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Cronaca

VICENZA, ORRORE IN CLASSE: MAESTRA PICCHIA ALUNNI. SOSPESA PER 5 MESI

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Tempo di lettura 5 minuti Ha anche sputato in faccia ad un alunno come “metodo di insegnamento”

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di Angelo Barraco
 
Vicenza

Vicenza – “I bambini sono come il cemento umido, tutto quello che li colpisce lascia un’impronta” scriveva Haim G. Ginott. Le parole e le azioni che un adulto esercita nei confronti di un bambino, possono diventare fonte di insegnamento, come possono arrecare danni alla sua fragilissima personalità e sensibilità qualora un adulto esercita coercizione nei confronti di un bambino. In Italia sono tanti, purtroppo, i casi documentati in cui alcuni insegnanti maltrattano dei bambini. E’ successo a Vicenza, dove una maestra di 60 anni è stata accusata di aver maltrattato i suoi bambini. Per i maltrattamenti contestati in un arco di tempo che va dall’ottobre del 2014 a febbraio di quest’anno, la donna è stata sospesa dall’insegnamento per cinque mesi. Alla donna è stata notificata inoltre una misura cautelare interdittiva. La donna, secondo l’accusa, avrebbe abusato delle sue qualità e avrebbe tenuto un atteggiamento violento nei confronti dei bambini di un’età compresa tra i 3 e i 5 anni. La maestra li insultava, li minacciava, esercitava su di loro violenza ed esercitava pressioni coercitiva minacciandoli di gravi conseguenze qualora si fossero comportati in modo non adeguato. E’ stato inoltre appurato che l’insegnante, in un’occasione, ha sputato in faccia ad un alunno come “metodo di insegnamento”, poiché il piccolo aveva precedentemente sputato ad un suo coetaneo. Gli inquirenti riferiscono: “Un atteggiamento autoritario e violento verso bambini in età compresa tra i tre ed i cinque anni, insultandoli ed usando violenza, minacciandoli di gravi conseguenze in caso di comportamenti non adeguati“.

 

La frase di Haim G. Ginot, citata poc’anzi, riteniamo che sia fondamentale per descrivere la complessità e il delicato equilibrio psicologico di un bambino. Abbiamo chiesto alla Dottoressa Rossana Putignano, Psicologa clinica-Psicoterapeuta psicoanalitica, di analizzarla in relazione alla psicologia dei bambini e a ciò che ne consegue, qualora un bambino subisce una violenza.
Ecco cosa ci ha risposto la Dottoressa Putignano in merito alla frase “I bambini sono come il cemento umido, tutto quello che li colpisce lascia un’impronta”.

Pregnante metafora di quello che sono davvero i bambini, essi assorbono come delle spugne dal mondo intorno. Anche quando non parlano, memorizzano parole senza che genitori ne siano consapevoli fino alla cosiddetta ‘esplosione del linguaggio’ lasciando tutti stupefatti. Stessa cosa accade per gli atti, gesti e comportamenti che si adottano nei loro confronti, che lasciano sicuramente un’impronta indelebile. Gli insegnanti sono coloro che devono proseguire il lavoro iniziato dai genitori, all’interno di un preciso percorso scolastico. Per “lavoro” intendo un’opera educativa e protettiva allo stesso tempo. Nel momento in cui un insegnante usa violenza su un bambino, si crea un profondo conflitto in quest’ultimo, dipeso dal fatto che egli si aspetta dall’insegnante lo stesso tipo di accudimento dato dal genitore. Quando si dice che ‘ i bambini assorbono come spugne’ è perché la loro percezione del mondo è diversa rispetto a quella dell’adulto, onde per cui un gesto che per un adulto può essere banale, come per esempio tirare le trecce o dare un buffettino, diventa per il bambino un gesto che lo cala in un profondo disagio, facendolo sentire inadeguato. In casi estremi, si può parlare di un vero trauma complesso per via della violenza e umiliazione cronica e ripetuta, fino a portare il minore all’evitamento della stessa scuola e allo sviluppo di una sintomatologia che varia secondo i casi. Inoltre, è importante che il comportamento manifesto dell’adulto sia coerente con il comportamento non verbale: non a caso si dice che ai bambini non si nasconde niente; infatti, a loro non sfugge proprio nulla: se la mamma soffre il mal di testa e non è ben disposta ad assecondare il bambino, è giusto che egli sappia che la mamma non sta bene, in modo da evitare un conflitto nel minore tra quello che è stato detto e quello che è stato percepito. Abituare un bambino a ricevere menzogne, anche a fin di bene, non lo aiuta a riconoscere gli stati mentali altrui e i propri, con conseguenze importanti nello sviluppo della personalità. Gli insegnanti dovrebbero fare questo: continuare l’opera di accuimento dei genitori e favorire l’apprendimento. Se il bambino riceve violenze, umiliazioni e ammonimenti continui dall’insegnante, tutto ciò non favorirà l’apprendimento e diventa 'un cane che si morde la coda’, un circolo improduttivo che porta il bambino a sentirsi inadeguato; di conseguenza, egli meno s'impegnerà e maggiori saranno i rimproveri. Concludendo, è necessario che il personale scolastico sia formato per un adeguato approccio al bambino o supervisionato dagli stessi colleghi. Non ritengo necessario l’inserimento delle telecamere nelle aule ma potrebbe essere utile una maggiore attenzione alle caratteristiche personologiche degli insegnanti e mi riferisco al loro eventuale sviluppo affettivo deficitario (oltre a quello cognitivo scontato per un insegnante) che può ripercuotersi sui minori. Lancio una provocazione: visita psichiatrica obbligatoria per gli insegnanti?

