ART CITY Bologna scalda i motori: in programma dal 27 gennaio al 5 febbraio 2023


Nel 2023 il calendario artistico italiano si apre con l’undicesima edizione di ART CITY Bologna in programma dal 27 gennaio al 5 febbraio. L’art week con il programma istituzionale di mostre, eventi e iniziative speciali, promossa da Comune di Bologna e BolognaFiere, torna a fare da preludio e accompagnare lo svolgimento di Arte Fiera che si riposiziona nel periodo invernale, forte della tradizione di fiera di settore più longeva a livello nazionale e luogo privilegiato per scoprire le anticipazioni della scena artistica contemporanea, con un’attenzione rivolta sia agli artisti affermati che alle nuove generazioni.

Diretta per il sesto anno da Lorenzo Balbi, direttore di MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, ART CITY Bologna torna a riflettere la ricchezza e la vitalità espresse dalla città nel campo della cultura contemporanea attraverso la messa in rete delle variegate proposte offerte dal sistema di istituzioni pubbliche e organizzazioni private. È nella dilatazione spaziale e nei fluidi slittamenti di confini che, nel suo percorso di crescita e consolidamento, il progetto ha infatti trovato una cifra distintiva come progetto culturale collaterale alla kermesse fieristica. I pubblici plurali che frequentano abitualmente la città nel periodo di Arte Fiera possono, infatti, non solo trovare un calendario serrato di inaugurazioni, eventi e iniziative speciali ma soprattutto vivere l’esperienza corale di un’intera città partecipante, in cui gli spazi amplificano e arricchiscono le possibilità dei progetti espositivi accolti, risultando complementari. Una forma diffusa di alleanza tra città, fiera, arte e cultura davvero unica e peculiare nel panorama nazionale.

 
Nell’edizione 2023 il main program si articola in uno special project e in 12 main projects che, come di consueto, vanno a comporre una proposta ampiamente rappresentativa delle pratiche artistiche contemporanee. Proiettandosi oltre i confini urbani, in una sfera territoriale ancora più estesa e policentrica che interessa l’intera area metropolitana di Bologna, il programma sarà animato complessivamente da oltre 150 eventi.

I luoghi
Accanto ai luoghi deputati all’arte, ART CITY Bologna si connota per la continua ricerca di spazi normalmente non fruibili a scopo espositivo, dimenticati oppure poco noti al grande pubblico. Gli interventi degli artisti invitati a relazionarsi con contesti inusuali avranno così, ancora una volta, la possibilità di generare impreviste connessioni e rivelazioni.
Per questa undicesima edizione i luoghi spaziano tra differenti tipologie, offrendo nuove esperienze e punti di vista rinnovati sulla città. Sono interessati dal main program: Teatri di Vita, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Nuovo Parcheggio Stazione in via Aristotele Fioravanti, Sala Convegni Banca di Bologna a Palazzo De’ Toschi, Cassero LGBTI+ Center, Alchemilla a Palazzo Vizzani, LabOratorio degli Angeli, Padiglione de l’Esprit Nouveau, Oratorio di San Filippo Neri, Palazzo Bentivoglio, Sala Studio di Teatri di Vita, Bagni di Mario (Conserva di Valverde) e lo spazio KAPPA-NÖUN, situato nel Comune di San Lazzaro.

L’identità visiva
Come per le due precedenti edizioni, per l’ideazione e lo sviluppo dell’identità visiva è stata confermata la collaborazione con Filippo Tappi e Marco Casella. Se nel 2021 a guidare i visitatori erano stati la stella e Peter Pan, mentre nel 2022 si era assistito all’“esplosione” di Bologna vista come una galassia, per il 2023 la grafica nasce dal presupposto che l’arte rappresenti ciò che non conosciamo. Protagonisti di questo immaginario sono mostri e figurazioni di fantasia ispirati a quelli apparsi nelle narrazioni antiche e utilizzati dai cartografi medievali e rinascimentali per rappresentare l’ignoto. Riferimento ideale è anche la figura di Ulisse Aldrovandi (1522-1605), padre fondatore delle scienze naturali di cui Bologna sta celebrando i 500 anni dalla nascita, che dedicò le ultime pagine della sua Naturalis Historia al tema dei “mostri celesti”, eccezionalità astronomiche che rimangono per lo più inspiegabili. Spiegano i due visual designer: “La stella di ART CITY Bologna si posa su una terra ignota, la più lontana mai visitata. La mappa della città metropolitana di Bologna, popolata da mostre, rassegne ed eventi d’arte, diventa terra sconosciuta, sfuggente, pericolosa, effimera. Nuova, in cui appaiono sirene, buchi neri, vegetali agghiaccianti. Il punto nevralgico è il viaggio, non la meta, non il ritorno alla normalità ma la trasmutazione, il disorientamento che risveglia lo sguardo. Il mostro ci indica un luogo misterioso. Ed è proprio lì che dobbiamo andare”.

