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Grottaferrata, il sindaco su Sprar: “Solo allarmismi su accoglienza migranti. Se necessario invito Salvini”

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GROTTAFERRATA (RM) – Sulla tematica dell’accoglienza e in particolare su Sistema di Protezione e Accoglienza dei Rifugiati (Sprar) in fase di progettazione sul territorio comunale, si stanno leggendo numerose imprecisioni e allarmismi che continuano ad essere ingiustificati e esclusivamente figli di una strumentalizzazione politica che, a fronte di perplessità e dubbi legittimi in un regime di confronto democratico, diventa intollerabile quando inizia a basarsi su notizie false o travisate.

In particolar modo si è letto che l’Amministrazione starebbe mentendo sui costi in relazione al fatto che il Comune dovrà compartecipare con un 5% di fondi comunali ai 2 milioni 912mila 700 euro che Grottaferrata riceverà dall’Unione Europea, ovvero 145mila 635 euro.

Come è facilmente verificabile sul portale web ufficiale del progetto Sprar (www.sprar.it) il 5% della quota destinata all’attuazione del piano che il Comune era dall’inizio ovviamente ben conscio di dover mettere a bilancio con fondi propri, è anzitutto spalmato nel trennio 2019–2021 e nella somma si potrà imputare il cofinanziamento delle attività (anche preliminari) del personale dell’Ente Locale finalizzate alla gestione ed attuazione delle attività progettuali Sprar. Traduzione: questo 5% si sta già pagando con l’attività dei funzionari e dei dipendenti in forze al Comune di Grottaferrata che – è bene ricordarlo a ulteriore garanzia dei cittadini – comparteciperà in questa parte minima, proprio perché scientemente ha inteso riservarsi un ruolo di regia e controllo – evitando così la delega al gestore della realizzazione dell’intero progetto. Altresì il Comune potrebbe anche mettere a disposizione un immobile, che in tal caso sarebbe ristrutturato, ove necessario, con il finanziamento stesso dello Sprar e da non utilizzarsi a fini residenziali.

E’ quindi importante sottolineare che il progetto (con le singole voci di spesa) che dovrà essere valutato per ottenere il finanziamento, non è stato ancora redatto dal Comune ed è stata spostata in avanti di tre mesi la scadenza del termine di ricezione delle offerte e degli immobili (che saranno distribuiti sul territorio al fine di evitare concentrazioni) da destinare al progetto non per disinteresse da parte della cittadinanza che, anzi, sta dimostrando una partecipazione curiosa, attenta e disponibile laddove possibile a collaborare alla buona riuscita dello stesso.

Una volta ultimato il lavoro preliminare, va inoltre sottolineato – particolare che i detrattori non hanno spiegato con la stessa perizia – che i Comuni possono procedere all’assunzione di personale esterno a tempo determinato, in deroga al blocco delle assunzioni, come disposto dall’art. 16, co. 5 del decreto legge n. 91/2017, “Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno”, convertito con modificazioni dalla L. 3 agosto 2017, n. 123, il quale prevede la facoltà, negli anni 2018 e 2019, per i comuni che accolgono richiedenti protezione internazionale, di innalzare del 10 per cento, a valere sulle risorse disponibili nei rispettivi bilanci, il limite di spesa per i rapporti di lavoro flessibile ex art. 9, comma 28 D.L. 78/2010, esclusivamente finalizzati a garantire i servizi e le attività strettamente funzionali all’accoglienza e all’integrazione dei migranti, rapporti di lavoro che saranno finanziati dal progetto stesso senza nulla togliere – anzi andando ad aggiungere competenze e risorse umane – alla macchina amministrativa comunale.

Tutto ciò senza contare che al territorio comunale, alle attività commerciali e agli stessi proprietari di immobili deriverà un indotto in termini di: canoni di affitto ai proprietari degli immobili, spesa per generi alimentari, vestiario, prodotti per l’igiene e la vita quotidiana.

“Nei giorni scorsi a seguito della lettera da me inviata al Prefetto, dottoressa Basilone, su suo successivo invito, ho avuto modo di conferire con la stessa in relazione all’incidenza che il progetto Sprar avrà su Grottaferrata e ad altre problematiche legate all’integrazione sociale, su tutte l’insediamento di via Bartolomeo Gosio, oltre all’eventualità di emettere un’ordinanza mirata a vietare in alcuni punti precisi della città l’accattonaggio molesto” aggiunge il sindaco Luciano Andreotti.

