Sermoneta, aree verdi comunali a cittadini, associazioni e imprese: il Comune lancia un bando

Il Comune di Sermoneta vuole affidare a imprese, cooperative, cittadini e associazioni di volontariato la manutenzione di parchi, aiuole e spazi verdi di proprietà comunale. Un apposito avviso è stato pubblicato sul sito web del Comune di Sermoneta. In cambio l’amministrazione concede la visibilità pubblicitaria su cartelli collocati sull’area di intervento. Il termine ultimo per inviare le proposte di sponsorizzazione è il 13 novembre e la durata del contratto potrà essere variabile tra i 3 e i 5 anni.
L’obiettivo è quello di cercare – mediante procedura ad evidenza pubblica – soggetti esterni all’Amministrazione Comunale, pubblici o privati (persone fisiche o giuridiche, comprese le associazioni, amministrazioni di condominio, singoli cittadini) anche in forma associata, che vogliano collaborare per rendere più accogliente il nostro territorio comunale, adottando di fatto un’area verde.
Oggetto dell’affidamento saranno un totale di 13 tra aiuole e aree verdi comunali, collocati tra il centro storico (giardino degli Aranci, area via Nuova-San Sebastiano, giardino Atalanti, aiuola via Matteotti-via Sermonetana, area percorso museale, area San Nicola, Monumento ai caduti-via Marchioni-Belvedere; aiuola scuola Portella), Sermoneta Scalo (Parco Caracupa, aiuole piazza del Serbatoio, rotonda-aiuola via dei Latini, rotatoria via della Rotonda), il parco pubblico di Doganella, a Monticchio il parco pubblico e l’aiuola di via dei Faggi, a Carrara l’aiuola della rotonda di via Le Pastine, e a Pontenuovo il parco Gaia, parco Padovano, aree verdi via Papa Pio V, aiuole parcheggio chiesa, aiuola piazzale Annibaldi, aiuole via Falcone, largo Vittime di tutte le mafie e aiuole via dell’Irto. “L’iniziativa – spiega il sindaco Giuseppina Giovannoli – rientra nel più ampio progetto di valorizzazione del patrimonio ambientale, a cui si unisce la partecipazione al progetto Ossigeno della Regione Lazio per incrementare il numero di alberi presenti in ogni borgata. Per mantenere il verde, tuttavia, c’è bisogno della collaborazione di tutti: cittadini, associazioni, imprese. Solo con un lavoro di squadra potremo avere parchi accoglienti, aiuole fiorite e più in generale una Sermoneta ancora più bella”.




Palestrina (calcio, Eccellenza), Abbondanza: “L’obiettivo salvezza sta stretto ad una squadra così”

Palestrina (Rm) – Il blocco dei campionati “tarpa le ali” al Palestrina. Ieri la squadra prenestina, che ha festeggiato al meglio il debutto sulla panchina del rientrante tecnico Cristiano Di Loreto, ha violato il campo della Boreale per 2-1 dimostrando di aver ripreso vigore dopo qualche passaggio a vuoto. Debutto assoluto anche per il centrocampista classe 1988 Simone Abbondanza, prelevato poche ore prima dalla Tivoli.

“Il mister, che mi conosceva già, ha manifestato la voglia di mandarmi subito in campo e io non mi sono tirato indietro. Ho messo a disposizione del gruppo le mie caratteristiche tecniche e quello caratteriali, per fortuna siamo riusciti a vincere una partita che era complicata ed importante per noi”. Il centrocampista analizza la sfida più nel dettaglio: “Siamo andati in vantaggio grazie al gol di Escudero, poi la Boreale ha pareggiato i conti grazie a un calcio di rigore poco prima dell’intervallo. In quel momento siamo stati bravi a “rimanere squadra” e a riorganizzarci: la rete di Laghigna a metà ripresa ha deciso il match e ci ha permesso di conquistare tre punti pesanti”. Abbondanza parla del suo approdo nel club prenestino: “Già in estate ero stato vicinissimo al Palestrina, ma poi per motivi personali avevo deciso di rimanere alla Tivoli. Negli ultimi giorni si sono verificate le condizioni giuste per un mio trasferimento e ora sono qui”.

