Rieti, furto alla rivendita “Agricenter”: identificato e arrestato l’autore grazie a un’impronta digitale

RIETI – Arrestato l’autore del furto alla rivendita “Agricenter” di Rieti dello scorso 28 marzo. Si tratta di un 45 enne pluripregiudicato di Rieti, le cui iniziali sono R. G., riconosciuto grazie alle impronte digitali rilevate dal RIS di Roma. I militari del Nucleo operativo della Compagnia carabinieri di Rieti, intervenuti per il sopralluogo, durante la fase dei rilievi tecnici, momento estremamente delicato e importante per il buon esito delle successive indagini, avevano permesso di rilevare un’impronta la quale è poi risultata determinante per l’identificazione del pregiudicato.

L’impronta digitale inviata ai laboratori del RIS di Roma, esaminata tempestivamente dai carabinieri altamente qualificati di quel reparto è risultata quindi appartenere a R. G, molto noto alle forze dell’ordine. Oltre all’impronta, le ulteriori risultanze delle indagini portate avanti dai militari del Norm della Compagnia carabinieri di Rieti, hanno appurato senza ombra di dubbio, la piena responsabilità dell’uomo circa il furto perpetrato presso la rivendita “Agricenter”

L’inconfutabilità delle prove raccolte hanno permesso alla Procura della Repubblica di Rieti di emettere un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere nei confronti del pregiudicato reatino il quale nella mattinata di oggi è stato arrestato e portato, dopo le formalità di rito, presso la casa circondariale di Rieti a disposizione dell’Autorità giudiziaria.




Marino, via dei Laghi: importuna gli automobilisti con un sasso in mano: intervengono i carabinieri

MARINO (RM) – Momenti di paura questa mattina sulla via dei Laghi all’altezza del semaforo di Marino dove un giovane con un grosso sasso in mano e in evidente stato confusionale si è messo a importunare gli automobilisti. A quanto si è capito sembrerebbe che la sua intenzione era quella di introdursi nelle vetture. Diversi gli automobilisti che si sono spaventati alla vista dell’uomo che in mano aveva una grande pietra scura.

A intervenire sul posto i carabinieri del Nucleo Radiomobile di Castel Gandolfo. I militari, allarmati probabilmente dagli stessi automobilisti, hanno cercato di calmarlo nonostante l’uomo era in stato di agitazione. A quanto pare il giovane aveva già subito una terapia per dei problemi psichiatrici. Per lui è scattato pertanto un Tso, trattamento sanitario obbligato. I carabinieri hanno quindi ristabilito la sicurezza sul tratto della via dei Laghi in un momento di agitazione gli automobilisti e le persone presenti.




Elezioni Comunali: 761 comuni chiamati al voto

Sono 761 comuni italiani chiamati al voto domenica prossima, 10 giugno, per l’elezione dei sindaci e dei consigli comunali nonchè per l’elezione dei consigli circoscrizionali.

L’eventuale turno di ballottaggio si svolgerà domenica 24 giugno. Anche il voto in Sicilia e in Sardegna è fissato per domenica prossima 10 giugno, mentre in Trentino-Alto Adige gli elettori sono andati al voto il 27 maggio scorso, in Valle d’Aosta hanno votato il 20 maggio e in Friuli Venezia Giulia lo scorso 29 aprile.

Sul totale dei comuni al voto si contano: 109 comuni “superiori”, cioè con più di 15.000 abitanti (più di 3.000 in provincia di Trento), e 652 “inferiori”; 20 i capoluoghi di provincia interessati dalla consultazione elettorale: Brescia, Sondrio, Treviso, Vicenza, Imperia, Massa, Pisa, Siena, Ancona, Teramo, Terni, Viterbo, Avellino, Barletta, Brindisi, Catania, Messina, Ragusa, Siracusa, Trapani.

Sono interessati dalla consultazione elettorale anche due consigli circoscrizionali, il III e l’VIII Municipio di Roma Capitale; qui voteranno complessivamente 290.934 elettori. Complessivamente gli elettori interessati dalla consultazione di domenica prossima sono 6.749.654 su una popolazione di 7.712.776; 7.995 le sezioni elettorali.

