ZAGAROLO: SPUNTA UNA MEGA ANTENNA A VALLE MARTELLA. CHI VIGILA?

di Cinzia Marchegiani

Zagarolo (RM) – Con sorpresa dei cittadini di Valle Martella, il 9 gennaio 2015, è apparsa dal nulla una mega antenna grazie ad un impianto di telefonia cellulare di proprietà della Vodafone Omnitel, con tanto di autorizzazione sismica e denuncia di inizio attività in data 28 aprile 2014 n. protocolo 11296…lavoro subappaltato dalla ALPITEL SpA.

In redazione sono arrivate immediatamente le segnalazioni di alcuni abitanti. Rappresentanti dell’associazione URAZ del territorio si sono immediatamente recati sul luogo per constatare le segnalazioni. La zona limitrofa all'antenna, come ci viene segnalato da Vittorio Caratelli, presidente dell'URAZ, è già compromessa da tanti altri ripetitori seminati sui tetti di abitazioni private e terreni, ma soprattutto in quella zona è situato l’elettrodotto TERNA, alta tensione.

L’Antenna in questione sembra essere stata montata nelle vicinanze della scuola e comunque vicino ai fili dell’alta tensione. La comunità, già scossa in passato per la volontà del Comune di Gallicano nel Lazio e con il silenzio assenso del Comune di Zagarolo di costruire una centrale a Biogas sempre nelle vicinanze delle abitazioni, ora grida vendetta.

Ma il mistero si tinge ancora di giallo. Nessuno sapeva di questa mega opera, il Comune, come del resto per la Centrale a biogas, non ha ritenuto di informare la comunità e ora ci si chiede quale è stato l’iter per l’autorizzazione, quali sono stati i contatti tra la Regione Lazio e il Comune di Zagarolo….e ora sorge un altro sospetto: se l’antenna ripetitore è stata installata, evidentemente tutti i documenti erano stati stati controllati preventivamente, ma sembra che dopo le lamentele, la Polizia Locale abbia risposto al Consigliere Conti che hanno riscontrato delle difformità sulla documentazione presentata al Ministero e che proprio lunedì prossimo si cercherà di capire in che modo il ministero abbia rilasciato tale permesso… Nel frattempo l’Assessore all’Ambiente tace, la sua loquacità anche per il caso centrale a bIogas è nota alla comunità gabina, e come al solito, per avere chiarezza e trasparenza e difendere il diritto alla salute devono scendere sempre le associazioni e i cittadini che attivamente vivono con passione il proprio territorio.

Dal reportage fotografico, il lettore può vedere che oltre a questa mega antenna, questo territorio è ben fornito di altri ripetitori. Il tempo, come sempre farà affiorare la verità, ma sempre e solo perché i cittadini vegliano sulle proprie vite e quelle dei propri figli. Il silenzio degli assessori preposti alla tutela dell’ambientesta diventando una firma consueta !?

L’Osservatore d’Italia, seguirà questa vicenda, nella speranza che sia fatta luce, ma soprattutto per capire se il bene della collettività sia stato calpestato. Il presidente dell’Uraz informa che già ha preparato la richiesta di informazioni che presenterà ai vari uffici comunali, oltre all’Assessore all’Ambiente, all’Arpa Lazio e alla Asl RMG Igiene pubblica e ambientale nonché ai Carabinieri tutela ambiente.

Dalle informazioni che si possono acquisire in merito agli effetti dell'inquinamento elettromagnetico sulla salute, si legge che lo stato attuale delle conoscenze è ancora limitato, tanto che non si possono predire effetti nocivi, in effetti sono tecnologie nuove, in particolare di effetti cancerogeni o altre patologie che potrebbero colpire soggetti meno dotati dal punto di vista immunologico, sui malati, bambini ed anziani. Per tale motivo una parte della comunità scientifica, preventivamente, ha suggerito di adottare buon principio di cautela, inibendo l'installazione d'impianti di radiofrequenza nelle vicinanze di ospedali, scuole ed asili.

Il fatto che una amministrazione comunale abbia autorizzato o dovuto autorizzare, con regolare concessione edilizia, l'installazione di un ripetitore per impianti di telefonia mobile non è ostativo ad un successivo ricorso con il quale la stessa amministrazione chieda (a tutela del diritto alla salute dei propri cittadini), l'emissione di provvedimenti urgenti e anche la rimozione o, in via subordinata, la disattivazione dell'impianto, qualora questo non abbia rispettato il progetto costruttivo, o per superamento dei limiti delle emissioni tollerabili.

La realtà è che purtroppo le società che gestiscono la telefonia mobile spesso offrono ai privati interessanti somme annue per la concessione, senza troppe limitazioni, all’installazione dei ripetitori. Comunque quando si ritiene di essere in presenza di possibili situazioni a rischio, o dove si sospettino abuso di ufficio o violazione alle norme di legge in relazione all'impianto di ripetitori o altro, presentare degli esposti ai seguenti Enti: Ministero dell’Ambiente; Ministero della Sanità; ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambiente; Nucleo Operativo Ecologico (dei Carabinieri); Procura della Repubblica.

Ma in verità i Comuni in realtà possono definire le aree più idonee all'installazione degli impianti e quelle, invece, da escludere per motivi ambientali e paesaggistici. Ora sarà interessante capire se il Comune di Zagarolo abbia adottato una direttiva in questa materia. Ma soprattutto sorge un dubbio: se c’era difformità nella documentazione chi doveva vigilare? E come mai è stata fatta installare quest’antenna?