VITERBO, LABORATORIO MED – PARRONCINI: “UN FILTRO AL PRONTO SOCCORSO DI BELCOLLE CHE LA STESSA POLVERINI HA CONGESTIONATO”.

A.P.

“Con la riduzione del personale e il blocco del turn over ormai la coperta è talmente corta che si strappa da tutte le parti. Basti guardare agli ambulatori med, dove la Regione Lazio, oltre a buttare soldi, si è messa anche a mentire: dati come attivi da maggio, a Belcolle solo da ieri i medici possono comunicare la propria adesione”. Secondo il consigliere regionale del Pd, Giuseppe Parroncini, il nuovo “servizio” propaganda della Polverini, oltre a costare alla Asl di Viterbo ulteriori 180.000 euro, è solo l’ennesimo “insulto all’intelligenza a cui il direttore generale Adolfo Pipino avrebbe dovuto non aderire”.

“Ecco la panacea della Regione, la soluzione per cui è riuscita nell’impresa di trovare i soldi. Da una parte si chiudono i pronto soccorso congestionando quello di Belcolle, dall’altra arrivano gli ambulatori med, invece di investire risorse per la sostituzione del personale sanitario e garantire i servizi – dice Parroncini – soprattutto in vista dell’estate, che peggiorerà una situazione già ora insostenibile. Parlo di accorpamenti di reparti, taglio di posti letto, allungamento delle liste d’attesa e ospedali al collasso. Per le visite ortopediche e cardiologiche, per ecografie ed ecocardiogramma, ecografie pelviche e risonanze magnetiche le liste si stanno infatti allungando. Al Cup molte agende risultano perfino chiuse, come nel caso degli ecocolordoppler. E i pazienti sono costretti a rivolgersi ai privati”.

Tutta polvere che la Polverini butta sotto il tappeto con i laboratori med. “Sebbene a Belcolle il servizio non sia ancora partito – continua Parroncini – sul sito della Regione va in onda una sorta di pubblicità ingannevole che lo sponsorizza fin da maggio. Ma solo da ieri al 25 giugno i medici di medicina generale possono comunicare la propria adesione al progetto pubblicato sul portale della Asl”.

L’operazione vorrebbe servire da filtro per il pronto soccorso. “Ma il sovraffollamento di quest’ultimo a Belcolle –  conclude Parroncini – è la conseguenza della chiusura di servizi e presidi sul territorio. Ecco perché siamo di fronte a un insulto all’intelligenza, che Pipino non avrebbe dovuto accettare supinamente. Altrimenti per dire sempre sì tanto varrebbe mettere un commissario”.

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