VITERBO, MEROI AMMONISCE: “GLI AUTOVELOX NON DEVONO SERVIRE AI COMUNI PER FARE CASSA”

A.P.

“Senza voler entrare nel merito delle polemiche che da qualche giorno stiamo leggendo sulla stampa relativamente all’installazione e alla presenza degli autovelox sia su strade urbane che extraurbane, ritengo ancora oggi attuale intervenire sul problema dell’utilizzo, spesso anomalo, che di queste apparecchiature viene fatto da parte delle pubbliche amministrazioni”. Il presidente della Provincia Marcello Meroi, nel corso del mandato parlamentare svolto nella XVI legislatura (2001-2006) si è interessato in prima persona della riforma del Codice della Strada, in qualità di relatore di maggioranza. Meroi ottenne nella seduta del 16-11-2005, l'approvazione da parte della Camera di una specifica norma. Questa stabiliva che: “sulle strade extraurbane principali, ai corpi ed ai servizi di polizia municipale di cui al comma 1, lettera d, fosse precluso l’accertamento delle violazioni ai limiti massimi di velocità di cui all’art. 142 attraverso l’impiego di apparecchi o di sistemi di rilevamento della velocità”. La norma non fu poi convertita in legge dal Senato che calendarizzò il voto sulla riforma nell’ultima settimana della legislatura, non raggiungendo il numero legale. Dopo molti anni parte di quel dettato normativo fu però reinserito nella successiva riforma, con  un esplicito richiamo all'articolato proposto da Meroi. “Lo scopo del mio lavoro in Commissione ed in Aula – spiega Meroi – fu quello di codificare un serio controllo di sicurezza sulla viabilità, evitando nel contempo utilizzi distorti od insensati dell’autovelox, troppo spesso concepito come strumento per far cassa a favore delle Amministrazioni locali. Comprendo benissimo, soprattutto in periodi di particolare difficoltà economica, le necessità di bilancio degli enti locali, ma ritengo inaccettabile introdurre di fatto un ulteriore strumento sanzionatorio,  tentando di mascherarlo con intenti  tesi alla tutela della sicurezza stradale”. A tale proposito, nelle scorse settimane, il presidente Meroi ha inviato una lettera al Prefetto di Viterbo Antonella Scolamiero sollecitando un intervento dell’autorità di Governo affinché, attraverso una stretta opera di vigilanza, riconduca l’autovelox alla funzione originaria, quella cioè di fare da deterrente alla velocità e di prevenire il rischio d’incidenti. “La mia non vuole certo essere una crociata contro le Amministrazioni locali, di cui apprezzo il lavoro sempre più difficile e delicato- precisa Meroi – ma credo rappresenti una battaglia di serietà per un corretto rapporto tra Istituzioni e cittadini. Le Polizie Locali hanno importanti compiti da svolgere in tema di viabilità, con particolare riferimento alla sicurezza stradale, alla prevenzione e al controllo della circolazione,  ma sempre e comunque con riferimento a tratti stradali di specifica competenza e soprattutto di concreto e reale interesse comunale. So purtroppo bene che reperire risorse per le casse degli enti territoriali oggi è sempre  più complicato, spesso proprio nel settore delle manutenzioni stradali, ma va correttamente governata la procedura e rispettata la legge che non può essere piegata ad interessi, sia pur legittimi e comprensibili, di mera quadratura di bilancio. Ribadisco che questo mio intervento non è rivolto contro nessuno e non vuole inserirsi minimamente nelle polemiche di questi giorni, ma in linea generale ho ritenuto opportuno riaffermare un principio di civiltà oggi ancora più attuale. A tal fine – ha concluso Meroi – ho ritenuto molto positivo anche il recente vertice sulla sicurezza stradale che si è tenuto in Prefettura al quale hanno partecipato, oltre al sottoscritto e al delegato del Prefetto, i sindaci dei comuni interessati dalla Superstrada, i rappresentanti della Polizia Stradale e delle altre forze dell’ordine, dove l’argomento è stato affrontato con grande serietà e piena collaborazione da parte di tutti”.