Abbondanza cerca di analizzare come il blocco dei campionati può incidere sulla stagione del Palestrina: “In questo momento, con un allenatore che sta cercando di far capire alla squadra la sua idea di calcio, indubbiamente può essere un vantaggio avere un mese senza partite ufficiali. Ma d’altra parte, noi calciatori siamo stati già fermi a lungo e questo nuovo stop è pesante dal punto di vista mentale, anche se non possiamo fare altro che adeguarci”. Alla ripresa le prospettive del Palestrina saranno interessanti: “Basta leggere la rosa di questa squadra – osserva Abbondanza – Una compagine come questa non può “accontentarsi” dell’obiettivo salvezza, ma può mirare a qualcosa di più”.




Tor de’ Cenci (calcio, I cat.), Alessandrini: “Un peccato lo stop, speriamo si possa riprendere”

Roma (Rm) – Solo l’ultimo decreto governativo ha fermato il Tor de’ Cenci. La squadra capitolina ha sbancato (per 2-1) anche il difficile campo del Città di Acilia al termine di una partita determinata e ben giocata. A sbloccarla ci ha pensato il centravanti classe 1992 Fabio Alessandrini, al suo primo sigillo stagionale: un gol bellissimo, realizzato con un superbo pallonetto che ha sorpreso l’incolpevole estremo difensore avversario.

“La palla era a mezza altezza e ho visto il portiere leggermente fuori – racconta la punta – Ci ho provato ed è andata bene, è stato sicuramente un bel gol”. La sua storia calcistica è davvero particolare: cresciuto nelle giovanili della Roma fino ad arrivare alla Primavera, Alessandrini ha avuto una esperienza in serie D coi toscani del Rosignano e poi ha vinto anche un campionato di Eccellenza col Palestrina prima di smettere per una serie di vicissitudini personali.

“Ho ripreso qualche anno fa col W3 Roma Team e poi adesso ho iniziato il terzo anno qui al Tor de’ Cenci – dice la punta – Mi trovo bene in questo gruppo ed è un vero peccato che l’ultimo decreto governativo abbia interrotto il campionato. Avevamo fatto una grande partenza, anche se non abbiamo alcuna voglia di fare programmi: dobbiamo semplicemente pensare di giocare ogni partita al massimo, sperando che si possa tornare in campo al più presto”.

Alessandrini parla del match vinto col Città di Acilia: “Abbiamo giocato sicuramente un buon primo tempo, sbagliando anche un calcio di rigore con Frasca (parato dal portiere avversario, ndr) e creando altre occasioni prima di passare in vantaggio. Nella ripresa, forse, ci siamo un po’ adagiati sul risultato e gli avversari hanno aumentato la pressione. Poi è arrivato un cartellino rosso per i padroni di casa e il nostro gol del 2-0 (un’autorete propiziata da un tiro finito sul palo di Ascione, appena subentrato, ndr) ci ha messo tranquillità, anche se nel finale il Città di Acilia ha realizzato la rete dell’1-2”.




Vaccino Oxford-Pomezia: confermata la produzione degli anticorpi e cellule T

Il vaccino contro il Covid allo studio da parte dell’università di Oxford e di AstraZeneca sembrerebbe dare una forte risposta immunitaria negli anziani. Lo scrive il Financial Times, che anticipa i risultati del test clinico di fase 3 in corso.

Secondo il quotidiano, che cita ‘due persone a conoscenza dei risultati’, il vaccino stimola la produzione di anticorpi protettivi e di cellule T, una condizione necessaria anche se non sufficiente a stabilire l’efficacia e che non dà indicazioni sulla sicurezza. La risposta immunitaria è simile a quella già vista negli adulti tra 18 e 55 anni, già descritta a luglio. Anche questi risultati, riporta il Ft, saranno pubblicati a breve su una rivista scientifica. Il vaccino di Oxford, al cui sviluppo partecipa anche l’azienda italiana Irbm, è uno di quelli in fase più avanzata di sviluppo in questo momento, con i primi dati su sicurezza ed efficacia che sono attesi entro quest’anno. Il test negli Usa del vaccino è appena ripreso, dopo uno stop per l’analisi di alcuni effetti collaterali segnalati dall’azienda.




