Roma, metro Spagna: beccati mentre sfilano il portafoglio a un passeggero

ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma Via Vittorio Veneto hanno arrestato due cittadini romeni, di 39 e 26 anni, entrambi senza fissa dimora, con l’accusa di furto aggravato in concorso. Ieri mattina, a termine di un servizio di osservazione e pedinamento, i Carabinieri hanno bloccato i due malviventi all’interno della fermata della metropolitana “Spagna” dopo che avevano appena derubato un 70enne romano.

I militari li hanno sorpresi mentre sfilavano il portafoglio dal giubbotto della vittima dopo averlo avvicinato alle spalle mentre era intento a salire a bordo del convoglio.

Una volta perquisiti, la refurtiva è stata recuperata dai Carabinieri che hanno anche sequestrato uno smarthphone rubato, trovato nelle tasche del 26enne. Per questo motivo, il più giovane dei due è stato anche denunciato a piede libero con l’accusa di ricettazione.

Gli arrestati sono stati portati in caserma e trattenuti nelle camere di sicurezza, in attesa del rito direttissimo.




House of Ashes, il terzo capitolo della Dark Pictures Antology

House of Ashes è il terzo capitolo della Dark Picture Anthology, raccolta horror diretta e confezionata da Supermassive per le console next gen e old gen di casa Microsoft, Sony, ma anche per Pc. Il titolo come da tradizione prevede un’avventura dove il o i giocatori vestono i panni dei protagonisti facendo svolgere loro scelte e azioni che si ripercuotono sulla trama e che possono cambiare in bene o in male il corso degli eventi. Ma andiamo a scoprire di più: il titolo stavolta è ambientato in Iraq, precisamente nel 2003. La Guerra del Golfo si è conclusa e un gruppo di soldati altamente addestrati è pronto a cominciare una missione impegnativa: recuperare ogni traccia di arma chimica dal suolo nemico. Nemmeno a dirlo, l’operazione si trasforma in un vero e proprio incubo che strizza l’occhio a pellicole come Aliens, Predator e The Descent; ispirazioni cinematografiche nemmeno troppo velate, a dire il vero, dal momento che lo stesso team di sviluppo le ha dichiarate. Comincia in questo modo il terzo videogioco della collana di racconti dell’orrore, che questa volta abbandona la cittadina di Little Hope e la nave fantasma per abbracciare un setting ancora una volta diverso: un tempio celato sotto un’antica grotta mesopotamica. Come in ogni buona storia che si rispetti, anche House of Ashes prova a tratteggiare un cast molto sfaccettato, caratterizzato come sempre da un pesante tono adolescenziale che conferisce alla produzione un aspetto da teen horror. E come per ogni capitolo della raccolta c’è almeno una presenza di rilievo all’interno del gruppo: abbiamo visto Shawn Ashmore in Man of Medan (qui la nostra recensione), Will Poulter in Little Hope (qui la nostra recensione), e adesso possiamo dare il benvenuto alla famosissima Ashley Tisdale, nota per la Serie TV MacGyver e per tantissimi altri ruoli cinematografici. Sin dalle prime battute, House of Ashes mostra un ritmo più accelerato in confronto ai precedenti atti dell’antologia. La sceneggiatura galoppa, il montaggio è serrato, e l’azione controbilancia con intelligenza le sequenze di maggior stasi. Dove Supermassive Games centra il bersaglio è nella costruzione dell’atmosfera: anche House of Ashes, al pari dei predecessori, digitalizza con perizia il suo sottogenere di riferimento, edificando un’ambientazione claustrofobica in cui la tensione è una compagna costante e i jumpscare sono ridotti all’osso. Il team di sviluppo ha scelto di rappresentare l’horror esplorativo, tuttavia non manca qualche variazione di stile volta a confondere il giocatore e a scombussolarne le certezze. Sotto questo aspetto, a nostro avviso, House of Ashes pecca un po’ di scarsa coesione nelle battute finali (che arrivano dopo circa 7 ore di gioco), inserendo alcuni colpi di scena non sempre ben amalgamati. La sorpresa conclusiva non risulta certo banale, eppure non l’abbiamo trovata del tutto travolgente. Alti e bassi si riscontrano anche nella sceneggiatura: ci sono frangenti in cui le conversazioni tra i protagonisti appaiono verosimili e coerenti con i loro tratti caratteriali, mentre altri nei quali le reazioni agli eventi e le diramazioni della trama richiedono troppa sospensione dell’incredulità. Non tutti i rapporti di causa-effetto ci sono parsi dunque adeguatamente equilibrati, e in alcuni punti la scrittura mostra il fianco a soluzioni un po’ trascurate.

