Anguillara Sabazia, Manciuria: “Ufficio Condono e Autorizzazione Paesistica torni a funzionare. Ecco l’en plein dell’inettitudine grillina”

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – “Le cartelle pazze come regalo natalizio, l’incremento dei costi per l’appalto rifiuti e verde e il fumo negli occhi con il  nuovo plesso scolastico Duca degli Abruzzi, per il quale è stato necessario ripubblicare la delibera, sono gli schiaffi rifilati dalla sindaca Anselmo ai cittadini nell’ultimo mese. Ma lei e la sgangherata giunta che la sostiene raggiunge l’en plein con il disservizio e l’inefficienza nel quale ha ridotto l’ufficio condono e autorizzazioni paesistiche”. Commenta così il Presidente di AnguillaraSvolta Sergio Manciuria, le continue lamentele dei cittadini e tecnici delegati sulla pessima gestione di un ufficio strategico per la gestione delle pratiche edilizie della città.

“Non più tardi di una anno fa – ricorda Manciuria – consigliammo
all’assessore all’urbanistica di individuare un progetto tanto pratico quanto
trasparente per procedere al rilascio delle concessioni in sanatoria dopo il
contenzioso con la Sogeea SPA, il cui esito dell’arbitrato è previsto per le
idi di marzo. Cosa ci ha confezionato invece il delegato sindacale
pentastellato? L’ennesima emergenziale inettitudine grillina: per pagare lo
scandalo dei containers voluti dal delegato scuola, ha affidato ad unico
soggetto solo 200 pratiche per 30.000 euro a spese dei contribuenti, la cui
produttività in questo semestre, è stata pari a zero “.

“Inoltre,
da settembre e dopo aver silurato inspiegabilmente l’Arch. Silvaroli – ribadisce
il referente sabatino
-, l’assessore giallo-sbiadito non soddisfatto dei
pessimi risultati del condono,  ha
completamente lasciata sguarnita la figura e nomina del paesaggista le cui
funzioni sono subdelegate dalla Regione Lazio. Risultato raggiunto? Paralizzato
un settore vitale in zona vincolata per la gestione del territorio”.

“La
missione da parte della sindaca Anselmo di lasciare nel caos e degrado la
nostra città  sembra ad un passo dalla
realizzazione – conferma il Presidente – ma noi ci ribelliamo e diciamo
basta a queste politiche di profanazione delle più elementari norme di civiltà
e senso civico.

Se la
priorità della ‘diversamente amministrazione’ è aumentare del 50% la
retribuzione di godimento posizione del segretario comunale piuttosto che
destinare queste somme ai servizi sociali, vuol dire che non c’è rispetto per i
deboli e chi è in difficoltà economica.

Anguillara Sabazia e i suoi cittadini, indipendentemente dal credo associativo o politico, ad un anno dalle elezioni amministrative non possono più rimanere inermi  e devono uscire allo scoperto per il bene della comunità. Dopotutto – conclude Manciuria – chi non lotta ha già perso “.




Arce, omicidio Serena Mollicone e morte del Brigadiere Santino Tuzi: due facce della stessa medaglia?

La famiglia del brigadiere dei carabinieri Santino Tuzi è
stata ammessa, insieme all’Arma dei carabinieri, come parte civile nel
procedimento penale che, se il Gup del Tribunale di Cassino riterrà sufficienti
le prove addotte dalla pubblica accusa, si svolgerà a carico del Maresciallo
dei carabinieri Franco Mottola, di sua moglie e di suo figlio Marco, indagati
con altri due militari dell’Arma per la morte di Serena Mollicone e per il
reato di istigazione al suicidio riguardante appunto la morte del brigadiere Santino
Tuzi.

Addentrarsi nel caso del suicidio del brigadiere Santino
Tuzi è come avventurarsi nelle sabbie mobili di una palude in cui alla fine si
perde il senso d’orientamento. Una donna che dichiara di essere stata l’amante
del brigadiere, riferisce il fatto che Santino si sarebbe tolto la vita con un
colpo di pistola al petto di cui lei ha sentito la deflagrazione attraverso il
cellulare durante una conversazione con Santino, dopodichè il telefonino è
stato chiuso.

Il cadavere del brigadiere è stato trovato riverso sul sedile di guida della sua Fiat Marea, con la pistola d’ordinanza posta sul sedile accanto, quello del passeggero. E questi sono gli unici fatti certi, di cui esistono immagini, tranne quelle, che sarebbero state preziosissime, del corpo del brigadiere.

La famiglia, ed in particolare la figlia Maria, nega ogni possibilità che il brigadiere Santino Tuzi avesse una relazione extraconiugale, e che addirittura la ragione del suicidio sia da trovare nell’intenzione della sua amante di lasciarlo per un’altra persona.

L’intervista all’avvocato Rosangela Coluzzi e Maria Tuzi figlia del Brigadiere dei Carabinieri Santino Tuzi

Viene anche posto in dubbio il fatto che il brigadiere, descritto come marito affettuoso, in procinto di andare in pensione per dedicarsi al nipotino, avesse una relazione adulterina.