Sono 142 i comuni che vanno al rinnovo per motivi diversi dalla scadenza “naturale”. Sono 8 i comuni nei quali non è stata presentata alcuna lista e dove quindi arriverà il commissario, ben cinque in Sardegna: Austis, Magomadas, Putifigari, Ortueri e Sarule. Sarà nuovamente commissariato anche il comune di San Luca, 4 mila anime alle porte di Reggio Calabria, dove non si elegge un sindaco dal 2013, quando fu sciolto per infiltrazioni mafiose. Anche qui nessuna lista è’ stata presentata neanche in vista della prossima tornata elettorale.

A dirsi pronto a farsi avanti e voler presentare la propria candidatura a sindaco di San Luca e’ stato il massmediologo Klaus Davi, che ha chiesto una proroga per la presentazione delle liste elettorali vista la situazione di eccezionalità democratica che sta vivendo quel comune, affinchè si possa votare entro l’anno. Gli altri comuni nei quali non è stata presentata nessuna lista sono: Rodero in Lombardia e San Biagio Platani in Sicilia. Nei giorni scorsi Avviso Pubblico, rete di Regioni ed Enti locali contro le mafie, ha reso noto che dall’inizio del 2018 sono già 16 i Comuni sciolti per infiltrazioni della criminalità organizzata, di cui 7 in Calabria, 3 in Campania, 3 in Sicilia e 3 in Puglia.




Elezioni Amministrative: un banco di prova per il Governo

Le elezioni locali sono sulla strada di un governo già fatto e non di uno da farsi. Dopo la prova regionale in Molise e Friuli Venezia Giulia durante le trattative, a fine aprile, e in Val D’Aosta a maggio, arrivano domenica le comunali da Nord a Sud. Un primo test di gradimento per l’esecutivo di Giuseppe Conte e soprattutto sui rapporti di forza tra M5S e Lega che lo sostengono e tra i due vicepremier e capi politici, Luigi Di Maio e Matteo Salvini.

Se a Campobasso e Udine il leader del Carroccio voleva mostrare a Silvio Berlusconi una predominanza nel centrodestra e arginare i 5 stelle, ora l’obiettivo é confermare la plausibilità di sondaggi che lo danno al 27%, vicino al M5S. Per Di Maio, invece, la necessità di non perdere il “grip”, la presa da 11 milioni di voti sul Paese, dopo la strategia dei due forni per il governo, la rinuncia alla premiership e l’ottovolante sull’impeachment al presidente Sergio Mattarella. Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo vede il suo MoVimento cimentarsi con elezioni che diventano la spia del suo stato di salute, mentre il collega degli Interni gli contende la leadership reale nel governo.

A dispetto di una pattuglia parlamentare che è circa metà della sua: visto il 17% della Lega contro il 32% M5S. I due “ragazzi”, come molta gente ha preso a chiamarli, (nonostante Di Maio abbia quasi 32 anni e Salvini 45) si sono in realtà tuffati in campagna elettorale appena nato l’esecutivo. Subito dopo il giuramento sono scesi entrambi in Sicilia a promettere tagli ai vitalizi e sussidi, l’uno; il pugno duro con i migranti l’altro, l’altro. Le loro mosse di queste ore sembrano sempre al confine tra atti ministeriali e propaganda elettorale. Una sorta di verifica di inizio mandato tra Ilva e Iva, Flat Tax e politica dell’immigrazione. Con il paradosso di essere alleati, o meglio contraenti in Parlamento e avversari sul territorio, dove invece la Lega si presenta assieme a Forza Italia.

Il capo di M5S cerca di togliersi di dosso il sospetto di essere debole e ondivago dicendo sull’Ilva di Taranto “decido io, quelle di Grillo sono opinioni personali”. Il leader leghista invece punta non solo ai voti di Fi, ma oramai anche a quelli del movimento. Contrastato sui migranti dal presidente della Camera Roberto Fico, ortodosso M5S, che schiera idealmente lo Stato con le Ong, di nuovo definite “taxi del mare” e “affariste” da Salvini: leader della Lega che parla alle città, quelle che alla fine ospitano i migranti e che domenica votano. Quasi 7 milioni di italiani alle urne, al netto delle situazioni locali e dello sforzo del Pd di mantenere qualche roccaforte, daranno un primo responso sulla popolarità dei due vicepremier. Protagonisti della formula politica gialloverde, che tra due giorni si misurerà per la prima volta con gli italiani.




Roma, scoperta centrale di riciclaggio di auto: la base in un’officina a Monte Compatri

ROMA – I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato 5 persone e scoperto una carrozzeria utilizzata come base logistica del riciclaggio di veicoli. In manette sono finiti 2 cittadini romani e 3 pakistani, di età compresa tra i 23 e 68 anni.

