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Roma

VELLETRI: LE SEQUESTRANO LA CASA. LA STORIA DI BARBARA, COSTRETTA A VAGABONDARE

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La storia di Barbara Di Bernardo, con una casa da un anno sotto sequestro per le indagini sull’omicidio di sua madre avvenuto nell’appartamento di famiglia, ha dovuto vagabondare di casa in casa. Mentre il Comune di Velletri non ha mai risposto alle sue richieste di aiuto, la San Girolamo Emiliani Velletri Onlus, mette a disposizione una camera, pur non essendo pagata dal Comune

LEGGI ANCHE: 17/05/2015 VELLETRI: IL CASO DISPERATO BARBARA DI BERNARDO LA CUI MADRE E' STATA STRANGOLATA DAL FRATELLO

di Cinzia Marchegiani

Velletri (Rm) – La signora Di Bernardo, pur avendo una casa, era costretta a mendicare un posto dove dormire e poter provvedere all’igiene personale in quanto il tribunale di Velletri dal 24 maggio 2014 aveva sequestrato l’appartamento dove viveva, ritenuto importante per le indagini poiché era stato teatro dell’omicidio di sua madre per mano dei suo stesso fratello.

Insomma per un anno Barbara ha errato, andando di casa in casa usufruendo della gentilezza e della solidarietà di tanti amici e conoscenti che gli concedeva l’opportunità di un letto dove dormire e un bagno dove provvedere ai gesti elementari dell’igiene personale. Nonostante il Comune di Velletri conoscesse la sua storia, non ha mai risposto alla posta certificata inviatagli dal suo legale, neanche dopo che il Sindaco Servadio e gli Assessori preposti sono stati messi a conoscenza del rifiuto da parte del Tribunale di Velletri del dissequestro della casa richiesto dallo stesso legale della Di Bernardo.

C’è voluto un video denuncia e un articolo di giornale, ma soprattutto la costanza del signor Ernesto Melappioni che è andato a parlare anche con i responsabili della Onlus San Girolamo Emiliani di Velletri, struttura predisposta all'accoglienza dei senza fissa dimora della città di Velletri, affinché a Barbara fosse riconosciuta la dignità come persona.

L’Osservatore d’Italia aveva voluto vederci chiaro circa un video denuncia a cura di Ernesto Melappioni che girava già da tempo su internet. 

ONLUS SAN GIROLAMO EMILIANI DI VELLETRI ONLUS CHIEDONO UN INCONTRO
I responsabili della Onlus San Girolamo Emiliani di Velletri – struttura predisposta all'accoglienza dei senza fissa dimora della città di Velletri – hanno contattato l’autore della video denuncia, dopo aver conosciuto la disavventura di Barbara Di Bernardo. Roberto Cavola, il responsabile di questa struttura intervistato spiega nei dettagli l'attuale situazione sociale dell'accoglienza di Velletri. Emerge che la stessa Onlus operante con il Comune di Velletri da dicembre del 2014 non riceve più i fondi stanziati dalla Regione Lazio: “Il Comune di conseguenza ha interrotto la convenzione con la Onlus anche se precedentemente gli aveva richiesto e fatto abbassare la quota giornaliera da 40 Euro al giorno a soli 25 Euro”.
Quindi esiste una struttura nuova, dove Barbara potrebbe, con l’aiuto temporaneo del Comune e dell’associazione San Girolamo Emiliani, essere aiutata per un periodo temporaneo, fino a quando, non sia ufficiale il dissequestro da parte del Tribunale di Velletri.

Insomma sembrerebbe che il comune non riesca a trovare 25 euro al giorno per mettere ai ripari temporanei una donna che ha già subito un dramma ancora più grande dell'essere rimasta senza casa.

BARBARA RIESCE AD INCONTRARE IL SINDACO DI VELLETRI SERVADIO
Barbara finalmente riesce a parlare con il Sindaco di Velletri, il quale però sembra non aver prospettato alcuna soluzione per la signora Di Bernardo, se non quello di promettere un consulto con il Tribunale di Velletri, come se fosse possibile intercedere al dissequestro del suo appartamento. A Barbara hanno prospettato anche di fare una domanda per una casa popolare. Insomma porte chiuse da parte del primo cittadino che invero, da quello che si apprende dalle ultime notizie dovrà sistemare 79 rifugiati provenienti dall’Africa.

SAN GIROLAMO EMILIANI, ACCOGLIERÀ A SUE SPESE DI BERNARDO
Con una lettera inviata a Ernesto Melappioi via posta elettronica, che rendiamo pubblica con il consenso del mittente, Roberto Cavola responsabile della San Girolamo Emiliani Onlus di Velletri informa che non lascerà da sola Barbara. Lasciamo ai nostri lettori la sua lettura:

Buongiorno Ernesto,
questa mattina la sig.ra Di Bernardo ha avuto un incontro con la dirigente dei servizi sociali del comune, incassando un bel 2 di picche. La dott.ssa in questione ha suggerito a Barbara di presentare una richiesta formale per un alloggio temporaneo, il che significa rispettare una certa graduatoria con tempi di attesa di qualche anno, sottolineando che nel nostro centro di accoglienza non c’è posto e che se anche ci fosse sarebbe stato per non più di una settimana!!!! Ora tra le altre cose, noi vorremmo capire se le responsabilità di tali scelte scellerate, sono da attribuire all’apparato tecnico del comune o a quello politico, dopodiché ci muoveremo di conseguenza… Questo è un chiaro segnale da parte dell’amministrazione, i bisogni dei cittadini veliterni vengono dopo aiuole e sampietrini, perché le "grandi menti" imprenditoriali pensano solo ai profitti. Il centro di accoglienza notturna di San Martino, nato proprio per questo tipo di emergenze NON SERVE PIU'??? La sig.ra Barbara stamattina è venuta da noi in lacrime chiedendoci di aiutarla, minacciando in oltre gesti avventati e sconsiderati. La nostra scelta è quella di ospitare Barbara presso la nostra struttura, senza troppi formalismi e a titolo completamente gratuito, perché i ‘poveri cristi’ non solo subiscono l’ingiustizia ma si trovano anche a lottare continuamente contro di essa! ‘Solidarietà’ è una parola che non sempre piace, perché essere solidali significa anche lottare contro le cause strutturali della povertà, la disuguaglianza, la mancanza di lavoro, la terra e la casa, la negazione dei diritti sociali e lavorativi. È far fronte agli effetti distruttori dell’Impero del denaro, che molti subiscono e che tutti siamo chiamati a trasformare. La solidarietà, intesa nel suo senso più profondo, è un modo di fare la storia. Restiamo a disposizione. Buona giornata!”