 

Abbiamo intervistato la Dottoressa Mary Petrillo, Psicologa criminologa docente presso master criminologia univ. Niccolò Cusano. Ecco le riflessioni della Dottoressa Petrillo in merito al caso della maestra di Vicenza.

“Il caso della maestra di Vicenza va ad inserirsi in una casistica di gravi fatti avvenuti in altri ambienti scolastici da parte di insegnanti nei confronti di bambini anche molto piccoli. Molti bambini per svariate motivazioni che possono essere di natura psicologica e di natura comportamentale manifestando il loro disagio in modalità ritenute da certi adulti "ingestibili" possono, loro malgrado, scatenare la rabbia e l'aggressività repressa di soggetti adulti  che vivono o hanno vissuto, a loro volta, un grave disagio se non addirittura un vero e proprio disturbo della personalità. Molti adulti, infatti, si infastidiscono per certi comportamenti e reagiscono inadeguatamente di fronte a questa comunicazione di disagio del bambino. Un insegnante che reagisce in modo fortemente è gravemente inadeguato nei confronti di bambini "difficili", generalmente lo fa perché o non preparato ad affrontare bambini problematici, quindi a causa di una carenza formativa, e di questo spesso deve farsene carico anche la istituzione scolastica che a sua volta purtroppo è sempre meno supportata nel far crescere e aggiornare professionalmente il corpo docente. In effetti se un docente fosse più stimolato a stare sempre al passo coi tempi e quindi ad avere una formazione adeguata oltre che un supporto anche psicologico all'interno della istituzione scuola, è molto probabile che vada meno incontro a situazioni di Burn-out, ossia una condizione di particolare stress vissuta da un lavoratore.

Altra motivazione che, però, dobbiamo comunque considerare è quella relativa ad una problematica di natura psicologica che affligge l'insegnante maltrattante, problematica derivante o da situazioni di disagio che la persona sta vivendo in quel determinato momento della sua vita o perché, invece, abbiamo a che fare con soggetti che proiettano sui bambini quanto sia stato a loro fatto fin da piccoli, quindi conoscono come unica modalità educativa quella di mostrarsi autoritari ed aggressivi al,fine di ottenere ascolto e rispetto da parte dei bambini. Altra tipologia di soggetti sono quelli che ritenendo inaccettabili alcuni comportamenti messi in atto dai bimbi reagiscono impulsivamente in modo aggressivo, arrabbiato e conflittuale e solo attraverso tale modalità comportamentale questi soggetti sentono di poter scaricare le loro tensioni e il loro disagio. Credo che ormai debba prendersi in considerazione l'idea che una educazione autoritaria, obsoleta ha gravi conseguenze sui più piccoli che possono trasformare queste mancanze dell'adulto in ansia o nevrosi che se non prese in tempo possono arrecare gravi danni sulla loro personalità. L'educatore deve avere il diritto/dovere di aggiornarsi con le nuove forme di pedagogia, deve essere consapevole che la sua professione è molto importante per la vita di un bambino e quindi è necessario essere autorevoli e non autoritari. l'insegnante, ma anche il genitore, deve essere una figura di riferimento e non un "amico".


