VELLETRI ELEZIONI, LADAGA: MENO TASSE E UN OCCHIO CRITICO SU SERVADIO

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C.R.

Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4 Salvatore Ladaga, candidato di centrodestra, imprenditore e politico già dagli anni ’90. Salvatore Ladaga nasce a Velletri il 18 gennaio 1957 e ama definirsi figlio di questa terra. Conosciuto a Velletri come imprenditore e uomo politico di lungo corso, non rinnega le origini umili avendo svolto vari mestieri tra cui cameriere, muratore e fisioterapista, impieghi che durante gli anni di studio gli hanno consentito l’indipendenza economica ed il conseguimento del diploma di laurea. Eletto da giovane studente con l’avvento dei Decreti Delegati è amministratore pubblico di esperienza trentennale, con profonda conoscenza del territorio in cui vive e dei suoi concittadini. Già Assessore, Vice Sindaco e Sindaco F.F. nel periodo giugno/luglio del 1990, oltre alle esperienze politiche.

 

In cosa avrebbe fallito il sindaco Servadio?

Ha considerato le istituzioni come un’azienda privata e messo al centro l’esasperazione del risparmio. L’Amministrazione non deve guadagnare ma gestire servizi eccellenti a prezzi bassi. Avrà risparmiato su alcuni affitti ma in zona 167 ha chiuso una scuola e spostato dalla città i ragazzi meno fortunati del centro diurno in una scuola periferica.

 

 

Lei dove li avrebbe trasferiti?

All’antica sede delle suore della Neve di proprietà pubblica dove c’era un centro anziani oggi in abbandono. Questo per contrastare il disagio sociale.

 

Troppo risparmio o scelte sbagliate?

Scelte sbagliate. Una? Abbiamo perso polizia stradale Velletri

 

Insomma, un fallimento?

Servadio è meglio di quello che sembra ma non ha grandi capacità comunicative. Ci ha considerati nemici non avversari. Non è in grado di elaborare soluzioni alternative aldilà di quelle che passano per i conti.

Ladaga come avrebbe gestito l’emergenza sicurezza?

Coinvolgendo la caserma dei sottufficiali. Abbiamo mezzi e uomini sul nostro territorio e con un piano organico possiamo chiedere qualcosa in più. Con grande umiltà parleremo anche col Questore.

 

A Velletri la sanità è al collasso. Che ha in mente?

Il privato accreditato al sistema sanitario deve coesistere col pubblico per garantire i servizi essenziali. Nel momento in cui si è deciso di fare l’ospedale dei Castelli, il sindaco Servadio, non ha messo in atto una politica contrattuale nonostante la sua veste di presidente dell’assemblea dei sindaci della Asl.

 

Lei come avrebbe contrattato?

Avrei difeso un progetto più ampio, non solo il mio campanile.

 

Le sue priorità?

Diremo no all’Imu sulla prima casa ad Equitalia. La Velletri Servizi sarà riprogrammata per assicurare un trattamento equo che venga incontro ai più deboli. Istituiremo una commissione di esperti per la verifica della dichiarazione del dissesto. Dal risultato della commissione inizierà una graduale riduzione delle tariffe Tarsu e tributi locali. Costituiremo un ufficio per reperire fondi europei, statali, regionali finalizzati per ogni specifica attività. Forniremo a Velletri servizi idonei per una città di oltre 50 mila abitanti

 

Cultura e sport. Quest'ultimo meno presente a Velletri. che fara in proposito?

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Le bellezze della Città, patria di Cesare Ottaviano Augusto, di Ciro Menotti, i siti recuperati, quale il palazzo dei conservatori, il tempietto del Bramante, il Tempio Volsco, il museo cittadino con le meravigliose opere, e tutte le altre opportunità che la Città offre, dovranno esser poste in una vetrina mediatica al fine di attrarre quel turismo che si ferma alle Città vicine in maniera immotivata. Il potenziamento delle attività di gemellaggio servirà a rendere più presente la nostra Città nel contesto Europeo, attraendo flussi turistici vitali per l’economia della città .Il monte Artemiso, libero dal parco dei castelli dovrà essere fruibile ai cittadini anche attraverso i percorsi pedonali già approvati. Si riprenderà il cammino della cultura, interrotto da Servadio, con la chiusura del teatro Tognazzi, che per cinque anni ha privato soprattutto i giovani che si cimentano nelle attività teatrali, di danza, di laboratorio scolastico, di canto e musica, di poter avere un palco verso la Città. Saranno recuperate le manifestazioni che hanno dato lustro alla Città, come il festival della canzone (Velester festival) e le feste locali, mostre artigiane, mercatini rionali. Lo sport , a Velletri, ha subito un declino innegabile, che ha tolto nelle varie attività, la nostra Città dai livelli più ambiti. Dopo le grandi opere del centrodestra, la sinistra si è limitata ad una gestione delle stesse strutture, in modo discutibile e nel malcontento. Si è arrestato, con la sinistra, il potenziamento delle strutture sportive con grave ricaduta sulle attività stesse. La domanda di sport ormai è superiore all’offerta di strutture idonee e tale lacuna deve essere prontamente colmata. Creazione di nuove strutture sportive polivalenti decentrate nelle zone attualmente sprovviste.