UN FINALE AMARO MA PIENO DI SOLIDARIETÀ, CHI INDAGA?
Barbara è una donna che nel suo immenso dolore ha dimostrato una dignità incredibile, ma per le istituzioni è solo un fantasma da nascondere. Tanto dolore ha colpito il suo cuore, spade violente hanno ferito e rimangono impunite. Nella sua disgrazia Barbara ha toccato con mano l’inconsistenza e il silenzio delle istituzioni, ma fortunatamente ha ricevuto anche tanta solidarietà dei suoi stessi concittadini. Un giorno un angelo ha posato gli occhi sulla sua vita che ha permesso al mondo intero di conoscere la sua folle storia. L’associazione San Girolamo Emiliani ha accolto la richiesta di auto, nella consapevolezza che solidarietà, diventa verbo solo all’atto della sua realizzazione. 


E ora rimane lecita una domanda: il dramma di Barbara è diventato pubblico e ha messo in evidenza profonde responsabilità, quelle disattese dalle stesse istituzioni. Quando dolore una donna deve mettere in pubblica piazza, quanti angeli deve incontrare affinché non diventi un numero da statistica, ma una persona con una dignità da difendere? Le istituzioni si devono far garante di queste storie, perché Barbara non può essere lasciata sola, il suo grido si legge nei suoi occhi, nel suo sguardo ferito e triste. Lei rappresenta chiunque di noi, che in un momento di difficoltà è stato messo ai margini come un appestato. La politica si interroghi e faccia le sue dovute conclusioni.

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Cerveteri, oli esausti e rifiuti pericolosi in un’autofficina: sequestrata l’intera area e denunciato il titolare

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I Carabinieri della Stazione di Cerveteri, in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Forestale di Civitavecchia, nonché del personale A.S.L. e Ufficio Tecnico e Polizia Locale di Cerveteri hanno svolto un’attività ispettiva presso un’autofficina.
Nel corso del controllo sono emersi gravi violazioni, sia sul piano amministrativo che su quello ambientale: non solo l’esercizio verificato è risultato privo delle previste autorizzazioni e comunicazioni agli Enti preposti, ma l’area ove il medesimo sorge è risultata caratterizzata dalla presenza di varie tipologie di rifiuti, soprattutto olii esausti, speciali e pericolosi, non adeguatamente trattati come invece previsto dalla vigente normativa di settore.
Il titolare dell’attività, immediatamente sospesa, è stato pertanto segnalato per i vari profili di responsabilità sia all’Autorità Giudiziaria che a quella sanitaria, mentre l’intera area interessata è stata posta sotto sequestro.

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Cronaca

Monterotondo, ladre in azione: arrestate 3 giovani donne

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MONTEROTONDO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno denunciato tre giovani donne di origini romene, appartenenti all’insediamento spontaneo di via Tiburtina a Roma, gravemente indiziate del reato di ricettazione.
Dopo una segnalazione di furto giunta al 112, i Carabinieri sono intervenuti in un supermercato eretino dove hanno fermato tre donne nel tentativo allontanarsi, dopo essere state notate mentre cercavano di impossessarsi di alcuni prodotti dagli scaffali.
I successivi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno consentito di rintracciare il veicolo utilizzato dalle fermate, all’interno del quale i Carabinieri hanno rinvenuto un grosso quantitativo di prodotti alimentari asportati da un altro supermercato.
Le donne, non avendo fornito una valida giustificazione sulla provenienza della merce, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Tivoli per il reato di ricettazione, ed è stato notificato loro il provvedimento di allontanamento dal comune di Monterotondo, emesso dal Questore di Roma, con divieto di ritorno per 3 anni.

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Roma

Roma, minacciato al collo con due bottiglie di vetro e costretto a consegnare lo smartphone: in manette due uomini

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ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo hanno arrestato due cittadini romani – di 31 e 36 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine – gravemente indiziati dei reati di rapina e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Un giovane, 22enne romano, ha denunciato di essere stato avvicinato da due uomini a lui sconosciuti che, in evidente stato psicofisico alterato, lo hanno afferrato al collo e minacciato con due bottiglie di vetro, facendosi consegnare lo smartphone per poi allontanarsi, in via di Boccea altezza metro Cornelia. Richiesto aiuto al 112, tramite alcuni passanti, sono interventi sul posto i Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo che grazie alla descrizione fatta dal giovane e tramite la localizzazione del telefono asportato, hanno individuato i due sospettati nei pressi della fermata metropolitana “Battistini”.
Alla vista dei militari, gli indagati hanno spintonato i Carabinieri al fine di darsi alla fuga ma sono stati bloccati. Con loro avevano ancora la refurtiva che è stata riconsegnata al 22enne.
Presso le aule di piazzale Clodio, il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e ha disposto per i due la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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