VITERBO: AUMENTANO LE TASSE SULLA PRIMA CASA

di Gennaro Giardino

Viterbo – “Aumentano anche a Viterbo le tasse sulla prima casa. Mentre nel 2012 una famiglia senza figli, e una casa in categoria A3 – casa normalissima – con rendita catastale di 450 euro, pagava l’IMU 98,84 euro, con la TASI verrebbe a pagare 116,32 euro con un aumento della tassazione pari al 21,48%. Stessa cosa per le famiglie con figlio minore di 26 anni. In tal caso la tassazione, dall’IMU alla TASI, passerebbe da  44,84 euro a 66,32”. A renderlo noto è Giancarlo Turchetti, Segretario Generale della Uil Viterbo, in base alle proiezioni dell’ultimo Report dell’Unione Italiana del Lavoro dedicato appunto alla TASI.

“Proseguendo nell’analisi dei dati forniti dal Report della Uil – sottolinea Turchetti – sempre a Viterbo, una famiglia con due figli minori e casa in categoria A2 con rendita catastale di 604,25 euro, mentre nel 2012 e 2013 non pagava un solo euro di IMU, con la TASI verrebbe invece a pagare 73 euro. Tutto questo, anche perche' sono state ridotte le detrazioni sulla prima casa, passate da 200 a 50 euro. Stiamo parlando – continua il Segretario generale della Uil Viterbo – di famiglie e case normalissime. Famiglie e lavoratori con stipendi il cui potere d’acquisto viene continuamente sgretolato, famiglie di lavoratori che hanno subito pesantemente gli effetti della crisi economica e che hanno difficoltà enormi a tirare avanti, a costruire un futuro per se e i propri figli. E la risposta quale è? Si cambia nome, si cambiano le regole, ma non cambiano gli effetti: la TASI è la sosia dell’IMU. Non solo, ma si parla tanto di Articolo 18 – diritto sacrosanto sancito dallo Statuto dei Lavoratori – che riguarda soltanto il 17% delle aziende in Italia, e poi non si fa nulla per investire su sviluppo e occupazione. Non si fa nulla. Se non stare a guardare il rapido precipitare verso il baratro di una città e un territorio provinciale dove aumentano la disoccupazione, dove le nuove generazioni sono private del loro futuro, dove la cassa integrazione e i licenziamenti crescono giorno dopo giorno. Siamo a un punto di non ritorno – spiega Turchetti – e nessuno sembra volersene accorgere. L’unica cosa che si fa è aumentare le tasse scaricando sui lavoratori e i pensionati il peso della crisi economica. Inoltre – conclude Giancarlo Turchetti – a fine anno vedremo se tra il bonus di 80 euro e l’aumento della tassazione nel suo insieme, compresi gli aumenti dell’IRPEF Comunale e Regionale, ci sarà un saldo negativo o positivo. Ciò che oggi è certo è che per i pensionati e le pensionate il 2014 eroderà buona parte della loro pensione”.