Viene adombrato il dubbio che qualcuno sia intervenuto nella sua morte, che cioè sia stato ‘suicidato’, dato che a breve sarebbe stato ascoltato in merito alla morte di Serena Mollicone, quale unico testimone che avesse visto Serena, in quella fatidica mattina del primo giugno, entrare nella caserma per non uscirne più, fino a quando il Tuzi era di piantone. Né vogliamo addentrarci qui in considerazioni che sarebbe troppo lungo esperire. L’unico fatto oggettivo è la morte del brigadiere.

È chiaro però un fatto: nessuna indagine scientificamente esatta è stata fatta dai carabinieri o da chi per loro sul luogo della morte di Tuzi, né sono state poste in essere tutte quelle cautele che riguardano una che oggi possiamo definire una scienza esatta, cioè l’esame della scena del crimine.

Non si sa se esistessero due fondine d’ordinanza, né perché sia stato dichiarato che una era stata reperita nell’armadietto del brigadiere, e l’altra sul sedile posteriore dell’auto. Non sono stati fatti esami comparativi con la pistola d’ordinanza, ritrovata sul luogo della morte di Tuzi, dell’ogiva che lo ha ucciso, per stabilire se effettivamente era l’arma del delitto. Non è stato fatto alcun esame per rilevare tracce di polvere da sparo (stub) sulle mani del brigadiere, per vedere se fosse stato lui a sparare.

Non sono stati fatti rilevamenti per stabilire se lo sparo fosse avvenuto nell’abitacolo dell’auto. Ha generato sospetti il fatto che la pistola fosse sul sedile del passeggero, ma nessuno ha chiesto ai carabinieri intervenuti (della caserma di Isola Liri, dove Tuzi era stato da poco trasferito) se per caso avessero toccato l’arma, ne avessero ripulito le impronte e l’avessero spostata; anche se il medico legale prof. Costantino Ciallella ha dichiarato che sparandosi un colpo al petto probabilmente il Tuzi avrebbe potuto impugnare l’arma con ambedue le mani, e quindi il fatto che la stessa sia stata trovata su quel sedile ci sta tutto.

Non si sa perché – e non si sa se – dal caricatore della Beretta mancassero non uno ma almeno due cartucce, né si sa se nell’abitacolo siano stati repertati uno o due bossoli; né gli stessi sono stati esaminati per l’evidenziazione di tracce papillari (impronte digitali) di chi l’avrebbe dovuta materialmente caricare, cioè Santino Tuzi. Questo per cominciare.

La leggenda metropolitana, visto anche che la figlia Maria nega recisamente che il padre avesse un carattere tale da portarlo al suicidio e men che meno per una presunta amante che volesse lasciarlo, fa intendere che il Tuzi sarebbe stato ‘suicidato’ perché teste chiave nel procedimento contro la famiglia Mottola, quale unico testimone di un fatto che non è mai stato accertato senza ombra di dubbio, e cioè che Serena Mollicone quella mattina del primo giugno 2001 sia effettivamente andata in caserma dal maresciallo Mottola. E quindi il ‘suicidio’ porterebbe a ben altri scenari, cioè un crimine commesso per coprirne un altro commesso precedentemente. E questo accuserebbe il maresciallo Mottola e la sua famiglia. La morte di Tuzi è stata comunque archiviata come suicidio, e il capo d’accusa che la riguarda, nei confronti dei cinque imputati, è quello di ‘istigazione al suicidio’.

In tanto marasma, un altro fatto è certo: che nei confronti della morte di Santino Tuzi nessuna indagine è stata fatta, o ciò che è stato fatto è stato fatto ‘con i piedi’, per usare un’espressione corrente. Tanti fatti non sono più verificabili, e non sapremo mai la verità.

Vogliamo, in chiusura, riportare una dichiarazione del professor Carmelo Lavorino, consulente della difesa della famiglia Mottola, già artefice dell’assoluzione del carrozziere Carmine Belli dopo diciassette mesi di isolamento, accusato dello stesso omicidio.  

Carmelo Lavorino: “Poiché risulta che il brig. TUZI era UOMO E CARABINIERE onesto, fermo, coerente, coraggioso, con alto senso della LEGALITÀ e tutore dell’ordine, MAI E POI MAI se avesse realmente assistito a un reato (entrata di Serena Mollicone nella caserma e percezione dell’aggressione ai suoi danni così come dicono gli Inquirenti “rumore della colluttazione al piano superiore tanto che Serena veniva sbattuta con forza contro la porta”) avrebbe permesso tale reato e lo avrebbe taciuto: AVREBBE FATTO SICURAMENTE IL SUO DOVERE. MAI avrebbe omesso di avvertire i superiori provinciali e la Procura sorpassando il m.llo Mottola, MAI si sarebbe reso complice di tale misfatto. QUINDI, il brig. Tuzi, proprio per le sue qualità personali, NON HA VISTO NULLA E A NULLA HA ASSISTITO altrimenti non avrebbe omesso per sette anni la verità ed avrebbe sicuramente salvato Serena Mollicone (la reticenza ripetuta è inganno: un carabiniere ha l’obbligo giuridico di dire la verità e di impedire reati). QUINDI, il brig. Tuzi per complicati e delicati fenomeni e processi psichici ha riferito un qualcosa che MAI ha visto (altrimenti non sarebbe stato reticente) e, per motivi da investigare, ha riferito un qualcosa che MAI ha visto. Per la morte di Tuzi, che gli inquirenti hanno archiviato come suicidio dopo due consulenze medico legali, stiamo attendendo il fascicolo per capire noi, in modo indipendente, come siano andate le cose.”




