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Economia e Finanza

VINI LUCANI E DOC MATERA, PROGETTO LIELUC: DALLA VIGNA ALLA SCELTA DEL LIEVITO

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Tempo di lettura 5 minuti L’obiettivo principale del progetto è la selezione di ceppi indigeni da impiegare come starter specifici partendo da lieviti isolati dalle uve delle aziende coinvolte nel progetto.

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di Domenico Leccese

Potenza – Lunedì 28 settembre 2015 a Potenza presso l’hotel Fattoria Sotto il Cielo si è tenuto il convegno sul tema “Lieviti Indigeni per la DOC Matera, PIF-Vini di Lucania: Progetto LIELUC”. Si è parlato di come rendere unici, per qualità organolettiche e legandoli sempre più al territorio, i vini della DOC Matera.
E’ questa la scommessa su cui ha puntato la Scuola di Scienze Agrarie, Forestali, Alimentari ed Ambientali (SAFE) dell’Università degli Studi della Basilicata con il progetto LieLuc (Lieviti Indigeni per Vini Lucani), che mira a migliorare alcune fasi del processo di vinificazione, fornendo alle aziende beneficiarie utili indicazioni innovative e facilmente applicabili nel contesto produttivo. I risultati del progetto, che ha visto la partecipazione delle aziende agricole di Francesco Paolo Battifarano, Francesco Marino e Vincenzo Petito, sono stati illustrati nel corso del convegno Lieviti indigeni per la Doc Matera, Pif-Vini di Lucania: progetto Lieluc.

Al convegno, dopo i saluti inviati dalla Dott.ssa Aurelia Sole – Magnifica Rettrice Unibas, sono intervenuti : Francesco Battifarano (Presidente del Consorzio di Tutela Vini “Matera Doc”), Patrizia Romano (Responsabile scientifico del progetto) e Angela Capece, dell’Università degli Studi della Basilicata, Severino Romano (Direttore della Scuola di Scienze Agrarie), Luca Braia (Assessore alle Politiche Agricole – Regione Basilicata), il sommelier Peppino Baldassarre. Al termine del convegno una degustazione guidata dei vini ottenuti con lieviti selezionati durante il progetto Lieluc.

Il progetto viene realizzato nell'ambito delle produzioni vitivinicole a Denominazione di Origine, tutelate dal consorzio DOC Matera. Al progetto, coordinato dalla Scuola di Scienze Agrarie, Forestali, Alimentari ed Ambientali (SAFE) dell’Università degli Studi della Basilicata, partecipano le Aziende Agricole di Francesco Paolo Battifarano, Francesco Marino e Vincenzo Petito.

L'iniziativa progettuale mira a migliorare alcune fasi del processo di vinificazione, fornendo alle aziende beneficiarie utili indicazioni innovative e facilmente applicabili nel contesto produttivo. È ben noto che nella fermentazione alcolica spontanea si succedono diverse specie di lievito, per numerosi fattori ambientali che ne influenzano la popolazione, sommati al rischio di non garantire l’ottenimento di vini con qualità costante nel tempo.

L’uso dei lieviti commerciali pone rimedio a tale problema, influendo però sulla composizione finale dei vini e sulla loro qualità complessiva, spesso uniformandola. “L’obiettivo principale del progetto – ha spiegato la Prof.ssa Patrizia Romano – è stato quello di selezionare ceppi indigeni da impiegare come starter specifici partendo da lieviti isolati dalle uve delle aziende coinvolte nel progetto. Un ceppo di lievito specifico per una tipologia di vino di una determinata area di produzione rappresenta uno strumento per conferire al vino quel carattere distintivo, fondamentale per la salvaguardia della tipicità dei prodotti italiani in un mercato sempre più globalizzato, conferendo quindi, al prodotto un valore aggiunto e un maggior legame col territorio.

La vigna è l’habitat in cui si trovano i lieviti dell’areale, che posseggono caratteristiche specifiche, naturalmente selezionate in quell’habitat e spesso correlabili con un determinato vitigno. L’uso di lieviti starter indigeni selezionati per uno specifico vitigno rappresenta una tecnologia innovativa che conferisce a questi vini un carattere distintivo, nel rispetto delle caratteristiche qualitative del prodotto.”