Rocca di Papa, un operatore della mensa positivo: attivate procedure sanitarie

Un caso di positività ha riguardato un operatore del centro cottura della mensa scolastica dell’istituto comprensivo di Rocca di Papa, sono state attivate tutte le procedure sanitarie per la sanificazione dei locali e la quarantena e monitoraggio degli operatori secondo la vigente normativa.
Sarà garantito regolarmente il servizio di mensa scolastica, attraverso l’attivazione di un centro cottura alternativo, così come il regolare svolgimento dell’attività didattica in tutti i plessi scolastici dell’infanzia e della primaria ad eccezione delle classi già poste in quarantena.




Frosinone e Latina, l’appello di Copagri su invasione di cinghiali: “Serve un patto tra agricoltori e cacciatori”

“Occorre stipulare un patto tra agricoltori e cacciatori per affrontare con determinazione l’annoso problema delle scorribande notturne dei cinghiali ormai fuori controllo sull’intero nostro territorio”. E’ la proposta avanzata dal presidente della Copagri Frosinone-Latina Fabrizio Neglia all’indomani dei danneggiamenti ai danni dei campi gestiti dall’azienda agricola Oasi di Canterno di Trivigliano,
completamente distrutti dal passaggio impetuoso degli animali. Episodi ormai giornalieri che si verificano ovunque, mandando in fumo in pochi minuti il lavoro degli agricoltori senza che le istituzioni, fino ad oggi, si siano davvero occupati del fenomeno con risolutezza. L’organizzazione agricola, dopo gli appelli scorsi, lancia una seria proposta per porre rimedio ad un problema ormai annoso: Diciamo stop alle tensioni tra agricoltori e cacciatori. A mio avviso – sottolinea il presidente
Copagri Fr-Lt Neglia – le due categorie devono cooperare per il bene comune. Gli agricoltori devono riconoscere quello che è il ruolo importante dei cacciatori i quali, da parte loro, hanno l’obbligo di fare altrettanto. Chiediamo l’intervento anche da parte degli ATC e delle associazioni dei cacciatori per una strategia comune di difesa del territorio. È doveroso da parte di tutti recuperare un rapporto che le polemiche hanno incrinato da qualche anno, è necessario un dialogo aperto tra le parti ed una
strategia che possa vedere nei cacciatori strumento ed il braccio operativo degli agricoltori. Una proposta che speriamo le associazioni venatorie possano accogliere positivamente”. La Copagri Fr-Lt, al contempo, si rivolge anche alla Regione Lazio: “Chiediamo l’intervento fattivo della giunta regionale che, fino ad oggi, ha messo in campo delle soluzioni soft e non risolutive. I cinghiali sul nostro territorio sono troppi ed il loro numero va diminuito in maniera più decisa se si intendono salvaguardare gli sforzi degli agricoltori”.




Latina, violenza sessuale su ragazzina di 12 anni: fermate 3 persone

Erano stati accolti in casa da una famiglia di connazionali, ma approfittando dell’assenza del padre, hanno violentato, in diverse occasioni, la figlia di 12 anni. I 3 giovani, di nazionalità indiana, sono stati arrestati con l’accusa di violenza sessuale di gruppo aggravata dalla minore età della vittima.

I tre giovani, di nazionalità indiana, sono stati arrestati dagli agenti del commissariato distaccato di Fondi, in provincia di Latina, al termine di un’indagine avviata dopo la denuncia della madre della vittima.

L’accusa nei loro confronti è di violenza sessuale di gruppo aggravata dalla minore età della vittima.

