Il periodo che stiamo vivendo è segnato da trasformazioni sociali ed economiche molto importanti che coinvolgono tutti i settori strategici delle nostre vite, come la formazione. L’opportunità di poter seguire l’Università online o in presenza ha infatti modificato in maniera netta l’approccio allo studio e, come emerge da un’indagine dell’Università Cusano, quasi 8 studenti su 10 hanno scelto l’università telematica per i vantaggi che ha rispetto all’università tradizionale, come ad esempio la possibilità di seguire a distanza e di avere a disposizione in ogni momento il materiale didattico. Al campione è stato anche chiesto se la pandemia avesse influenzato la scelta dell’università telematica per ragioni di salute, ma è stato così solo per il 16,5% degli intervistati. Ciò testimonia dunque una reale apertura all’e-learning dettata anche da una maggiore dimestichezza con i mezzi digitali e una fiducia più consolidata sulla loro efficacia. Siamo dunque di fronte ad una vera e propria rivoluzione in ambito formativo che sicuramente apre a molte opportunità: consente intanto di estendere la platea di potenziali iscritti all’università perché ci si può iscrivere anche mentre si lavora visto che non è necessario spostarsi o seguire in presenza e poi permette anche di organizzare diversamente la propria vita potendo gestire il tempo da dedicare allo studio in maniera autonoma. Vediamo insieme quali sono i dati delle università online e le principali caratteristiche di questo innovativo approccio allo studio.
I numeri
Secondo i dati Istat, nel 2020 il 20% della popolazione possiede una laurea, contro il 32% della media europea. Percentuali che preoccupano in termini di competitività soprattutto per le sfide del futuro. Bisognerà quindi rinforzare i sistemi di orientamento per ridurre l’abbandono, che nel periodo della pandemia ha fatto registrare 500mila ritiri nelle università, e per elevare il livello delle competenze degli italiani, soprattutto in ambito digitale. Secondo i dati del MUR, tra il 2016 e il 2021 si registrato comunque un aumento del 14,8% degli iscritti alle Università, con 330.898 nuovi studenti per l’anno accademico 2020/21. La facoltà con più iscritti è la facoltà di Economia. Secondo il sondaggio Skuola.net cresce l’interesse per le università telematiche che dopo la pandemia hanno fatto registrare un +50% di iscrizioni. Il passaggio all’istruzione telematica è inoltre favorito anche dalle politiche internazionali. Da analisi del World Economic Forum emerge infatti che entro il 2050 gli investimenti per la didattica a distanza saliranno a 350 miliardi di dollari a livello globale, rispetto agli attuali 18,66.
Le caratteristiche dell’università online
L’università online adopera come metodo di apprendimento l’e-learning, un sistema di trasmissione delle informazioni che utilizza gli strumenti digitali in maniera strategica. Questo aspetto è molto apprezzato dagli studenti perché consente loro di organizzare lo studio in maniera autonoma senza dipendere dalla necessità della presenza, con l’ulteriore opportunità di poter accedere al materiale didattico direttamente dalla piattaforma. Le università telematiche sono inoltre molto apprezzate per il servizio di tutoraggio perché gli studenti si sentono accompagnati in maniera professionale in ogni fase di studio e hanno un punto di riferimento costante per dubbi e perplessità. Le piattaforme di e-learning mettono a disposizione anche degli strumenti online di verifica della preparazione, così gli iscritti si sentono più sicuri quando si presentano in sede d’esame. Per sostenere l’esame, ci si può rivolgere alla sede più vicina rispetto alla zona di residenza, evitando quindi di dover raggiungere obbligatoriamente la sede principale che potrebbe trovarsi a molta distanza. Nel periodo di pandemia tuttavia sono stati anche sperimentati gli esami a distanza, che hanno comunque portato ad ottimi risultati.
L’artista Hannu Palosuo, finlandese ma cittadino di Roma, è stato invitato a realizzare un crocifisso per la cappella disegnata da Raffaele da Montelupo al Palazzo del Drago a Bolsena. Il Palazzo del Drago è un palazzo rinascimentale, costruito nel 1500.
