W L'ITALIA… DEL CAOS

di Mario Torosantucci

Sono veramente felice ed orgoglioso. Felice di vivere  in un paese ogni giorno più moderno, ed orgoglioso di far parte ormai di quella minoranza di origine italiana.

In verità, una minoranza con troppi pregiudizi, troppe tradizioni, troppa cultura, troppa educazione, troppo ancorata all’ antico, ma pur sempre il ceppo di quella quercia che sta crescendo a dismisura, con centinaia di rami, ramoscelli ed una miriade di foglie di differente grandezza e colore.

Cosa potrei desiderare di più dalla vita? Non è forse la libertà, che questo nostro paese ci mette a disposizione, la cosa più importante da raggiungere? Ogni giorno che muore, partorisce un nuovo giorno, forse un po' caotico, ma certamente più libero ed aperto completamente, in tutti i sensi, verso il futuro.

Immaginate come sarà divertente, trasferire dal vivo, i giochi che facevamo da bambini con le armi e con le guerre, quando ogni persona, potrà disporre illegalmente di un arsenale.

Questo è uno degli aspetti a cui andremo incontro, ma che io probabilmente non vedrò, per questione anagrafica. In compenso fin da ora comincio ad essere partecipe, di questo incivile ed entusiasmante cambiamento, della società italiana. Società, con una grande forza di carattere, che lotta ognuno per se stesso, che capisce l’ importanza del proprio io, e giustamente sprezzante dell’ interesse del prossimo, che può creare soltanto problemi.

Prendere la metro ( Noi usiamo il femminile ), diventa fonte inesauribile di episodi eccitanti a 360 gradi. Infatti, persone che ti spingono al varco, per entrare con il tuo biglietto (la maggioranza sono stranieri ), ed ovviamente un po’ ti dispiace, perché hai un attimo di paura di essere aggredito sessualmente.

Poi disturbare i vigilantes, che magari stanno parlando al telefonino, oppure fra di loro, e quindi passeresti come una persona antiquata ed in gergo, piagnucolona. Occorre invece modernizzarsi, comportarsi adeguatamente, stando ben attenti alla mia età, a non mettersi dietro qualche giovane ragazza, che probabilmente palestrata, potrebbe reagire giocando, rompendoti le ossa. Un episodio mi è capitato qualche giorno passato, in cui ho veramente sbagliato. Non avendo ancora capito la lezione, quella di farsi i fatti propri, cercando di essere utile ad una vecchietta piangente, a cui i soliti ladri, avevano sottratto la borsetta, con la pensione ed i documenti, ho disturbato tre vigilantes, che stavano dialogando fra di loro. Certo, ho avuto il torto di invitarli ad intervenire, ma la reazione di uno dei tre, il doppio della mia pur imponente statura, è stata abbastanza moderata, perchè non mi ha messo le mani addosso. Lui comunque, si è arrabbiato molto, perchè non rispondevo bene alla sua domanda " Mi dica qual' è il nostro compito ", e lo ripeteva in continuazione, gridando come un pazzo. Io, non volendo fare la parte dell' ignorante, gli rispondevo maleducatamente, che per me i vigilantes, devono vigilare. L' alterco, poteva continuare drammaticamente, ma lui è stato buono, perchè mi ha risparmiato. In fondo devo imparare questa nuova mentalità e codice comportamentale.

Ad una certa ora della sera, salire sui vagoni è ancora più eccitante. Si può entrare senza biglietto, si può amoreggiare platealmente, così possono imparare anche i bambini, si possono portare animali, biciclette e tutto ciò che uno desidera. Devo ammettere, che continuo a commettere degli errori. Un suggerimento è quello di portarsi degli occhiali scuri da sole, e far finta di dormire. Avendoli dimenticati, guardando a sinistra un giovane faceva la respirazione bocca a bocca con la ragazza, che senz' altro stava per svenire. Per non essere invadente, ho spostato lo sguardo verso destra, dove un' altra ragazza si sentiva ancor più male, perchè oltre la respirazione, lui controllava con il palmo della mano le palpitazioni del cuore sotto la maglietta. Non mi rimaneva altro, che guardare di fronte, ma l' uomo che tastava energicamente, il fondoschiena di lei, mi ha apostrofato dicendomi " ao'… che te guardi ". L' unica frase che son riuscito a dire "no…no…continua pure …tanto so' guardone ". Poichè ero vestito come un pinguino in giacca e cravatta, ho pensato bene di spostarmi nell' altro vagone. Peccato che la persona che è salita nella stazione successiva, con bicicletta a carico, ha deciso di sedersi al sedile vicino. Non era certo colpa sua, e neanche della bicicletta, se la ruota anteriore, con le frenate del treno, veniva a sbattere puntualmente sui miei pantaloni. La persona gentilissima, si vergognava a chiedermi scusa, anzi, dimostrava un certo nervosismo quando la guardavo. Volendo ovviamente, riportare a casa, la polvere e qualcos' altro attaccato alla ruota, decise di scendere alla stazione successiva. Mancavano quattro fermate per il ritorno a casa, e finalmente mi rilassai chiudendo un attimo gli occhi, perchè ormai ero praticamente salvo, dopo una giornata intensa. Devo ammettere, di aver paura dei cani di grossa taglia. Figurarsi, sentirsi abbaiare a fianco. Era salita una ragazza mentre parlava al telefono, ed ha pensato bene di far accomodare il suo grosso cane vicino a me. Considerata la grandezza, capisco che l' animale aveva tutto il diritto di occupare un posto e mezzo, ma la padrona si era dimenticata di mettergli la museruola e le scarpe,  quindi sporcava abbondantemente. A quel punto ho ripreso la ragazza molto severamente, ma lei che fa parte ormai di una generazione moderna, stava per aizzarmi il cane, e quasi lanciandomi il telefonino. Ho dovuto soccombere, perchè altre persone italiane  molto all'avanguardia, mi hanno insultato, dicendomene di tutti i colori, e definendomi razzista e non amante degli animali.

Quando sono uscito indenne dalla stazione, ho riflettuto, ed ho capito di aver sbagliato ancora una volta. In fondo cosa poteva capitarmi se il cane mi avesse morso, avendo dimenticato di indossare la museruola? Tuttalpiù, avrei dovuto comprare un altro vestito, ma avrei potuto anche essere fortunato, e doverlo portare soltanto in tintoria. Morale. Ho deciso di adeguarmi ai nostri tempi, perchè non è giusto continuare a far arrabbiare il prossimo tutti i giorni. Comprerò una tuta larga e resistente, per poter nascondere tante cose, con stivaloni di gomma e spuntoni da punk, mi truccherò con finti tatuaggi in viso, così se non potrò incutere terrore con la mia statura, lo farò con la mia bruttezza. Stare con i tempi… gente… modernizzarsi, e gridare sempre, pronti a nuove sorprese… W l' Italia… del  caos.