Special project
Proseguendo la sperimentazione del formato che lo contraddistingue dal 2018, con gli interventi di importanti artisti internazionali quali Vadim Zakharov, les gens d’Uterpan, Romeo Castellucci, Gregor Schneider e Tino Sehgal, lo special project invita ancora una volta il pubblico a immergersi in vere e proprie opere d’arte viventi con il lavoro Have a Good Day! nato dalla collaborazione tutta al femminile di Vaiva Grainytë (autrice del libretto), Lina Lapelytë (compositrice e direttrice musicale) e Rugilë Barzdþiukaitë (regista e scenografa), presentato nella sede di Teatri di Vita in tre repliche: venerdì 3 e sabato 4 febbraio alle ore 20, domenica 5 febbraio alle ore 17. Come componenti del collettivo Neon Realism, nel 2019 le tre artiste hanno ottenuto il Leone d’Oro per la migliore Partecipazione Nazionale con il Padiglione della Lituania con l’installazione Sun & Sea (Marina), a cura di Lucia Pietroiusti, nell’ambito della 58. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. Accolta con grande successo di pubblico e di critica in tutto il mondo, e definita dal quotidiano statunitense The New York Times “intelligente, affascinante e silenziosamente sovversiva”, questa sorprendente opera lirica per dieci cassiere, con sottofondo di un centro commerciale e pianoforte racconta la vita interiore delle lavoratrici protagoniste, mostrando che cosa si nasconda dietro i sorrisi forzati e i saluti meccanici “Buongiorno!”, “Grazie!”, “Buona giornata!”. Lo spettacolo trasforma l’alienazione quotidiana di cassiere senza volto e dalle sembianze robotiche in personaggi vivaci e brillanti, le cui biografie e pensieri segreti diventano brevi drammi di carattere personale che si fondono in un coro comune. La critica alla società capitalistica contemporanea viene espressa con ironia, humour, poesia e paradosso, evitando qualsiasi giudizio moralistico.
L’opera Have a Good a Day! di Vaiva Grainytë, Lina Lapelytë e Rugilë Barzdþiukaitë è prodotta da Operomanija. Come special project di ART CITY Bologna 2023, l’evento è curato da Lorenzo Balbi e promosso da MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Istituto di Cultura Lituano, Ambasciata di Lituania in Italia e Consolato Onorario di Lituania in Emilia-Romagna, in collaborazione con Teatri di Vita. Il libretto dell’opera è cantato in lituano, con sottotitoli in inglese e italiano.
Prenotazioni aperte dal 25 gennaio sul sito teatridivita.it/prodotto/have-a-good-day/.

