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VACCINO ANTINFLUENZALE: IL RETROSCENA E I VUOTI DI INFORMAZIONE

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Tempo di lettura 7 minuti Molto spesso si attuano campagne vaccinale senza dare la possibilità all’utente finale di avere la consapevolezza delle informazioni.

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di Cinzia Marchegiani

Era il 10 dicembre 2014, quando l’Osservatore d’Italia pubblicava un’inchiesta sulla sanità inerente il vaccino antinfluenzale avviata in seguito al caso di malasanità dovuto ai molteplici decessi avvenuti in Italia in concomitanza temporale delle somministrazioni del vaccino FLUAD. Il titolo e l’articolo (”Inchiesta sanitaria vaccini. Vaccino influenzale inefficace: Serravalle invita i media italiani a pubblicare lo studio del CDC di Atlanta”) hanno suscitato interesse e stupore nell’opinione pubblica, ma anche e soprattutto da parte della classe medica e sanitaria tanto da essere stato ribattezzato una "bufala colossale". Molti medici hanno chiesto spiegazioni, visto che i referenti istituzionali italiani come l’AIFA e il Ministero della Salute, almeno a quanto risulta dalle verifiche, ne avrebbero omesso l'importante comunicazione, tanto da considerare quest’inchiesta la solita pista complottistica contro il sistema sanitario. Molti medici nonostante si fossero collegati sul sito ufficiale del CDC, Centers for Diseases Control and Prevention non trovavano il link dello studio sul vaccino antinfluenzale 2014/2015, eppure era stato inserito in prima pagina. Una premessa è d’obbligo! L’Osservatore d’Italia si attiene sempre a fonti accreditate, e questa inchiesta ne è un esempio tangibile. Su molti giornali americani era apparsa la notizia che il vaccino influenzale quest’anno sarebbe stato inefficace perché il virus predominante con cui era stato realizzato il vaccino era mutato e quindi non corrispondente a quello effettivamente in circolazione. Consultato di corsa il sito della CDC e acquisito lo studio suddetto, il nostro giornale ne stava pubblicando la comunicazione, mentre i nostri siti sanitari, come l’AIFA e il Ministero della salute, non risultavano pubblicare i riscontri scientifici. Seguendo il sito italiano ASSIS, il dr Eugenio Serravalle aveva invece pubblicato questa informazione, spiegandone anche il significato e lanciavo di fatto una richiesta: “questa notizia è stata pubblicata sui giornali statunitensi. Ci aspettiamo che facciano altrettanto quelli italiani che purerisultano aver pubblicato subito le affermazioni del ministro Lorenzin sulla sicurezza del vaccino senza, probabilmente, indagare su tutti gli aspetti di una vicenda che coinvolge cospicui investimenti e la salute di milioni di persone”. Così la linea del giornale ha voluto dare spazio ad un medico che per primo e per molto tempo è rimasto un fiore solitario. L’articolo è stato letto, apprezzato dai nostri lettori che conoscono la serietà della linea editoriale de l’Osservatore d’Italia, ma aveva fatto nascere dubbi e sospetti in chi giustamente fa riferimento quasi esclusivamente alle istituzioni sanitarie pubbliche. Tanto che molti medici hanno chiesto all’autore dell’inchiesta il link del CDC, perché ovviamente volevano leggere con i propri occhi. Ma non solo….l’inchiesta faceva emergere anche come i dati sulla mortalità dell’influenza dello scorso anno erano abnormi, 8 mila morti ma non corrispondenti ai dati Istat Influnet, che ne riportava esplicitamente solo 16.

Insomma due realtà a confronto paradossali se si pensa anche con quanta frequenza sonoandate in onda trasmissioni su RAI 1, con i protagonisti delle istituzioni sanitarie, Luca Pani Dg dell’AIFA, il commissario dell’ISS (Istituto Superiore Sanità), Walter Ricciardi e Giacomo Milillo, segretario della Fimmg (la Federazione italiana che riunisce i medici generici) che hanno pubblicamente mostrato la loro vaccinazione assieme a Bruno Vespa con il FLUAD. Uno spettacolo criticato da molti soprattutto perché andato in scena in concomitanza di altri decessi in seguito alla somministrazione del vaccino. Una trasmissione che ha fatto luce anche sull’imbarazzante situazione di Luca Pani che sembrerebbe aver ricevuto due dosi del vaccino a distanza di un mese, tanto che il nostro articolo in anteprima aveva sollevato questo caso: “Vaccino Fluad: Gaffe di Luca Pani, direttore dell’Aifa che a "Porta a Porta" si vaccina per la seconda volta?”
Insomma le inchieste sanitarie sul vaccino Fluad antinfluenzale hanno sollevato una querelle tanto che lo scorso 16 dicembre 2014, su Radio 24 Sole 24 ore, Gianni Minoli intervista i diretti interessati, il Dr Eugenio Serravalle, il dr Walter Ricciardi e anche per il caso vaccino Meningitec, l’Avv Roberto Mastalia.
 