Subito dopo la denuncia la ragazzina è stata ascoltata da personale esperto in un ambiente protetto, per limitare al massimo l’ulteriore trauma di dover ricostruire e rivivere le violenze subite. La ricostruzione dei fatti è stata poi supportata dagli accertamenti medico legali disposti dall’Autorità giudiziaria.

Dalle indagini è emerso inoltre che i responsabili delle violenze, nonostante la famiglia non si fosse ancora resa conto degli abusi subiti dalla figlia, a luglio erano stati comunque allontanati dall’abitazione per altre motivazioni.

Grazie al quadro probatorio, ai riscontri effettuati dagli investigatori e al persistente pericolo di fuga degli indagati, la Procura della Repubblica di Latina ha emesso un provvedimento di fermo per i tre stranieri; due di questi sono stati rintracciati a Fondi dalla Mobile di Latina, mentre il terzo è stato scovato in provincia di Pordenone dalla locale Squadra mobile.




Crash Bandicoot 4: It’s About Time, il ritorno del mito

Crash Bandicoot 4: It’s About Time, rappresenta una piccola gioia per tutti gli appassionati della famosissima serie. Il titolo infatti è esattamente quello che gli amanti del marsupiale videoludico più famoso di sempre attendevano dal lontano 1998, data d’uscita dell’ultimo capitolo della saga.

La storia di Crash Bandicoot 4 si collega direttamente al finale di Warped, con i malvagi Cortex, N.Tropy e Uka Uka prigionieri nell’alba dei tempi e alla ricerca di una via di fuga. Esasperando i suoi poteri fino al limite estremo, però, Uka Uka riesce ad aprire un varco temporale attraverso il quale N.Tropy e Cortex possono finalmente fuggire e provare a ottenere il controllo dello spazio e del tempo. Toccherà così a Crash, Coco e Aku Aku, aiutati dalle quattro maschere quantiche che detengono l’ordine dello spazio e del tempo, provare a fermare i malefici piani del temibile duo, lanciandosi in un’avventura che li vedrà viaggiare fra dimensioni parallele e differenti linee temporali.

Per quanto il canovaccio narrativo sviluppato dai ragazzi di Toys For Bob sia molto basilare, abbiamo apprezzato come siano riusciti, oltre a mantenere inalterato lo spirito goliardico dei capitoli originali, a realizzare una sceneggiatura credibile e che riesca a miscelare saggiamente fan service, introduzione di nuovi personaggi e rispetto verso tutte le produzioni dedicate a Crash.

Fin dai primi momenti di gioco, infatti, si può notare quanto amore verso i fan ci sia in Crash Bandicoot 4. Il primo livello, infatti, riprende la celebre N.Sanity Beach e la ripropone in una veste a metà strada fra il vecchio e il nuovo. Il tema musicale è quello originale del primo, iconico, capitolo e, tutt’attorno all’area iniziale, si possono trovare rimandi alla Cultura Pop di quel preciso periodo videoludico. Insomma, un vero tuffo nei ricordi per i players di quell’epoca, ma anche un nuovo inizio per chi non ha mai messo mano su uno dei titoli della serie.

Se si esclude un piccolo cambio di look, il marsupiale protagonista dell’avventura, sulle prime, sembra lo stesso di due decenni fa. Come nella N.Sane Trilogy (qui la nostra recensione), giocando si riscopre il piacere di un’esperienza appagante, fatta di salti calibrati al millimetro, giravolte vorticose, pedane semoventi e ostacoli di ogni genere.

Lo stile del platforming a marchio Naughty Dog è stato ricostruito a regola d’arte e il feeling del sistema di controllo ha un sapore nostalgico e moderno al tempo stesso, che abbandona in parte la legnosità che contraddistingueva la serie su PS1 per farsi più fluido e scorrevole. In Crash Bandicoot 4 il protgonista dovrà ancora una volta rompere tutte le casse che si troverà dinanzi, raccogliere i frutti wumpa, cercare le gemme celate negli anfratti più nascosti, liberarsi dei nemici con le sue letali giravolte e affrontare intriganti boss fight, alcune delle quali davvero ben concepite, per quanto riguarda sia l’impatto scenico sia le soluzioni di gameplay.