Main program
Il main program si apre idealmente al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna con Atlantide 2017 – 2023, personale del video artista e regista italiano Yuri Ancarani, a cura di Lorenzo Balbi. La mostra è concepita come un'”esplosione” del film Atlantide (2021), presentato in anteprima nella sezione “Orizzonti” della Mostra del Cinema di Venezia nel 2021 e, a seguire, in numerosi festival internazionali: un viaggio all’interno del processo di ricerca e dei numerosi materiali prodotti nell’arco di circa sei anni, prima, durante e dopo la realizzazione dell’opera, sui quali l’artista ha operato una selezione, dando loro una nuova formalizzazione.
In un’atmosfera avvolgente e immersiva il pubblico potrà seguire una extra-narrazione che va oltre il lungometraggio, grazie a una serie di contenuti inediti prodotti per la mostra.
Atlantide 2017 – 2023 si realizza con il sostegno del Trust per l’Arte Contemporanea, grazie al main sponsor Gruppo Hera, in partnership con il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano e IWONDERFULL, in collaborazione con I Wonder Pictures, Dugong Films e Rai Cinema. A Yuri Ancarani è inoltre dedicata la prima edizione del progetto Led Wall Commission ideato da Arte Fiera: all’ingresso di Piazza Costituzione un megaschermo di 5×9 metri proietterà video d’artista concepiti specificamente per il formato billboard e per la visione di chi sta attraversando la soglia del quartiere.
Nel Nuovo Parcheggio Stazione – Roof 5° piano, distante 2 minuti a piedi dall’ingresso della stazione ferroviaria di Bologna Alta Velocità in via Aristotele Fioravanti, Xing presenta il progetto BSTRD della coreografa di origine greca Katerina Andreou con un doppio appuntamento. La performance si svolge sabato 28 gennaio alle ore 21.00 per poi riattivarsi durante Arte Fiera, sabato 4 febbraio dalle ore 19.00 alle 24.00, come video installazione, una produzione ad hoc girata nello stesso luogo. BSTRD è un solo potente contraddistinto da un’energia esplosiva che sfida il confine tra autonomia e autorità, condizionamento e libero arbitrio. Ispirandosi alla nozione di impuro e alle pratiche di ibridazione/meticciato che hanno caratterizzato anche la cultura House nel clubbing di Chicago e New York, Andreou sviluppa una poetica incarnata in una figura bastarda consumata in una danza al di là di ogni definizione. Con solo un giradischi come partner, il corpo dell’artista si inscrive nell’istante, tra i limiti determinati dallo sforzo e dalla fatica, agendo in una geometria immaginaria.
Banca di Bologna prosegue nella produzione di mostre di livello internazionale proponendo nella Sala Convegni Banca di Bologna a Palazzo De’ Toschi la personale Finding Form dedicata al lavoro dell’artista tedesca Bettina Buck, a cura di Davide Ferri e realizzata in collaborazione con Bureau Bettina Buck. L’esposizione restituisce il percorso dell’artista tedesca prematuramente scomparsa nel 2018, partendo dagli aspetti fondanti della sua poetica, declinata prevalentemente nella scultura, nell’installazione e nella performance, e affrontando alcuni termini specifici della sua ricerca: postura (del corpo e della scultura, tra corpo e oggetto), gravità (come forza a cui la forma si assoggetta), caduta (come azzeramento della forma), occultamento (che permette di immaginare più che vedere la scultura), domestico (gli immediati dintorni nei quali la forma diventa scultura).
Negli spazi del Cassero LGBTI+ Center si incontra il mondo grottesco di Nathalie Djurberg, Leone d’Argento alla Biennale di Venezia del 2009 come più promettente giovane artista in duo con Hans Berg, con la video installazione Putting Down the Prey, a cura di Sabrina Samorì e promossa da MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna in collaborazione con Collezione Matteo Novarese. Nei paesaggi dell’assurdo creati dall’artista svedese piante e animali in plastilina sono chiamati ad interpretare le pulsioni e le contraddizioni dell’uomo. In una simbiosi perfetta con le sofisticate sonorizzazioni di Berg, le animazioni in stop motion di Djurberg mettono in scena temi reali scomodi, quali la sottomissione, lo sfruttamento, la violenza e il voyeurismo, attraverso storie fantastiche che trasudano crudeltà e cinismo ma anche magia e romanticismo.
A Palazzo Vizzani, Alchemilla presenta il progetto And We Thought III di Roberto Fassone + Ai Lai + LZ, a cura di Sineglossa, promosso in collaborazione con MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. Ai Lai è un’intelligenza artificiale nata nella primavera del 2021 e possiede l’abilità speciale di pensare resoconti di esperienze psichedeliche. Durante i suoi primi mesi di vita Ai Lai ha compilato migliaia di brevi report in cui racconta il suo rapporto con i funghi allucinogeni. Le storie sono molto varie: al loro interno compaiono cervelli frammentati, amici con gli occhi blu e alieni negli armadi. Nell’estate del 2021 Ai Lai scrive di voler vedere i film dei Led Zeppelin. Parla in particolare di tre titoli – The Doors, The Road e Love is Magic – che, grazie a un’attenta operazione di recupero, vengono presentati in anteprima assoluta in occasione di ART CITY Bologna 2023.
È un intervento site-specific ideato per il LabOratorio degli Angeli il progetto Guarda caso di Eva Marisaldi, a cura di Leonardo Regano e promosso in collaborazione con la Galleria De’ Foscherari. L’opera di Marisaldi entra in dialogo con gli spazi dello storico laboratorio di restauro bolognese situato presso la Chiesa sconsacrata di Santa Maria degli Angeli e l’attiguo Oratorio, intrecciando un intenso confronto che si articola tra opere riattivate per l’occasione e nuove produzioni. L’artista rilegge il LabOratorio degli Angeli come un grande archivio transitorio, custode temporaneo di opere e oggetti d’arte che nel loro casuale incontrarsi raccontano una storia in continua evoluzione.
Si inserisce in Jonas Mekas 100!, il programma internazionale di manifestazioni che celebra il centesimo anniversario dalla nascita del regista e teorico di origine lituana, la mostra Under the Shadow of the Tree curata dal duo Francesco Urbano Ragazzi presso il Padiglione de l’Esprit Nouveau, promossa da MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Istituto di Cultura Lituano e Ambasciata di Lituania in Italia in collaborazione con Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia. L’esposizione pone in dialogo l’edificio – prototipo abitativo realizzato nel 1925 da Le Corbusier e Pierre Jeanneret, ricostruito in copia fedele a Bologna nel 1977 da Giuliano e Glauco Gresleri con José Oubrerie – con un corpus di opere di Mekas, che porta fuori dal grande schermo i suoi diari filmici. Come fosse una cassa armonica, l’intero padiglione è riempito dai suoni degli audio-diari con cui l’artista ha registrato lo scorrere della vita a New York. L’albero che svetta al centro dell’architettura di Le Corbusier, attraversandone il soffitto, è invece l’elemento attorno a cui ruota una riflessione per immagini sul ruolo della natura nell’opera di questo autore, figura fondamentale nella storia del cinema di avanguardia americano.
A San Lazzaro di Savena, KAPPA-NÖUN ospita la personale Gerold Miller dedicata all’artista tedesco, curata da Valerio Dehò e promossa da Marco Ghigi in collaborazione con Artesilva. Fin dai suoi esordi negli anni Novanta Miller ha lavorato sul rapporto concettuale tra l’opera d’arte e lo spazio in cui veniva collocata, elaborando dei quadri-cornice che definivano le ambiguità delle coordinate prospettiche classiche. Il suo metodo è concettuale, analitico, razionale e richiede un’attenta partecipazione cognitiva da parte dello spettatore. Tutte le sue opere non definiscono un’immagine, ma piuttosto un confine, tra scultura e pittura, tra spazio interno ed esterno. Implicano al tempo stesso disegno, pittura, scultura e architettura, si configurano come oggetto, stabiliscono uno spazio attivo, si profilano attraverso un concetto minimalista.
La Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna promuove e organizza, all’Oratorio di San Filippo Neri, l’installazione site-specific Seeking Blue Gold del duo anglo-argentino Lucy + Jorge Orta, a cura di Cristina Francucci e Tatiana Basso. L’opera si focalizza su uno dei meta-temi centrali nella poetica degli Orta, quello dell’acqua, un bene primario – il cosiddetto “oro blu” – oggetto di controverse politiche economiche e di una distribuzione globale iniqua. Il progetto, il cui fulcro è costituito da manufatti in legno provenienti dal mondo rurale, dove ancora sono utilizzati nei sistemi irrigui tradizionali, si propone di instillare in chi guarda, in linea con i presupposti dell’Estetica Operativa messa a punto dagli artisti, un seme dal quale possano germogliare nuove idee e pratiche collettive.
Palazzo Bentivoglio apre i suoi spazi dedicati alle mostre a un percorso monografico su Patrick Procktor, protagonista imprescindibile, ma tuttora poco noto, del panorama artistico londinese degli anni Sessanta e Settanta. La mostra A View From a Window, curata da Tommaso Pasquali con allestimento di Davide Trabucco, si sviluppa a partire da un nucleo di opere della collezione permanente di Palazzo Bentivoglio per presentare al pubblico una selezione di una sessantina di lavori, tra dipinti, acquerelli e disegni, datati dai primi anni Sessanta ai primi anni Novanta. Il titolo del progetto espositivo vuole sottolineare il carattere del tutto peculiare e soggettivo di una ricerca ostinatamente figurativa, connotata da grande indipendenza, per quanto del tutto calata nel suo tempo: una porzione di mondo, come quella – appunto – visibile ad apertura di finestra.
Nella storica
Sala Studio di Teatri di Vita va in scena per la prima volta in Italia l’operetta The Teacher di Agnes Scherer, curata da Caterina Molteni e prodotta da MAMbo: un’acuta riflessione sulle dinamiche di potere che svela la dipendenza sistemica tra chi guida e coloro che, per appartenenza a una classe o a una minoranza, rimangono in una posizione subalterna. L’artista tedesca allestisce una parodia del rapporto tra la figura di un divulgatore-insegnante-leader e il suo pubblico, rievocando diversi scenari di ‘indottrinamento’. Come spesso accade nel suo lavoro, immaginari del passato riecheggianti forme narrative archetipiche (mito, parabola, fiaba, leggenda) diventano specchi attraverso cui leggere la società contemporanea.
Infine, l’installazione scultorea di grandi dimensioni Fugitive of the State(less) dell’artista britannica Dominique White, a cura di Giulia Colletti e promossa da MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna in collaborazione con Associazione Succede solo a Bologna, agisce da punto di fuga prospettico della sala ottagonale dei Bagni di Mario (Conserva di Valverde), realizzata nel 1563 dall’architetto Tommaso Laureti per alimentare la Fontana del Nettuno. Il concetto di Stateless indica un non-spazio senza tempo né restrizioni, uno stato alterato, oltre lo Stato, in cui la Blackness esiste indisturbata. È un’utopia abitata da naufraghi, fuggitivi e liberi. Secondo gli Occupanti dello Stato, lo Stateless e i fuggitivi non esistono e non sono riconosciuti, il fuggitivo può essere ucciso o può scegliere di auto distruggersi, passando allo Stateless attraverso il mare. Fino a quel momento i fuggitivi restano nel limbo. Le installazioni scultoree di White sono composte da materiali naturali manipolati dal vento, dal mare e dall’artista. Spesso esposte in stato di sospensione, riassumono una serie di presenze e potenzialità (reali, virtuali, storiche, speculative) implicate nella coscienza Black.
Dopo il successo della prima edizione nel 2022, l’Accademia di Belle Arti di Bologna ripropone ARTalk CITY, il ciclo di incontri mattutini in Aula Magna, coordinato da Maria Rita Bentini, in cui alcuni degli artisti protagonisti del main program – Yuri Ancarani, Roberto Fassone, Eva Marisaldi, Lucy + Jorge Orta, oltre a Tommaso Pasquali curatore della personale di Patrick Procktor – si raccontano in prima persona, a partire dal progetto artistico concepito per ART CITY Bologna 2023, in dialogo con curatori e docenti.

