TUTTO PRONTO PER IL RIASSETTO "FAI DA TE" DI COTRAL

Redazione
Regione Lazio
– Già circola una bozza di decreto che di fatto certifica la fusione tra Cotral Patrimonio e Astral ed il conseguente riassetto con Cotral senza alcuna discussione in Consiglio regionale. “Non vorrei che vista l’imminente scadenza dei termini per ricevere una sorta di premialità dal Governo, prevista per il 31 marzo, per progetti di razionalizzazione dei costi derivanti da dismissioni o fusioni, così come previsto dalla Legge di Stabilità, si voglia procedere con il “fai da te” della Giunta sul riassetto delle società regionali operanti nel settore della mobilità tra Cotral, Cotral Patrimonio e Astral, escludendo Aremol.

Dopo i continui maxisubemendamenti su leggi chiave, sarebbe l’ennesimo sgarbo istituzionale al Consiglio Regionale, palesemente privato già da diverso tempo, delle sue prerogative in termini di indirizzo e controllo sull’operato della Giunta”, così in una nota il consigliere regionale Fabrizio Santori, membro della Commissione Mobilità che ha inviato al presidente del Consiglio regionale Daniele Leodori una nota urgente per chiedere di accelerare il percorso di discussione della proposta di legge sul riordino degli enti dipendenti e società regionali operanti nel settore della mobilità e dei trasporti.

“Sono tristemente sicuro che si procederà in tal senso anzi già circola una bozza di decreto che di fatto certifica questa volontà, ma vorrei ricordare come Zingaretti si sia già rivenduto da tempo il taglio delle poltrone che dal 23 settembre 2014, data della Proposta di Legge n. 193/2014, ad oggi stanno tutte ancora beatamente in piedi, alcune delle quali probabilmente ancora rimarranno in vigore. Proposta di legge mai sottoposta in tutto questo tempo né alla Commissione competente né al Consiglio. Non reggerà la scusa della somma urgenza, dal 24 dicembre 2014, giorno di approvazione della Legge di Stabilità, c’era tutto il tempo per procedere con un’iter lineare nel rispetto di tutte le competenze tra Giunta e Consiglio. Con questa discutibile scelta del premier Renzi nella Legge di Stabilità viene prestato per l’ennesima volta il fianco alla salvaguardia di alcune poltrone delle società che non possono entrare nel riassetto, dando mandato al Presidente della Regione di decidere autonomamente i metodi, modi, procedure e schema organizzativo del nuovo soggetto aziendale. Un modo per rendere tutti contenti, tranne i cittadini, gli operatori del settore e i lavoratori che sono rappresentati dal Consiglio Regionale” conclude Santori.