I Carabinieri sono arrivati a loro a seguito di una serrata indagine iniziata, lo scorso 19 maggio, con l’arresto di un 42enne egiziano, bloccato, in via Tuscolana, a bordo di un furgone carico di parti di autovetture, targhe contraffatte e una moto risultata rubata. La successiva perquisizione nel box del fermato, consentì il rinvenimento di altri 9 motoveicoli rubati, di numerose targhe contraffatte, di parti di veicoli tagliati e telai con numeri identificativi abrasi.

Dopo quella scoperta, i Carabinieri hanno iniziato minuziosi riscontri che hanno permesso di accertare la presenza di un canale di collegamento che dal garage del 42enne conduceva ad un’officina in via degli Artigiani a Montecompatri.

Ieri è scattato il blitz, i Carabinieri hanno sorpreso i cinque complici intenti a tagliare un’autovettura, risultata rubata lo scorso 24 maggio, e li hanno bloccati.

L’ispezione del locale e dell’intera area, che è stata sequestrata, ha portato al rinvenimento di 8 autovetture e 3 furgoni, tutti rubati nella Capitale, numerose targhe con relativi documenti di circolazione, migliaia di pezzi di ricambio di motori e parti di carrozzeria privi di numero di telaio, oltre a numerose targhette identificative di telai contraffatti.

L’attività dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma ha portato alla luce anche elementi che fanno ritenere gli arrestati dediti alle truffe in danno di assicurazioni, attraverso l’emissione di fatture/ricevute attestanti la riparazione di veicoli incidentati con pezzi usati e/o oggetto di furto in luogo di quelli nuovi originali, anche attraverso l’esibizione dei cartellini identificativi, contraffatti, dei ricambi di fabbrica che i sono stati rinvenuti.

Nell’area sono successivamente intervenuti anche i Carabinieri del NOE Nucleo Operativo Ecologico di Roma per la verifica di eventuali reati ambientali, in particolare inerenti lo smaltimento e lo stoccaggio di materiali e liquidi tossici.

Gli arrestati, accusati di riciclaggio in concorso, sono stati portati in carcere a Velletri, a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.




Castel Gandolfo: dal Comune 8 regole per spiagge e bagnanti al Lago Albano

CASTEL GANDOLFO (RM) – “Come ogni stagione le nostre spiagge sono meta di cittadini e turisti che le scelgono per una giornata di relax in riva al lago immersi nel verde e nella natura del Parco dei Castelli Romani. È importante poter garantire a tutti la massima sicurezza sia durante la permanenza sulle spiagge, libere o in concessione, e sia nel momento della balneazione.

Per questo l’Amministrazione Comunale con il prezioso supporto dell’ufficio tecnico, che ringrazio, ha emanato un regolamento che è in vigore per tutto il periodo estivo. Sono una serie di regole che permetteranno di trascorrere le proprie giornate in riva al lago nel rispetto delle norme igieniche, senza dimenticare di avere massima cura del nostro bellissimo bene comune, il lago”. Commenta così Milvia Monachesi, sindaco di Castel Gandolfo, l’entrata in vigore della Disciplina della stagione balneare 2018.

Con i suoi otto articoli esposti in 10 pagine, il Comune di Castel Gandolfo si dota di una serie di norme per l’utilizzazione degli arenili del Lago Albano, una disciplina dell’esercizio “delle attività turistico – balneari, nonché l’uso del demanio lacuale, delle zone di lago territoriale, nonché delle strutture turistico – ricreative alle stesse finalizzate” e delle aree libere che saranno attive per tutta la stagione balneare, ovvero fino al 15 settembre prossimo.

Tra le regole dettate dalla “Disciplina della stagione balneare 2018” si ricorda ai concessionari che dovranno garantire il servizio di salvataggio nelle spiagge in concessione e nelle aree adiacenti. Mentre nelle aree libere, sia nelle aree boscate che non, è vietato tuffarsi e, dove non è garantito il servizio di salvamento, il Comune predisporrà un’adeguata segnaletica che riporterà “attenzione balneazione non sicura per mancanza di servizio di salvataggio”.

Nel testo è riportata anche la disciplina per la balneazione nel lago, la quale è riservata alle sole ore diurne, fino a una distanza di 100 metri dalla riva. I concessionari dovranno avere cura di segnalare tale zona con una linea di gavitelli di colore rosso/arancione, disposti parallelamente alla linea di costa e dovrà essere segnalato anche il limite delle acque, pari alla profondità di 1,60 metri, entro il quale possono bagnarsi i non esperti di nuoto.