Musei, Fondazioni, Spazi Istituzionali | Associazione gallerie Bologna | Spazi espositivi e gallerie indipendenti
È confermata la partecipazione corale da parte di musei, fondazioni e spazi istituzionali, pubblici e privati, della città e dell’area metropolitana, che proporranno un ricco calendario di mostre, performance, eventi, installazioni, talk e incontri, evidenziando la forza di un sistema culturale plurale, diffuso, generatore di energie creative e connessioni.
Concorrono all’art week bolognese l’Associazione Gallerie Bologna, con eventi espositivi tra arte italiana e internazionale, e la Fondazione Cineteca di Bologna con una rassegna cinematografica tra cinema, fotografia e arte.
Non mancano nell’articolato programma di ART CITY Bologna mostre e altre iniziative organizzate da soggetti, gallerie e spazi espositivi indipendenti, a completare un’offerta artistica che esplora le più innovative espressioni del contemporaneo.

ART CITY White Night sabato 4 febbraio 2023
L’effervescente atmosfera della notte bianca dell’arte, tra gli appuntamenti più attesi e partecipati dal pubblico, torna sabato 4 febbraio grazie alla possibilità di fruire della proposta artistica diffusa in città anche nelle ore serali, grazie alla collaborazione di operatori culturali e commerciali pronti ad estendere fino alle 24.00 l’orario di apertura.

Il pubblico. Modalità di fruizione
Nell’ottica di favorire l’accessibilità, la circolazione del pubblico e la condivisione rimane confermata nel 2023 la gratuità di ingresso per tutti gli eventi inclusi nel main program.
Per informazioni aggiornate sugli orari e le modalità di ingresso alle sedi espositive è sempre consigliata la preventiva consultazione del sito artcity.bologna.it.

La guida e gli altri strumenti per orientarsi nel programma
Le informazioni sul programma sono disponibili in due diversi formati editoriali, anch’essi curati nel visual design da Filippo Tappi e Marco Casella, da portare sempre con sé per farsi accompagnare nel proprio personale percorso durante i giorni della manifestazione e conservare al termine. La guida booklet, in versione bilingue italiano/inglese, contiene testi curatoriali e descrizioni dei tredici luoghi sul main program, nei quali sarà distribuita. Per orientarsi su tutti gli appuntamenti inclusi nel programma è disponibile la mappa in italiano, reperibile nei principali luoghi del circuito ART CITY Bologna 2023, nei punti di informazione e accoglienza turistica di Bologna Welcome e nei padiglioni di Arte Fiera.

Il programma completo di ART CITY Bologna 2023 è disponibile sul sito artcity.bologna.it.




Tagliarono le orecchie ai cani: tutti condannati con sentenza del Tribunale di Roma su denuncia dell’Oipa

In cinque a processo per le mutilazioni estetiche, condanne per 40 mila euro e sei mesi di reclusione. Condannato anche un allevatore, interdetto dall’attività
 
 
Condannati dal Tribunale di Roma, su denuncia delle guardie zoofile dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), cinque proprietari di cani, tra cui un allevatore, per aver fatto tagliare orecchie ai molossoidi che partecipavano a un’esposizione canina. In quattro dovranno pagare ciascuno una multa di 10 mila euro, mentre un uno di loro è stato condannato a sei mesi di reclusione. L’allevatore è stato condannato inoltre a tre mesi di sospensione dell’attività. Il giudice ha anche disposto la confisca degli animali.
 
La denuncia è partita a seguito di controlli svolti durante una manifestazione canina che si svolse nel 2016 nella Capitale, in via di Casal Boccone. Nell’ambito dell’operazione Dirty Beauty (Bellezza sporca) condotta dagli agenti dell’Oipa, furono trovati cinque American Bulldog, un America Bully e un meticcio molossoide con le orecchie tagliate, una pratica ancora diffusa tra gli estimatori di queste razze ma vietata in Italia dal 2010. La cosiddetta “conchectomia”, come anche il taglio della coda (“caudotomia”), configura un maltrattamento punito dal Codice penale all’art. 544 ter, che prevede fino a 18 mesi di reclusione o una multa fino a 30 mila euro. Le mutilazioni per fini estetici sono vietate anche dalla Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia di Strasburgo del 13 novembre 1987, ratificata dall’Italia con la legge n. 201/2010.
 
