UGO ADINOLFI: UN SALUTO AL PROCURATORE CAPO DI PISA CHE VA IN PENSIONE

di Chiara Rai

Normal 0 14 false false false IT X-NONE X-NONE

/* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-priority:99; mso-style-qformat:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin:0cm; mso-para-margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:11.0pt; mso-ascii- mso-ascii-theme- mso-fareast- mso-fareast-theme- mso-hansi- mso-hansi-theme-}

Pisa – Un caloro saluto da molti uomini dello Stato e non al Procuratore Capo di Pisa Ugo Adinolfi che termina la sua carriera e va in pensione. Già procuratore capo a Biella, il dottor Adinolfi, napoletano ha ricoperto ruoli in Magistratura dal 1971. Nel 1976, quando era pretore di Desio, ha seguito la vicenda della diossina di Seveso. Poi, dal 1979 è tornato a Napoli come consigliere di Corte d’Assise ed è stato giudice in processi contro il boss della camorra Raffaele Cutolo. Tra il 1981 e il 1988 è stato giudice al tribunale di Monza; è quindi passato a Salerno, come giudice prima fallimentare e poi penale, mentre dal 1994 al 1999 è stato sostituto procuratore generale presso la Corte d’appello di Salerno. Normal 0 14 false false false IT X-NONE X-NONE

/* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-priority:99; mso-style-qformat:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin:0cm; mso-para-margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:11.0pt; mso-ascii- mso-ascii-theme- mso-fareast- mso-fareast-theme- mso-hansi- mso-hansi-theme-}

Il saluto di Francesco Tagliente, già Questore di Roma e Firenze e Prefetto di Pisa,  a Ugo Adinolfi:

"Saluto con affetto e commozione un Magistrato che è stato un baluardo di legalità e un amico, che è riuscito a farsi amare e stimare da tutti, che ha saputo interpretare con equilibrio e serenità il ruolo di Uomo, di Funzionario dello Stato e di Operatore della Giustizia.

Saluto un Uomo che, con un alto senso dello Stato, ha saputo coniugare capacità organizzativa, strategica, operativa e relazionale,  dando un forte impulso all’attuazione sinergica di azioni istituzionali e sociali. Una figura importante che ha consentito anche di far legare tra loro gli organismi istituzionali con la stragrande maggioranza della società civile, impegnandosi ad alimentare la coscienza e l'onestà dei cittadini e i conseguenti comportamenti generali esemplari".

Il commento del procuratore generale della Toscana, Tindari Baglione:

"Oggi per te è un giorno di gioia mentre per noi di tristezza, perché registriamo un'altra vacanza in Toscana, e dobbiamo continuare a mandare avanti la baracca. Una baracca che, nonostante tutto, non affonda grazie al lavoro degli avvocati e della polizia giudiziaria". Lo ha detto rivolgendosi al procuratore di Pisa Ugo Adinolfi, nel giorno del suo pensionamento, il procuratore generale della Toscana, Tindari Baglione. "Purtroppo sono tanti gli uffici chiamati a fare sacrifici – ha aggiunto Baglione – con organici ridotti all'osso e carichi di lavoro importanti. E sono sicuro che Pisa, grazie all'opera del reggente Antonio Giaconi e degli altri colleghi, saprà comunque svolgere al meglio il proprio compito". Nel suo intervento di saluto, Adinolfi ha voluto ringraziare uno per uno tutti i suoi collaboratori "non solo i miei sostituti, ma anche i cancellieri, gli uomini e le donne della polizia giudiziaria e gli impiegati". Ha anche ricordato "le sfide vinte dall'ufficio a cominciare dall'informatizzazione dei processi". A salutare Adinolfi, in una cerimonia alla quale hanno partecipato anche l'ex procuratore di Firenze Giuseppe Quattrocchi, il prefetto Attilio Visconti e tutte le autorità civili e militari pisane, è arrivato da Roma anche l'ex prefetto Francesco Tagliente, che ha definito Adinolfi un "uomo che, con un alto senso dello Stato, ha saputo coniugare capacità organizzativa, strategica, operativa e relazionale, dando un forte impulso all'attuazione sinergica di azioni istituzionali e sociali".