UNIONI CIVILI: RAGGIUNTO ACCORDO SU EMENDAMENTI E VOTI SEGRETI

Redazione

Accordo raggiunto tra tutti i gruppi al Senato su una riduzione drastica del numero degli emendamenti al ddl Cirinnà sulle unioni civili e sul circoscrivere il numero delle votazioni segrete. E' quanto e' stato deciso nella riunione informale di tutti i capigruppo di palazzo Madama, voluta dal presidente dei senatori Pd Luigi Zanda. Accordo raggiunto anche tra lo stesso Pd e la Lega sugli emendamenti 'canguro': "e' un patto tra gentiluomini, lo rispetteremo", garantisce Gian Marco Centinaio

"E' stata una riunione molto positiva e molto importante", ha spiegato Zanda al termine dell'incontro fra tutti i capigruppo del Senato sulle modalita' di procedere in Aula sul ddl Cirinna'. "Stiamo tutti affrontando il dibattito con senso unanime di grande responsabilita'. Un gruppo di senatori, uno per ogni gruppo, lavorera' per valutare la riduzione molto ampia del numero degli emendamenti". Una disponibilita' garantita innanzitutto dalla Lega, che e' disponibile a ritirare "il 90% dei nostri emendamenti", ha spiegato Centinaio, "gia' dalla prossima settimana". Nessun trabocchetto sugli emendamenti 'canguro': "Il Pd ci ha garantito che ritira il suo", a prima firma Marcucci, "e noi faremo la nostra parte. Rimarranno in tutto 500 emendamenti, di cui la maggior parte relativi alle adozioni e siamo disponibili – ha sottolineato il leghista – a contingentare il numero delle votazioni segrete". Insomma, festeggia Centinaio, "per la prima volta c'e' una discussione tra gentiluomini". Dal Pd riferiscono che anche Forza Italia ha dato la sua disponibilita' a ritirare molti dei 250 e oltre emendamenti presentati. Quanto ai voti segreti, Zanda nella riunione con i capigruppo avrebbe ribadito la contrarieta' del Pd a procedere con scrutini segreti, ma si cerchi almeno di circoscriverli per dare spazio a un dibattito ampio e nel merito e per evitare il caos in Aula. Fonti di maggioranza riferiscono che Forza Italia, Lega e anche da Area popolare sarebbe giunta la conferma dell'intenzione di chiedere a Grasso che su alcuni emendamenti si proceda con voto segreto.