Una puntata molto rivelatrice

Il Dr Serravalle spiega a Minoli il motivo per il quale il vaccino antinfluenzale è risultato inefficace da uno studio per l’appunto pubblicato dal sito della CDC di Atlanta (centro di controllo e prevenzione delle malattie infettive). Minoli facendo una panoramica di quello che è accaduto e cioè che l’AIFA a fine novembre in seguito ad alcuni decessi aveva sospeso due lotti incriminati del Fluad e anche il Comitato della Farmacovigilanza dell’Agenzia Europea ha scagionato il Fluad, perché aveva detto che non c’era alcuna relazione tra i lotti sospesi e le morti segnalate, insiste con possiamo vaccinarsi senza rischi ma anche senza nessun beneficio? Il dr Serravalle spiega anche agli ascoltatori che ci si vaccina con un beneficio molto scarso ma non completamente senza rischi:” poiché se è vero che non è stata riscontrata contaminazione batterica, ma il problema non era questo, ma capire realmente se queste reazioni avverse segnalate dopo la vaccinazione avevano un rapporto oppure no con la vaccinazione stessa, cioè capire cosa succede dopo l’immunizzazione e quali sono gli avventi avversi che si possono verificare.”Minoli va al sodo, facendo notare che lo stesso vaccino risultato inefficace il CDC ne raccomanda la vaccinazione per i soggetti a rischio, chiedendo il motivo, che Serravalle subito spiega:”Perché viene studiato con l’idea che funzioni ma si comprende solo ex post, se funziona…” E poi continua, sempre rispondendo a domande mirate di Minoli , il motivo per il quale l’impatto sociale e sanitario dell’influenza sono sovradimensionati:” in inverno ci si ammala per sindromi influenzali, e non soltanto per influenza. Si stima che per l’influenza quella vera riguarda tra il 7 e il 10% delle sindromi influenzali, quindi in realtà il numero di persone che si ammalano per influenza sono molto poche.” 

CONTRADDIZIONI E VUOTI

Per sensibilizzare la campagna vaccinale, l’AIFA e il Comitato della Farmacovigilanza dell’Agenzia Europea hanno ricordato che i decessi dello scorso anno per l’influenza ammontavano ad 8.000 casi, mentre i dati Istat Influnet (il sistema di sorveglianza italiano basato sulle segnalazioni dei Medici e dei Pediatri di base) cita i casi stimati di “sindromi influenzali” e non solo influenza nella stagione 2013-14 sono stati circa 4.542.000 e di questi, i casi gravi di influenza confermata sono stati 77 con 16 decessi:”l’80% (62/77) dei casi gravi segnalati presentava almeno una patologia cronica pre-esistente. Dei 16 casi deceduti, 14 presentavano condizioni di rischio pre-esistenti.”

Un’inchiesta solleva un polverone, viene tacciato per una bufala colossale, mentre solo dopo cinque giorni, in data 15 dicembre2014 l’AIFA pubblica sul proprio sito la corretta informazione sullo studio dell'inefficacia del vaccico antinfluenzale riportato dal CDC di Atlanta ed riportando gli ultimi dati sulla stagione influenzale 2014-15 forniti dal Rapporto epidemiologico Influnet dell'Istituto superiore di sanità:” il numero di casi di sindrome influenzale stimati nella settimana 1-7 dicembre è pari a circa 77.000, per un totale, dall'inizio della sorveglianza, di circa 387.000 casi. Dunque siamo appena gli inizi e l'incidenza totale è pari a 1,27 casi per mille assistiti”…però non menziona i dati di Influent relativi ai decessi, che il nostro giornale e l’ASSIS tramite il dr Serravalle avevano citato.