Di tanto in tanto, come variazione sul tema, il Bandicoot sarà anche chiamato a scivolare acrobaticamente sulle rotaie, seguendo un po’ le orme di Ratchet & Clank, oppure cavalcare i suoi immancabili compagni a quattro zampe, in livelli che omaggiano la tradizione e condiscono l’avanzamento con un pizzico di adrenalina. Cambiando spesso prospettiva, e giocando con le diverse angolazioni della telecamera, It’s About Time è dunque un continuo susseguirsi di situazioni travolgenti ma anche decisamente complesse, alcune delle quali persino più ardue dei livelli architettati anni fa peri titoli precedenti. Ecco quindi che bisognerà ancora una volta effettuare balzi sempre ben ponderati, dove la minima inclinazione della levetta analogica può cambiare radicalmente le sorti di un atterraggio. Ciascun quadro può essere giocato sia nei panni di Crash che in quelli di Coco, a libera scelta del giocatore, e il team sembra aver lavorato a dovere per bilanciare, soprattutto nei primi mondi, il senso di sfida e l’accessibilità. Solo di rado Crash Bandicoot 4: It’s About Time si rivelerà ingiusto: ci sono di tanto in tanto alcuni sporadici problemi di collisioni con le superfici, che mandano in malora un balzo correttamente effettuato, ma restano occasioni piuttosto rare, che non forniscono alcuna giustificazione al giocatore.

Oggi come ieri, quindi, in Crash è l’abilità dell’utente a fare la differenza. Le note di maggior frustrazione si riscontrano perlopiù negli stage finali, quando la crudeltà degli sviluppatori raggiunge picchi estremi. Se tagliare il traguardo dei livelli conclusivi non sarà mai proibitivo, completarli al 100% e scovarne tutti i segreti, attività che rappresenta lo scopo finale di ogni fan di Crash, si dimostreranno imprese ai limiti della “follia”. Per non rendere l’avventura troppo gravosa, specialmente agli occhi dei neofiti, Toys for Bob ha adottato una soluzione alquanto intelligente: Crash Bandicoot 4 può essere infatti affrontato in due modalità diverse, interscambiabili a piacimento in qualsiasi frangente. Da una parte troviamo l’opzione definita “Moderna”, nella quale non bisognerà preoccuparsi del consumo di vite, e dopo ogni fallimento si ripartirà dall’ultimo checkpoint raggiunto; dall’altra si avrà la facoltà di selezionare la modalità Rétro, in cui – come nei vecchi capitoli – ci saranno un numero di tentativi limitato alle vite in possesso, esaurite le quali toccherà ricominciare dall’inizio dello stage.

Altra chicca per i veri appassionati del gioco: all’interno di 21 livelli di Crash Bandicoot 4 si potranno ottenere delle VHS, se si sarà in grado di raggiungerle senza morire fino a quel punto dello stage, che permetteranno l’accesso ai rispettivi livelli Flashback.

Questi stage andranno a offrire delle sfide specifiche al giocatore, tipo la distruzione di un certo numero di casse sospese nel vuoto, e presenteranno un livello di sfida maggiormente elevato rispetto ai livelli principali. A terminare l’offerta ci sono poi i livelli “N.Vertiti” che, una volta sbloccati nelle prime fasi dell’avventura principale, andranno ad aggiungere un’ulteriore sfida ai giocatori votati al “completismo”.