Come già detto in apertura, a seconda delle esigenze della trama i giocatori si alterneranno alla guida di uno dei cinque protagonisti, muovendosi lungo l’ambientazione, completando sporadici eventi in tempo reale, mirando ai nemici quando necessario per crivellarli di colpi e portando a termine l’ormai immancabile minigioco che chiede di premere col giusto tempismo i tasti a schermo per mantenere regolari i battiti cardiaci. Tutto funziona allo stesso modo degli scorsi episodi, permettendo all’antologia di mantenere una sua coerenza interna in termini di gameplay. In House of Ashes, Supermassive Games ha però introdotto qualche timida novità pensata per rinfrescare un po’ la formula. Il risultato, al netto della buona volontà, non è sempre quello sperato. È vero che l’andamento più ritmato rende l’alternarsi dei quick time events maggiormente adrenalinico, ma le azioni da compiere restano pur sempre abbastanza elementari: ecco perché, allo scopo di complicare un po’ la vita degli utenti più smaliziati, Supermassive ha inserito differenti livelli di difficoltà. L’aggiunta più rilevante, in ogni caso, consiste nella possibilità di muovere liberamente la telecamera per spostarsi con più accuratezza lungo lo scenario. Le animazioni dei personaggi sono purtroppo ancora un po’ legnose, e riducono inevitabilmente la piacevolezza dell’esplorazione. Infine, l’anima investigativa della produzione si ripresenta con un’enfasi più accentuata: le grotte di House of Ashes sono infatti piuttosto ricche di segreti, collezionabili e documenti opzionali, inseriti per approfondire la lore e fornire importanti dettagli che aiutano a far chiarezza sulla cornice narrativa. A livello tecnico, House of Ashes è un gioco cross gen, ed è evidente sin dai primi minuti. La continuità visiva con gli altri capitoli dell’antologia è pertanto pienamente comprensibile e accettabile, benché non manchino alcune migliorie nelle versioni per PlayStation 5 e Xbox Series X. L’edizione per le ammiraglie di Sony e Microsoft presenta due modalità grafiche (Qualità e Prestazioni), è nobilitata dai riflessi in ray tracing e beneficia di una risoluzione nativa in 4K. La resa dell’illuminazione è di certo il pregio maggiore dell’opera, con un’alternanza di luci e ombre che non solo appaga lo sguardo ma contribuisce anche a valorizzare l’angosciante e soffocante atmosfera. Purtroppo, a fronte di questi passi in avanti, permangono ancora alcune approssimazioni nella realizzazione dei modelli poligonali e nelle animazioni dei personaggi. Non tutti i protagonisti posseggono lo stesso livello di dettaglio, e anzi l’espressività facciale, a tratti fin troppo grottesca, mette in evidenza i limiti di un lavoro di motion capture che si sarebbe potuto svolgere meglio. Buono l’accompagnamento sonoro, mentre il doppiaggio in italiano è buono ma non fa gridare al miracolo. Tirando le somme, The Dark Pictures Anthology: House of Ashes non delude, ma non stupisce nemmeno. Si tratta di un titolo graficamente appagante, con un’attenzione al dettaglio ambientale quasi maniacale e un gioco di ombre e luci che lasciano lo spettatore a bocca aperta ad ogni angolo. Tuttavia, forse per la troppa attenzione a questi dettagli, alcuni elementi di gioco ne hanno risentito. Gli appassionati del genere e i fan della serie lo apprezzeranno senza dubbio, mettendo da parte eventuali problemi tecnici, cosa che potrebbe far storcere il naso ai neofiti. A nostro avviso, però tali problemi non inficiano il gioco, ma anzi, la trama accattivante e l’alta tensione che si respira li renderanno del tutto invisibili ai giocatori. Se cercate qualcosa di simpatico per passare una bella serata o volete un gioco da fare con i vostri amici, House of Ashes non vi deluderà.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8

Sonoro: 8

Gameplay: 7,5

Sonoro: 8

VOTO FINALE: 8

Francesco Pellegrino Lise




Il Natale di Microsoft con il meglio della tecnologia Surface

Il Natale è dietro l’angolo e Microsoft propone tutta una serie di idee per poter essere più produttivi sul lavoro, ma anche per poter migliorare la qualità del proprio tempo libero, dello studio e di tutto ciò che concerne l’uso della tecnologia.

Surface Go 3: perfetta portabilità per il 2in1 pensato per tutta la famiglia

Regalo perfetto per studenti di tutte le età e per le famiglie che desiderano avvalersi di un dispositivo versatile, costruito appositamente per passare da un’attività all’altra in maniera fluida e veloce, il nuovo Surface Go 3 è il Surface touchscreen 2in1 più versatile della gamma, che arriva sul mercato con un veloce processore Intel® Core™ e un’autonomia in grado di coprire un’intera giornata di lavoro. Surface Go 3 è inoltre dotato del nuovo sistema operativo Windows 11, permettendo all’utente di essere produttivo anche in mobilità, e ha un peso minimo di 544 g, con touchscreen da 220 ppi ad alta risoluzione e sostegno regolabile. E, per un’esperienza ancora più completa, è possibile avvalersi di Surface Pen e Surface Go Type Cover, in vendita separatamente.