Nave Gregoretti, slitta a lunedì il voto sul processo a Salvini. Il Pd grida allo scandalo

Approvato l’ordine del giorno del centrodestra per un verdetto il 20. Anche Casellati ha votato a favore

La Giunta per le immunità del Senato voterà il 20 gennaio l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini. L’ha deciso la Giunta per il regolamento, approvando l’ordine del giorno del centrodestra per un verdetto il 20, nonostante scadano oggi i giorni perentori.

Alla votazione ha partecipato anche la presidente del Senato Casellati, votando a favore. Nella Giunta, reintegrata di due senatori di maggioranza, le due parti sono 6 a 6, esclusa la presidente. Polemiche nella maggioranza per la decisione della presidente che però “respinge ogni messa in discussione della propria terzietà”.

Il Pd diserterà la Giunta delle immunità il 20 gennaio? “Non lo so, ne ragioneremo. Di sicuro la Giunta si riunisce in modo illegittimo”, ha risposto il capogruppo del Pd Andrea Marcucci al termine della Giunta per il regolamento del Senato. “Ma la cosa più grave – ha aggiunto – è che noi avevamo proposto che si riunisse oggi per completare il nostro lavoro, ma evidentemente questa cosa non era di gradimento. Così hanno fatto un colpo di mano gravissimo. Siamo molto preoccupati per la democrazia”.

“Trovo molto grave che cinque minuti prima si stabilisca che il termine è perentorio (entro il quale decidere sulla richiesta di un’autorizzazione a procedere, ndr) e dopo 5 minuti, non dopo un giorno, si procede a stabilire che il termine non è perentorio e quindi si può assolutamente derogare. E questo è successo dopo che la presidente Casellati ha più volte affermato che lei non avrebbe partecipato al voto per la Giunta. Invece, ha fatto una scelta che non possiamo non considerare di parte, questo non ce lo saremmo mai aspettati”, l’ha detto la capogruppo del Misto Loredana De Petris uscendo dalla riunione della Giunta per il regolamento.

“In riferimento alla seduta odierna della Giunta per il regolamento, il presidente del Senato Elisabetta Casellati respinge con forza ogni ricostruzione dei fatti che in qualche modo possa mettere in discussione la terzietà della sua azione ovvero connotarla politicamente, perché non si può essere terzi solo quando si soddisfano le ragioni della maggioranza e non esserlo più, quando si assumono decisioni che riguardano il corretto funzionamento del Senato”.

Nella nota il presidente ha chiarito la sua posizione nella riunione della Giunta per il regolamento. “Il presidente non ha votato sulla proposta dell’opposizione – continua – circa la perentorietà del termine previsto per le autorizzazioni a procedere a carico di ministri, così come non ha votato sulla proposta della maggioranza di assimilare alle commissioni permanenti gli organi del Senato aventi natura giuridica diversa da quelli delle stesse commissioni”. E chiarisce: “Solo ed esclusivamente per contemperare diverse previsioni del regolamento altrimenti confliggenti tra loro (artt. 29 e 135 bis), si è espressa a favore di una proposta avanzata da un singolo componente della Giunta, al fine di garantire la mera funzionalità degli organi del Senato”. Casellati rimarca inoltre che “contro il parere espresso dalla Giunta e segnatamente dai gruppi Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, ha proceduto a integrare la stessa Giunta con due componenti appartenenti alla maggioranza di governo, nelle persone delle senatrici De Petris e Unterberger”.

Intanto Salvini pubblica un post

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Roma, inchiesta Cotral: a febbraio l’udienza preliminare per 21 indagati

Il Tribunale ordinario di Roma ha notificato a 21 indagati sull’inchiesta Cotral l’avviso di fissazione di udienza preliminare il prossimo 18 febbraio in relazione al procedimento penale nei confronti di Masciotti e degli altri soggetti, tra cui ex dirigenti e imprenditori.

Attentato alla sicurezza dei trasporti, truffa ai danni dello Stato, frode in pubbliche forniture, abuso d’ufficio e falso, i reati contestati a vario titolo

La manutenzione non veniva effettuata, anche se gli organi di controllo aziendali attestavano il contrario, e, in caso di sostituzione di pezzi, al posto di quelli nuovi e originali venivano utilizzati pezzi di ricambio usati e ripuliti.