Questo progetto di ricerca dedicato alle produzioni vitivinicole a Denominazione di Origine, tutelate dal consorzio DOC Matera, infatti, è stato finanziato con il Bando Misura 124 "Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi, tecnologie, nel settore agricolo e forestale", un intervento che prevede investimenti connessi con la salvaguardia della biodiversità e per favorire processi di innovazione e sviluppo tecnologico, e rientra nei Progetti Integrati di Filiera (PIF), nati per favorire sul territorio nuove condizioni culturali e organizzative tramite azioni di valorizzazione delle specificità, tracciabilità e rintracciabilità del prodotto, e per offrire sbocchi di mercato anche ai piccoli produttori, migliorando le opportunità di trasferimento delle innovazioni di prodotto, di processo e organizzative. Nella fermentazione alcolica spontanea si succedono diverse specie di lievito, per numerosi fattori ambientali che ne influenzano la popolazione, sommati al rischio di non garantire l’ottenimento di vini con qualità costante nel tempo.

L’uso dei lieviti commerciali pone rimedio a questo problema, influendo però sulla composizione finale dei vini e sulla loro qualità complessiva, spesso uniformandola. Un ceppo di lievito specifico per una tipologia di vino di una determinata area di produzione rappresenta uno strumento per conferire al vino quel carattere distintivo, fondamentale per la salvaguardia della tipicità dei prodotti italiani in un mercato sempre più globalizzato, conferendo quindi al prodotto un valore aggiunto e un maggior legame col territorio. Presentati i risultati dello studio condotto su tre cantine della Doc Matera Individuare un “lievito a misura di vino”: uno starter in grado di dare inizio alla fermentazione dell’uva Primitivo della Doc Matera partendo proprio dai lieviti presenti nelle vigne. Un lievito starter che può aumentare la tipicità di un vino, ben oltre la provenienza geografica delle uve. E’ questo lo studio condotto, i cui risultati sono stati presentati lunedì 28 u.s. a Pignola (PZ) nel corso di un convegno, dal team della microbiologa Patrizia Romano della Scuola di Scienze Agrarie, Forestali, Alimentari ed Ambientali (SAFE) dell’Università degli Studi della Basilicata. Il gruppo di ricerca, così come evidenziato nel convegno Lieviti indigeni per la Doc Matera, Pif-Vini di Lucania: progetto Lieluc, ha condotto uno studio in tre cantine della Doc Matera puntando a migliorare alcune fasi del processo di vinificazione, per poi fornire alle aziende beneficiarie utili indicazioni innovative e facilmente applicabili nel contesto produttivo.

Ad Angela Capece, della Safe – Università della Basilicata, il compito di illustrare il percorso di ricerca: dalla prima fase di raccolta in vigna dei lieviti presenti sulle uve, alla pigiatura in laboratorio per isolarli in ambiente controllato, alla fase di caratterizzazione e selezione. “I risultati dello studio hanno portato alla scelta di tre ceppi di lievito starter, ciascuno tipico di una delle tre cantine prese in esame – ha affermato la professoressa Patrizia Romano – I lieviti individuati, fra l’altro in una sola campagna vitivinicola, sono in possesso di interessanti caratteristiche enologiche, e possono essere utilizzati per rafforzare la tipicità dei vini. Con il nostro studio si può ottenere un lievito a misura di vino: e utilizzare lo starter di ciascuna vigna di provenienza, anziché i lieviti commerciali che oggi sono impiegati per il processo di fermentazione sia di vini lucani che di quelli toscani o francesi”.

Nel corso del convegno è stato proiettato un video che mostra tutte le fasi del percorso di isolamento e selezione, a partire dalla vigna e durante tutte le attività di laboratorio, per arrivare ad individuare il lievito a misura di vino. Il convegno è stato chiuso dal direttore della Scuola di Scienze Agrarie, Severino Romano, che ha tenuto una relazione sui processi di valorizzazione dei prodotti tipici. Processi necessari allo sviluppo del territorio, ma che devono sempre più prestare attenzione alle innovazioni tecnologiche. Al termine del convegno i presenti hanno potuto apprezzare i risultati concreti del progetto: è stata offerta una degustazione guidata dei vini delle tre cantine, mettendo a confronto il vino ottenuto con lieviti selezionati durante il progetto Lieluc con quello ottenuto con il lievito commerciale. Il progetto viene realizzato nell’ambito delle produzioni vitivinicole a Denominazione di Origine, tutelate dal consorzio DOC Matera. Al progetto, coordinato dalla Scuola di Scienze Agrarie, Forestali, Alimentari ed Ambientali (SAFE) dell’Università degli Studi della Basilicata, partecipano le Aziende Agricole di Francesco Paolo Battifarano, Francesco Marino e Vincenzo Petito.