Prezzo Surface Go 3: a partire da 449 euro

Prezzo Surface Pen: 114,99 euro

Surface Go Type Cover: 99,99 euro

Surface Laptop Go: perfetto equilibrio tra stile, performance, durata e leggerezza

Per gli utenti che non vogliono rinunciare all’iconico formato laptop, Surface Laptop Go racchiude tutte le caratteristiche più amate della linea Surface in un prezzo contenuto. Disponibile nella colorazione Platino, Laptop Go offre infatti il perfetto equilibrio tra stile, performance, durata e leggerezza, nel laptop Microsoft più economico di sempre. Dotato di uno display touchscreen PixelSense da 12,4”, un ampio trackpad di precisione e una tastiera full-size con una corsa dei tasti di 1,3mm, Surface Laptop Go è l’idea regalo perfetta per rendere felici i propri cari e se stessi, senza rinunciare all’esclusivo ed inimitabile Surface Style.

Prezzo Laptop Go: a partire da 649 euro

Surface Headphones 2: il miglior modo di ascoltare

Cosa c’è di meglio di un’esperienza di ascolto premium, da regalare a sé stessi e ai propri cari in occasione del Natale? Surface Headphones 2 sono progettate per essere indossate comodamente e per consentire un’immersione completa, grazie a una spettacolare qualità del suono e a 13 livelli di riduzione del rumore ambientale. Le cuffie targate Surface offrono, inoltre, una maggiore autonomia e una migliore qualità sonora, garantendo fino a 20 ore di utilizzo e permettendo di regolare la cancellazione del rumore attraverso i quadranti collocati sulla cuffia esterna per bloccare o amplificare le voci umane.

Prezzo: a partire da 279,99 euro

Ocean Plastic Mouse

L’arrivo dell’Ocean Plastic Mouse rappresenta un piccolo passo avanti nel viaggio verso la sostenibilità già intrapreso da Microsoft. Il guscio di questo mouse eco-friendly è costituito al 20% da plastiche riciclate recuperate dagli oceani, un’innovazione nella tecnologia dei materiali che ha inizio con la rimozione dei rifiuti di plastica dagli oceani e dai corsi d’acqua. In più, il packaging utilizzato per il nuovo Ocean Plastic Mouse è privo di plastica ed è stato realizzato con legno riciclabile e fibre naturali di canna da zucchero.

Prezzo: 27,99 euro

F.P.L.




Crysis Remastered Trilogy, il ritorno dello shooter che ha segnato un’epoca

Crysis Remastered Trilogy è una raccolta di tutti i capitoli della saga per le console next Gen (Xbox Series X/S, PlayStation5), old gen (Xbox One, PlayStation4) e Pc. Il titolo comprende non solo il primo gioco, ma anche i due sequel (creati con versioni migliorate dell’engine e più facilmente scalabili). Ma veniamo subito al vero nodo cruciale: Crysis Remastered Trilogy è un prodotto dotato di una propria dignità o stiamo parlando di un qualcosa che dovrebbe essere rinchiuso nell’armadio delle vecchie glorie? Senza alcun dubbio, per motivi diversi, ognuno dei tre capitoli di cui si compone la saga ha tuttora qualcosa da dare all’utente in cerca di un’esperienza adrenalinica e in generale stuzzicante in termini narrativi. L’uso del termine “in generasle” è figlio, da una parte, di una trama ricca di colpi di scena, dall’altra di tecniche narrative abbastanza superate, applicate ora a scene d’intermezzo che registicamente reggono ancora, ora a dialoghi in-game raffazzonati e spesso recitati da modelli poligonali dalle espressioni facciali piuttosto ingessate. A tratti insomma, Crysis Remastered Trilogy fa quasi venire un tuffo al cuore in quanto rappresenta uno spaccato di un’epoca che non esiste più, cancellata dalle nuove frontiere, tecnologiche e di scrittura, conquistate da team di sviluppo sempre più all’avanguardia. Eppure, potendo contare tra l’altro sull’intero arco narrativo incluso in un unico pacchetto, è facile appassionarsi a questa storia di alieni e cospirazioni internazionali che ruota attorno all’utilizzo della portentosa nanosuit, esoscheletro che rende i protagonisti dei giochi delle implacabili macchine da guerra. L’armatura non è unicamente il fulcro della storia, l’elemento che alimenta di continuo l’intreccio, ma è il motore del gameplay, ciò che all’epoca rendeva così originale la saga. In ogni episodio di Crysis, la nanosuit dona una velocità superiore al suo occupante, gli permette di saltare più in alto del normale, all’occorrenza si irrigidisce così da assorbire l’eventuale danno subito, oppure rende il soldato praticamente invisibile. Attorno a queste abilità, i ragazzi di Crytek hanno organizzato level e mission design, offrendo una certa libertà d’azione al videogiocatore che, di volta in volta, salvo casi specifici, poteva e potrà decidere se approcciarsi ai nemici con sfrontatezza o se preferire un basso profilo, eseguendo esecuzioni silenziose o raggirando semplicemente le linee nemiche. Da questo punto di vista, ogni capitolo offre riletture specifiche al concept di base. Il primo Cfrysis, per esempio, mette in campo un’ambientazione di discrete dimensioni liberamente esplorabile, teatro tra le altre cose di missioni secondarie e di micro-habitat che presentano ostacoli, ma anche opportunità, diverse tra loro. Tra villaggi pronti ad essere rasi al suolo da potenti scariche di mitra, in cui si apprezza tutt’ora la distruttibilità degli ambienti, e bunker fortificati, è sempre necessario adattarsi e adattare di continuo le proprie strategie. Il sequel, dal canto suo, propone una struttura più lineare, che concede una maggior libertà di movimento solo in alcune zone. D’altra parte, è anche vero che una maggior precisione nel sistema di input, oltre che la complessità di alcune strutture che si possono esplorare, rendono particolarmente interessanti alcuni scontri e alcune infiltrazioni. Il terzo capitolo, infine, si pone a metà strada tra i due approcci, guadagnando ulteriore appeal grazie all’arco, nuova arma tanto inflazionata, quanto in grado di ampliare ulteriormente gli approcci tattici consentiti al chi sta dinanzi lo schermo.

