VITERBO: AL VIE LE SEMINE ITTICHE NEI CORSI D'ACQUA DELLA TUSCIA

Redazione

Viterbo – La Provincia ha avviato il piano delle semine ittiche nelle acque interne della Tuscia. Si tratta di un’azione di ripopolamento che ogni anno viene effettuata per garantire  quantità di pesce sufficiente per lo svolgimento delle pesca professionista e soprattutto per le attività di pesca sportiva, pratica molto diffusa sul territorio. Le semine hanno riguardato in particolare le specie “barbi e cavedani” e quindi, al momento, esclusivamente il settore della pesca sportiva. Poi in autunno si procederà anche alla semina delle carpe, delle tinche e dei persici reali.

“Con queste azioni di ripopolamento ittico la Provincia di Viterbo – spiega l’assessore alla pesca Roberto Staccini – non compie soltanto un’operazione di carattere ambientale ma anche di natura economica. Il settore delle pesca infatti, ad iniziare da quella sportiva, genera un circuito virtuoso che va a favorire lo sviluppo di varie attività connesse all’indotto, sia diretto che indiretto. Gli assortimenti delle varie specie sono stati a suo tempo stabiliti dalla Commissione Consultiva della Pesca secondo precisi criteri condivisi con i rappresentanti dei pescatori, così come l’individuazione dei siti e le quantità da distribuire in ogni torrente. In un momento in cui l’economia arranca – aggiunge ancora l’assessore – lo sviluppo del territorio può passare anche attraverso l’incentivazione di hobby molto praticati e diffusi come quello della pesca sportiva ”. 

Per quanto riguarda la specie barbi sono state seminate complessivamente 10mila unità così distribuite; 2mila nel torrente Vezza (Vitorchiano), 1500 nel fiume Marta, 5mila nel fiume Fiora Agnesina (Canino) e 1500 nel Fiume Fiora nel territorio di Ischia di Castro.

Centomila invece le unità distribuite per la specie cadevani: 15mila nel Fiume Fiora (Ischia di Castro), 10mila nel Fiume Fiora Agnesina (Canino), 10mila nel Fiume Paglia (Acquapendente), 15mila nel Fiume Tevere (Orte), 13mila nel Torrente Treja (Civita Castellana), 15mila nel Fiume Mignone (Tarquinia), 10mila nel Fiume Marta  (Tarquinia), 5mila nel fiume Marta (Marta), 5mila nel Torrente Vezza (Vitorchiano), 2mila nel Torrente Biedano (Vetralla).