 

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Cronaca

Roma blindata per la manifestazione pro Palestina: sicurezza al massimo tra divieti e tensioni

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Piantedosi: “Manifestazione illegale, agiremo con equilibrio”.

A Roma è in corso una massiccia operazione di sicurezza in vista della manifestazione pro Palestina, vietata dalla Questura, prevista per oggi. L’obiettivo delle forze dell’ordine è impedire che gruppi violenti, sfidando il divieto, convergano nella zona di Ostiense. Il questore Roberto Massucci ha implementato un piano che prevede controlli nelle stazioni e ai caselli autostradali, mentre piazzale Ostiense sarà circondato da dispositivi di sicurezza a cerchi concentrici.

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha dichiarato che la manifestazione è illegale e che verrà gestita con equilibrio dalle forze di polizia, esprimendo piena fiducia nelle operazioni di controllo: “Non tollereremo che il divieto venga ignorato. Sarà una gestione ferma ma equilibrata per garantire l’ordine pubblico.”

Lo stop al corteo ha diviso profondamente i sostenitori della causa palestinese, con l’Unione Democratica Arabo-Palestinese e i Giovani Palestinesi che intendono comunque scendere in piazza, mentre la Comunità Palestinese ha optato per posticipare l’evento al 12 ottobre. La decisione della Questura ha visto convergere sul tema fazioni opposte della politica italiana, con Potere al Popolo e Forza Nuova che, seppur con motivazioni diverse, hanno preso posizione a favore della mobilitazione. Anche il Movimento 5 Stelle ha criticato il divieto, con il capogruppo alla Camera Francesco Silvestri che ha definito l’azione del governo come un modo per “facilitare lo scontro piuttosto che evitarlo”.

Sul fronte della sicurezza nazionale, le autorità italiane sono impegnate anche nella lotta al terrorismo. Nella giornata di ieri, la Digos ha arrestato un ventiduenne egiziano in Lombardia per apologia di terrorismo: il giovane avrebbe condiviso contenuti inneggianti allo Stato Islamico e progettava un attacco contro una chiesa a Bergamo. A Torino, un tunisino legato all’ISIS è stato espulso dall’Italia.

Mentre l’attenzione resta alta su possibili sviluppi durante la giornata, le autorità monitorano attentamente la situazione, sia a Roma che in altre città come Cagliari, dove sono previsti cortei per protestare contro il ddl Sicurezza e in sostegno del popolo palestinese.

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Castelli Romani

Frascati, scuola Tudisco: sicurezza a rischio, senza palestra e con strutture degradate

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Forza Italia, Lega, Noi Moderati, UdC e Io Amo Frascati interrogano il Comune di Frascati sui fondi per riqualificare la scuola. Le famiglie chiedono interventi urgenti per garantire un ambiente sicuro e attività fisica adeguata agli studenti

La Scuola Primaria Tudisco di Frascati, situata nella località di Cisternole, ospita circa 100 alunni distribuiti su sei classi. Costruita negli anni ’70, l’istituto ha visto nel corso degli anni un solo intervento di ristrutturazione, avvenuto tra il 1997 e il 2000.
Tuttavia, ad oggi, la struttura versa in condizioni che sollevano preoccupazioni, sia in termini di sicurezza che di fruibilità. I problemi principali riguardano lo stato degli infissi, in legno e ormai “ammalorati” al quale si aggiunge l’assenza di una vernice protettiva che possa evitare, per quanto possibile, ulteriori danni.

foto inviate da alcuni genitori degli alunni

La porta d’ingresso, in legno e non complanare, presenta lacune strutturali, non adattandosi correttamente al pavimento con tutte le conseguenze in caso di pioggia.

foto inviate da alcuni genitori degli alunni

Anche il funzionamento delle maniglie e dei meccanismi di apertura delle porte, sia interne che esterne, è inadeguato e richiede interventi urgenti.

foto inviate da alcuni genitori degli alunni

Un’altra criticità è legata all’impianto elettrico, che necessita di una revisione sostanziale così come l’impianto idrico soggetto a continue perdite con bagni che risultano non idonei per i più piccoli, i quali faticano a raggiungere il rubinetto, correndo il rischio di cadere nel tentativo di arrampicarsi.

foto inviate da alcuni genitori degli alunni

L’assenza di una palestra costringe gli studenti a effettuare attività fisica all’aperto, ma solo nelle rare giornate di bel tempo, poiché l’area verde esterna non è adeguatamente attrezzata per questo scopo.