“Sono norme fondamentali – spiega il Sindaco – che oggi assumono un’importanza ulteriore anche a seguito dell’ultimo triste fatto di cronaca avvenuto nelle acque del lago che ha coinvolto una giovane vittima. Un episodio gravissimo che vorremmo che non si ripetesse più”.

Per le aree libere, come per le aree non inserite nel PUA, valgono tutte le prescrizioni e i divieti riportati per le aree in concessione, mentre si specifica che potranno essere fruite come aree libere le fasce di rispetto dell’area archeologica, nelle quali però non potranno essere piantati ombrelloni e comunque non potrà essere effettuata alcuna attività che comporti eventuali movimenti di terreno.

Infine si ricorda che, ai fini della sicurezza della balneazione, è vietato per tutto l’arco dell’anno dar da mangiare alla fauna selvatica presente sulle acque del lago e lungo la costa, come anticipato anche da una specifica ordinanza che vieta la somministrazione alimentare alle anatre selvatiche al fine di adottare misure precauzionali connesse con il verificarsi di possibili nuovi casi di “dermatite del nuotatore”.

“Grazie a queste regole abbiamo una situazione chiara e disciplinata, che ci aiuterà a far sì che la collaborazione con i concessionari sia sempre più proficua nel bene di questo inestimabile patrimonio ambientale che abbiamo a Castel Gandolfo e che le spiagge del lago siano accoglienti ed in grado di offrire il giusto comfort e divertimento ai fruitori”, conclude il Sindaco Monachesi.




Reggio Emilia, truffe su internet: sgominata organizzazione criminale

REGGIO EMILIA – Un bottino in gioielli e abbigliamento di alta moda per migliaia di euro – acquistati via Internet utilizzando codici di carte di credito rubati a cittadini stranieri – è quanto mirava a realizzare un´organizzazione criminale, composta prevalentemente da cittadini nigeriani residenti nella provincia di Reggio Emilia, prima che un´operazione della Polizia di Stato ponesse fine nella mattinata odierna al disegno criminoso. L´indagine nasce da una serie di segnalazioni pervenute alla Polizia Postale da parte di una nota azienda di gioielli la quale, si era insospettita per i numerosi ordinativi, giunti sul proprio sito, da parte di improbabili acquirenti stranieri che chiedevano, tutti, di ricevere la merce nella provincia di Reggio Emilia.

Le indagini

Gli investigatori della Polizia Postale, appartenenti agli Uffici investigativi di Venezia e Udine, in stretta collaborazione con il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, e con il supporto dei colleghi di Bologna, procedevano ad effettuare gli accertamenti sulle carte di credito emesse e clonate in paesi stranieri, con ogni probabilità acquistate sul black-market. Nel corso delle indagini, di tipo tradizionale e tecnico, è stato immediatamente appurato che gli Istituti di credito di appoggio dei titoli di credito, infatti, erano ubicati addirittura tra le Isole Fiji e la Turchia.

Le contestuali e approfondite indagini tecniche, volte a dipanare i complessi sistemi di anonimizzazione utilizzati per la navigazione, consentivano di appurare che le transazioni erano state eseguite attraverso una connessione proveniente da una abitazione ubicata in provincia di Reggio Emilia, luogo di residenza di una 25enne nigeriana, con precedenti per stupefacenti.

Le consegne venivano poi veicolate tutte all´indirizzo della 25enne cittadina nigeriana, segnalata per ricettazione, che fungeva da punto di raccolta e smistamento per l´organizzazione.

Oltre a vari pacchi, appena consegnati, contenenti refurtiva per decine di migliaia di euro sono stati rinvenuti numerosi computer e supporti informatici, nonché carte di credito con i quali i malviventi effettuavano gli acquisti on line e organizzavano le truffe.

Gli investigatori hanno monitorato la merce durante il suo smistamento travestiti da vettori e hanno seguito le consegne rese particolarmente difficili dal contesto ambientale in cui dovevano avvenire per la presenza di “sentinelle” e “pali”. In questa tipologia di reati la manovalanza criminale, stante l´ingente valore dei beni, viene essa stessa controllata da altri adepti, in tal modo vi è un controllo costante e continuo tra coloro che maneggiano i pacchi assicurandosi che nessuno possa impossessarsi della refurtiva e che questa giunga ai capi dell´organizzazione come previsto.