Nell’ordinanza del gip Battistini si legge: “Lascia molto perplessi la familiarità che c’è tra i dirigenti Cotral e le ditte appaltatrici e che si estende a tutti i livelli”.

Gli imputati potranno rinunciare all’udienza preliminare e chiedere il giudizio immediato. Chi sono? Di alcuni conosciamo le vicissitudini

Mauro Valentini, il titolare di una società di Ladispoli affidataria dell’appalto per la manutenzione e riparazione degli autobus che in una intercettazione, quando le verifiche della Guardia di Finanza erano in corso, aveva detto: “Noi dobbiamo ruba’ nei modi giusti! Noi dobbiamo ruba’ nei modi giusti!”. Una condotta la sua e quella degli altri indagati che il gip bolla come “reiterata e spudorata“: le società appaltatrici certificavano la manutenzione incassavano i soldi delle fatture emesse, ma gli autobus viaggiavano con gli stessi problemi di quando erano finiti nelle loro officine e si guastavano come e più di prima.

Pier Davide Valentini, Effedi Diesel, società che si occupa di riparazioni meccaniche di autoveicoli, sita in Via Aurelia Km. 40,400, nell’area adiacente alla caserma della Guardia di Finanza. La società sarebbe riconducibile a Mauro Valentini

Tania Lalli, dipendente di Mauro Valentini. Lalli riceve una telefonata del suo titolare (Valentini) che sostanzialmente gli dice che devono “rubà nei modi giusti” e non fare gli “zozzoni” lasciando i pezzi di ricambio sporchi e montandoli vecchi e sporchi sugli autobus per poi spacciarli “sulla carta” come nuovi

Pasqualino Sigillino ex responsabile manutenzioni che si occupava, tra l’altro, dell’affidamento a terzi dei servizi di manutenzione meccanica (manodopera e ricambi) degli autobus appartenenti alla flotta Cotral Spa.

Cotral decise, nonostante non gli spettasse per legge, di corrispondergli una somma lorda di 200.000,00 (duecentomila) euro con atto transattivo di conciliazione con finalità, la risoluzione del rapporto di lavoro.

Franco Fiori in servizio presso il deposito COTRAL di Poggio Mirteto (Ri)

Fabio Arcangeli Capotecnico del deposito Cotral di Civita Castellana

Francesco Buttinelli Capo Unità Tecnica presso il deposito COTRAL di Viterbo

Pichezzi Antonio, Capo Unità Tecnica presso il deposito COTRAL di Tivoli

Pascasi Leonardo, Capo Tecnico del deposito COTRAL di Rieti

Carlo Graziani, ex presidente della Viterbese. L’allora presidente del Cotral, come riportato dal Corriere della Sera, aveva inviato un’ingiunzione al gruppo viterbese Graziani srl chiedendo tre milioni di euro di penali a Cotral. L’imprenditore Carlo Graziani, a fronte di questa richiesta si sarebbe rivolto a Libanori e questo replica: ”Perché vedi, Ca’, non è tanto che il presidente ti ha mandato una lettera, è che sto pezzo de merda non c’ha detto niente”.

Francesco Buttinelli capo tecnico del deposito Cotral di Viterbo

Patrizio Pigna, capotecnico dell’impianto di Viterbo e capo dell’unità tecnica del deposito di Blera

Sergio Ippoliti Capo Operatori dell’impianto COTRAL di Palombara

Carlo Amati

Rettifica ex art. 8 della legge 47/1948

“Egregio Direttore, ai sensi e per gli effetti dell’art. 8 della legge 47/1948 sulla stampa, al fine di ristabilire la verità dei fatti, Le chiedo, nella mia qualità di legale della Romana Diesel s.p.a., di voler cortesemente pubblicare, a tutela del buon nome e della reputazione commerciale della medesima Società -con la stessa evidenza, provvedendo alla modifica di quell’articolo online che elimini definitivamente dal web qualsiasi traccia della precedente, errata versione- la seguente rettifica con riferimento all’articolo comparso nella giornata di venerdì sulla vostra testata online “Osservatore Italia”, come da link che segue   https://www.osservatoreitalia.eu/roma-inchiesta-cotral-a-febbraio-ludienza-preliminare-per-21-indagati/ Ivi si afferma, fra l’altro, quanto segue: Carlo Amati concessionario esclusivo Iveco per il Lazio, ossia la «Romana Diesel» di Carlo Amati, che da concessionario Fiat controlla già la manutenzione dei bus Atac. Un appalto Cotral finito fu affidato alla «Romana Diesel» In realtà la Romana Diesel s.p.a., unica concessionaria Iveco (oltre che Fiat Professional) nell’area della regione Lazio (oltre che in altre), che si è occupata e si occupa, nell’ambito delle sue attività, anche della manutenzione dei bus Atac, è una persona giuridica (società per azioni) nella quale il Sig. Carlo Amati (così come gli altri membri della sua famiglia) non riveste alcun ruolo, essendo la totalità delle sue quote detenuta da persone fisiche/giuridiche che nulla hanno a che vedere con il Sig. Amati, la sua famiglia e/o società ad esso/i facenti capo. Non risulta altresì, per inciso, che il Sig. Carlo Amati ovvero società ad esso facenti capo sia mai stato concessionario Iveco e/o Fiat. La formulazione errata dell’articolo potrebbe ingenerare nell’opinione pubblica l’altrettanto erronea convinzione che la Romana Diesel s.p.a. faccia capo al Sig. Carlo Amati, ovvero sia collegata con la sua famiglia, e/o soprattutto sia, in qualche modo, coinvolta nella vicenda oggetto dell’articolo alla quale, invece, è del tutto estranea, con grave nocumento per la sua immagine e reputazione.”

