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Viterbo, “Oltre il Lago – Identità e Memoria”: Amaris Caffè ospita la mostra fotografica di Michela Petrocchi

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Sabato 18 novembre, alle ore 19:00, piazza Dante Alighieri, 23 – Viterbo
 
 
Il nuovo progetto della fotografa di Gradoli nasce dalla volontà di raccontare la comunità dei pescatori del lago di Bolsena ed il loro mestiere, un’attività che ha lasciato tracce sin dalle epoche preistoriche e si è tramandata fino ad oggi, rappresentando un particolare aspetto della costante interazione tra uomo e territorio.
 
“Oltre il Lago – Identità e Memoria”, presentato come tesi di laurea presso L’Accademia di Belle Arti “Lorenzo da Viterbo”, vuole inoltre sottolineare l’importanza della fotografia come memoria e tutela della società e delle sue trasformazioni, analizzando diverse tematiche che vedono come punto d’unione la fotografia ed il rapporto società/territorio.
 
“Ciò che ha dato vita a questa mia ricerca è stata la volontà di raccontare una parte di realtà del mio territorio. La fotografia, come potente mezzo di comunicazione, gioca un ruolo fondamentale nell’evidenziare le problematiche e le preoccupazioni legate all’ambiente – dichiara Michela Petrocchi – Pertanto, affrontando insieme queste sfide, possiamo sperare che il lago di Bolsena rimanga un rifugio incontaminato evitale, e che il prezioso legame tra i pescatori e le acque che li circondano possa essere preservato in equilibrio armonioso”.
 
Con questa mostra, Amaris Caffè conferma ancora una volta di essere un bar innovativo dove si possono assaporare prelibatezze biologiche che spaziano da vini ricercati a pietanze gustose ideate, create e cucinate dal proprietario Federico Biscetti e dal suo staff ma anche come un punto di riferimento per tutti gli artisti e creativi che vogliono far conoscere le proprie opere in un ambiente familiare e sensibile alla cultura. Durante il vernissage ci sarà DJ Set a cura di Joe Serafini.
 
Privo di virus.www.avast.com

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Calcio

La storia di Carlo Mazzone fra Totti, Baggio, Carboni, la corsa sotto la curva e il record di panchine in Serie A

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Il 19 agosto 2023 è venuto a mancare Carlo Mazzone, conosciuto per essere l’allenatore con più presenze in Serie A e anche uno dei più vincenti a livello statistico. Le squadre allenate da Sor Carletto hanno sempre dominato le quote delle scommesse sportive, infatti, nelle statistiche complessive questo allenatore ha vinto più partite, rispetto alle sconfitte. Il mister romano era un vulcano di emozioni e ha saputo lanciare e rilanciare parecchi campioni, molti dei quali entrati nella storia del calcio italiano, come Totti, Pirlo ma anche Baggio e Pep Guardiola.

Le statistiche di Mazzone e il suo palmares: 1278 panchine totali

Nei rispettivi campionati Carlo Mazzone ha allenato in 1084 partite ottenendo 364 vittorie, 385 pareggi e 335 sconfitte, per questo ancora oggi è considerato uno degli allenatori più vincenti del calcio italiano. In totale le sue panchine comprese le coppe e gli altri tornei arrivano a 1278, per un totale di 453 vittorie, 390 pareggi e 435 sconfitte.

Attualmente è l’allenatore con più presenze in Serie A: 792 più 5 spareggi. Ha allenato l’Ascoli, la Fiorentina, il Catanzaro, il Cagliari, la Roma, il Napoli, il Bologna, il Perugia, il Brescia e il Livorno. Nel 2002 gli è stato conferito il premio Panchina d’oro alla carriera, nel 1998 ha vinto la Coppa Intertoto con il Bologna.

Con il Cagliari chiuse la stagione 1992 – 1993 al sesto posto portando i Casteddu in Coppa UEFA con 14 vittorie, 9 pareggi e 11 sconfitte.

Come un padre: il docufilm su Mazzone

In questa pellicola è raccontata tutta la storia di Sor Magara: dall’esordio con la Roma nel 1961 all’insaputa del padre, fino all’ultima panchina con il Livorno.

I protagonisti che raccontano le gesta e soprattutto le parole di questo grande allenatore sono Beppe Signori, Materazzi, Baggio, Hubner, Pep Guardiola, Francesco Totti, Andrea Pirlo e tantissimi altri.

Le frasi leggendarie e la personalità di Carlo Mazzone

Gli episodi entrati nel mito del calcio di cui Mazzone è stato protagonista sono tanti, il più eclatante è sicuramente la corsa sotto la curva Bergamasca sul 3 – 3 di Brescia – Atalanta, nel lontano 30 settembre 2001.

Il Brescia va in vantaggio e poi subisce tre gol e l’Atalanta conduce per 1 – 3, i tifosi della Dea prendono di mira Mazzone, cantando cori per nulla eleganti sulla madre scomparsa. Quando Baggio segna il 2 – 3 Carletto guarda negli occhi la tifoseria della Dea e promette con il suo accento romano: se famo er 3 – 3 vengo sotto a curva.

Il resto è storia e le immagini parlano da sole, Mazzone prese cinque giornate di squalifica ma è entrato di diritto nella storia del calcio con quella corsa, diventando il paladino del calcio popolare, il più bello ed entusiasmante.