L’inaugurazione della pala d’altare si terrà al Palazzo del Drago il 29 settembre. Allo stesso tempo, si apre una mostra di Palosuo “I Am Not What You See”, che sarà aperta per il pubblico il 29 settembre e dopo su appuntamento contattando l’artista, che sarà personalmente presente al Palazzo durante il fine settimana dal 29 settembre al 1 ottobre.
Il tema fondamentale della mostra è la memoria. “La memoria ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella mia ricerca artistica, anche perché è governata dal conflitto tra la vita e la morte, vale dire dall’idea della fine della condizione umana. Cosa ricordiamo, cosa non ricordiamo, come ricordiamo, perché ricordiamo, perché non ricordiamo e soprattutto come la memoria influenzi la quotidianità. Penso che sia proprio questa lotta perpetua a muovere il mio lavoro”, Palosuo spiega.
Nella mostra si vedono vari ritratti dove il viso delle persone è parzialmente coperto con un velo di bianco. “È da qualche anno che il ritratto e la vita vissuta dal soggetto e riflessa dalla persona ritratta sono entrati prepotentemente nel mio lavoro. Per me il ritratto è come uno specchio che riflette chi siamo e cosa siamo. Le persone nei ritratti ci raccontano qualcosa solo perché abbiamo sentito così tanto parlare di loro? E se la faccia dipinta nel ritratto fosse solo un’immagine vuota? O se fosse invece vuota la nostra memoria?” si chiede Palosuo. Comunque, non è solo la memoria personale ad interessare l’artista. ”Sono attratto anche dalla memoria dei luoghi. Sin dalla mia prima visita, il palazzo del Drago a Bolsena ha cominciato parlarmi. Un luogo che racchiude in sé la memoria di generazioni in esso vissute, in tanti livelli visibili e non. Inizialmente mi interessavano soprattutto le storie raccontate dalle mura e dai numerosi ritratti del palazzo, ma poco dopo ha cominciato ad affascinarmi l’idea che il palazzo non fosse stato costruito per una famiglia, ma per e da un ecclesiastico, il cardinale Tiberio Crispo.”
Con la mostra “I Am Not What You See” l’artista ha voluto confrontarsi, oltre che con il tema dei ritratti, con una pala d’altare, simbolo di mistero della fede, e come, attraverso la memoria della realtà umana diventi visibile, quasi toccabile. “Nel crocifisso che ho creato per la cappella disegnata da Raffaele da Montelupo, sono partito dal passo della Bibbia di Matteo 11:27 “Nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare”. Con questo mio lavoro ho voluto riflettere come e a chi Dio voglia rivelare il suo vero volto. Quello che si vede e si percepisce, quello che non si vede ma si sente.”
Bagno di folla per una serata speciale andata in scena ieri sera a Colonna, paese dei Castelli Romani che ha accolto un evento dedicato al grande Lucio Battisti, nel venticinquesimo anniversario dalla sua scomparsa
Le tantissime persone che hanno riempito la piazza anche in occasione della sagra delle Pincinelle e dell’uva hanno applaudito la presenza del grande autore Mogol che ha voluto condividere il progetto con l’interprete Gianmarco Carroccia in una serata ricchissima di ‘Emozioni’.
Gremita di gente già dal tardo pomeriggio la piazza Vittorio Emanuele II con persone che hanno degustato i piatti tipici locali e dove alle 21 è iniziato il concerto: «Sono davvero orgoglioso- dice il sindaco di Colonna Fausto Giuliani – di avere avuto due ospiti d’eccezione per celebrare insieme l’intramontabile Battisti. La straordinaria presenza di Mogol ha davvero scaldato i cuori di tutti. Cerchiamo sempre di portare qualità e cultura in questa cittadina meravigliosa vicino Roma che merita di essere visitata è frequentata. Abbiamo chiesto al maestro Mogol di voler inserire la canzone “Arcobaleno” che abbiamo voluto dedicare al nostro Bruno, – Bruno Astorre Ndr. – il nostro amico che è venuto a mancare troppo presto ma che era anche Senatore della Repubblica e ha lasciato un vuoto immenso nelle nostre vite».
La vera star della serata è stato proprio Mogol che ha dato vita al progetto in tour “Emozioni” nato per valorizzare e diffondere le sue opere condivise con l’intramontabile Lucio Battisti.
A Colonna è stato sicuramente un grande evento, un’occasione per rivivere la magia di canzoni che hanno segnato la storia della musica.