L’Osservatore d’Italia è stato l’unico quotidiano che attraverso diverse puntate inchiesta ha pubblicato un nutrito dossier Cotral denunciando numerose anomalie, rischio di doppie fatturazioni e condotte scriteriate. Siamo stati anche denunciati ma la Procura di Roma ha archiviato. Ma torniamo all’inchiesta Cotral.

Il Gip di Roma Massimo Battistini ha parlato di condotta “reiterata e spudorata”

Le “omissioni e irregolarità” erano la “norma“, secondo il giudice per le indagini preliminari che sottolinea come controlli eseguiti anche se su un campione è emerso che le ispezioni condotte “hanno accertato violazioni ed omissioni praticamente nel 100% dei casi“. I pezzi venivano sottoposti a “sabbiatura” o riverniciati, ma la fattura emessa era per pezzi nuovi.

La mancata manutenzione riguardava anche pezzi importanti del bus, come il sistema frenante e le parti meccaniche principali. Il Ma non solo: un controllo su circa 1.400 mezzi, praticamente la quasi totalità dei bus Cotral, ha fatto inoltre emergere che anche i cronotachigrafi digitali non venivano revisionati dall’impresa che aveva vinto l’appalto, che però forniva la necessaria certificazione. Dall’analisi dei sistemi di geolocalizzazione è infatti emerso che nelle date in cui veniva attestata la revisione, i mezzi era in realtà regolarmente in servizio. I finanzieri hanno così sequestrato all’azienda disponibilità finanziarie per circa 91mila euro, l’importo che il Cotral ha pagato per la taratura dei cronotrachigrafi.

L’iscrizione nel registro degli indagati per almeno 50 persone risale a gennaio 2017. Di questi 50 indagati ora si devono presentare, appunto, i 21 soggetti (di cui sopra) all’udienza preliminare di febbraio.




Real Valle Martella, il presidente Imola scuote la squadra: “E’ un problema di testa”

Zagarolo (Rm) – Un brutto inizio di 2020 per la Seconda categoria del Real Valle Martella. La squadra del presidente Daniele Imola ha perso due incontri su due: l’ultimo con un netto 4-1 interno contro il Città di Cave che ha agganciato il Real Valle Martella al quinto posto (dove c’è pure il Pantanello Anagni). Una posizione che, secondo il massimo dirigente del club di Zagarolo che gioca a Monte Compatri, non rispecchia i reali valori della squadra: “Presi individualmente, questi ragazzi non temono paragoni con nessun altro. E’ evidente che qualcosa si è inceppato e che sia soprattutto una questione mentale: mi aspetto una pronta reazione del gruppo e per questo ho voluto parlare ai ragazzi a inizio settimana, anche per capire se c’erano problemi con mister Andrea Abate. Tutti mi hanno assicurato di essere assolutamente con l’allenatore e allora bisogna scuotersi: l’anno scorso, di questi tempi, vivemmo un periodo simile, ma era più comprensibile visto che si trattava della nostra prima stagione in Seconda categoria e che il gruppo era rinnovato. In quest’annata, invece, siamo partiti con una squadra collaudata che è stata migliorata con alcuni innesti di qualità e quindi ci aspettiamo di poter competere per il vertice fino all’ultimo”. Il presidente Imola trova una nota positiva in una situazione non molto semplice: “Le concorrenti sembra quasi che ci abbiano aspettato in questi primi due turni del 2020, anche perché non c’è una squadra “ammazza-campionato”. Ma adesso bisogna ricominciare a marciare”. Il Real Valle Martella tornerà in campo già domani, in occasione dell’anticipo dell’ultimo turno del girone d’andata contro il Gallicano. Una sfida particolare per il presidente Imola che vive proprio a Gallicano: “Conosco bene sia l’ambiente che la squadra che affronteremo e sicuramente sarà una partita tosta, ma ci tengo che la mia squadra faccia bene nonostante avremo qualche assenza. Il risultato può anche non essere positivo, ma voglio vedere una squadra che in campo lotti compatta e ci metta l’anima e non quella sbiadita e irriconoscibile delle prime uscite del nuovo anno”.




Guidonia Montecelio, M5s addio: Zarro, Terzulli, Cacioni e Ammaturo fanno il punto sulla gestione Barbet

GUIDONIA MONTECELIO (RM) – Sono passati quasi tre anni dall’11 giugno del 2017 quando i cittadini di Guidonia Montecelio sono stati chiamati alle urne per le elezioni comunali che hanno visto poi eleggere, al secondo turno, il sindaco Michel Barbet con il Movimento 5 Stelle.

