornare a mettere la croce sul contrassegno PD alle prossime elezioni.

Il quadro è chiaro: da una parte il PD – con un evanescente Zingaretti che, nonostante le sue assurde comparsate in TV, non da’ l’impressione di convincere nessuno – che sa che sic stantibus rebus gli conviene non andare alle urne, in previsione di un’alleanza con il M5S. Dall’altra Renzi, che, dopo la sua investitura ufficiale durante l’ultima riunione ‘segreta’ della Biderberg, sapevamo che nel giro di un paio di mesi sarebbe spuntato fuori come un misirizzi, spalleggiato dai ben noti ‘poterif forti’ d’oltreoceano, e magari non solo quelli.

Last but not least, il buon Di Maio, che, nella sua veste sempre sorridente, come il Dalai Lama, propone cose assurde da attuare, ma demagogiche al punto da sembrare di prendere per il sedere coloro che ancora gli credono. Di Maio, diciamola tutta, è quello che meno avrebbe da guadagnare, nonostante le sue asserzioni, da una tornata elettorale. Oggi i sondaggi dicono che il M5S ha perso parecchio in termini di consensi, e siccome questa crisi si gioca proprio sui sondaggi, a Giggino non conviene andare alle urne. A cavallo dei sondaggi, poi, ci sono la Meloni e Berlusconi, a cui farebbe comodo, come alla Lega, andare a votare.

In tal caso, il 39% di Salvini- se non di più – si potrebbe sommare ad un 10% prevedibile da parte di Fd’I, e un 20% di Berlusca. Con L’Altra Italia o con Forza Italia? Poco importa, tanto il contenuto è sempre quello. Anche se il buon Silvio dimostra di voler vendere cara la pelle, rifiutando di andare alle urne – per ora solo un’ipotesi – unitariamente, con gli altri due partiti. Questo ci darebbe un governo di maggioranza, di centrodestra, molto poco gradito a qualcuno che, nonostante le smentite, sta in realtà governando la nostra nazione da tempo – e non accusateci di complottismo.

Ma il nemico più pericoloso, per questa gente, è proprio Matteo Salvini con la Lega. In regimi poco democratici gli avversari politici si eliminano, di solito, fisicamente. Anche se questo è accaduto più volte negli USA, che definire regime poco democratico proprio non si può: ma sarebbe troppo lungo, e ci porterebbe fuori tema, investigare qui sull’origine di queste morti, da Abraham Lincoln in poi. Nei regimi più ‘democratici’, o presunti tali, l’avversario politico lo si denigra, lo si squalifica, lo si mette in difficoltà.

Esattamente ciò che sta accadendo in Italia con Salvini, attaccato perfino, mica tanto velatamente, proprio dal papa. Tutti contro Salvini, potremmo dire, o Salvini contro tutti? Ambedue le definizioni vanno bene. Il campo di battaglia ora è il mare, i migranti (termine coniato per non usare quello illecito di clandestini, ciò che in realtà sono), le navi ONG, e, ultimamente, perfino il ministro Trenta, il Presidente del Consiglio Conte, e non ultimo il TAR del Lazio, che ha inteso, violando una precisa norma del Ministero dell’Interno, consentire l’ingresso nelle acque territoriali italiane alla Open Arms, con i suoi circa 150 digraziati, tra i quali le agenzie di stampa mettono sempre in evidenza i bambini e le donne, tutte o quasi, stranamente, in stato interessante; per cui, calcolando i tempi del viaggio, si può facilmente presumere che siano pregne dei carcerieri che le hanno tenute prigioniere, e che il pargoletto che scodelleranno in un ospedale italiano sarà figlio di un delinquente.

