VIGEVANO: CHIUSO PHONE CENTER PER EXRACOMUNITARI

Redazione

Vigevano – “E’ colpa della crisi economica! Ho visto in paese tutti questi extracomunitari e ho pensato di guadagnarci un po’ !”. Con queste parole e in concomitanza con l’arrivo in Lomellina di alcune decine di profughi ospitati per l’operazione “Mare Nostrum”, si è giustificato un 45enne commerciante di tessuti all’ingrosso, quando è stato sorpreso dai Carabinieri della Compagnia di Vigevano, guidati dal Cap. Rocco PAPALEO, unitamente alla compagna 41enne, legale rappresentante della società, con sede nel centro lomellino, gestire un “phone center”, costituito da cinque postazioni telefoniche a pagamento, collocate all’interno del proprio esercizio commerciale assieme ad un “bazar” per la vendita al dettaglio di tabella di vario genere. I militari hanno proceduto al controllo, attirati dal via vai di persone di origine extracomunitaria, che ogni giorno era possibile assistere, a partire dal tardo pomeriggio e sino a sera inoltrata, nel magazzino di tessuti, ed anche perché incuriositi per la nota xenofobia del titolare, per cui, nel 2008 era stato anche segnalato all’A.G. per reati inerenti le discriminazioni razziali, etniche e religiose. Ipotizzando più che un ravvedimento del commerciante, un episodio di “lavoro nero”, i militari procedevano alle opportune verifiche che consentivano di sorprendere tre cittadini extracomunitari impegnati nelle cabine a parlare al telefono, ed appurare che i due commercianti, erano sprovvisti dell’autorizzazione generale per le reti ed i servizi di comunicazioni elettronica del Ministero delle Comunicazioni, necessaria per intraprendere l’avvio della predetta attività di telefonia e che non erano in possesso di alcuna autorizzazione per il commercio al dettaglio di prodotti, rilasciata dal Comune di Mortara. Pertanto in relazione alle violazioni di cui agli art. 25 e 98 d.lgs 259/2003 (AUTORIZZAZIONE GENERALE PER LE RETI ED I SERVIZI DI COMUNICAZIONE ELETTRONICA) e di cui all’art. 7 d.lgs 114/1998 (ESERCIZIO DI VICINATO), gli operanti procedevano a far interrompere l’attività del “phone center” e alla segnalazione delle contestazioni delle violazioni amministrative per un valore complessivo di circa 40.000 (quarantamila) euro. Somma che sarà determinata, dall’Ispettorato Territoriale “Lombardia” del Ministero Sviluppo Economico e dall’Amministrazione Comunale del luogo.