E' la prima volta che le istituzioni devono proporre una campagna pubblicitaria per confermare l'efficacia della vaccinazione, ma con argomenti che per certi versi appaiono poco convincenti e soprattutto di fronte ad atti documentali sconcertanti, invero si consiglia la vaccinazione nonostante le analisi sui lotti incriminati del FLUAD non siano completamente eseguiti (ma solo in parte), e pur sapendo che quel vaccino è risultato inefficace da una fonte autorevole…E la domanda sorge spontanea: insomma, devono essere smaltiti questi lotti a prescindere? L’Aifa con un ritardo eclatante ha pubblicato questa comunicazione sanitaria importante esclusivamente dopo la nostra inchiesta datata 10 dicembre 2014, ma scordando di citare i dati dei decessi da Influnet dello scorso anno. La risposta sul sito si legge a chiare lettere:” C'è chi ha avanzato il dubbio che, di conseguenza, il vaccino sia inutile, ma secondo l'Aifa è esattamente il contrario: «ciò tuttavia rafforza l'esigenza di vaccinarsi, perché chi si vaccina – anche qualora venisse contagiato – manifesterebbe la malattia in forma più lieve.”

IL CASO PANI

Ma il mistero si tinge ancor più di giallo, e nella trasmissione di Minoli viene risollevato il caso della doppia vaccinazione del dg dell’AIFA Luca Pani nella puntata andata in onda a Porta a Porta lo scorso 1 dicembre 2014 e condotta da Bruno Vespa. Minoli chiede al dr Walter Ricciardi, se fa male vaccinarsi due volte (ricordiamo che questa seconda vaccinazione sarebbe stata effettuata a distanza solo di un mese). Il Dr Ricciardi esclude categoricamente che ciò comporti un danno, anzi spiega che non rischia nulla: ”anzi in certi casi i medici consigliano una rivaccinazione per rafforzare ulteriormente le difese immunitarie e lui ricadeva in questi casi.”
Un’affermazione questa che potrebbe trarre in inganno le persone di qualsiasi estrazione culturale e sociale. Quello che tra le righe si legge è che se uno si vaccina anche a distanza di un mese non accade nulla di grave, non considerando che tra le vaccinazioni ci sono anche quelle pediatriche e che invece fare una vaccinazione esavalente a distanza di un mese comporterebbe gravissime conseguenze. E’ il caso di malasanità che ha cambiato la vita di una bimba di nome Elisa emerso dall’Osservatorio Sanità seguito dall’Avv. Francesco Lauri. La bambina di appena 10 mesi improvvisamente ha cominciato ad accusare gravi disturbi che poi le analisi hanno purtroppo confermato trattarsi di un ritardo psicomotorio causato dal mancato sviluppo della materia bianca nel cervello. Solo dopo sette lunghi anni di indagini è stato scoperto un grave errore di sistema sanitario, alla piccola hanno somministrato due volte a distanza di neanche un mese la terza dose del vaccino alla Asl di Monza Brianza, poiché si erano dimenticati di registrare la vaccinazione. Per questo la bambina ha subito una grave encefalopatite.

STUDI SULL'INLFUENZA STAGIONALE

Il dr Attilio Speciani, allergologo e immunologo clinico già lo scorso anno aveva fatto luce sulle campagne vaccinali e in merito riportiamo le sue dichiarazioni: "In ogni caso, è sempre necessario avere la consapevolezza che ogni vaccino ha un rischio, anche se i dati sugli effetti dannosi della vaccinazione antinfluenzale (come di altre) vengono spesso nascosti da lavori strutturati ad arte. Il confronto tra rischi importanti, come quello di sviluppare una malattia neurologica come la sindrome di Guillain-Barré (teoricamente definita "rara") e la possibilità di ammalarsi di influenza non regge. Negli ultimi anni è emerso con chiarezza che intorno alla sicurezza delle vaccinazioni esiste palesemente un conflitto di interesse la cui discussione lascio ad altri. Per me è fondamentale che ogni persona possa scegliere liberamente, per la vaccinazione o meno in relazione alle informazioni corrette cui ciascuno ha diritto, e che queste informazioni siano date. In un'epoca in cui le informazioni possono essere conosciute in tempo reale, i ministeri per la salute dovrebbero fornire in tempo reale dei dati sulla virulenza dell'infezione che ci raggiungerà (forse) facendo riferimento ai virus che stanno circolando ad esempio in America del Sud o in Australia prima di arrivare da noi. In quelle nazioni la stagione invernale si è già conclusa con una evidenza precisa di morbilità e di mortalità correlata ed i rapporti ufficiali che arrivano dall’Australia segnalano un'attività influenzale molto più ridotta di quelle registrate nel 2012 e nel 2011. Da immunologo resto quindi perplesso sulle motivazioni che non fanno divulgare le notizie sugli effetti proprio di quei virus che probabilmente ci colpiranno.”