Ma andiamo ad esaminare i titoli presenti in questa remastered. Crysis esce nel 2007 su PC, solo anni dopo arrivò su Xbox 360 tramite un remake che non rendeva giustizia all’originale. Siamo nel 2020 e il Dr Rosenthal invia un messaggio criptico che spiega di alcune scoperte che possono cambiare il mondo e qui il nostro protagonista, Jake Dunn, nome in codice Nomad, dovrà scoprire cosa rappresenta questa scoperta e cosa sta succedendo nel mondo. Il gameplay è strutturato sulla base di 11 livelli divisi per capitoli, per dare maggior enfasi alla storia narrata e vede il protagonista sfruttare un nuovo tipo di tecnologia per combattimento e infiltrazione, la Nano-Muscle Suit, dove in ogni momento di gioco è possibile scegliere quattro diverse modalità d’uso della tuta: “corazza”, “forza”, “velocità” e “infiltrazione”. La prima modalità permette di assorbire maggiormente i danni provocati dai nemici, utile quando vogliamo buttarci nella mischia con tenacia e determinazione, mentre la seconda di aumentare la forza fisica permettendoci di fare dei salti molto più grandi rispetto alla norma e di aumentare la forza muscolare, scagliando via i nemici con maggiore semplicità. La terza modalità d’uso è quella di correre di più e ricaricare più velocemente le armi, utile quando ci si vuole spingere in mezzo alla folla con una velocità maggiore per sorprendere i nemici e cercare un approccio strategico diverso, mentre la quarta attiva una invisibilità parziale che ci permette di infiltrarci senza farci vedere, anche se toccherà sempre a noi riuscire nell’impresa. Crysis 2 è sempre stato considerato l’anello debole della trilogia e ancora oggi a distanza di anni, quando lo si gioca ci si chiede come sia possibile fare così tanti passi indietro rispetto al primo capitolo. Certo, per Crytek il mondo console era praticamente sconosciuto, quindi qualche scivolone ci poteva stare, ma non che limitasse anche il mondo PC e soprattutto le possibilità del gioco. La storia qui vede come protagonista Alcatraz, marine statunitense il cui compito è quello di trovare il Dr Nathan Gould, che ha importanti informazioni sull’epidemia aliena che sta colpendo New York City. Le cose non vanno come dovrebbero andare e la nave di Alcatraz viene quasi distrutta da una navicella aliena, uccidendo praticamente tutta la squadra e rendendo il protagonista ormai in fin di vita, ma proprio quando sembra che tutto sia finito arriva in suo soccorso Prophet che gli dona la Nano-Tuta 2.0, capace di curare tutte le sue ferite. Qui la struttura dei livelli è lineare e chiusa, anche profondamente limitata ed è questo che ha fatto infuriare la schiera di fan che attendevano come il messia questo capitolo. Sul fronte della remastered, Crysis 2 rimane comunque un bel vedere, ma basta avviarlo per sentire quel profumo di occasione sprecata, perché nonostante il lavoro di svecchiamento funziona, rendendo il titolo graficamente bello da vedere e con una New York City che brilla, il suo game design è invecchiato così male che, nonostante i miglioramenti tecnici, risulta un gioco vecchio che non può dare di più. Da segnalare la colonna sonora scritta da Hans Zimmer che sul piano del sonoro dona una marcia in più rispetto agli altri capitoli. Crysis 3 si svolge nel 2047, ben 24 anni dopo gli eventi del secondo capitolo. La forza militare C.E.L.L ha il pieno comando di New York dopo gli eventi del prequel e ormai l’umanità per sopravvivere alle problematiche dovute a causa del virus alieno, deve lavorare per loro per non morire. Washington è in ginocchio e l’umanità sempre più povera. Il protagonista, di cui non facciamo nome perché rappresenta uno spoiler, ha delle visioni che mostrano l’umanità mondiale prossima all’estinzione e insieme a un suo compagno, cercherà di evitare questa previsione, anche se, pare, sia impossibile da evitare. La differenza di Crysis 3 è che rappresenta un ibrido perfetto tra il primo e il secondo capitolo: I livelli sono ancora chiusi se paragonati al primo capitolo, ma sono decisamente più aperti rispetto al secondo. Questo dà maggiore possibilità di approccio e di sfruttare al meglio anche le abilità della nano-tuta. Dal punto di vista del lavoro di rimasterizzazione, Crysis 3 è senza dubbio quello graficamente più bello da vedere e quello più vicino alle produzioni odierne. Graficamente, rispetto agli altri due, mostra delle sequenze davvero spettacolari e migliora veramente tanto il comparto tecnico del gioco rispetto alle controparti Xbox 360 e PS3. Tutti e tre i giochi presentano infine la localizzazione italiana di testi e voci come in origine, quindi anche chi ha problemi con l’inglese potrà goderseli appieno.