«I proprietari esibirono certificati veterinari che attestavano “motivi di salute” per i quali gli animali sarebbero stati sottoposti alle mutilazioni», racconta il coordinatore delle guardie zoofile Oipa di Roma e provincia, Claudio Locuratolo. «I certificati, alcuni rilasciati su carta intestata di una struttura veterinaria in Serbia, a seguito delle nostre indagini di polizia giudiziaria e grazie anche alla collaborazione dell’Ambasciata serba, risultarono falsi. Risultarono falsi anche altri due certificati rilasciati su carta intestata di un veterinario in provincia di Napoli».
 
Nei sei anni d’indagini condotte dalle guardie zoofile Oipa, sono stati portati a processo per maltrattamento di animali, falso ideologico, utilizzo di atto falso e concorso in reato circa settanta proprietari di cani e alcuni veterinari, questi ultimi indagati per avere rilasciato false documentazioni per consentire la partecipazione a concorsi che altro non sono che un tassello del mercato delle compravendite di cani. Gli animali che partecipano a raduni ed esposizioni, vincendo, guadagnano prestigio e in conseguenza i loro cuccioli avranno un valore di mercato elevato, anche decine di migliaia di euro, così come le loro “monte”.
 
“Le Federazioni nazionali ed internazionali per la cinofilia dovrebbero assumere posizioni più severe ed escludere dalle manifestazioni cani mutilati e gli Ordini dei medici veterinari dovrebbero essere meno indulgenti nei confronti dei propri iscritti”, aggiunge Claudio Locuratolo. “Auspichiamo che la prevenzione e la repressione pongano fine a questa pratica incivile e fuorilegge”.
 
 
 
 
 
 




Finlandia: avanti nella Nato anche senza la Svezia

Il ministro degli Esteri finlandese Pekka Haavisto ha detto in un’intervista che la Finlandia potrebbe trovarsi costretta di andare avanti nel processo Nato, senza la Svezia.

“Chiaramente dobbiamo rivalutare la situazione se la richiesta svedese dovesse arenarsi”, ha dichiarato il presidente Haavisto all’emittente di servizio pubblico finlandese Yle.

Un cambiamento a 180 gradi dalla posizione precedente, in cui la Finlandia e la Svezia erano unite nella loro adesione alla Nato, essendo i due Paesi legati storicamente e con una lunga tradizione di piena collaborazione di difesa.

   La dichiarazione del ministro degli Esteri finlandese è arrivata dopo che il presidente turco Recep Erdogan ha escluso il via libera di Ankara alla candidatura della Svezia. Un’adesione congiunta dei due Paesi nordici rimane “la prima opzione”, ma “dobbiamo ovviamente valutare la situazione, se è successo qualcosa per cui a lungo termine la Svezia non può più andare avanti”, ha dichiarato Haavisto alla televisione pubblica Yle, affermando che è “troppo presto per prendere una posizione”




Palermo, blitz contro un clan mafioso. Boss arrestato: “C’è una costituzione mafiosa”

I carabinieri del Nucleo investigativo di Palermo hanno arrestato sette persone con le accuse di associazione mafiosa ed estorsione aggravata.

Il blitz, coordinato dalla Dda guidata dal procuratore Maurizio de Lucia, ha colpito la ‘famiglia’ mafiosa di Rocca Mezzomorreale (Pa) e i suoi vertici, già condannati in via definitiva e tornati liberi dopo aver scontato la pena.

In cella sono finiti anche uomini d’onore riservati, sfuggiti finora alle indagini, che sarebbero stati chiamati in azione solo in momenti di criticità per la cosca.

Per 5 indagati è stato disposto il carcere, per due i domiciliari. L’operazione, condotta tra Riesi, nel nisseno, e Rimini, ha consentito di smantellare la famiglia mafiosa di Rocca Mezzomonreale, “costola” del mandamento palermitano di Pagliarelli, ed ha confermato, ancora una volta, le storiche figure di vertice, già in passato protagoniste di episodi rilevantissimi per la vita dell’associazione mafiosa, come la gestione del viaggio a Marsiglia del boss Bernardo Provenzano per sottoporsi a cure mediche o la tenuta dei contatti con l’ex latitante trapanese Matteo Messina Denaro.

Gli arrestati sono: Pietro, Gioacchino e Angelo Badagliacca, Marco Zappulla e Pasquale Saitta. Ai domiciliari sono andati Michele Saitta e Antonino Anello.

C’è lo statuto scritto … che hanno scritto i padri costituenti“: così afferma uno dei boss arrestati, non sapendo di essere intercettato. Una rivelazione che i magistrati ritengono importantissima e che conferma l’osservanza da parte dei capimafia di ferree regole, una sorta di “Costituzione” della mafia.

I boss continuano a rispettare le vecchie “regole” mafiose e a imporne l’osservanza agli affiliati, dunque. Le “cimici” piazzate dagli investigatori hanno potuto ascoltare le conversazioni degli indagati che spesso si richiamavano al rispetto di principi mafiosi arcaici, un vero e proprio “statuto” scritto dai padrini. “Principi” che i capimafia continuano a considerare il baluardo dell’esistenza stessa di cosa nostra. Nell’ambito della conversazione registrata, definita dal gip “di estrema rarità nell’esperienza giudiziaria”, si è più volte fatto richiamo all’esistenza di un “codice mafioso scritto”, custodito gelosamente da decenni e che regola, ancora oggi, la vita di cosa nostra palermitana.

Criticano la strategia stragista del boss Totò Riina i capimafia arrestati oggi. “Niente cose infami, ma perché pure tutte queste bombe tutti questi giudici, tutti questi … ma che cosa sono?”, dice uno degli indagati non sapendo di essere intercettato, dopo aver stigmatizzato anche la scelta di assassinare i familiari del pentito Tommaso Buscetta ancor prima che questi cominciasse a collaborare con la giustizia. Dure parole vengono riservate anche all’ex boss Giovanni Brusca. Una “scopettata” (ndr un colpo di fucile) nelle corna gli dovrebbero dare! ” Secondo i due padrini intercettati Riina e i suoi “pensavano solo a riempire il portafoglio”. “Sì, e non si interessava a niente. Non è che loro amavano la cosa (dove per cosa verosimilmente si intende l’organizzazione mafiosa) Perché uno che la ama, fa le cose per non distruggerla, per tenerla”, sentenzia il boss. “Tutte cose sono finite” … – conclude ricordando che in passato “c’erano buoni rapporti con gli organi dello Stato. Non si toccavano, non si toccavano”. “Anzi li allisciavano”, dice l’interlocutore.