Era solo il 29 settembre 2014 quando lo stesso Dr Speciani spiegava in un articolo cosa si sarebbe aspettato dall’influenza che avrebbe investito l’Europa nell’inverno appena iniziato:” La composizione vaccinale "ufficiale" per quest'anno è esattamente identica a quella dello scorso anno, con un ceppo dominante che è quello H1N1 (lo stesso della suina/bufala)), un ceppo H3N2 Texas (entrambi ceppi influenzali di tipo A) e un terzo, di tipo B, Massachussets 2012. In Australia la suina H1N1 (con una mortalità bassissima) è stata la segnalazione dominante rappresentando oltre l'80% delle infezioni. Probabilmente quest'anno dovremo occuparci molto di più di forme da raffreddamento classiche (come già detto, raffreddori, faringiti, bronchiti) che dell'influenza, visto che i rapporti ufficiali che arrivano dall’Australia (dove il picco influenzale è già passato) segnalano un'attività influenzale ancora più ridotta di quelle registrate nel 2012 e nel 2013. Di solito l'Europa ricalca esattamente quanto successo in Australia, ma le notizie in tal senso tendono ad essere scarse e poco diffuse.”

E' forse un caso che le vaccinazioni sono diminuite drasticamente? Così tra scegliere la possibilità di vaccinarsi e quella di astenersi, gli utenti sceglieranno sempre la seconda opportunità. I dati e le informazioni che il dottor Speciani invita a verificare e trasmettere fotografa come molto spesso si attuano campagne vaccinale senza dare la possibilità all’utente finale di avere la consapevolezza delle informazioni. 


 

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Dragon’s Dogma 2, il gdr fantasy targato Capcom torna su pc e console

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Dragon’s Dogma 2 è il sequel dell’omonimo gioco di ruolo per Pc e console uscito 12 anni fa. La nuova creazione targata Capcom perfeziona la formula ludica del capitolo precedente, eliminando tutti quegli elementi di ridondanza che appesantivano il gameplay aggiungendo una serie di aspetti che rendono l’esperienza di gioco molto più scorrevole e gradevole. Ma facciamo un piccolo passo indietro, a vantaggio di chi si avvicina a questo universo per la prima volta. Il ritmo di gioco del titolo si pone esattamente a metà tra un andamento compassato e la frenesia di uno “stylish-action”. Ed è proprio grazie a questa evoluzione che Dragon’s Dogma 2 incontrerà i gusti di una fetta di pubblico più ampia e appassionerà sia giocatori di vecchia data che nuovi. Ma partiamo dal principio, il nuovo gdr del colosso del gaming nipponico è ambientato in un universo di fantasia dove Vermund e Battahl, i due principali regni in cui è diviso il mondo, sono in pieno conflitto. Secondo la legge la corona spetta di diritto all’Arisen, un guerriero marchiato da un drago e destinato a sconfiggerlo per liberare il mondo dalla suo dominio di terrore. Si tratta quindi di una figura importante e rispettata, eppure al risveglio del protagonista ci si trova in cella, nonostante il marchio dimostri che sia proprio lui o lei (a seconda della scelta fatta) l’Arisen. Il fatto poi di soffrire di amnesia non gioca proprio a favore dell’eroe, ma ben presto si scopre il motivo dietro questi eventi: qualcuno si sta spacciando per l’Arisen al posto del giocatore, e sta facendo di tutto per impedire di reclamare ciò che spetta lui di diritto. Inizia così una lunga avventura per scoprire sia le menti dietro al complotto che stanno manipolando non solo la memoria del protagonista, ma soprattutto la situazione geopolitica del mondo, sia per adempiere al già scritto destino e sconfiggere l’enorme drago causa del marchio. Come i fan di vecchia data avranno già notato, la trama è molto simile alla storia del primo Dragon’s Dogma. Dragon’s Dogma 2 infatti più che un sequel sembra quasi un reboot di quanto visto 12 anni fa, una sorta di riproposizione del gioco originale con tutti gli elementi che all’epoca il creatore Hideaki Itsuno non era riuscito ad inserire. Nel 2012 Il progetto di Itsuno era molto ambizioso, ma complici un budget estremamente ridotto, idee troppo avanzate per la tecnologia dell’epoca e il fatto che si trattasse del primo vero RPG open world per Capcom, il risultato finale fu comunque buono, ma la sensazione generale fu che il titolo aveva un grande potenziale ma che non riuscisse a esprimerlo al massimo. Dragon’s Dogma 2 ripropone quindi una storia molto simile al gioco originale, ambientata in un mondo parallelo a quello precedente, mantenendo sì diversi punti in comune, ma migliorandoli, a partire dal sistema di Pedine, la caratteristica principale del gioco. Le Pedine altro non sono che NPC che accompagnano l’Arisen nel corso dell’avventura, ma caratterizzati da una intelligenza artificiale particolare che li rende più simili possibile a dei veri giocatori umani. L’idea era quella di avere una sorta di esperienza multiplayer all’interno di un titolo per giocatore singolo, e se già nel 2012 il risultato era promettente, le tecnologie moderne hanno permesso ad Itsuno di avvicinarsi maggiormente alla sua visione originale, anche se ancora con qualche limitazione.

