VESCOVI AL GOVERNO: "FAMIGLIA DIMENTICATA"

Redazione

Un grosso freno arriva dai Vescovi. Nuovo stop della Chiesa sulle Unioni Civili che, dopo la presa di posizione di ieri dei vescovi arriva per voce del cardinale Agostino Vallini, vicario del Papa a Roma. "La famiglia è un'altra cosa" sottolinea dicendosi "contrario" alle unioni civili. Tra i punti più "delicati" l'adozione dei figli. "Il governo farà le sue scelte, ma bastava il codice civile", ha sottolineato Vallini.

Ieri la brusca frenata di Maria Elena Boschi sulle unioni civili e l'affondo della Cei, con il segretario generale Nunzio Galantino, contro una politica "strabica" che investe energie su "queste forme di unioni particolari" e di fatto "sta mettendo all'angolo la famiglia tradizionale, pilastro della società". L'attacco dei vescovi piomba sul governo quando il ministro delle Riforme aveva appena ritirato l'aut aut di ieri agli alleati centristi: "Sulla stepchild adoption ci sono opinioni diverse e trasversali, il Pd lascerà libertà di coscienza. Non ci sarà nessuna rottura del governo e di maggioranza, ci confronteremo ed è possibile trovare un accordo". Pace fatta invece con il leader di Ap Angelino Alfano: "Per noi va bene quel che ha detto la Boschi e ribadiamo le nostre posizioni: sì ai diritti patrimoniali di ciascun soggetto della coppia no all' equiparazione al matrimonio e all'adottabilità dei figli per le coppie dello stesso sesso, perchè un grande errore". Il monito della Cei arriva ad impensierire il governo, anche se da giorni i cattolici della maggioranza (tanto quelli del Pd che quelli di Ap) si confortavano a vicenda dicendo che Renzi non avrebbe mai spinto l'acceleratore sulla adozione gay, sgradita ai due terzi degli italiani secondo sondaggi riservati noti al governo. "Come noi la pensa il 75 per cento degli italiani", rimarca non a caso il capogruppo di Ap alla Camera Maurizio Lupi, elogiando il retrofront della Boschi, così come fa il capogruppo al Senato Renato Schifani. Le parole di Monsignor Galantino non lasciano spazio ad equivoci, sono un monito severo ad un governo "che sta investendo tantissime energie per queste forme di unioni particolari e di fatto sta mettendo all'angolo la famiglia tradizionale fatta da padre, madre e figli". Per questa la Conferenza episcopale italiana invoca attenzione, senza che ci sia bisogno di 'appelli', perchè "un parlamentare cattolico non deve aver bisogno del giogo del prete".