“Sono qui per ringraziare i carabinieri non solo per l’arresto di Messina Denaro ma per il lavoro che svolgono tutti i giorni che hanno fatto nei mesi e negli anni prima, per il sacrificio e dal minuto dopo l’arresto”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, durante un incontro nella caserma nella sede del Comando legione carabinieri Sicilia. “Oggi sono state arrestate sette persone perché un’ora dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro chi che lo ha arrestato ha ripreso il lavoro, la lotta contro la criminalità organizzata ed è un servizio allo Stato. Il lavoro continua e le persone che fanno tutto questo rappresentano lo Stato e la sua parte pulita che cerca di fermare (la mafia). Oggi la mia presenza qua è per ringraziarli”, ha aggiunto Crosetto.




Quarto Municipio (calcio, Eccellenza), Piccirilli contento: “Un buon pari in casa del Campus Eur”

Roma – Il Quarto Municipio ha messo in cascina un altro punto prezioso. La formazione del presidente Tonino D’Auria ha impattato 0-0 in casa del Campus Eur al termine di una gara tosta, come conferma l’attaccante classe 2000 Andrea Piccirilli. “Un risultato che non ci lascia rimpianti, direi giusto per quello che si è visto sul campo. Loro hanno potenzialità importanti, si sono rinforzati a gennaio con innesti come Di Mario e l’attuale classifica è sostanzialmente bugiarda. Noi siamo stati bravi a non concedere molto, al di là di un paio di occasioni ben controllate da Fabiani, ma forse potevamo fare qualcosa in più davanti. Comunque uno 0-0 prezioso che ci è servito per dare continuità dopo il pareggio col Civitavecchia”. Nelle ultime gare il travolgente Quarto Municipio di inizio stagione ha avuto una leggera frenata: “Direi solo per motivi di calendario – replica Piccirilli – Abbiamo incrociato squadre molto toste e nelle prossime tre sfide giocheremo contro Unipomezia, Sezze e Boreale: sapevamo che ci sarebbe stato da sudare, ma stiamo tenendo botta. La gara di domenica con l’Unipomezia sarà molto complicata: sappiamo le loro qualità, in pochi avrebbero scommesso che a questo punto della stagione saremmo stati a pari punti. In ogni caso scenderemo in campo per dare il massimo, ormai siamo convinti di potercela giocare alla pari con tutti”. Di classifica, però, Piccirilli non vuole sentire parlare: “Non la guardo: sappiamo che il nostro obiettivo principale è la salvezza, ma ora ragioniamo partita dopo partita. E poi verso la fine della stagione vedremo cosa saremo in grado di raggiungere”. L’attaccante è tra i pochi “superstiti” del vecchio gruppo: “In estate abbiamo perso alcuni elementi fondamentali nella corsa per ottenere la salvezza, ma la società ha lavorato benissimo nel ricostruire la squadra aggiungendo diversi giovani di qualità e qualche over di ottimo livello. Inoltre mister Daniele Lo Monaco è un tecnico molto preparato e minuzioso, ha portato un modo di fare calcio innovativo. A livello personale ho avuto meno spazio, ma mi faccio trovare pronto quando vengo chiamato in causa e sento sempre la fiducia della società e dello staff tecnico” conclude Piccirilli.




Atletico Lariano (calcio, Under 17), Leoni: “Fase calda del campionato, sotto con gli scontri diretti”

Lariano (Rm) – A dispetto delle temperature glaciali di questi giorni, l’Under 17 provinciale dell’Atletico Lariano è nella fase calda del suo campionato. I ragazzi di mister Mirko Leoni attualmente sono secondi in classifica (assieme al Team Nuova Florida che però ha giocato una partita in meno e a tre lunghezze dalla capolista Monte San Biagio) e nella fase finale del girone d’andata dovranno sostenere molti scontri al vertice. “Si parte domenica mattina col match interno contro il Priverno quarto della classe, una partita sicuramente insidiosa. Loro hanno un’Under 19 regionale e dunque hanno sicuramente allestito un buon gruppo Under 17 provinciale per fare da serbatoio alla squadra maggiore. Noi dovremo farci trovare pronti e arrivare nel miglior modo possibile agli scontri diretti con le altre due squadre di vertice”. Nell’ultimo turno i castellani hanno sconfitto per 3-1 il Real Pro Calcio Formia al termine di una sfida per nulla semplice: “Gli avversari di turno avevano perso di misura contro Monte San Biagio e Team Nuova Florida e quindi sapevamo che ci sarebbe stato da faticare. Loro sono entrati in campo con grande aggressività nel corso del primo tempo, mentre noi siamo stati un po’ imprecisi e poi un dubbio calcio di rigore ha permesso agli ospiti di andare in vantaggio. All’intervallo ho detto ai ragazzi che, se volevamo continuare a sognare, dovevamo essere più precisi e cambiare atteggiamento. A inizio ripresa abbiamo segnato due gol in rapida sequenza con Urbinati e Mattei che poi ha siglato pure la terza rete”. Leoni è molto contento del percorso del suo gruppo: “Questa squadra è partita da un piazzamento di metà classifica nello scorso campionato, ma credevo che potesse competere per il vertice. Purtroppo abbiamo avuto l’unico stop a Minturno anche per una serie di assenze, dobbiamo recuperare quei punti da qualche altra parte”. Per Leoni l’equilibrio durerà fino alla fine: “Il Team Nuova Florida forse parte un po’ più avanti perché ha allestito una squadra che possa essere pronta per l’Under 19 nazionale del prossimo anno, ma noi ci giochiamo le nostre carte”.