Una campagna elettorale, quella del 2017, svolta
soprattutto sui social network che ha visto poca partecipazione di piazza e che
al primo turno ha registrato un 52 percento di assenteismo, sintomo quest’ultimo
di una città che con tutta evidenza si è sentita delusa e fortemente demotivata
dalle precedenti amministrazioni.

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 16/01/2020

E oggi, arrivati a metà mandato, di quella che
doveva rappresentare la legislatura della speranza e del rinnovamento, sono
parecchi i mal di pancia che si sono registrati tra quei cittadini che avevano
riposto le proprie speranze nella gestione del sindaco Barbet che invece ha
portato ad un vero e proprio terremoto politico soprattutto con la recentissima
uscita dalla maggioranza consiliare dei consiglieri Loredana Terzulli e Claudio
Zarro.

Uscita arrivata dopo i tanti malumori rappresentati
più volte al sindaco e ai suoi più stretti collaboratori ai quali era stato
chiesto di invertire la rotta.

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L’intervista ai consiglieri comunali Arianna Cacioni (Lega), Giovanna Ammaturo (FDI), Claudio Zarro (Gruppo Misto) e Loredana Terzulli (Gruppo Misto) a Officina Stampa del 16/01/2020

Un cambiamento nelle scelte amministrative, quello
richiesto,  per andare incontro ai veri
bisogni dei cittadini, soprattutto per quei servizi essenziali che fino ad oggi
non hanno offerto interventi concreti in una città in cui l’ordinario è
diventato emergenza. Appello rimasto inascoltato e che dopo mesi di tensioni ha
portato alla fuoriuscita di Terzulli e Zarro dalla maggioranza consiliare pentastellata.




Football Club Frascati, il 2020 si è aperto col botto per i Pulcini: trionfo al torneo della Df Academy

Frascati (Rm) – Decisamente un inizio d’anno nuovo positivo per i Pulcini 2010 del Football Club Frascati. I piccoli calciatori allenati da Marco Martini e Cristiano Tonicello hanno vinto il torneo “di Natale” organizzato a Santa Maria delle Mole dalla Df Academy e conclusosi nel primo week-end dell’anno nuovo. “I ragazzi hanno fornito sicuramente una buona prestazione in tutte le gare, fino all’atto conclusivo con l’Albalonga. Ma il risultato ha un valore relativo: sia il nostro gruppo che gli altri componenti dei 2010 aggregati al gruppo 2009 di mister Giancarlo Ceccarelli si sono divertiti e hanno messo in pratica quanto fatto nel corso degli allenamenti”. Proprio su quel tasto pone l’accento il tecnico del Football Club Frascati: “Abbiamo un gruppo molto numeroso che, infatti, dividiamo in due per l’attività federale (che è ricominciata dallo scorso fine settimana con una doppia sfida alla Lepanto Marino, ndr), senza calcolare i ragazzi che sono aggregati in maniera stabile col gruppo dei 2009. La presenza agli allenamenti è costante e questo è un aspetto molto importante, segno di una forte volontà di crescita. A livello comportamentale c’è qualche ragazzo col “caratterino” più vivace, ma tutto rientra nella norma di questa fascia d’età. A livello tecnico, ci sono individualità interessanti che l’As Roma (con cui la società frascatana ha instaurato un rapporto di affiliazione da questa stagione, ndr) sta iniziando a seguire”. A proposito del club giallorosso, il gruppo 2010 (come anche quello dei 2008, dei 2011 e dei 2012) ha partecipato al torneo organizzato dalla società capitolina presso il centro sportivo “Fulvio Bernardini” proprio durante le festività natalizie: “In quel caso ci siamo confrontate con diverse società che fanno parte della Roma Academy. Nel girone da cinque squadre ci siamo classificati al secondo posto e per un pelo non siamo riusciti a centrare l’accesso alla semifinale che era garantito solo alla prima. Comunque è stata un’esperienza molto positiva per tutti i nostri ragazzi”. L’agenda del nuovo anno sarà ricca di impegni: “Oltre all’attività federale che abbiamo già ripreso – sottolinea Martini -, avremo un torneo fuori regione tra la fine di aprile e l’inizio di maggio e poi altri appuntamenti con la Roma”.