Le indagini sono state coordinate dalle Procure di Udine e di Reggio Emilia, in ragione della presenza dei principali indagati in quella zona.




Ciampino, mazzette su appalti Aeronautica Militare: 22 anni di carcere per la “cricca”

CIAMPINO (RM) – Ventidue anni e due mesi il totale delle pene inflitte dal Tribunale di Velletri nel processo di primo grado ai sei imputati dell’inchiesta sulle tangenti negli appalti milionari per i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici dell’aeronautica militare nelle province di Roma e Latina.

Associazione per delinquere tra militari, dipendenti del ministero della Difesa e imprenditori

Una vera e propria associazione per delinquere composta da militari, dipendenti civili del ministero della Difesa e da imprenditori accusati a vario titolo di turbativa d’asta, falso materiale, introduzione clandestina in luoghi militari e corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio.

Le condanne

Nello specifico i magistrati hanno condannato a:

  • sette anni e tre mesi di reclusione l’imprenditore di Avezzano Giovani Sabetti
  • sette anni e tre mesi di reclusione per l’ufficiale superiore Giampiero Malzone in servizio all’Ufficio Infrastrutture ed impianti al secondo reparto lavori Genio dell’Aeronautica militare di Ciampino
  • un anno e otto mesi al dipendente civile del ministero della Difesa Stefano Pasqualini
  • quattro anni e otto mesi ad Angelica Ruscior compagna del dipendente civile del Ministero della Difesa in servizio a Ciampino Fabrizio Ciferri
  • un anno con pena sospesa e la non menzione all’imprenditore Antonio Santilli
  • un anno con pena sospesa e la non menzione all’altro imprenditore Giovanni Passarelli.

Sabetti, Malsone e Ruscior sono stati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici. Sabetti e Malsone sono stati anche interdetti legalmente per la durata della pena. E per Malzone dichiarato estinto il rapporto con il ministero della Difesa.

L’inchiesta delle Procura della Repubblica di Velletri

La sentenza del Tribunale di Velletri è arrivata giovedì scorso sull’inchiesta coordinata dal Procuratore Capo di Velletri Francesco Prete e dal sostituto Procuratore Carlo Morra. Il valore degli appalti ammonta a quasi nove milioni di euro, assegnati a varie società collegate a Giovanni Sabetti che aveva il ruolo di intermediario e “promotore dell’organizzazione”.

Le indagini condotte dai carabinieri del Noe sono partite nel 2014 e tramite le intercettazioni ambientali e telefoniche si è ricostruito il sistema:

Ciferri insieme a Pasqualini e con l’aiuto della Ruscior, su indicazione del tenente colonnello Malzone, entravano negli uffici del secondo reparto Lavori Genio dell’Aeronautica militare di Ciampino e truccavano le offerte delle imprese partecipanti garantendo l’aggiudicazione a società colluse che versavano in cambio tangenti del 5 e 10 per cento del valore degli appalti.

L’inchiesta è partita da quella condotta dalla procura di Napoli (pm Woodcock, Carrano e Loreto) sulla Cpl Concordia, la cooperativa modenese al centro di un sistema corruttivo messo in piedi da alcuni suoi vertici.

Proprio dai dialoghi tra alcuni dirigenti della Cpl Concordia, interessati nel 2014 alle opere di efficientamento energetico dell’aeroporto militare di Pratica di Mare, è emersa infatti la figura dell’intermediario di Avezzano Giovanni Sabetti che veniva definito da Nicola Verrini, manager di Cpl, uomo di fiducia di Giovanni Santilli, vice segretario generale della Fondazione Icsa, impegnata nel settore degli studi ed analisi sulla sicurezza interna ed esterna.

TANGENTI IN AERONAUTICA A CIAMPINO: ANCHE GLI HANGAR DEI TORNADO TRA LE COMMESSE

Gli appalti sono molteplici, eccone alcuni:

Si parla di oltre un milione e mezzo per la manutenzione di una palazzina all’aeroporto militare di Guidonia per cui è stata favorita l’assegnazione a Massimiliano Ciceroni amministratore unico della società M. PLANT Srl. Ciceroni ha promesso 150 mila euro di tangente a Sabetti che l’avrebbe spartita con il tenente colonnello e il resto della cricca. Un’altra gara d’oro riguarda l’appalto di oltre 4 milioni di euro all’aeroporto militare di Centocelle per l’ampliamento della mensa dei sottufficiali. E così anche i lavori all’aeroporto Vigna di Valle per oltre 600 mila