VINITALY 2016: AL PADIGLIONE 8 DI VERONAFIERE RIFLETTORI ACCESI SUL BIOLOGICO

di Antonella Avantaggiato

Mentre si cercano definizioni sempre più esatte di vino naturale, biologico, libero, e via dicendo, si rafforzano consorzi e associazioni e si moltiplicano le fiere. VinitalyBio, il salone dedicato al vino biologico certificato, prodotto in Italia e all’estero, è una manifestazione che ha l’obiettivo di far conoscere più approfonditamente le tematiche connesse all’argomento. Sarà un salone dedicato al vino naturale, in collaborazione con FederBio, all’interno dell’esposizione Vinitaly 2016 presso il Padiglione 8 di “VeronaFiere” che si terrà dal 10 al 13 aprile 2016.

Oltre agli stand è presente l’Enoteca “Bio”, per dare visibilità alle aziende, già presenti in altri padiglioni, che oltre ai vini prodotti con metodo convenzionale, propongono anche le loro linee biologiche certificate. Nata nel 1967, Vinitaly è la manifestazione che ha scandito nel tempo l’evoluzione del sistema vitivinicolo nazionale ed internazionale, contribuendo a fare del vino una delle più coinvolgenti e dinamiche realtà del made in Italy. Vinitaly 2016 è la 50ma edizione. Oltre 4.000 le ragioni per visitare e conoscere Vinitaly, tante quante sono le aziende italiane ed estere che ogni anno decidono di prendervi parte.

Inizialmente considerata una semplice dissoluzione di sostanze organiche, la produzione del vino fu meglio compresa nel XVIII secolo, quando Antoine Lavoisier apprese che erano gli zuccheri presenti nell’uva a trasformarsi in alcool e anidride carbonica per mezzo di una reazione chimica. Ma la fermentazione ad opera dei lieviti fu scoperta soltanto nel 1854. Louis Pasteur dimostrò infatti che era una condizione specificamente collegata con la vita per la presenza di piccoli organismi viventi denominati lieviti, capaci di innescare la fermentazione. I lieviti hanno un ruolo fondamentale nella produzione enoica: da essi dipende la gradazione alcolica del vino e la composizione, unitamente all’apporto dato dalla varietà dell’uva, del bouquet aromatico.

La ricchezza aromatica del vino, nel rispetto della sua tipicità, si ottiene in maggior misura grazie al lievito autoctono o cosiddetto indigeno. Recentemente in molti hanno abbracciato un ritorno alla causa del naturale, appassionandosi alle problematiche che ne conseguono. I vini naturali mancano di perfezione e sono pieni di difetti? E’ una scelta accurata la produzione di un vino concepito nella sua originaria complessità e nel rispetto della natura.  La ricerca del gusto originario del vino, la complessità dei sentori, richiederà necessariamente una maggiore attenzione da parte di chi li assaggia. Occorrerà abituare il gusto se si è avvezzi a bere vini convenzionali. L’impatto, non appena si beve un vino naturale, non sembra buono a chi non è più abituato a riconoscerlo. Con un po’ di esperienza si sviluppa una sensibilità tale da non poter più rinunciare al gusto complesso che soltanto un vino naturale ci elargisce.