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Roma

TANGENTI IN AERONAUTICA A CIAMPINO: ANCHE GLI HANGAR DEI TORNADO TRA LE COMMESSE

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Tempo di lettura 2 minuti Associazione per delinquere composta da militari, dipendenti civili della Difesa e imprenditori

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Redazione

Ciampino (RM) – Mazzette per l’aggiudicazione di appalti all’interno di diverse basi dell’Aeronautica: otto le persone arrestate dai carabinieri del Comando Tutela per l’Ambiente in collaborazione con i Comandi Provinciali Carabinieri di Roma e Latina nonché con il Comando Carabinieri per l’Aeronautica Militareal termine di un’inchiesta su un’associazione per delinquere composta da militari, dipendenti civili della Difesa e imprenditori. Coordina le indagini la procura di Velletri. Il blitz dei militari del Noe del colonnello Sergio De Caprio, il Capitano Ultimo che arrestò Totò Riina, è scattato all’alba. Numerose le perquisizioni eseguite.

Durante alcune verifiche sulla correttezza di alcuni atti amministrativi le forze dell’ordine hanno eseguito il fermo a personale civile e militare del reparto Genio dell’Aeronautica militare di stanza a Ciampino con l’accusa di aver sistematicamente alterato le gare d’appalto, per un valore di quasi nove milioni di euro, bandite dall’ente ed inerenti la manutenzione ordinaria e straordinaria di edifici adibiti a vari usi ubicati presso diverse installazioni dell’Aeronautica Militare. Intanto attraverso una nota l’Aeronautica militare esprime “piena fiducia nell’operato della Magistratura”.

Anche gli hangar dei “Tornado” tra le commesse dell’Aeronatica controllate, secondo l’accusa, da un’associazione per delinquere promossa dall’imprenditore Giovanni Sabetti (legale rappresentante della Seim System), con la partecipazione dei dipendenti civili del ministero della Difesa Fabrizio Ciferri e Stefano Pasqualini, impiegati presso la caserma 2 Reparto Lavori Genio dell’Aeronautica Militare di Ciampino, di Giampiero Malzone, ufficiale superiore di quel reparto, della convivente di Ciferri, Mariana Angelica Ruscior, e dell’imprenditore della M.Plant srl, Massimiliano Ciceroni, collettore tra Sabetti e alcune imprese interessate a partecipare alle gare. Questo il sistema che ritengono di aver ricostruito i carabinieri del Noe e la Procura di Velletri, che ha chiesto e ottenuto dal gip Emiliano Picca provvedimenti restrittivi per i reati di turbativa d’asta, falso materiale, introduzione clandestina in luoghi militari e corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio. In carcere sono stati trasferiti Sabetti, Ciferri, Malzone e Ciceroni. Arresti domiciliari per Pasqualini, Ruscior, e gli imprenditori Bacaloni e Chiaro. Altre dieci persone, tra cui alcuni militari, sono indagate a piede libero

Stando all’ordinanza cautelare, Sabetti in collaborazione con Ciceroni, avrebbe promosso e mantenuto i contatti tra le imprese che volevano aggiudicarsi gli appalti indetti presso la base di Ciampino dell’Arma Azzurra e il colonnello Malzone, mentre Ciferri, su indicazione dello stesso Malzone e con la collaborazione di Pasqualini e il supporto, a distanza, della Ruscior, “accedeva clandestinamente all’interno degli uffici del 2 Reparto Lavori Genio e alterava la documentazione, lì custodita, relativa alle offerte presentate dalle imprese partecipanti all’asta. In questo modo “garantiva l’aggiudicazione” dell’appalto alle imprese colluse che versavano in cambio denaro” ai componenti del sodalizio criminoso. Il sistema illecito così congegnato andava avanti a Ciampino da parecchio tempo, sicuramente a partire dal marzo del 2014.

Sono diverse le gare oggetto di indagine: una da un milione e mezzo di euro dello scorso anno, relativa alla manutenzione di una palazzina presso l’aeroporto militare di Guidonia, assegnata alla società M.Plant. E poi un’altra del 2015 (per un importo di quasi 200mila euro). Una terza, sempre dello scorso anno, di quasi 4 milioni e mezzo di euro, per la progettazione e l’esecuzione dell’ampliamento della mensa sottufficiali dell’aeroporto militare di Centocelle in cui doveva essere favorito il Consorzio Italwork riconducibile all’imprenditore Antonio Santilli, titolare di quote sociali della Seim System. E ancora: una da 660mila euro per i lavori di Vigna di Valle Aeroporto, destinata all’Ast srl di Giorgio Frighi e altre due, a Pratica di Mare, per la “manutenzione straordinaria hangar Tornado” o “manutenzione ordinaria officina autoreparto”.