Per chi si stesse chiedendo: come funziona esattamente il sistema di Pedine? Eccovi la risposta. Per comprendere bene il tutto è necessario partire fin dal principio, esattamente da quando il gioco chiede di personalizzare l’aspetto del proprio Arisen. L’editor è piuttosto completo e profondo, e se si ha la pazienza necessaria si possono passare diverse ore a modificare ogni minimo dettaglio per creare l’eroe che più rispecchia il proprio gusto estetico. Lo stesso viene richiesto per realizzare la Pedina personale che accompagnerà il proprio eroe nel corso dell’avventura. Progredendo nel gioco si possono reclutare fino a due altre Pedine, ma la particolarità è che saranno quelle create da altri giocatori, che a loro volta saranno in grado di reclutare la Pedina da noi inventata. Si crea così un circolo vizioso in cui le Pedine “viaggiano” tra i vari mondi, ma non lo fanno in maniera passiva: anzi, apprendono e condividono le loro conoscenze. Può capitare infatti di reclutare la pedina di un giocatore che è più avanti nella storia e che ha già completato le missioni che si sta cercando di affrontare in quel preciso momento. In questo caso non sarà raro sentire la sua Pedina dare informazioni su dove andare o consigli strategici su come affrontare i mostri. Un dettaglio non da poco, considerato che Dragon’s Dogma 2 è piuttosto avaro di marcatori e lascia al giocatore il compito di capire cosa fare e dove recarsi spargendo indizi ma senza quasi mai dare vere e proprie indicazioni. Spesso si attivano quest semplicemente perché camminando si sente una conversazione di alcuni NPC che parlano di qualche stranezza nei dintorni, e avere una Pedina in grado di dare qualche informazione preziosa è un aiuto utilissimo. Bisogna quindi sempre essere con occhi spalancati e orecchie aguzze per evitare di restare bloccati, anche se capita raramente visto che basta esplorare per essere inondati di eventi e attività da svolgere. A volte le quest si accumulano in maniera soverchiante, tanto da essere difficile stare dietro a tutto, specialmente con le missioni a tempo. Ma niente panico, se il gioco viene affrontato con un certo criterio sarà possibile fare la maggior parte delle cose senza troppo stress. Dragon’s Dogma 2 lascia un’enorme libertà al giocatore su come affrontare l’avventura, ma spesso ignorando o svolgendo alcuni compiti ci saranno conseguenze buone o cattive rispetto alla situazione. Ad esempio se si viene a sapere di qualcuno perso in un bosco pieno di lupi, non ci si deve stupire se, rimandando troppo la missione, ad un certo punto andando nel bosco si trovino solo dei vestiti insanguinati al posto di qualcuno da salvare. La mappa di Dragon’s Dogma 2 è grande circa quattro volte quella del predecessore, ma rimane densa di attività e punti di interesse che rendono meno tediosa un’altra delle sue caratteristiche, ovvero l’assenza di cavalcature e forti limitazioni sui viaggi rapidi. Per buona parte del tempo quindi si è costretti a girare a piedi, una precisa scelta di design che aveva già creato forti controversie nel gioco originale, ma su cui Itsuno è rimasto intransigente nella sua visione. Progredendo nella storia si sbloccano delle particolari pietre da poter posizionare in qualsiasi punto della mappa per trasformarle in punti di teletrasporto, ma il loro utilizzo è limitato e a nostro avviso va riservato esclusivamente in casi di estrema necessità. In alternativa si può chiedere un passaggio alle carovane che partono dai centri abitati, ma non è raro subire imboscate o attacchi da mostri selvatici pronti a distruggere il mezzo e costringere i giocatori non solo ad una battaglia ma anche a continuare comunque a piedi il viaggio. Rimanendo in tema di battaglie, le Pedine svolgono quasi sempre egregiamente il loro dovere, posizionandosi correttamente ed eseguendo azioni offensive o di supporto che non sfigurerebbero davvero se fossero controllate da un giocatore umano. Se poi, come già detto, provengono da un mondo dove hanno già affrontato sfide simili, possono fornire un ulteriore supporto sia strategico, svelando i punti deboli della creatura da uccidere, sia pratico andando a svolgere le azioni che più si addicono alla situazione. Per quanto le Pedine siano quindi una parte centrale dell’esperienza di Dragon’s Dogma 2 non bisogna dimenticare mai tuttavia che il vero protagonista è l’Arisen.