Woman Atletico Lodigiani, Cucchi: “Le ragazze devono credere di più in loro stesse”

Monte Compatri (Rm) – Due vittorie consecutive a cavallo della sosta per l’Eccellenza della Woman Atletico Lodigiani. Le ragazze allenate da Alessandra Cucchi, dopo aver battuto di misura lo Sporting Latina nel piovoso match interno giocato prima di Natale, hanno “ribadito il concetto” nella sfida di domenica scorsa sul campo della Vis Sora. Uno 0-2 che l’allenatore commenta con soddisfazione moderata: “Le ragazze hanno giocato una buona gara, cominciando con lo spirito giusto e passando in vantaggio quasi subito grazie alla marcatura di Marcomeni. A quel punto, però, è subentrato un certo rilassamento, forse frutto di una inconsapevole sottovalutazione dell’avversario. Non siamo state determinate nel chiudere la gara che è rimasta in bilico fino alla metà del secondo tempo quando Ulisse ha realizzato il gol del raddoppio. Bisogna giocare con la medesima concentrazione tutte le partite, indipendentemente dalla posizione di classifica nostra e delle avversarie”. Nel prossimo turno la Woman Atletico Lodigiani giocherà ancora fuori casa contro la Fortitudo Academy Velitrum che sopravanza il gruppo della Cucchi di cinque punti: “Sarà una partita molto difficile: affronteremo un avversario composto da ragazze che da tempo giocano a calcio, ma cercheremo di metterle in difficoltà”. L’allenatore sprona le sue allieve: “Hanno qualità molto importanti, ma devono credere di più in loro stesse e mettere in campo tutto ciò che sanno fare, oltre ad avere una presenza maggiore agli allenamenti. Di fatto è il primo anno nel mondo del calcio per molte di loro e l’età media è sicuramente bassa: bisogna formare una vera cultura sportiva nella testa di queste ragazze e probabilmente non ci si poteva attendere di più anche perché nella prima parte di campionato siamo state condizionate da una rosa molto risicata a livello numerico”. La chiusura della Cucchi è sul progetto femminile della “famiglia sportiva” dell’Atletico Lodigiani dei presidenti Camillo Carlini e Andrea Augello: “Finalmente c’è un club che ha scommesso con convinzione sulla nostra disciplina. Avere una prima squadra è importante, ma qui la società sta cercando anche di gettare le basi per il futuro con una Scuola calcio tutta al femminile seguita dal responsabile del settore di base (sia maschile che femminile, ndr) Angelo Mandolesi”.




Tc New Country Frascati, Franchitti: “Questo è un circolo di persone serie e competenti”

Frascati (Rm) – Ha firmato un’impresa “storica”, di quelle da raccontare ai nipotini. Vincenzo Franchitti fu l’unico tennista italiano (oltre a Panatta) in grado di battere un mostro sacro come Bjorn Borg: accadde nel lontano 1974 durante la prima edizione del Wtc Bologna indoor. Oggi, a quasi 70 anni compiuti (spegnerà le candeline il prossimo 22 maggio), si diverte a fare qualche campionato Master perché la passione per il tennis non si è mai spenta e ogni tanto si affaccia al circolo Tc New Country Frascati in virtù dell’antica amicizia che lo lega a Modesto Molinari e a suo figlio Marcello, che tra l’altro è stato anche suo allievo in età giovanile. “Con Modesto addirittura ho fatto qualche trasferta al seguito del Rugby Frascati nel periodo in cui lui era presidente lì. A Marcello mi lega un sentimento di affetto per averne seguito direttamente i passi da atleta in un certo periodo della sua carriera”. Franchitti spende delle parole di stima sul circolo frascatano che da anni è punto di riferimento ai Castelli e non solo: “E’ una struttura a conduzione familiare e già questo rappresenta un punto di forza perché è interesse degli stessi gestori cercare di far crescere il più possibile gli atleti che vi si allenano. Inoltre Marcello Molinari può mettere in campo la sua notevole esperienza da ex giocatore e, non a caso, lo staff tecnico di cui dispone il Tc New Country Frascati è di prima qualità. In un ambiente simile, con persone serie e competenti, è più facile che escano dei bravi atleti”. D’altronde lui sa bene come si porta avanti un circolo di tennis: “Per anni ne ho gestito uno nel quartiere romano di Giardinetti che ora ho dato in gestione” conferma Franchitti che, poi, rivela un gustoso aneddoto della sua amicizia con Borg con cui giocò anche qualche torneo di doppio: “Di questo grande campione ricordo soprattutto un gesto. Eravamo al Foro Italico e lui era reduce dal quinto successo a Wimbledon: ricordo che ero a parlare con una persona e che lui, “tampinato” da tantissimi appassionati che lo volevano salutare, tornò indietro per salutarmi dopo avermi intravisto. Un episodio che racconta tutta l’umiltà del grandissimo campione che è stato”.




Albano Laziale, impianto trattamento rifiuti. Da Pontina Ambiente a Colle Verde srl: una mera volturazione?

ALBANO LAZIALE (RM) – Il Tar Lazio ha respinto la richiesta dell’Amministrazione Comunale di Albano Laziale di sospensiva della determina Regionale che prevede il ripristino dell’impianto di Trattamento Meccanico Biologico – TMB – di Roncigliano andato distrutto da un incendio nel 2016.

Il Tribunale amministrativo si è espresso senza entrare nel merito della questione.