foto inviate da alcuni genitori degli alunni

In risposta a queste problematiche, è stata presentata, in questi giorni, dopo numerose segnalazioni da parte dei genitori degli alunni, un’interrogazione all’amministrazione comunale di Frascati, al fine di conoscere le misure che si intendono adottare per risolvere le criticità strutturali e le tempistiche di intervento.

foto inviate da alcuni genitori degli alunni

Forza Italia, Lega, Noi Moderari, UdC e Io Amo Frascati chiedono “di conoscere, si legge nel testo dell’interrogazione, se esistono dei finanziamenti per la palestra e l’ eventuale stato del finanziamento e come si intende intervenire affinché gli alunni possano svolgere attività motoria”.
La comunità scolastica e le famiglie degli studenti auspicano che le istituzioni si facciano carico di queste necessità e che venga avviato un percorso di riqualificazione della Scuola Tudisco, affinché gli alunni possano crescere e apprendere in un ambiente sano e stimolante.

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Cronaca

Love Story e scandali, Sangiuliano e la Boccia: Una storia di intrighi e presunti favori nel mondo della politica e dello spettacolo

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L’ex ministro della Cultura al centro di una tempesta mediatica: tra chat private e presunti favori a Signorini

La vicenda che coinvolge l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e l’imprenditrice Maria Rosaria Boccia continua a far discutere, tra rivelazioni, chat private e presunti favori reciproci. Al centro della questione c’è una serie di conversazioni riportate da Il Fatto Quotidiano, che gettano luce su una relazione controversa e su presunti tentativi di proteggere la reputazione pubblica del politico.

Uno degli episodi chiave è una conversazione del 4 agosto 2024 tra Sangiuliano e Boccia. Nella chat, l’ex ministro informa l’imprenditrice di una mail ricevuta da Alfonso Signorini, direttore di Chi, che lo avvisava di alcuni servizi fotografici “non compromettenti” in cui il ministro era ritratto in compagnia della sua assistente. “Mi è arrivata una mail da Signorini, la vuoi leggere?” scrive Sangiuliano a Boccia, facendo riferimento a possibili articoli pronti a insinuare una separazione dalla moglie e una presunta relazione con l’assistente.

Signorini, interpellato dal Fatto Quotidiano, ha confermato di aver inviato la mail a Sangiuliano, spiegando di aver deciso di acquistare il servizio fotografico per evitare che finisse su altre testate, pronte a sfruttare la notizia a scopi sensazionalistici. Tuttavia, una volta scoperto il costo esorbitante di 12mila euro per foto ritenute irrilevanti, il direttore di Chi ha abbandonato l’idea.

Il dialogo tra i due uomini, tuttavia, ha sollevato ulteriori questioni. In uno scambio di messaggi, Sangiuliano ringrazia Signorini per averlo informato, scrivendo: “Sei un amico. Ovviamente è tutto infondato. Io sono con mia moglie e staremo insieme tutta l’estate”. L’ex ministro accenna anche a un “favore grande” che avrebbe fatto a Signorini, ma, quando interrogato dal Fatto Quotidiano su questo punto, ha minimizzato, sostenendo di non ricordare l’episodio specifico. Ha però citato una possibile recensione di un libro sulla Callas che fece scrivere al giornale televisivo quando era direttore del Tg1 o del Tg2.

Signorini, da parte sua, ha risposto in modo secco, ricordando i suoi favori: “Il grosso favore gliel’ho fatto io, quando Sangiuliano aveva scritto il libro su Putin e l’ho intervistato nel mio giornale, dedicandogli quattro pagine”. Il direttore di Chi ha inoltre precisato che la sua carriera come direttore e regista teatrale è iniziata molto prima, e senza alcun intervento di Sangiuliano.

Un altro aspetto controverso riguarda la partecipazione di Signorini come regista di due date della Bohème di Puccini all’Arena di Verona, nel luglio 2024, con una scrittura formale ricevuta nel 2023, durante il mandato di Sangiuliano come ministro. Su questo punto, l’ex ministro ha negato qualsiasi coinvolgimento nelle decisioni artistiche: “Un ministro non si occupa dei cartelloni delle fondazioni lirico-sinfoniche, quello lo decide il soprintendente”.

La vicenda, tra gossip, scambi di favori e accuse incrociate, si inserisce in un contesto più ampio di tensioni tra Sangiuliano e Boccia, già sfociato in precedenti denunce e in un rapporto turbolento che ha attirato l’attenzione dei media nazionali.

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