Un "bottino sommerso" di 150 miliardi in contanti

di Paolino Canzoneri

Il 10% dell'intero PIL in Italia, circa 150 miliardi di Euro è costituito da moneta "liquida". Una somma enorme di denaro contante "congelato" nelle cassette di sicurezza delle banche o custodito nelle case degli italiani. La stima di questo enorme flusso fomenta e consente il proliferare della criminalità ed evasione fiscale, una vera e propria economia sommersa che non incentiva lo sviluppo del paese; serve quindi una soluzione mirata a fare cambiare le abitudini degli italiani, serve una modalità che riesca a traghettare i pagamenti effettuati tramite moneta "liquida" verso i pagamenti elettronici con carte di credito e di debito che riducono drasticamente l'evasione fiscale consentendo una maggiore tracciabilità delle operazioni e delle transazioni di danaro. Gli italiani sembrano diffidare dai pagamenti tramite carta di credito o tramite carta di debito (carta comunemente chiamata bancomat) e ad oggi l'Associazione Bancaria Italiana ABI rivela che nella classifica europea siamo tristemente agli ultimi posti con appena un 30,1% procapite di utilizzo dei pagamenti elettronici seguiti da Bulgaria, Grecia e Romania. Nonostante gli sforzi e le indagini di Magistratura e Polizia abbiano contribuito al recupero di altissime somme di denaro, serve elaborare idee risolutive efficaci e da mesi si parla di una nuova "Voluntary Disclosure" che nel 2015 ha fatto emergere ben 60 miliardi di euro depositati nei paradisi fiscali e, sotto tramite tasse e sanzioni varie, hanno fatto incassare all'erario circa due miliardi di euro ma quasi tutto il contante rimane ancora custodito e nascosto nelle cassette di sicurezza delle banche oramai praticamente tutte utilizzate. Il governo quindi studia una modalità che dietro garanzia di non punibilità, riservata solo in casi di evasione fiscale, consenta a chi aderisce alla Voluntary Disclosure di rivelare la provenienza del nero e di pagare una sorta di tassa-penale. Una opportunità che sembra convincere il direttore del Transfer Pricing Research Center Stefano Simontacchi dell'Università di Leiden in Olanda nonchè consigliere di RCS MediaGroup: "Una volta entrati nel sistema bancario, i soldi dovrebbero essere monitorati per impedire che vengano impiegati per usi incompatibili con l’attività del titolare». Si sta presentando cosi un’occasione imperdibile per reperire i fondi che mancano per gli interventi a favore della crescita». Sembra proprio non esserci altro modo possibile per risolvere il problema e per evitare il proliferare della criminalità fiscale e provando a mettere il naso fuori dai nostri confini, ci si accorge che nonostante tutto da noi qualcosa è cambiata e dal 2013 l'utilizzo del pagamento elettronico ha subito un incoraggiante lieve aumento arrivando a + 9% e i pagamenti tramite internet a + 30% grazie all'aumento dell'homebanking "da casa". Però ancora oggi su 100 operazioni, ben 87 ancora avvengono con il contante e, come già detto, più si usa il contante e più aumenta la non tracciabilità delle opeazioni. La Banca Centrale Europea intanto ha deciso di sospendere dal 2018 l'emissione di banconote da 500 euro perchè fra le più usate in ambito criminale e terroristico perchè consentono lo scambio e l'utilizzo di grossissime cifre in poche banconote e per fare un esempio nell'inchiesta Mafia Capitale la Procura della capitale ha sequestrato 570 mila euro in banconote e posto agli arresti un funzionario comunale e trovati 265 mila euro nelle cassette di sicurezza di un giudice tributario corrotto prontamente posto anch'egli agli arresti. Grosse cifre disponibili e accumulabili con poche mazzette di banconote. Per ulteriormente incentivare l'utilizzo del pagamento elettronico si pensa pure di dedurre dalle tasse una parte della spesa mentre per chi vende si potrebbero omettere le commissioni bancarie e i costi degli apparati elettronici. La sfida è proprio quella rendere sconveniente l'uso del contante sempre che dietro analisi e proposte ci sia una reale e concreta voglia di attuare strategie per lo sviluppo del paese.