Davvero interessanti i momenti in cui il più grande autore di testi della musica italiana ha raccontato i vari aneddoti e i passaggi salienti che hanno portato alla nascita di quei capolavori divenuti immortali.
Per tutto Gianmarco Carroccia ha saputo tenere il peso della grande responsabilità di interpretare il grandissimo Lucio Battisti che rimarrà sempre impresso nella memoria di generazione in generazione anche per il suo forte carisma interpretativo, la sua voce a volte graffiante, i suoi movimenti che erano all’unisono con le parole cantate e soprattutto la sua grande capacità di trasmettere grandi emozioni .
Carroccia ha iniziato a prendere lezioni di chitarra e ha continuato gli studi universitari presso la Sapienza di Roma, laureandosi in Management e diritto d’impresa. Il suo background traspariva sul palco ma si è fatto volere bene dal pubblico per i grandi sorrisi e umiltà trasmessi più che per la sua innegabile somiglianza con Battisti.
Carroccia ha partecipato a diversi concerti, tra cui il Festival di Castrocaro, dove ha iniziato a farsi conoscere. Si è distinto soprattutto per essere un allievo di Mogol e per aver interpretato alcune delle canzoni più note di Lucio Battisti. Dopo essersi laureato, ha fondato un’organizzazione chiamata SuoniEmotivi, di cui fanno parte anche altri due soci e suo fratello. In particolare, grazie alla collaborazione con Mogol, Carroccia ha ripercorso la biografia musicale di Battisti in diverse tappe in Italia per riproporre i brani del celebre cantante italiano.
Il primo vero successo di Gianmarco Carroccia è stato ottenuto all’età di 17 anni, quando si è esibito in pubblico davanti agli studenti e agli insegnanti della scuola che frequentava, l’istituto commerciale. Da quel momento, ha ottenuto sempre più consensi e ha continuato a dedicarsi alla musica con grande passione.
Non ha nascosto l’entusiasmo il primo cittadino Fausto Giuliani per aver ospitato Giulio Rapetti in arte Mogol che da tutti è spesso ricordato per il lungo e fortunato sodalizio con Lucio Battisti, ma il suo contributo alla cultura italiana attraverso la musica pop è stato ancora più ampio. Infatti, dai primissimi anni ’60 a tutt’oggi, vanta oltre millecinquecento canzoni pubblicate e grandissime collaborazioni tra cui Mango, un grande cantautore che Mogol ha ricordato ieri sera parlando di un legame particolare con “l’aldilà” e dei tanti arcobaleni visti e grandi amici persi.
Mogol ha condiviso la sua creatività con moltissimi artisti, fra cui Tony Renis, Gianni Bella, Morandi, Cocciante, Mango, Mina, Vanoni, Minghi; ma anche, Patty Pravo, Bruno Lauzi, Equipe 84, Dik Dik, PFM, Bobby Solo, Umberto Tozzi e persino Luigi Tenco, Renato Zero, Gigi D’Alessio, Rino Gaetano.
Ieri sera a Colonna ha fatto commuovere e gli applausi sono stati davvero moltissimi.
Una due giorni di concerti al convento di Santa Maria del Giglio a Bolsena con Punti di vista Aps. Si parte sabato 16 settembre, alle 18, con un pomeriggio dedicato ai canti delle tradizioni del world music. Si esibirà l’ensemble vocale “La cantastoria”, formato da Cristina Avenali, Angela Caratozzolo, Stefania Cesare, Giada Cirone, Jacqueline Fassero e Cosetta Lomele, in uno spettacolo vivace e fantasioso, un intreccio di canti, poesie e racconti, sul tema degli spiriti della natura.
In contemporanea si terrà la mostra fotografica di Cosetta Lomele dal titolo “Il paesaggio segreto – Conversazione con il mondo vivente”. Domenica 17 settembre, alle 17,30, spazio alla musica e al ballo con il concerto-spettacolo “El corazón al sur” del trio Manuela Carretta, danzatrice, Michele Pucci, chitarra flamenco, e Alberto Chicayban, chitarra e voce. Dalle 16, nel giardino del convento si svolgerà il mercato contadino con Comunità rurale diffusa. Patrocinati dalla Pro loco Bolsena, i due spettacoli sono con entrata a offerta consapevole.