L’iniziativa progettuale mira a migliorare alcune fasi del processo di vinificazione, fornendo alle aziende beneficiarie utili indicazioni innovative e facilmente applicabili nel contesto produttivo. In particolare, l’obiettivo principale del progetto è la selezione di ceppi indigeni da impiegare come starter specifici partendo da lieviti isolati dalle uve delle aziende coinvolte nel progetto.

La scommessa della vitivinicoltura lucana della DOC Matera può essere rappresentata dal valore aggiunto in termini di tipicità ed originalità del prodotto, legata alla commercializzazione di vini ottenuti con ceppi di lievito specificatamente selezionati. Questo assicurerà uno stretto legame del prodotto finale con il territorio, poiché questi lieviti saranno in grado di sfruttare al massimo la potenzialità legata alle caratteristiche compositive del mosto e potrebbe esercitare una maggiore attrattività nei confronti dei consumatori, al fine di combattere l’eccessiva globalizzazione dei prodotti a cui si sta sempre più assistendo.
 

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Risparmio e Partita IVA possono coesistere: ecco 5 consigli

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Molte persone che lavorano come liberi professionisti o titolari di partita IVA si trovano a dover bilanciare il proprio budget in modo efficiente. Gestire le finanze in modo responsabile è fondamentale per garantire la stabilità economica e il successo a lungo termine del proprio business.

In questo articolo, esploreremo cinque strategie pratiche per risparmiare denaro e gestire le finanze con saggezza mentre lavori come autonomo.

Monitora e pianifica le tue entrate e le tue uscite

Il primo passo per un autonomo efficiente è tenere traccia delle entrate e delle uscite finanziarie. Questo è essenziale per avere una visione chiara della situazione finanziaria del tuo business e per identificare eventuali aree in cui è possibile risparmiare.

Inizia creando un bilancio dettagliato che includa tutte le fonti di reddito e le spese aziendali. Pianifica le entrate e le uscite per avere una panoramica completa della tua situazione finanziaria e per identificare eventuali aree in cui è possibile tagliare i costi.

Sfrutta le detrazioni fiscali

Come lavoratore autonomo, hai diritto a diverse detrazioni fiscali che possono ridurre il tuo carico fiscale complessivo. È importante essere consapevoli di queste detrazioni e sfruttarle al massimo per massimizzare il risparmio fiscale.

Le detrazioni fiscali comuni per i lavoratori autonomi includono spese aziendali come forniture per l’ufficio, attrezzature, spese di viaggio, formazione professionale e molto altro ancora.

Assicurati di tenere traccia di tutte le spese deducibili e di consultare un professionista fiscale per massimizzare il tuo risparmio fiscale. Con Fiscozen puoi ricevere una consulenza fiscale gratuita e senza impegno. Un esperto risponderà alle tue domande e ti dirà se hai diritto a delle detrazioni fiscali e come sfruttarle al meglio.

Automatizza i processi aziendali

L’automatizzazione dei processi aziendali può aiutarti a risparmiare tempo prezioso e ridurre i costi operativi del tuo business.

Esistono numerosi strumenti e software disponibili che possono semplificare le attività quotidiane come la contabilità, la gestione delle finanze, il marketing e la gestione delle vendite.

L’automatizzazione può aiutarti ad eliminare il lavoro manuale ripetitivo, ridurre gli errori umani e migliorare l’efficienza complessiva del tuo business.

Quindi, investi in strumenti di automazione che si adattino alle esigenze specifiche del tuo business e che ti aiutino a risparmiare tempo e denaro a lungo termine.

Confronta e negozia con i fornitori

Uno dei modi più semplici per risparmiare denaro come autonomo è confrontare e negoziare con i fornitori per ottenere le migliori tariffe e condizioni possibili:

  • Rivedi regolarmente i tuoi contratti e le tue relazioni con i fornitori per assicurarti di ottenere il massimo valore per i tuoi soldi
  • Cerca alternative più convenienti e confronta le tariffe offerte da diversi fornitori per assicurarti di ottenere la migliore offerta possibile
  • Non esitare a negoziare con i fornitori per ottenere sconti, tariffe ridotte o condizioni di pagamento migliori.

Investi nella tua formazione continua e nello sviluppo

Come autonomo, il tuo successo dipende dalla tua capacità di rimanere aggiornato sulle ultime tendenze del settore e di acquisire nuove competenze e conoscenze pertinenti.

Investire nella tua formazione continua e nello sviluppo professionale può aiutarti a migliorare le tue capacità e a rimanere competitivo nel tuo settore. Cerca opportunità di formazione online, seminari, corsi e workshop che possano aiutarti a sviluppare nuove competenze e conoscenze pertinenti al tuo settore.