Dal punto di vista tecnico, scendendo nel dettaglio, il lavoro svolto sull’illuminazione globale è notevole nonostante l’assenza del ray tracing, con effetti di luce e riflessi tutto sommato gradevoli alla vista. Purtroppo giocando ai titoli si nota che alcune texture sono rimaste praticamente intonse, ma si tratta in fin dei conti di pochi – e talvolta trascurabili – elementi, nel quadro di un upgrade tendenzialmente generoso, compiuto col supporto di scansioni 3D delle location reali. I dettagli su strade, pareti e altre superfici del mondo di gioco ne sono una lampante testimonianza, e contribuiscono a definire i pregi di un lavoro attento e meticoloso, che non può essere in alcun modo ignorato ma che allo stesso tempo non riesce a convincere sempre al cento per cento. Le ombre sono probabilmente l’aspetto meno efficace dell’insieme, ed ereditano i limiti delle edizioni originali con gli interessi. Statiche e prive di gradazioni, queste sembrano far parte di un curioso tiro alla fune tra passato e presente con l’unico risultato di non restituire quell’artificioso senso di profondità che, per assurdo, si percepiva di più in origine e a risoluzione inferiore. In questo interessante gioco di percezioni, le texture a risoluzione superiore possono paradossalmente aggravare le cose, per via dei tagli decisamente più netti che si osservano nei cambi di superficie. La rinnovata scelta di non intervenire sui poligoni denota poi un approccio conservativo che, per nostra fortuna, negli ultimi due capitoli della saga pesa decisamente meno. Eccezion fatta per il primo capitolo, che consente di scegliere tra prestazione e qualità, gli altri due episodi puntano a un preset grafico unico senza grandi margini di manovra; solo in Crysis 3 si può decidere se attivare o meno i riflessi. Tirando le somme, possiamo dire che La Crysis Remastered Trilogy consente di rivivere un prodotto che all’epoca aveva tratti a dir poco pionieristici per l’industria e che forse proprio per questo aveva ancora ampi margini di miglioramento. Pur restituendo a tratti un’impressione da freno tirato, la storia rimane godibile e l’approccio scelto permette di rivivere un’esperienza aggiornata ai parametri delle console attuali. Ottima l’acustica, così come le meccaniche di gioco e proprio quest’ultimo aspetto permette all’opera di non stonare del tutto nel contesto attuale grazie alla possibilità di utilizzare approcci stilistici più variegati. Crysis Remastered Trilogy è un acquisto doppiamente valido per gli amanti degli FPS. Da una parte, difatti, rappresenta l’occasione ideale per (ri)scoprire una saga che ha rappresentato una tappa evolutiva importante per il genere di appartenenza e non solo in termini grafici. Dall’altra, perché – nonostante tutti e tre i giochi tradiscano la loro appartenenza ad un’altra epoca – ognuno di essi riesce in qualche modo a tenere incollato il videogiocatore sino ai titoli di coda. Insomma, Crysis ha ancora tutte le carte in regola per tenere incollati dinanzi lo schermo, rappresenta un gradito ritorno per chi ha già giocato i titoli all’uscita, ma soprattutto rappresenta un’ottima occasione, per tutti i videogiocatori più giovani o per chi non ha mai potuto giocare la serie, per riscoprire un vero e proprio colosso del genere.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8,5

Sonoro: 8,5

Gameplay: 8,5

Longevità: 8

VOTO FINALE: 8,5

Francesco Pellegrino Lise




Alexa compie 3 anni in Italia e premia chi le fa gli auguri

Alexa, l’assistete vocale di Amazon, spegne oggi la sua terza candelina in Italia, la settima negli Stati Uniti. “Nei primi tre anni dall’arrivo in Italia gli utenti attivi che utilizzano Alexa sono cresciuti oltre l’80% anno su anno e nel solo 2021 si contano oltre 5 miliardi di interazioni tra gli utenti in Italia”, afferma Gianmaria Visconti, Country Manager di Amazon Alexa. In tre anni ha registrato 10 miliardi di interazioni, 450 milioni di ore di musica ascoltate, 28 milioni di chiamate. Una curiosità: oltre 7 milioni di volte, solamente nell’ultimo anno, gli utenti le hanno detto “ti voglio bene”. Tra le altre richieste gettonate ad Alexa: cosa c’è in tv, quanti giorni mancano a Natale, il santo del giorno. Sono oltre 140.000 in tutto il mondo i dispositivi per la casa intelligente compatibili con Alexa. Le funzionalità di Alexa in Italia sono frutto dell’impegno di una community di sviluppatori composta da oltre 54.000 membri. “Non avremmo ottenuto questi risultati senza la combinazione di più fattori – conclude Visconti – in primis il lavoro svolto dal team italiano: 50 colleghi, tra Language Engineer e Data Scientist, del nostro centro di Ricerca e Sviluppo a Torino, che in questi anni hanno migliorato la comprensione linguistica di Alexa del 70% circa”. Nella giornata di oggi (6 novembre) è possibile fare gli auguri all’assistente vocale, ricevendo in cambio un piccolo regalo. Basta dire infatti “Alexa buon compleanno” entro la fine della giornata. Dopo avervi ringraziato, l’assistente vocale si premunirà di mandarvi una sorpresa via email. Si tratta di quattro mesi di abbonamento ad Amazon Music Unlimited, la piattaforma per ascoltare la musica in streaming di Amazon.