Per quello che riguarda il combat system, si può dire che rispetto al passato ha subito poche modifiche. Presente ancora la classica alternanza di attacchi leggeri, pesanti e abilità in base a quale delle dieci Vocazioni disponibili si decide di seguire all’inizio. Le Vocazioni altro non sono che le classi di appartenenza del proprio pg, partendo da quelle di Base classiche Guerriero, Mago, Ladro e Arciere, passando per le Ibride Arciere-Mago, Cavaliere Mistico, Eroe Leggendario e Illusionista, fino ad arrivare alle Avanzate Distruttore e Stregone. Se si è appassionati di giochi di ruolo, si può già immaginare come si differenziano gli stili di combattimento delle varie classi già dal nome, ma tra queste spiccano le novità dell’Illusionista e dell’Eroe Leggendario. Il primo sfrutta molto la potenza dell’intelligenza artificiale di Dragon’s Dogma 2, e armati solo di un semplice incenso si potrà essere in grado di portare caos e distruzione tra le file nemiche grazie a potenti allucinazioni che inducono gli avversari a scontrarsi tra loro, oppure giocare d’astuzia e ad esempio creare l’illusione di un ponte dove c’è un burrone e godersi i malcapitati piombare senza alcuna speranza nel vuoto senza capire cosa sia successo. Si tratta di una Vocazione piuttosto difficile da padroneggiare, che richiede di muoversi nelle retrovie, e soprattutto nelle prime fasi può sembrare più debole rispetto ad altre da subito più efficaci, ma una volta presa la mano vi assicuriamo che è in grado di dare grandi soddisfazioni. Discorso simile va fatto per l’Eroe Leggendario, che sulla carta è il sogno degli indecisi visto che permette di cambiare Vocazione e arma permettendo combinazioni di ogni tipo. All’atto pratico si rivela una classe impegnativa e pensata per i giocatori più esperti, con cambi non proprio immediati e soprattutto una complessa gestione dell’equipaggiamento per via del peso di tutte le armi. L’Arisen infatti è forte ma non è una bestia da soma, e organizzare un equipaggiamento funzionale che non limiti troppo i movimenti per una sola Vocazione è già una sfida, vi lasciamo immaginare cosa voglia dire gestirne più insieme. Spendendo i punti abilità si possono sbloccare nuove tecniche da utilizzare sul campo, inoltre alcuni potenziamenti possono essere trasferiti anche ad altre Vocazioni, invogliando quindi a cambiare spesso classe per sperimentare nuovi stili di combattimento senza dover ogni volta ricominciare da zero ma avere già una base solida su cui poter fare affidamento. Altra caratteristica dei combattimenti di Dragon’s Dogma 2 che torna dal precedente capitolo è la possibilità di afferrare i nemici, permettendo ad esempio di aggrapparsi alla zampa di un mostro enorme e arrampicarsi fino a raggiungere un punto debole per poi colpirlo. Per quello che concerne la longevità di Dragon’s Dogma 2, la storia principale può essere conclusa in circa 30 ore, ma esplorando al massimo l’enorme mappa il numero può come minimo raddoppiare. Il gioco inoltre ha una forte rigiocabilità, poiché molte missioni possono avere esiti diversi a seconda delle scelte fatte o semplicemente della casualità, ed è praticamente impossibile vedere tutto in un’unica run. Rimanendo in tema, un’altra delle scelte di design di Dragon’s Dogma 2 che sicuramente creano controversie è quella di avere un unico file di salvataggio. Non è possibile quindi creare personaggi multipli o crearsi dei “checkpoint” per riprendere da un punto e fare scelte diverse, ma si ha sempre la “pressione” che ogni scelta conta, perché non si può più tornare indietro. A questo si aggiunge anche il fatto che se una Pedina o un NPC muore è perso per sempre. Per chi se lo stesse chiedendo questo può succedere anche con personaggi importanti legati ad alcune missioni. Fortunatamente però si possono usare specifici oggetti per riportare in vita qualcuno, ma sono piuttosto rari e vanno anch’essi usati con molta parsimonia. Tecnicamente parlando Dragon’s Dogma 2 si difende piuttosto bene, donando sempre un colpo d’occhio piacevole e un ottimo livello di dettaglio. Quello che convince meno tuttavia è il frame rate limitato a 30 fps su console. Ottima invece la colonna sonora e il doppiaggio disponibile in inglese o giapponese e testi localizzati in italiano. Tirando le somme, il nuovo gdr di Capcom è senz’ombra di dubbio un titolo da avere se si ama il genere. Giocandolo ci si accorge che è un prodotto che vive di esagerazioni, da affrontare lentamente con curiosità e spirito di avventura. Se si decide di accettarne le regole, il mondo fantasy imbastito da Itsuno regalerà un combat system davvero appagante, estremamente creativo e ricco di momenti epici. Le quest non lineari e una mappa estremamente densa sono elementi che avrebbero potuto condurre il titolo di Capcom verso vette di eccellenza assoluta, tuttavia a frenare la salita ci hanno pensato un’intelligenza artificiale non sempre performante, qualche piccolo problema di bilanciamento tra le classi e alcune macchinosità di troppo. Dragon’s Dogma 2 rimane comunque un prodotto di altissimo livello e lasciarlo perdere a nostro avviso è un errore da non commettere assolutamente.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8,5