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 16/01/2020

Il sindaco di Albano Laziale, Nicola Marini, ha annunciato un ricorso al Consiglio di Stato e al contempo ritiene necessario approfondire le ragioni “in modo che le decisioni – ha detto il primo cittadino – abbiano valore e siano comprensibili, anche se non condivisibili. Per il TAR Lazio si tratta invece di “mera volturazione” della originaria Autorizzazione Integrata Ambientale. Ma il problema era proprio questo! A nostro giudizio l’AIA non poteva essere volturata”.

Che vuol dire che
l’autorizzazione di Impatto Ambientale è stata “volturata”?

Facciamo un passo indietro e torniamo nel periodo estate / autunno del trascorso 2019. Tutto comincia da una prima missiva arrivata a palazzo Savelli dove la società Colle Verde s.r.l. informa della sottoscrizione di un contratto di affitto del ramo d’azienda della Pontina Ambiente rivolto, tra l’altro, alla rimessa in pristino e gestione dell’impianto TMB.

In una seconda missiva
si rappresenta poi la volontà di avviare una non meglio precisata attività di
ripristino dell’impianto.

La Regione,
targata Pd, fa due comunicazioni che si contraddicono e che mettono in crisi
l’amministrazione comunale di Albano Laziale targata sempre Pd.

La Regione
comunica sostanzialmente che l’Aia (Autorizzazione d’Impatto Ambientale)
rilasciata a Pontina Ambiente è scaduta lo scorso 13 agosto del 2019 e che la
nuova società deve richiedere i permessi. In una seconda comunicazione la
Regione fa un clamoroso dietrofront e in pratica dice che l’Aia non è scaduta e
che può usufruirne anche la nuova società (da qui il termine “volturazione” ).
E si arriva alla notizia più recente. Il Comune ricorre alla giustizia
amministrativa e il Tar rigetta. Ora, la questione sembra essere arrivata a un
punto morto, in attesa del ricorso annunciato dal sindaco al Consiglio di Stato.




Trento, a palazzo Thun si inaugura lo spazio per Alcide De Gasperi

TRENTO – Sabato 18 gennaio alle 18.00 a Trento, a Palazzo Thun, sarà inaugurato uno spazio dedicato allo statista trentino Alcide De Gasperi. Oggetti personali, fotografie, documenti, video compongono un’esposizione permanente – promossa dalla Fondazione Museo storico del Trentino in collaborazione con il Comune di Trento – che permette di ricostruire la dimensione pubblica e privata di De Gasperi. Dopo l’inaugurazione, lo spazio sarà riaperto al pubblico sabato 25 gennaio in occasione della visita ufficiale del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e sarà visitabile tutti i giorni dalle 9 alle 18.

Nel 2018 Maria Romana De Gasperi, figlia di Alcide De Gasperi, ha donato un’importante parte dell’archivio del padre alla Fondazione Museo storico del Trentino che, in stretta collaborazione con il Comune di Trento, allestisce ora uno spazio permanente a Palazzo Thun per ricordare lo statista.

Il luogo individuato è sembrato il più adatto per la forte dimensione simbolica che unisce il passato – De Gasperi è stato eletto consigliere comunale nel 1909 – al presente di quella città dove ha abitato fino al 1918.

Nel 2019 l’esposizione temporanea Alcide De Gasperi, la montagna, il Trentino. Tracce di rapporto sentimentale, allestita a Cappella Vantini, aveva permesso di mostrare alcuni documenti della donazione, legati alla dimensione privata della vita di Alcide De Gasperi.

L’intera vicenda biografica dello statista trentino rivive ora nello Spazio De Gasperi attraverso un allestimento che restituisce l’idea di un archivio familiare in una forma stilizzata, contemporanea, che valorizza i documenti esposti in originale. Oggetti, biglietti, appunti, trovano posto nella sala, dove è visibile, tra l’altro, l’edizione originale della Carta Costituzionale.

Le fotografie vengono mostrate nel loro formato originale, alcune stropicciate, altre con i promemoria dei familiari, per diventare oggetti a loro volta capaci di far entrare il visitatore, quasi fisicamente, all’interno della casa di Alcide, della moglie Francesca e delle loro figlie.

Il montaggio di alcuni filmati ufficiali dell’Istituto Luce, uniti ad altri girati da trentini che con le loro cineprese amatoriali hanno documentato un conterraneo diventato famoso, dà nuova vita ad Alcide De Gasperi, e restituisce al pubblico il sapore degli anni cinquanta del XX secolo.

Separata ma ben visibile ai visitatori, è possibile ammirare la scrivania personale utilizzata quotidianamente da Alcide De Gasperi nell’abitazione di via Bonifacio VIII a Roma (ora via Alcide De Gasperi) fino alla sua scomparsa.

Oltre alla tradizionale visita guidata per tutte le fasce d’età, l’Area educativa della Fondazione Museo storico del Trentino valorizzerà lo Spazio De Gasperi inserendolo in più ampi progetti per le scuole, relativi alla storia dell’autonomia trentina e della costituzione della Repubblica italiana. Le attività si svolgeranno nella sala interrata, dove sono predisposte delle grandi riproduzioni fotografiche e un montaggio di interviste a storici che ricostruiscono la vicenda biografica e politica di Alcide De Gasperi.