F.P.L.




Posta, se ne va a zonzo per il paese nonostante sia positivo al Covid-19

La Asl di Rieti aveva sottoposto l’uomo all’obbligo di quarantena

POSTA (RI) – Passeggia per il paese nonostante sia positivo al Covid-19 e nonostante il divieto assoluto di mobilità a seguito dell’isolamento al quale era stato sottoposto dalla Asl di Rieti. Eppure, nel pomeriggio di ieri, un pensionato 65enne di Posta in provincia di Rieti è stato notato da una pattuglia dei Carabinieri della Stazione di Borbona camminare tranquillamente per le vie del paese, come se nulla fosse.

L’uomo è stato denunciato dai militari alla Procura della Repubblica del capoluogo per violazione della quarantena. Il pensionato, fermato dai Carabinieri, non ha saputo fornire alcun valido motivo che giustificasse l’uscita dall’abitazione.

Anche nei centri più piccoli della provincia continua incessante l’impegno dei Carabinieri di Rieti per il contenimento del virus, anche in vista delle imminenti festività natalizie in occasione delle quali potrebbe registrarsi, a fattor comune, una minor attenzione alle precauzioni imposte per arginare la pandemia.




Covid, quarta ondata. La pandemia dei non vaccinati. Tagliente: “Avanti tutta con vaccini e green pass”

“Con i cattivi comunicatori e con le manifestazioni senza green pass, rischiamo di ripiombare nella catastrofe con morti, sofferenze e chiusure di attività, questa volta senza speranza di ripresa”

Il Prefetto Francesco Tagliente, già Questore di Roma e Firenze, raggiunto telefonicamente nel corso della trasmissione Officina Stampa BAR, condotta dal direttore di questo quotidiano Chiara Rai, trasmessa ieri dove nel corso della lettura dei giornali è stato ospite il sindaco di Monte Porzio Catone Massimo Pulcini, è intervenuto, su quella che di fatto è la quarta ondata che vede contagiati soprattutto coloro che non hanno fatto il vaccino e che in occasione di raduni e assembramenti no vax stanno contribuendo al diffondersi del virus.

L’intervento telefonico del Prefetto Francesco Tagliente



“Stamattina – ieri venerdì 5 novembre 2021 Ndr. – mentre ero in un bar mi arriva una telefonata dalla giornalista Chiara Rai conduttrice del programma Officina Stampa BAR che mi dice più o meno così “Prefetto, i giornali titolano: siamo alla quarta ondata. C’è paura di essere di nuovo chiusi e tanta rabbia nei confronti dei facinorosi no vax. Come ne usciamo?

La risposta immediata è stata “Con i vaccini e il green pass”.  Poi riflettendo sul tema ho aggiunto. “Con i cattivi comunicatori e con le manifestazioni senza green pass, rischiamo di ripiombare nella catastrofe con morti, sofferenze e chiusure di attività, questa volta senza speranza di ripresa.

In tutta l’Europa i contagi sono in continuo aumento con dati incontrovertibili: Il Covid sta riprendendo forza nei Paesi dove è più alta la percentuale della popolazione non vaccinata. Paesi che si ritrovano ora con un aumento spaventoso di morti e sull’orlo di una crisi sanitaria. Il Ministro della Salute tedesco, anticipando nuove restrizioni, ha definito la situazione attuale in Germania “la pandemia dei non vaccinati”.

A Trieste gli contagi sono il triplo della Regione Friuli Venezia Giulia, così pure i tamponi positivi nella stessa Regione, da un giorno all’altro, risultano triplicati. Dai tracciamenti dei contagi sembra emergere che i focolai si concentrano sui partecipanti alle manifestazioni no-vax

Non ritengo giusto che chi si è vaccinato, dimostrando responsabilità, debba subire ulteriori sofferenze e restrizioni a causa di chi non si è vaccinato.

A chi gridando, libertà libertà, sostenendo che una emergenza sanitaria non può giustificare l’aggressione all’ordinamento costituzionale democratico rispondo che, Il diritto alla vita, e quindi alla salute, non accetta contemperamenti o compressioni di sorta.

L’unico diritto primario, definito fondamentale dalla nostra Costituzione (art. 32) è il diritto alla salute e come tale, non può soggiacere ed altri interessi, non può essere sacrificato ad altri valori, pur costituzionalmente rilevanti. Dal bilanciamento dei diritti costituzionali prevale quindi la salute come bene primario in assenza della quale gli altri beni nemmeno esisterebbero.

E ancora, per chi si sembra disinteressarsi della salute degli altri, richiamando l’art 2 della Costituzione, aggiungo che il nostro ordinamento costituzionale tutela la salute, anche come interesse della collettività ed è quindi ammissibile limitare le altre libertà non solo per migliorare o preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato, ma anche a preservare lo stato di salute degli altri.”