Ogni stage, infatti, una volta ultimato garantirà l’accesso alla sua versione speculare dove il giocatore potrà ottenere altre sei gemme, che seguiranno i requisiti già visti per gli stage originali, all’interno di un quadro che, pur non offrendo sostanziali differenze in termini di level design, proporrà alcuni filtri grafici atti a mettere in difficoltà il giocatore. Per farve un esempio pratico, la modalità invertita nel primo livello presenta un filtro in stile sonar che obbliga il giocatore a effettuare costanti spin per poter vedere attorno a se. In aggiunta a tutto questo, infine, chi vorrà raggiungere l’ambito completamento massimo, e poter quindi vedere il finale segreto di Crash Bandicoot 4, dovrà anche ottenere tutte le reliquie delle sfide a tempo presenti nei vari livelli, oltre che tutti i trofei N.vertiti che verranno rilasciati solo a quei giocatori in grado di completare i livelli speculari senza mai morire.

Insomma di cose da fare ce ne sono proprio moltissime. A livello tecnico, gli sviluppatori sono riusciti a prendere le ottime basi della trilogia originale, realizzata da Naughty Dog, e affinarle, migliorarle ed espanderle in ogni direzione possibile, il tutto senza snaturare il concept originale del gioco. L’introduzione delle maschere quantiche, in grado di modificare le meccaniche di gioco in maniera quasi esasperata, si è rivelato un ottimo escamotage per espandere il gameplay in direzioni fino a ora inesplorate dalla serie. Poter controllare il tempo, la gravità e gli elementi a schermo, infatti, genera soluzioni di level design sempre fresche e divertenti.

Per quanto riguarda il level design vero e proprio dei livelli presenti in Crash Bandicoot 4, invece, non si può che elogiare il lavoro svolto dagli sviluppatori in grado di miscelare soluzioni vecchie e nuove creando una perfetta armonia fra livello di sfida e progressione di gioco. Tirando le somme, a distanza di 22 anni dal terzo episodio, Crash Bandicoot 4: It’s About Time riprende la formula concepita da Naughty Dog, ne segue fedelmente la lezione ludica e tenta di modernizzarla solo in parte. Longevo, divertente e rispettoso delle opere originali, l’ultimo gioco della serie è un titolo imprescindibile per gli amanti del platform. La nuova produzione di Toys For Bob riesce infatti a regalare ai fan il sequel atteso da più di vent’anni, oltre che a mostrare il potenziale di un brand che, nelle giuste mani, ha ancora moltissimo da offrire ai videogiocatori di tutte le età.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 9

Sonoro: 8,5

Gameplay: 9,5

Longevità: 9,5

VOTO FINALE: 9

Francesco Pellegrino Lise




OnePlus 8T, lo smartphone 5G con schermo a 120 Hz

OnePlus ha presentato ufficialmente lo smartphone 8T, un device dotato di connettività 5G che, per qualità, prestazioni e fascia di prezzo gareggia in un mercato della telefonia mobile in via di trasformazione.

Punto forte del nuovo smartphone è la potenza sotto la scocca ma non solo: il display Fluid Amoled da 6,5 pollici a 120 Hz è il primo a ottenere una valutazione A+ da parte di DisplayMate, che analizza appunto la qualità dei pannelli degli smartphone di ultima generazione.

Equipaggiato con il processore Qualcomm Snapdragon 865 5G e con un modem Snapdragon X55 5G, promette connettività multi-gigabit, prestazioni senza tentennamenti e qualità fotografica oltre la media, basata su una configurazione posteriore con quattro sensori (il più grande è da 48 MP), stabilizzazione ottica dell’immagine, e modalità notturna automatica.

Il tutto, con il beneficio di un’elaborazione da parte dell’Intelligenza Artificiale che ottimizza gli scatti, soprattutto in condizioni di scarsa luminosità. Grazie a un sistema che prevede l’impiego di due batterie da 30 Watt ognuna, il telefono sfrutta la tecnologia Warp Charge 65W per raggiungere una ricarica completa in meno di 40 minuti. Altre caratteristiche includono: doppi altoparlanti stereo con supporto Dolby Atmos, la presenza del Wi-Fi 6, feedback tattile migliorato Haptic Vibration 2.0, supporto per USB 3.1, Bluetooth 5.1, NFC, slot per due schede SIM e uno scanner di impronte digitali sotto lo schermo. OnePlus 8T 5G non è solo l’unico dispositivo della casa dotato dell’ultima versione di OxygenOS 11 ma anche il primo a livello globale, non prodotto da Google, con a bordo Android 11.