Castelli Romani

Castel Gandolfo, iniziati i lavori al parcheggio di via Giovanni Paolo II

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Castel Gandolfo – Da oggi sono ufficialmente iniziati i lavori di manutenzione straordinaria presso il parcheggio multipiano situato in Via Giovanni Paolo II, adiacente alla sede ASL Roma 6. L’intervento, realizzato dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, comporterà alcune modifiche temporanee alla viabilità interna e il divieto di sosta per consentire il corretto svolgimento delle operazioni.

I lavori prevedono la manutenzione straordinaria delle aree interne del parcheggio, inclusi importanti interventi sull’impianto elettrico, al fine di garantire maggiore sicurezza e funzionalità alla struttura. Questo parcheggio è un nodo di scambio fondamentale per i numerosi utenti che quotidianamente si recano agli sportelli e ai poliambulatori della ASL.

Il Sindaco di Castel Gandolfo, Alberto De Angelis, ha espresso il suo apprezzamento per l’intervento: “Ringrazio la Città Metropolitana, nelle persone del Sindaco Gualtieri e del Vice Sindaco Sanna, per questo intervento che permetterà di mettere in sicurezza e valorizzare questo nodo di scambio che quotidianamente viene molto utilizzato dagli utenti che si recano agli sportelli e poliambulatori della nostra Asl”.

I lavori saranno eseguiti con la massima celerità possibile per ridurre al minimo i disagi per i cittadini. Ulteriori aggiornamenti saranno forniti periodicamente per informare la popolazione sull’avanzamento dei lavori e su eventuali ulteriori modifiche alla circolazione.

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Castelli Romani

Rocca Priora, incastrato il ladro seriale delle auto

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Arrestato dai carabinieri il ladro seriale che rubava dentro le macchine parcheggiate in sosta vicino ai negozi in pieno centro a Rocca Priora. Per due giorni si sono ripetuti furti all’interno di alcune auto che l’uomo forzava dopo aver visto i proprietari scendere per fare degli acquisti nella zona di via San Sebastiano in centro. I Carabinieri della locale stazione dopo aver ricevuto tre denunce da due uomini anziani e un perito informatico della zona, che avevano visto sottrarsi telefonini , tablet , iPad e altri oggetti dalle loro auto. Si sono appostati e l’altra mattina lo hanno fermato in flagranza di reato mentre tentava di aprire la macchina di un ottantenne del posto. Il ladro è stato arrestato e ritrovata tutta la refurtiva asportata precedentemente dalle auto in sosta davanti ai negozi in centro.

Presso il Tribunale di Velletri c’è stato il processo per direttissima per la convalida dell’arresto che è stato eseguito dal giudice monocratico. Il 35enne egiziano, già conosciuto alla Giustizia per furto, ricettazione e altri reati, ha patteggiato la pena ed è stato rimesso in libertà al momento. Con divieto di avvicinamento a Rocca Priora e altre prescrizioni imposte dalla magistratura.

I cittadini vittime dei furti hanno ringraziato a lungo i carabinieri del posto per essere intervenuti velocemente e aver identificato e arrestato l’autore ritrovandogli in casa sua sempre nella cittadina dei Castelli tutta la refurtiva che è stata restituita ai legittimi proprietari .

In particolare un iPad di lavoro molto importante per il perito informatico che lavora per importanti aziende del settore.

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Roma

Roma, metro Piramide: la banchina degli impuniti

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È senza soste l’impegno della vigilanza nelle stazioni metro di Roma.
Ma come potete vedere dalle foto le difficoltà maggiori avvengono in questo preciso momento presso la stazione Piramide della Linea B (sono circa le 18) dove un folto gruppo di borseggiatori bosniaci, si ostina a restare sulla banchina incurante degli avvisi della Guardie Giurate predisposte al servizio che li stanno invitando a lasciare la stazione.
Una situazione a dir poco incresciosa che mostra in pieno i limiti di un sistema giuridico che rischia di confermare sempre di più il concetto di “impunità” per chi si macchia di tale reati.

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