Lucarella: “Tre mosse auspicabili per cambiare la giustizia e il volto del Paese. Ma serve la politica”

La riforma Cartabia ha dovuto fare i conti con quel che rimaneva in piedi della c.d. “Bonafede” e il Governo Draghi si appresta, anche in vista dei primi passi post delega fiscale, ad intensificare gli interventi normativi in ambito giudiziario.

Il comparto giustizia, come risaputo, è anche motore di sviluppo e, traduzione economica vuole, condiziona nel bene o nel male la vita quotidiana, l’andamento del PIL, ecc.

Abbiamo voluto sentire su questo tema l’opinione dell’avvocato Angelo Lucarella, vice pres. coord. della Commissione giustizia del Ministero dello Sviluppo Economico, saggista ed attento conoscitore delle dinamiche politiche.

“Indubbiamente il Min. Cartabia sta facendo il possibile stando a quanto, come ho avuto modo di dire qualche mese addietro, l’Unione Europea ci obbliga a fare dal 2016 in special modo con la direttiva sulla non regressione delle tutele e garanzie per gli imputati.

D’altronde nella relazione della Commissione Lattanzi quest’ultimo passaggio è stato evidenziato. Diciamo che intervenire sulla dinamica della prescrizione era un atto dovuto da parte del Governo Draghi e il Ministro della Giustizia, certamente, non si è sottratta alla chiamata di responsabilità.

Il vero problema sarà nella prossima legislatura perché, al netto di questi primi interventi di restyling, c’è da capire quale visione di Paese si voglia mettere a disposizione degli italiani.

Sarei dell’idea che almeno su tre fronti si possa ulteriormente intervenire, ma servirà una politica coesa, consapevole delle sfide e, soprattutto, pronta a confrontarsi con alla base un pensiero di nuova prossimità al cittadino considerando gli inediti assetti che si creeranno a seguito del taglio dei parlamentari.

Al di là di ciò che si sente ormai da mesi (se non anni), come ad esempio la separazione delle carriere, tempi della giustizia, ecc., penso a tre cose:

– costituzionalizzazione della giustizia tributaria e, al contempo, migliorare i Principi di Giusto processo con integrazioni specifiche;

– rivisitazione dell’obbligatorietà dell’azione penale legandola ad una riserva di legge (escludendo reati medi e di grave entità);

– strutturazione, presso la Corte Costituzionale, di una sorta di ufficio delle pregiudiziali e delle incostituzionalità a cui i cittadini possano ricorrere direttamente (ovviamente ciò implica, evitando la genesi di fatto di un soggetto in sé pletorico, un ridisegno del numero e/o delle funzioni sul fronte del già costituzionalmente previsto atteso che buona parte dell’ingolfamento contenzioso, oggi in mano ai giudici delle leggi, riguarda i famosi conflitti di competenza tra Stato e Regioni attesa la riforma del Titolo quinto di vent’anni fa). 

Ma senza investire sulla formazione e sulle carriere sin dal momento universitario (anche se sono convinto si possa addirittura intervenire prima e cioè sulle scuole), non si può sperare molto.

Occorrono almeno 20 anni per portare a frutto la complessa opera di ridisegnamento di un sistema come quello giudiziario italiano.

Tuttavia, a monte ci deve essere la buona volontà perché non si può pensare solo ad ingolfare la magistratura di leggi. Ecco, questo è un altro elemento da considerare. Occorre snellire il quadro normativo il più possibile e miglioralo dove c’è bisogno. Ci si può ancora fossilizzare sul concetto che il cittadino possa avere a che fare con migliaia di norme, regolamenti, ecc. per fare qualcosa? Così si rischia che non la faccia più o, peggio il contrario, che cada per forza di cose in situazioni non legittime o lecite. E questa è anche una questione che interferisce con il realismo lavorativo e, di riflesso, sul Pil.

La giustizia è un tema sul quale non si può più temporeggiare. Ne va della credibilità del Paese anche difronte alle sfide del PNRR”.




Bracciano, varata la nuova giunta Crocicchi

Riunito oggi il primo consiglio comunale di Bracciano dopo l’elezione di Marco Crocicchi, il Sindaco ha comunicato all’aula la sua squadra di governo.Il Sindaco Marco Crocicchi ha tenuto per sè le deleghe alla pianificazione del territorio, tutela del paesaggio e impiantistica sportiva; Alfredo Massi  vicesindaco con delega al bilancio, tributi e edilizia scolastica; Ida Maria Nesi ai lavori pubblici, Ambiente e beni comuni; Emanuela Viarengo alle politiche culturali, pubblica istruzione, area museale e centro storico; Maddalena Coletta al turismo, attività produttive e sviluppo economico e Massimo Guitarrini alle Politiche sociali, inclusione e accoglienza. Sono stati eletti Giulia Sala Presidente del Consiglio comunale ed Emilio Scarafoni Vice Presidente del Consiglio comunale.