Sonoro: 9

Gameplay: 8

Longevità: 8,5

VOTO FINALE: 8,5

Francesco Pellegrino Lise

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Robotaxi Tesla, il trasporto pubblico del futuro è in arrivo l’8 agosto

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Elon Musk ha sganciato una nuova bomba attraverso X (l’ex Twitter). A quanto detto dal Ceo sembra propio che Tesla presenterà un robotaxi a guida autonoma il prossimo 8 agosto. I modelli Tesla con Fsd (Full Self-Driving) “saranno sovrumani a tal punto che sembrerà strano in futuro che gli esseri umani guidino automobili, anche se esausti e ubriachi!” ha detto in un post su X lo scorso marzo. Musk ha anche affermato che i proprietari di veicoli Tesla con Fsd potranno far sì che le loro auto fungano da robotaxi, anziché rimanere parcheggiate. Nonostante il suo potenziale, l’introduzione dei veicoli a guida autonoma negli Stati Uniti è stata finora incerta e difficile in quanto sia i legislatori che il pubblico esprimono preoccupazioni sulla sicurezza. San Francisco è stata un banco di prova per la tecnologia. I robotaxi di Google Waymo in città sono stati presi di mira da vandali contrari ai veicoli autonomi, mentre Cruise, di proprietà di GM, ha sospeso a tempo indeterminato il suo servizio di robotaxi alla fine di ottobre, dopo che diversi incidenti hanno scatenato una repressione da parte delle autorità di regolamentazione della California. Anche la funzione “pilota automatico” di Tesla è stata messa sotto esame e accusata di aver “gonfiato” le proprie capacità per favorire le vendite. La rivelazione del robotaxi di Tesla arriva poco dopo che Reuters ha reso noto che la società ha abbandonato il piano di produrre un modello di auto elettrica low cost, con un prezzo di circa 25mila dollari per favorirne l’adozione nel mercato di massa. Musk ha però negato la notizia. La società cinese di veicoli elettrici Byd nel quarto trimestre ha strappato a Tesla lo scettro di regina mondiale dell’elettrico per vendite.

F.P.L.