Lo smartphone sarà vendita dal 20 ottobre in due versioni: OnePlus 8T 5G sarà disponibile nella versione 8 GB + 128 GB nei colori Aquamarine Green e Lunar Silver, al prezzo di 599 euro. La declinazione con 12 GB + 256 GB, solo in Aquamarine Green, ha invece un costo di 699 euro.

F.P.L.




Su emergenza Covid e Dpcm Governo, l’appello del presidente di Anci: “Ai sacrifici chiesti devono corrispondere certezze”

“In queste ore, consapevoli di essere nel pieno di una emergenza che necessita di risposte straordinarie, tutte le istituzioni hanno un dovere: essere istituzioni e assumersi la responsabilità delle decisioni e delle azioni. Con l’obiettivo della tenuta del Paese. Ma l’unico modo perché la risposta straordinaria funzioni è saldare un patto tra Stato e cittadini”. Lo dichiara il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, in relazione alle misure varate con l’ultimo Dpcm. “Ai sacrifici chiesti alla popolazione – spiega Decaro – devono corrispondere certezze da parte dello Stato: ristoro concreto e immediato a chi chiude senza lungaggini burocratiche. All’impegno dello Stato deve corrispondere il senso di responsabilità dei cittadini: rispettare le regole e limitare i contatti per contribuire a frenare il contagio. Nelle prossime settimane rischiamo di assistere ad un ampliamento della frattura sociale di cui già si intravedono le prime avvisaglie. Oggi abbiamo più paura del futuro che del virus. I sindaci ne tengono conto e faranno tutto quanto è possibile per mantenere unite le comunità e per spegnere possibili reazioni violente a una situazione tanto difficile. Ma si aspettano che lo Stato faccia seguire alle promesse azioni concrete e tempestive: ristori immediati e automatici a fondo perduto, cassa integrazione e riduzione di imposte e affitti per le categorie colpite dalle restrizioni”.




9 Monkeys of Shaolin, un beat ‘em up a scorrimento “old style”

9 Monkeys of Shaolin del team russo Sobaka Studio è un picchiaduro a scorrimento laterale incastonato in un contesto ispirato al cinema delle arti marziali che si presta meravigliosamente ad essere adattato al formato videoludico.

Sobaka Studio porta i giocatori nella Cina medievale raccontando la storia di vendetta del mite pescatore Wei Cheng, che ha perso la famiglia durante un attacco al suo villaggio. Teatro delle avventure che si vivranno è il Regno di Mezzo, un luogo maestoso dove centinaia di anni fa apparve il leggendario tempio Shaolin meridionale e dove i suoi abitanti perfezionarono le loro antiche tecniche nel corso dei secoli. Questi monaci erano dediti a difendere il tempio da banditi e forze oscure, ma un giorno decisero di rompere i loro principi per aiutare il paese contro i pirati Wokou orientali che sbarcarono sulle coste meridionali. Tutto tornò alla normalità per i monaci quando riuscirono a sconfiggere il nemico. Sfortunatamente però non è stato così anche per il protagonista, il giovane pescatore Wei Cheng, che ha scoperto che i problemi non sono mai andati via dal suo villaggio e dovrà affrontare un’avventura difficile e piena di sacrifici per compiere la sua vendetta. Il titolo inizia qui, con Wei Cheng che cerca di uccidere tutti i nemici per proteggere la sua casa e riportare la pace nel territorio, ma non sempre la sola forza di volontà basta per risolvere i problemi…

La trama di 9 Monkeys of Shaolin, senza essere niente di troppo originale, è ben narrata e interessante in certi momenti, essendo più elaborata che in altri giochi del genere. I personaggi purtroppo però sono troppo piatti e mancano di carisma, e risultano essere un po’ anonimi.