Vis Casilina, il responsabile della Scuola calcio Mirko Rovere: “Gruppi in crescita costante”

Roma – La Vis Casilina sta gettando delle basi forti. La società del presidente Enrico Gagliarducci, al suo secondo anno di vita sportiva, ha già raggiunto numeri notevoli nella Scuola calcio. A confermare le positive sensazioni è il responsabile Mirko Rovere: “Abbiamo formato doppi gruppi per quasi tutte le categorie, fatta eccezione per i 2010 e i 2012 che comunque contano circa venti bambini. Inoltre continuano ad arrivare richieste di iscrizione tanto che servirebbe qualche spazio in più per accontentare tutte le richieste. E’ il segnale di un lavoro portato avanti con passione e apprezzato dalle famiglie del territorio: tra i passi in avanti più evidenti rispetto a inizio stagione c’è proprio un coinvolgimento maggiore da parte dei genitori che stanno responsabilizzando sempre più i loro figli. Sono davvero pochissime le assenze agli allenamenti, nonostante la pioggia e il freddo dell’ultimo periodo”. La Vis Casilina è sempre pronta ad organizzare iniziative per la Scuola calcio: “Durante il recente periodo natalizio abbiamo messo in piedi dei tornei giornalieri per la categoria 2014 (il 29 dicembre, ndr) e per i 2015 (il 5 gennaio, ndr). Avevamo considerato anche l’ipotesi di partecipare a manifestazioni fuori regione nel periodo pasquale, ma abbiamo visto che i costi non sono proprio alla portata delle famiglie. Sicuramente a fine stagione faremo la tradizionale festa finale con tutti i gruppi e vedremo se organizzare anche altro. Intanto sabato si giocheranno le ultime partite del campionato federale invernale, poi ci sarà una sosta fino a fine febbraio quando ripartirà la fase primaverile”. La chiusura di Rovere riguarda un “focus” sugli Esordienti 2010 di mister Andrea Roberti che il prossimo anno faranno l’agonistica: “Un gruppo che è cresciuto tantissimo a livello numerico, ma che chiaramente conta su diversi ragazzini al primo anno di calcio. Comunque questa è un’ottima base in vista del futuro impegno nell’Under 14: d’altronde costruire gruppi “da sotto” è l’obiettivo principale che ci siamo prefissati”.




Atletico Roma VI (calcio, Under 18 reg.), il portiere goleador Tanzini: “All’inizio non mi sono reso conto”

Roma – Nell’Under 18 regionale dell’Atletico Roma VI che sta inseguendo la vittoria del campionato c’è anche un portiere “goleador”. Si tratta di Christian Tanzini, estremo difensore classe 2005 che nell’ultimo match di campionato vinto con un roboante 9-0 sul campo del Città di Cave è riuscito nell’impresa di andare a segno. “Ho battuto una punizione all’altezza della metà campo, come da chiara indicazione di mister Cristian Silvestri che mi chiede spesso di farlo per sfruttare il mio calcio potente. La mia idea era quella di far spiovere un pallone al centro dell’area avversaria per favorire l’intervento di qualche mio compagno: Kulli ha provato a deviare, ma non ha toccato il pallone e ha ingannato il portiere. Sinceramente ci ho messo qualche secondo per rendermi conto di ciò che era successo, ma poi ho esultato per questa piccola impresa”. Lo schema, in precedenza, aveva portato anche ad un gol dello stesso Kulli, realizzato sempre su un calcio di punizione battuto da Tanzini nella metà campo dell’Atletico Roma VI. “Dedico questa bella domenica personale alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto dandomi la possibilità di coltivare la mia grande passione per il calcio”. E per Tanzini non è nemmeno una prima volta in carriera. “Avevo fatto un gol già l’anno scorso, sempre su un calcio di punizione dalla metà campo, anche se in quel caso fu più evidente l’errore del portiere avversario”. Dopo la netta vittoria di Cave, la formazione di mister Silvestri è rimasta al secondo posto in classifica: “Siamo a sei punti dalla capolista Breda, ma manca tutto il girone di ritorno e quindi ci crediamo assolutamente. Ovviamente non dipende solo da noi, ma il gruppo è unito e la squadra è forte. C’è ancora lo scontro diretto al ritorno e ci sono tanti punti a disposizione”. Nel prossimo turno l’Atletico Roma VI sarà ospite dell’Aniene terzo della classe: “All’andata vincemmo 4-0 sul campo, poi loro fecero ricorso per un nostro errore e vinsero la gara a tavolino. Sicuramente troveremo un avversario diverso da quella sfida e sul loro campo ci saranno più difficoltà, ma andiamo con il chiaro obiettivo di vincere” conclude Tanzini.




Villa Mercede Padel Club, la ricetta del direttore tecnico Palmieri: “Passi giusti, ma senza fretta”

Frascati (Rm) – Maestro federale nazionale, ex atleta della Nazionale (con cui ha giocato pure i mondiali in Spagna nel 2014 e in Portogallo nel 2016) e telecronista Sky. Il Villa Mercede Padel Club ha scelto una figura di primo piano come Saverio Palmieri per affidargli il ruolo di direttore tecnico. “Il contatto con la proprietà è nato tramite amici comuni, un po’ per caso – dice Palmieri – In estate mi hanno prospettato il progetto di sviluppo e mi ha subito colpito. Hanno fatto un grandissimo investimento e finora tutto sta andando alla grande, ma sappiamo che c’è tanto da fare. Sarò spesso presente al Villa Mercede Padel Club compatibilmente agli altri impegni, ma comunque mi avvalgo di collaboratori molto preparati e della collaborazione di altri personaggi di spicco come l’amico fraterno Gianmarco Toccini con cui siamo stati la coppia numero uno in Italia”. Sono tanti i progetti tecnici in cantiere: “In questo primo periodo mi sto iniziando a fare un’idea sulle cose da fare. La cosa primaria sarà quella di avviare una scuola padel per fare appassionare i giovanissimi dai 7 anni in su e approfondire la conoscenza della disciplina. La sfida più bella sarà quella di provare “costruire in casa” atleti che possano arrivare a giocare su palcoscenici importanti. Poi grazie ad una struttura di primo livello saremo in grado di ospitare tornei federali nazionali e magari anche internazionali. Dal punto di vista tecnico i campi sono perfetti, ma solamente un po’ da rifinire tramite tante partite che si stanno già giocando. Le iniziative da portare avanti sono tante, ma serve fare i passi giusti senza fretta”. Per gli appassionati (giovani e meno giovani) del territorio ci sarà l’opportunità di fare lezioni direttamente con uno dei più importanti maestri a livello nazionale che allena giocatori del calibro di Chiara Pappacena (la numero uno d’Italia che fa parte anche dello staff del circolo tuscolano) e Giorgia Marchetti o di promesse come Giulio Trombino (campione italiano Under 18) e Edoardo Riso (nazionale Under 14). “Sono a disposizione di tutti, basterà organizzarsi e avere voglia di conoscere meglio questa bellissima disciplina” conclude Palmieri.




