YARA GAMBIRASIO: MARITA COMA, MOGLIE DI BOSSETTI, RACCONTA LA SUA VITA

di Christian Montagna

Una vicenda che sembra non avere una fine ma che ogni giorno ci regala colpi di scena. A rompere il silenzio con la stampa è la signora Bossetti, moglie dell'unico indagato per l'omicidio di Yara Gambirasio, in carcere dal 16 giugno scorso. Marita Coma, a "Gente", ha raccontato la sua vita familiare in un memoriale. Nonostante i risultati del DNA, la signora Coma continua a sostenere l'innocenza del marito.

Affidandosi alla banalità e alla monotonia della loro vita quotidiana, afferma con certezza l'innocenza di Bossetti. "Non è stato Massimo perché era a casa": è questa la frase con cui esordisce difendendo a denti stretti la tesi del marito. Racconta inoltre di questi giorni di prigionia, descrivendo minuziosamente i loro incontri in carcere, sei per l'esattezza. Incontri tristi in cui spesso i discorsi sono stati interrotti dalle lacrime.

Bossetti, secondo i racconti della sua signora, continua a chiedersi il perché di quello che chiama accanimento nei suoi confronti. Altrettanto preciso è stato il racconto del giorno dell'arresto: venti carabinieri che all'improvviso piombano dentro casa ovunque,ma l'unico pensiero in quel momento la tutela dei bambini. Un attacco Marita lo sferra contro le televisioni e i giornali, non d'accordo con le ricostruzioni del profilo psicologico che la stampa in questi giorni ha diffuso riguardo Massimo Bossetti. Per quanto riguarda quel maledetto 26 Novembre 2010 invece, Marita sostiene che nell'ora in cui la piccola veniva uccisa, il marito fosse in casa e sarebbe proprio per questo motivo che continua a gran voce a sostenerne l' innocenza.