Oltre ad aver reinventato Pirlo spostandolo da trequartista a regista, Sor Carletto ha fatto rinascere Baggio nel suo Brescia, ha lanciato Luca Toni, Materazzi e persino Francesco Totti. A proposito del Pupone, Mazzone è stato fondamentale perché gli ha insegnato l’importanza della statistica: a Francé tu c’hai i piedi buoni, tira sempre che tanto su 10 tiri un gol lo fai.

Un altro episodio che entrato non solo nella storia del calcio moderno ma anche nell’immaginario collettivo attraverso i meme, è lo scambio di battute con Amedeo Carboni nella Roma, stagione 1994 – 1995.

Il mister richiamò l’attenzione di Amedeo Carboni, chiedendo “Amedeo, quante partite hai fatto in Serie A?”, tutto durante una gara di campionato. Il difensore Giallorosso rispose pronto: 350 gare mister.

Mazzone continuò la scenetta teatrale: e quanti gol hai segnato? Carboni rispose: 4.

A questo punto il mister concluse esclamando e allora vorrei proprio sapere ’ndo ***** vai!? Torna subito in difesa!

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Ssd Colonna (calcio, Promozione), il neo tecnico Lauretti ci crede: “La salvezza non è impossibile”

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Colonna (Rm) – La Promozione del Colonna ha una nuova guida tecnica. La società castellana si è separata da Davide Vicale e al suo posto è stato chiamato Pierpaolo Lauretti che venerdì scorso ha diretto il primo allenamento e poi domenica è andato in panchina nel match perso con l’Indomita Pomezia per 2-0. “Ho fatto più da spettatore che da allenatore – dice Lauretti – Comunque ho visto cose positive e altre meno, ma tecnicamente la squadra è valida. A livello tattico c’è da migliorare la fase di non possesso, ma la situazione non è compromessa. La società sta cercando di accontentare le richieste di puntellamento della rosa: la base dell’organico è buona e stiamo cercando di inserire elementi che possano dare un contributo. Qui c’è voglia di mantenere una categoria che Colonna ha visto solo in queste due stagioni nella sua storia”. Il tecnico ha iniziato la stagione a Tor Lupara e ora era fermo da qualche settimana. “Quando è arrivata la proposta del Colonna l’ho subito valutata con attenzione. Si vede che la società è composta da brave persone che tengono tantissimo alle sorti della squadra di calcio del paese e vogliono valorizzare i giovani a disposizione. Probabilmente non ci si aspettava di ritrovarsi in questa situazione a fine novembre, ma la squadra è viva nonostante sia attualmente all’ultimo posto. Ora bisogna acquisire la mentalità giusta per una squadra che si deve salvare. Farlo senza passare dai play out sarà difficile, ma in ogni caso noi dobbiamo ragionare domenica dopo domenica senza fare troppi calcoli”. Nel prossimo turno c’è il delicato scontro diretto sul campo dell’Atletico Torrenova: “Qualche nuovo innesto sarà presente anche se non ci sarà molto tempo per testarne l’ambientamento. Comunque sono fiducioso che la squadra possa fare una buona partita e che presto si possa vedere il mio Colonna”.
Intanto tutte le categorie del settore calcio sono tornate finalmente al campo “Tozzi”, oggetto di un profondo restyling al manto di gioco e anche agli spogliatoi. Un’arma in più per la rincorsa della Promozione del club castellano.



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Vis Casilina (calcio), Di Romano contento dei Pulcini 2013: “Crescono settimana dopo settimana”

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Roma – Una presenza fissa nello staff tecnico della Vis Casilina. Valerio Di Romano, che tra l’altro è anche un giocatore della Prima categoria, sin dall’inizio del percorso del club capitolino (cominciato ufficialmente nell’estate del 2021) allena uno dei gruppi della Scuola calcio. Già dalla scorsa stagione ha preso in carico uno dei due gruppi dei Pulcini 2013: “In estate c’è stato qualche nuovo innesto e da settembre i miglioramenti dei ragazzi sono già evidenti, anche se ovviamente c’è tanto da lavorare. Alcuni di questi bambini sono al primo anno di Scuola calcio, altri sono un po’ più avanti e altri ancora, decisamente più pronti, sono passati nell’altro gruppo 2013 guidato da mister Giancarlo Cimarelli che comunque si allena assieme al mio. I bambini si applicano tanto, hanno una gran voglia di imparare e sono molto educati. Da un mesetto hanno iniziato a fare le partite del campionato federale, ben sapendo di avere qualche difficoltà, ma affrontando a testa alta tutti gli avversari e mostrando dei progressi partita dopo partita. A Natale probabilmente faremo un torneo, poi la società ci dirà con quali modalità”. Di Romano parla del rapporto molto forte che c’è col presidente Enrico Gagliarducci: “Lo seguo ormai da tempo in tutte le sue avventure calcistiche, come quella alla Borghesiana e da due anni e mezzo alla Vis Casilina. E’ riuscito a far crescere questa società e in particolare il suo settore Scuola calcio in poco tempo: ogni categoria conta su due gruppi, so quanto lui ci tiene ai bambini ed è sempre vicino ai componenti dello staff tecnico. Inoltre c’è il responsabile della Scuola calcio Mirko Rovere con cui abbiamo un confronto costante”. Di Romano, che ha appena 27 anni, da diverso tempo ha intrapreso questo percorso da tecnico: “Appena ho la possibilità mi aggiorno, è un ruolo che mi piace. Lavorare coi bambini, poi, dà emozioni speciali: mi diverto tanto con loro e mi regalano grandi soddisfazioni”.



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