Apprezzabile invece il fatto che il plot narrativo sia raccontato per mezzo di illustrazioni di alta qualità e che le immagini statiche dei personaggi per le conversazioni siano corredate con testi in italiano, in modo da non avere problemi a seguirle il filo della storia.  Non appena si inizia a giocare, ci sono quattro difficoltà tra cui scegliere: Rookie, Warrior, Master e Legend.

Sono molto ben bilanciate e durante la nostra prova siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla grande sfida che pongono dalla seconda scelta in sù, dove i nemici sono più aggressivi, provocano più danni o possono addirittura uccidere in un colpo solo. Quindi sia che si sia dei neofiti del genere, sia che si voglia affrontare una sfida molto ardua, 9 Monkeys of Shaolin offre davvero la possibilità a tutti di divertirsi.

Il titolo, disponibile per PC via Steam, PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch, si difende alla grande, nonostante lo stile volutamente retrò, grazie a un gameplay fluido dove è possibile combinare le diverse mosse all’infinito. Tale aspetto diventa ancora più naturale man mano che il gioco progredisce, infatti, ogni volta che si completa un livello, si ricevono dei punti da spendere per migliorare il personaggio e aggiungere nuove mosse o migliorare quelle già imparate. Ci sono diversi alberi di progressione, oltre a quelli inerenti ai tre attacchi base (calcio, colpo squarciante e stoccata), ce ne sono altri riguardanti sia i colpi speciali (tempesta, tifone e frana) che i sigilli (sigillo della leggerezza, dell’attrazione e marchio dell’armonia, tutte abilità ad area). I colpi speciali e i sigilli sono utilizzabili accumulando il chi, la proverbiale energia interiore che in 9 Monkeys of Shaolin si accumula di norma durante il combattimento. Oltre alle abilità, il personaggio dispone di tre spazi dedicati (arma, parte superiore e gambe) tramite i quali è possibile sfruttare diversi equipaggiamenti, anch’essi parte delle ricompense ottenute a fine missione e capaci di contribuire alla varietà del gameplay. A questo si aggiunge la possibilità di una co-op a due giocatori, opzione che apre la porta a ulteriori combinazioni frutto dell’interazione tra i due combattenti. Andando avanti nel gioco si possono eseguire e collegare sempre più mosse e abilità, in modo da far diventare l’ormai ex-pescatore una vera e propria furia del kung-fu. I controlli sono reattivi e, al netto di qualche imprecisione nell’assegnazione dei colpi, il ritmo che ne scaturisce permette di superare i momenti di impasse mantenendo la sensazione di fluidità.

A livello estetico, affidarsi all’Unreal Engine 4 di Epic è una scelta di solidità per Sobaka Studio che ha la possibilità di presentare un prodotto davvero ben fatto. Ma la forza di 9 Monkeys of Shaolin risiede anche nel fatto che è anche un’opera che, per scelta, sembra uscita da una generazione passata e tirata a lucido in maniera estremamente piacevole e con una forte personalità. Che le ambientazioni siano abbastanza stereotipate è un dato di fatto, e la direzione artistica non va mai oltre quella che è una superficiale visione dell’estremo oriente, prendendo architetture e panorami direttamente dalla cultura popolare, senza dimostrare chissà quale ricerca approfondita dietro certe scelte. Però a fare la differenza sono soprattutto le scelte cromatiche sempre interessanti, con il tratto abbastanza stilizzato che aiuta a non prendersi troppo sul serio mentre in sottofondo passano tracce etniche orecchiabili ma assolutamente generiche. Tirando le somme, 9 Monkeys of Shaolin è un beat’em up gradevole, sostenuto soprattutto da un gameplay stratificato e fluido che convince e diverte. Ovviamente non parliamo di una produzione tripla A, ma nel complesso il risultato è gradevole e la resa nel complesso è più che soddisfacente.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 7,5

Sonoro: 7,5

Gameplay: 8

Longevità: 7

VOTO FINALE: 7,5

Francesco Pellegrino Lise