L’investimento nella tua formazione continua può pagarsi da solo nel tempo, consentendoti di migliorare il tuo business e di raggiungere i tuoi obiettivi professionali.

Conclusioni

Essere un lavoratore autonomo presenta sfide uniche, ma con la giusta pianificazione e strategia, è possibile risparmiare denaro e gestire le finanze in modo efficiente.

Segui questi cinque consigli pratici per migliorare la tua situazione finanziaria e assicurarti un futuro stabile e prospero come lavoratore autonomo.

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Grande successo per il Nordic Workshop 2024: tutti i Paesi Nordici di nuovo insieme per la promozione delle proprie destinazioni

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Si è svolto ieri, a due giorni dalla data ufficiale del Nordic Day (23 marzo), il Nordic Workshop a Milano, il consueto appuntamento annuale che mette in contatto il settore commerciale del turismo italiano e l’offerta turistica dei cinque Paesi Nordici – Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia. L’edizione 2024, ha visto la partecipazione di 92 acquirenti italiani da 71 aziende che hanno incontrato i 53 operatori dei cinque paesi: dalle catene alberghiere ai musei, dai fornitori di escursioni ed esperienze, alle compagnie aeree e di traghetti, senza dimenticare i DMC (aziende per la promozione di destinazioni turistiche) e uffici del turismo locali.
 
La giornata ha riscosso un successo, con un notevole interesse da parte degli operatori turistici italiani verso i Paesi Nordici
 
Queste destinazioni stanno vivendo una forte crescita di pernottamenti italiani, grazie all’attrattiva di viaggi lenti, soluzioni di turismo sostenibile, e un’ampia scelta di attività all’aperto ed esperienze autentiche, posizionandosi inoltre come mete godibili tutto l’anno – dalle estati fresche e piacevoli, agli inverni magici e “colorati”. I Paesi Nordici offrono infatti una vasta gamma di prodotti, che vanno dai soggiorni brevi ai viaggi individuali in autonomia, dai soggiorni in città ai percorsi in treno, dalle attività all’aria aperta alle escursioni, fino alle magiche luci dell’aurora boreale. La gastronomia locale, i festival, e le visite culturali completano l’offerta, sia per chi viaggia in gruppo che individualmente. Immersi in paesaggi da cartolina, i Paesi Nordici sono noti inoltre per lo stile di vita che li colloca tra i paesi più felici del mondo. Vengono premiati per la loro gastronomia creativa, riconosciuti per l’architettura innovativa e le città “intelligenti”, e adorati dai lettori per i loro thriller. Non stupisce dunque che il Nordic Workshop anche quest’anno si sia riconfermato per acquirenti e venditori un appuntamento imperdibile, per creare nuove opportunità B2B e mantenere alta l’interesse per le destinazioni nordiche.
 
Il Nordic Workshop è stato organizzato e coordinato dalle organizzazioni turistiche ufficiali VisitDenmark, Visit Finland, Visit Norway, Visit Iceland, e da Gateway South, società di consulenza che promuove destinazioni e aziende turistiche svedesi sul mercato italiano.(gn)
 
Venezia più vicina al Nord
 
L’evento commerciale ha visto anche la partecipazione di Javier Roig Sanchez, direttore marketing per il Sud Europa della compagnia di bandiera finlandese, Finnair, che ha ribadito l’importanza del mercato italiano, citando tra le novità dalla compagnia il collegamento da Venezia per Helsinki e vv. che rimane  giornaliero anche per tutto l’inverno 2025. Una risposta della compagnia alla notevole richiesta dei viaggiatori in partenza dal Nord Est, ricordando che verso Helsinki operano anche i voli stagionali (da aprile a ottobre) da Bologna, Verona e Napoli.  Sanchez ricorda come l’Italia sia  il terzo mercato europeo per capacità, al primo posto si colloca la Germania e al secondo  la Gran Bretagna, con voli pieni circa all’80%, e con capacità di posti cresciuta del 22% rispetto al 2023.
 
Con riferimento all’aeroporto di Venezia, su cui Finnair opera dal 2006 con collegamenti stagionali verso Helsinki, saranno incrementati i collegamenti nel corso del 2024, con ulteriori voli. Nella stagione estiva le frequenze settimanali passeranno da 7 a 8, arrivando a 9 nei periodi di punta. Inoltre, l’operatività tra Venezia e Helsinki vedrà la disponibilità del collegamento anche nella stagione invernale 2024/25
 
Per l’anno corrente i voli complessivi in partenza dall’Italia sono 2.260, pari ad un +10% di voli operati in Italia quest’anno rispetto al 2023; ammontano, invece, a 4.520 i voli che arrivano e partono dall’Italia, con 600 voli aggiuntivi. Finnair, che l’anno scorso ha festeggiato il centenario della sua istituzione,  dispone di una di flotta 80 aerei.
Privo di virus.www.avast.com



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Comuni e Reti d’Impresa del lago di Bolsena protagonisti alla BMT

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Un tocco di internazionalizzazione nella presentazione del lago di Bolsena alla recente Borsa Mediterranea del Turismo di Napoli.