Le deleghe ai consiglieri verranno comunicate durante la conferenza stampa del Sindaco prevista per domani alle 17:00.
“C’è indubbiamente un po’ di emozione, ma la voglia di fare e far bene è ancor di più” ha dichiarato Crocicchi a margine del Consiglio “ho una bella squadra e sono certo che sapremo dare ai cittadini le risposte che meritano e disegnare un futuro di prospettive tutti insieme, ora al lavoro”




Asd Vis Casilina (calcio, Terza categoria), Vespa già punge: “Diamo continuità alla prima vittoria”

Roma – Ha iniziato col piede giusto la Terza categoria della Vis Casilina. La squadra di mister Stefano Pasquini ha sconfitto per 3-0 la Pro Marcellina nel match d’esordio del campionato e ora è pronta per il match esterno con l’altra squadra capitolina dell’Antonio Ianni: “Di loro so poco, se non che giocano su un campo di terra – dice l’attaccante classe 1998 Gianluca Vespa -. Dovremo fare attenzione e provare a dare continuità alla prima vittoria”. In cui lo stesso attaccante è andato a bersaglio per la rete del momentaneo 2-0. “E’ stata una partita ben giocata nel complesso – spiega l’ex giocatore della Polisportiva Borghesiana – Siamo entrati in campo con grande aggressività e nei primi dieci minuti abbiamo schiacciato gli avversari andando in vantaggio con la rete di Di Maio. Successivamente il nostro portiere Piperno ha sfoderato un miracolo su un calcio di punizione e forse quell’episodio ci ha fatto prendere un po’ di paura. Nel secondo tempo siamo tornati in campo con un’altra testa, segnando presto il 2-0 con la mia rete, propiziata da un bel recupero di Valentini. Poco dopo su un calcio d’angolo Caprasecca ha triplicato i conti. A quel punto il match si è chiuso virtualmente”. A livello personale per Vespa è stata la domenica che ogni attaccante sogna: “Vittoria con una mia rete, di più non potevo chiedere anche se fino a un po’ di tempo fa facevo il centrocampista offensivo: il nuovo ruolo mi piace, sono a disposizione del mister e della squadra e spero di riuscire a fare tanti altri gol”. La Vis Casilina ha cancellato il brutto k.o. subito nell’ultima amichevole di Torbellamonaca: “Erano usciti alcuni problemi un po’ preoccupanti, anche se in quel match c’erano tanti volti nuovi in campo. Abbiamo parlato tra noi e quel confronto ci ha fatto bene, poi mister Pasquini ha studiato alcune nuove soluzioni che ci hanno sicuramente dato una spinta positiva domenica scorsa”. Per Vespa la squadra «è quasi completa, capitan Miro Sbraglia guida un gruppo compatto. Nessuno ci ha imposto l’obbligo di vittoria, ma noi pensiamo di poter fare un campionato di vertice”.




Valmontone 1921 (calcio, Under 16 regionale), Petrichella: “Credo tanto a questo gruppo”

Valmontone (Rm) – Primo successo stagionale “prestigioso” per l’Under 16 regionale del Valmontone 1921 che ha rotto il ghiaccio sabato scorso grazie al successo sul campo dell’Arce. La squadra avversaria aveva vinto le prime due partite, ma di fronte ha trovato una compagine giallorossa tosta e determinata. “Siamo entrati bene in campo, dimostrando un ottimo approccio alla partita – ha commentato il difensore e capitano Tommaso Petrichella – Siamo andati in vantaggio con Abbafati, poi c’è stata la reazione dell’Arce che ha pareggiato i conti. All’intervallo mister Francesco Picci e il preparatore Christopher Fratocchi ci hanno dato la giusta carica e siamo rientrati con la cattiveria necessaria. Alla fine sono arrivati un altro gol di Abbafati e quello di Peruani che ci hanno regalato un successo molto pesante”. Petrichella è convinto dei mezzi dell’Under 16 regionale giallorossa: “Siamo un gruppo molto unito, credo tanto in questa squadra. sono convinto che si possa fare molto bene quest’anno”. Arrivato dalla Vis Artena, il difensore si è perfettamente integrato nell’ambiente del Valmontone 1921: “Sono qui da due anni e mi trovo davvero bene”. Nel prossimo turno la squadra giallorossa se la vedrà in casa contro la Spqv Velletri.
“Mister Picci è stato molto bravo a gestire il k.o. rimediato contro la Vis Artena – sottolinea il responsabile del settore agonistico Fabio Carosi – I ragazzi hanno reagito molto bene sia a livello fisico che mentale, conquistando un successo importante. Questo organico è stato rinforzato con innesti importanti e possiamo sperare in qualcosa di più della salvezza”. Carosi è soddisfatto anche delle altre selezioni giovanili: “L’inizio nel complesso è stato positivo, anche se nell’ultimo turno l’Under 19 e l’Under 15 regionali hanno rimediato le prime sconfitte, ma stanno facendo bene. L’Under 17 regionale ha cominciato con tanti problemi, ma siamo certi che si riprenderà alla grande, mentre l’Under 14 regionale sta regalando grandi soddisfazioni. L’Under 21 che gioca in Terza categoria ha visto rinviata la prima gara di campionato e quindi debutterà questa domenica”.