Ci chiediamo perchè la stessa richiesta che è stata inoltrata con successo al TAR del Lazio non sia stata inoltrata ad un organo simile di Malta, della Spagna o della Francia. Forse perchè in Italia la strada era già stata spianata, dubbio più che legittimo, e si era certi del suo accoglimento, con conseguente sconfitta della linea dura di Salvini? Arriva anche un’altra nave ONG, come riferiscono i media, con, salvo errori, 350 ‘migranti’ a bordo. Naturalmente sempre verso le nostre coste. Le quali coste non si dimostrano per nulla europee, nei fatti, ma soltanto italiane. Sappiamo già come andrà a finire.

Facciamo notare, però, che di regola le leggi vanno rispettate,e non violate in nome di una presunta umanità: chissà cosa pensano gli anziani indigenti condannati per furto di una busta di prosciutto o un pezzo di parmigiano al supermercato: a loro la clausola ‘umanità’ non è stata applicata. Il bombardamento, quindi, dei media, intesi ad orientare l’opinione pubblica, e dei post sui social – grande veicolo di diffusione di massa – sono tutti contro Salvini, al fine di screditarlo, specialmente da parte dei cosiddetti ‘politically correct’, nuova denominazione dei ‘radical-chic’. Riteniamo molto più umanitario, se si fosse in buona fede, ma così evidentemente non è, intervenire non sul sintomo del male – i barconi – ma sulle cause. Consentire ancora dopo anni ai trafficanti di uomini di accumulare illecitamente milioni di dollari affidando alle onde del mare, affinchè trovino un comodo – o meno comodo – passaggio per le coste italiane in una nave ONG allertata via telefono satellitare (pare che i transfughi siano forniti alla partenza di ben precisi numeri da chiamare), puzza tanto di malafede e di complicità da parte di qualcuno.

Qualcuno che finanzia le navi ‘umanitarie’, qualcuno che distribuisce telefoni satellitari, qualcuno che, a terra, distribuisce carte di credito firmate UNHCR, qualcuno che ha interesse a mettere nei problemi il nostro Paese, il nostro governo e il nostro Ministro dell’Interno. Molto più ‘umanitario’ sarebbe andare a monte, all’origine di questo esodo assurdo, eliminandone le cause, impedendo le morti in mare, e consentendo a questa gente di rimanere nella propria terra. E punendo, finalmente, chi lucra sulla pelle dei disgraziati, sia quelli che fuggono dalla fame e dalla misera, sia quelli che fuggono dalla guerra – e sia quelli che vengono in Italia per affiliarsi alla mafia nigeriana e per commettere ogni sorta di nefandezza.

Questo, al popolo italiano, cari amici politici e non, glielo dovete. Altrimenti siete tutt’uno con i trafficanti di carne umana. Con buona pace dei ‘politically correct’, che nei loro salottini di velluto, nel pomeriggio, mordicchiando un biscottino e sorbendo una tazza di tè, dovranno cambiare l’argomento delle loro conversazioni. Gli Italiani hanno dimostrato quale Italia vogliono. Non quella caldeggiata da Di Maio, Renzi, Zingaretti, D’Alema (pare che Baffino sia spuntato di nuovo) & Co., ma un’Italia più giusta verso chi ama l’ordine e la legalità. E non solo. Con un accordo intramoenia PD-M5S, a cui parteciperebbe anche Matteo Renzi insieme ai ‘cespugli’ di sinistra, avremmo subito, come riferisce un autorevole quotidiano, una patrimoniale per finanziare il salario minimo e l’ampliamento del reddito di cittadinanza, un buon 70% del quale è stato bocciato. Sull’immigrazione subito via i Decreti Sicurezza e sì allo ius soli, con conseguente incremento degli sbarchi. Sì all’eutanasia e alle adozioni dei bambini alle coppie gay. Le elezioni non le vuole Di Maio, non le vuole Renzi, non le vuole Zingaretti: la palla passa, una volta dipanata la matassa di questa crisi anomala, al capo dello Stato, Sergio Mattarella.

Vedremo allora da che parte sta, se da quella degli Italiani, o da quella del partito da cui proviene.