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MW3, la stagione 3 porta un numero incredibile di novità

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MW3 (qui la nostra recensione) si amplia ancora una volta con l’arrivo della stagione 3, ma questa volta lo fa in maniera a dir poco mastodontica. Mercoledì 3 aprile è arrivato su Pc, Xbox e Playstation, uno dei più grandi rilasci di contenuti nella storia di Call of Duty. Un’esperienza completamente connessa, grazie alla massiccia integrazione di contenuti con Warzone Mobile. Il Gruppo Konni ha lasciato un segno indelebile su Fortune’s Keep e ora sta occupando un altro territorio: la famigerata Rebirth Island che torna in Warzone. La stagione 3 rilascia inoltre uno dei più grandi drop di mappe multigiocatore di sempre, con ben sei nuove mappe Core 6v6. Sono incluse anche quattro armi base gratuite, otto parti aftermarket, partite classificate (tra cui Resurgence su Rebirth Island), l’arrivo di Makarov e Snoop Dogg e due nuovissimi operatori per il Battle Pass premium, Banshee e Hush. Con la Season 3 sarà possibile giocare nella modalità Cattura la Bandiera, ma sono in arrivo anche Minefield, One in the Chamber e, più avanti nel corso della stagione, le playlist Scorta e Vortex. Inoltre arrivano nuovi perk e, nel corso della stagione, una nuova Tactical EMD Mine a un nuovo Enhanced Vision Goggles. Ma andiamo ad esaminare più nello specifico le novità in arrivo.

Le novità in arrivo su MWZ:

La storia di Dark Aether continua: i giocatori potranno mettersi in gioco in una missione di salvataggio su larga scala dopo che la dottoressa Jansen è entrata in una nuova e terrificante regione dell’Etere Oscuro. In arrivo anche la “Terza Frattura”: un paesaggio di vuoto etereo che ospita orrori che inducono alla follia, tra cui una nuova e diabolica variante di Discepolo. I giocatori potranno fornire supporto di fuoco a Ravenov e trovare la dottoressa Jansen prima che venga consumata dall’oscurità. Sfide e schemi della Stagione 3: i giocatori potranno sbloccare i livelli di prestigio per acquisire le Sfide Zombi e raccogliete tre nuovi Schemi per migliorare i propri progressi. Inoltre è pronto a scendere in campo il signore della guerra Rainmaker: rintanato sull’isola di Rahaa, questo psicopatico pesantemente corazzato fa piovere fuoco d’artiglieria e ha poca considerazione per le sue forze. Sebbene il suo complesso sia facile da raggiungere, mettere piede sull’isola con gli arti ancora attaccati al corpo potrebbe essere una sfida più complessa da affrontare da soli o con gli amici.

Anche Warzone si aggiorna:

Come già detto i giocatori potranno tornare su Rebirth Island, ma l’area non sarà proprio uguale al passato, infatti ci saranno alcune ad attendere i giocatori. Scanner biometrici. Display intelligenti. Weapon Trade Station. Una nuova missione del Resurgence Champion su Rebirth Island. Condizioni orarie variabili che cambiano l’atmosfera ma non la visibilità dell’azione. Infiltrazioni in cui la Torre dell’acqua, il Faro e persino il tetto della prigione vengono distrutti all’inizio dell’avventura. E una serie di segreti da scoprire. I combattimenti ottimizzati per Rebirth Island arriveranno nella Stagione 3. Call of Duty: Warzone Ranked Play – Resurgence su Rebirth: Le partite classificate continuano con una nuova mappa da padroneggiare. Saranno utilizzate le stesse regole e innovazioni di Resurgence.

C’è tanto anche sul verante Mobìle e multiplayer.

Dopo un lancio monumentale, Call of Duty: Warzone Mobile offre un gameplay su una grande mappa grazie alle partite a Verdansk e a Rebirth Island, disponibili fin da ora, insieme alle mappe multigiocatore e alle playlist. I giocatori possono livellare armi e exp su qualsiasi piattaforma, collegando il loro account Activision su Warzone Mobile. Al lancio, la prima stagione unificata di Call of Duty: Warzone Mobile è collegata alla Stagione 3 di Call of Duty: Warzone e MW3. Sarà possibile ottenere nuove armi base gratuite e otto nuove parti aftermarket, sbloccare nuovi operatori e guadagnare oltre 100 contenuti con BlackCell e Battle Pass. Oltre a quanto detto la mappa Rust, amatissima dai fan, si aggiunge al pool di mappe, insieme a due nuove modalità Battle Royale, Plunder e Buy Back! Inoltre, le torri UAV sono pronte a rivelare le posizioni dei nemici in tutta Rebirth Island. Eventi: i player potranno assemblare la squadra perfetta giocando a tutti gli eventi settimanali e ottenendo skin operatore e progetti delle armi.

Insomma, anche questa volta lo shooter targato Activision offre un quantitativo di contenuti pazzeschi, tutti mirati a rendere l’esperienza di Call of Duty ancora più imponente e divertente di quanto lo sia stato fino ad ora.

Francesco Pellegrino Lise

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