Brescia, istruttrice federale di ginnastica ritmica interdetta per maltrattamenti su minori

BRESCIA – Maltrattamenti aggravati dalla giovane età delle persone offese, con condotte protratte dal 2017 ad oggi. Questa l’accusa per una istruttrice federale di ginnastica ritmica che oggi si è vista recapitare dalla Polizia di Stato di Brescia una ordinanza interdittiva emessa dal GIP.

Nel settembre dello scorso anno il personale della Squadra Mobile bresciano, coordinato dalla locale Procura della Repubblica, raccoglieva le confidenze di una madre in merito a presunte condotte illecite dell’allenatrice di un’Accademia per atlete di ginnastica ritmica, affiliata alla “Federazione Ginnastica d’Italia”, con sede in provincia di Brescia, poste in essere, durante gli allenamenti, nei confronti delle figlie e di altre giovani ginnaste di età compresa tra i 10 e i 14 anni.

Veniva avviata un’intensa attività investigativa attraverso le audizioni protette delle presunte persone offese minorenni, videoregistrate e assistite da una psicologa dell’ASST – Brescia. 

Gli investigatori della Polizia di Stato ascoltavano anche oltre venticinque persone, tra vittime, testimoni, genitori delle ginnaste, colleghi dell’indagata, psicologi cui si erano rivolte alcune atlete, nonché gli stessi vertici della Federazione nazionale.

Veniva poi effettuata l’analisi degli apparecchi telefonici e dei dispositivi telematici, grazie alla quale venivano recuperate tracce delle chat di messaggistica pregresse e di riprese video di alcuni episodi, talora effettuate dalla stessa indagata.

Secondo la valutazione espressa nell’ordinanza interdittiva gli elementi raccolti avrebbero confermato il quadro indiziario e spiegato la ragione per la quale le giovani ginnaste avrebbero abbandonato l’Accademia anche a fronte di prospettive di grande successo sportivo, persino in campo internazionale.

L’attività investigativa della Polizia di Stato, protrattasi per oltre tre mesi, ha portato alla contestazione di presunte illecite condotte nei confronti di otto ragazze minorenni (di età compresa tra i 10 ed i 14 anni).

Il Giudice ha ravvisato il delitto di maltrattamenti (aggravati dalla minore età delle vittime), in un contesto parafamiliare come quello di una scuola sportiva in cui le minori erano affidate all’istruttrice per ragioni di educazione, sportiva ma anche scolastica, trattandosi di un centro semiresidenziale nel cui ambito le giovani atlete trascorrevano l’intera giornata tra allenamenti ed impegni di istruzione, dalle otto del mattino fino a tarda sera.

Il Giudice ha quindi emesso a carico dell’indagata un’ordinanza cautelare interdittiva, applicativa del divieto temporaneo di esercitare la professione di allenatrice sull’intero territorio nazionale per un anno.

Le indagini sono tuttora in corso e proseguiranno al fine di accertare il coinvolgimento di altri minori e approfondire la dimensione del fenomeno.




Guidonia Montecelio, il GIP ordina le misure cautelari per 6 spacciatori

GUIDONIA MONTECELIO (RM) – Misure cautelari per sei persone, 4 in carcere e due ai domiciliari gravemente indiziate del reato di spaccio di sostanze stupefacenti. Questo quanto disposto dal GIP del Tribunale di Tivoli a seguito dell’indagine avviata dai Carabinieri di Tivoli nell’Ottobre 2020 dopo il ferimento con colpi di arma da fuoco di un pusher nella località di Favale. L’attività investigativa ha consentito agli inquirenti di accertare l’esistenza di un diffuso fenomeno di spaccio di sostanze stupefacenti radicato nelle località tra i Comuni di Guidonia Montecelio e Tivoli.
 
A eseguire l’ordinanza del GIP, questa mattina, i Carabinieri della Compagnia di Tivoli. Gli indagati sono gravemente indiziati di aver illecitamente operato all’interno di un’area da loro considerata “sicura”, poiché al di fuori dei centri abitati di maggior consistenza, defilata tra alcune palazzine della frazione di Villanova di Guidonia, ove tra l’altro, si concretizzavano incessantemente le cessioni anche in periodo di limitazioni alla libertà di circolazione dovuta all’emergenza Covid-19. Il cospicuo giro di affari consentiva lo smercio grandi quantità di hashish, marijuana e cocaina.
 
Durante le indagini i Carabinieri di Tivoli hanno arrestato, a riscontro dell’attività investigativa, 10 persone e denunciato in stato di libertà altre 5 per violazione della legge sugli stupefacenti, con il conseguente sequestro di complessivi 3,5 kg di droga di diversa natura. L’indagine, condotta dalla Sezione Operativa della Compagnia di Tivoli, ha consentito alla Procura della Repubblica di Tivoli di richiedere ed ottenere dal Giudice per le Indagini Preliminari, l’ordinanza di applicazione della misura cautelare per sei dei principali indagati, 4 dei quali sono stati associati in carcere e 2 sottoposti agli arresti domiciliari.