Ospiti, infatti, della Rete Destinazione Sud, il progetto Destinazione “Lago di Bolsena – Lago degli Etruschi” e le Reti di Impresa tra operatori economici, oltre ad una vasta platea di operatori e giornalisti, è stata presentata anche ad una delegazione venezuelana, guidata dal Console Generale a Napoli, Esquìa Rubìn De Celis Nunez, e dall’Ambasciatrice Maria Elena Uzzo Giannattasio, con la quale sono stati allacciati proficui contatti per l’attuazione di scambi turistici e commerciali nell’ambito del più vasto progetto relativo al “Turismo delle radici” lanciato dal Ministero del Turismo Italiano e in fase di esecuzione.

La delegazione del Lago di Bolsena, con i Comuni di Montefiascone, Bolsena, San Lorenzo Nuovo, Grotte di Castro, Gradoli, Capodimonte e Marta e le Reti di Impresa ‘Visit Bolsena’, ‘Naturalmente Capodimonte’, ‘Visit Marta’ e ‘Montefiascone in Vetrina’, era guidata dal Sindaco di Capodimonte Mario Fanelli, il quale dopo aver portato il saluto degli altri suoi colleghi, impossibilitati ad intervenire per motivi istituzionali, ha parlato della sua città e delle iniziative che in questo 2024 il Comune e la Rete d’Impresa “Naturalmente Capodimonte” ha programmato fra le quali i festeggiamenti per ricordare i 500 anni della nascita di Giulia Farnese e una manifestazione legata alla storia de “La Bella e la Bestia”, la favola ispirata alla figura di Pedro Gonzales che visse a Capodimonte. Il Sindaco era accompagnato dal Delegato al Turismo, Angelo Scipioni, il quale si è soffermato sulle bellezze della località, caratterizzata da uno stupendo promontorio proiettato sul lago, il Monte Bisenzio e soprattutto dall’isola Bisentina recentemente riaperta al pubblico.

Per il progetto “Lago di Bolsena – Lago degli Etruschi” è intervenuta la coordinatrice del Centro Sviluppo lago di Bolsena Patrizia Crosta la quale ha parlato delle peculiarità e degli obiettivi dell’iniziativa, nonché delle potenzialità del territorio, ricco di bellezze naturali, architettoniche, culturali ed enogastronomiche.

Roberto Basili, Assessore ai Grandi Eventi di Bolsena, dopo aver accennato alla località che dà il nome all’intero comprensorio, anche in vista del Giubileo del prossimo anno, non poteva non accennare ai trascorsi religiosi della cittadina, attraversata dalla Via Francigena ma, soprattutto, per la presenza della Basilica di Santa Cristina e di quello che ha rappresentato per l’istituzione della Festa del Corpus Domini.

Alessandra di Tommaso, Presidente della Rete d’Impresa “Montefiascone in vetrina”, ha accennato alle iniziative che l’istituzione del Comune di Montefiascone e la Rete ‘Montefiascone in Vetrina’ stanno allestendo per dare impulso alla località sotto l’aspetto turistico, commerciale ed enogastronomico e l’importanza del coordinamento tra le quattro Reti del comprensorio del lago, mentre Fabrizio Benedetti della Pro Loco ha illustrato le caratteristiche della “Fiera del Vino”, avvenimento di portata nazionale, e del suo celebre vino (l’Est, Est, Est) che l’ha ispirata.

Ha chiuso la serie degli interventi programmati Vincenzo Peparello, Presidente del CAT – Sviluppo Imprese Viterbo – che ha sottolineato l’importanza della partnership pubblico-privato per la promozione del territorio e della costituzione delle Reti d’Impresa, nate con l’obiettivo di rafforzare la competitività delle imprese, attraverso la collaborazione e la cooperazione, che rappresentano entrambe, la sola soluzione al superamento di tutte le difficoltà che si frappongono all’attuazione di ogni iniziativa imprenditoriale.
Al termine della presentazione ha fatto seguito una degustazione di prodotti e vini locali fra i quali i celebri “Est, Est, Est” di Montefiascone e il “Cannaiola” di Marta, molto apprezzati dai numerosi presenti.

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