“A scanso di equivoci – aggiunge il primo cittadino – ho manifestato tutte le possibili perplessità, i timori, anche e soprattutto a seguito dello sciagurato episodio del ragazzo africano denudatosi a Squarciarelli”.

“Il Prefetto, da parte sua, ha lodato la buona volontà e la coesione che sta mostrando l’ Amministrazione comunale di Grottaferrata, decisa a procedere in un progetto che pure, in prima istanza, era stato deliberato dall’ex commissario prefettizio alla guida della città prima delle ultime elezioni e ha assicurato da parte della Prefettura la massima assistenza in termini di sicurezza e chiarimenti, tanto per l’ente quanto per i cittadini.

Da parte mia un ringraziamento intendo inviarlo all’assessora alle Politiche sociali, Francesca Rocci che sta dirigendo in maniera egregia e puntuale il lavoro in molti casi complesso degli uffici e al Consiglio comunale che su questa materia del tutto nuova per un comune come il nostro sta dimostrando grande maturità e intendo ricordare che l’attuazione del progetto Sprar, organizzato e gestito sotto la direzione dell’ente locale, è l’unico modo per evitare la collocazione a Grottaferrata di un Cas (Centro accoglienza straordinaria) che, come sta avvenendo in altri comuni, porterebbe indiscriminatamente sul territorio profughi e migranti di fatto abbandonati a loro stessi, con tutti i rischi sociali che ne conseguono”.

“Come sindaco – ha concluso Andreotti – sottolineando l’intenzione prioritaria e indifferibile per ogni amministrazione civica di indicare ai cittadini la strada del rispetto delle leggi e contribuire alla sicurezza e alla coesione di tutto il tessuto paese che va ben oltre il singolo campanile, mi sono detto assolutamente disponibile a incontrare o addirittura ricevere a Grottaferrata, se ci saranno necessità e possibilità, il ministro dell’Interno Salvini per capire più da vicino, dalle sue parole e direttamente sul nostro territorio, di fronte ai cittadini, i reali intenti del nuovo governo, a breve, medio e lungo termine, in materia di accoglienza dei rifugiati politici. Tutto ciò per fare chiarezza, sgombrare il campo da provocazioni e cattiva informazione e restituire ai cittadini messaggi di chiarezza e verità anche attorno a fenomeni globali dei quali, in piccola parte, ogni comunità deve sentirsi compartecipe”.

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Castel Gandolfo, sulle sponde del lago appare un cartello del Comune “Attenzione pericolo di Morte”

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L’assessore Tiziano Mariani: “La settimana scorsa sono stati rinvenuti degli ordigni bellici inesplosi”

“Attenzione pericolo di morte, divieto di accesso nell’area e nello spazio lacuale antistante. Presenza di ordigni bellici inesplosi”. Questo quanto riportato dalla segnaletica, apparsa da qualche giorno e messa dal Comune di Castel Gandolfo che dice chiaramente che nel lago ci sono bombe inesplose che stanno lì dalla seconda guerra mondiale.

La segnaletica richiama due ordinanze (ndr. come scritto sui cartelli stessi) del 2013 e del 2021

Il fatto che esistano ben due ordinanze sta a significare che il pericolo della presenza di ordigni bellici si conosce da almeno 11 anni ma il segnale di pericolo, inequivocabile nella sua interpretazione, è stato messo pochi giorni fa:

Il cartello si trova sull’arenile del lago Albano di Castel Gandolfo, tra il vecchio porticciolo e il civico 7 di via dei Pescatori, vicino a un circolo di canoa direttamente con accesso in acqua per disabili.

Il cartello ha scatenato non poche polemiche e messo preoccupazione tra più di qualche operatore balneare e turistico nonché dei residenti che qualche bracciata lì intorno, almeno in questi anni e ultimi tempi, l’hanno azzardata: “Ci chiediamo perché sia comparso adesso – dicono altri residenti del posto – ci sembra davvero strano e il messaggio è inquietante: se si fa il bagno c’è il pericolo che esploda una bomba. Naturalmente vieteremo ai nostri figli di frequentare la zona, ci manca anche la disgrazia e poi magari ci sentiamo dire che ci avevano avvisato”.

Dal Comune, risponde l’assessore alle Attività produttive Tiziano Mariani: “La settimana scorsa sono stati rinvenuti degli ordigni bellici inesplosi e il Genio Civile ha provveduto alla bonifica. In via precauzionale abbiamo deciso insieme a Prefettura e Arma dei carabinieri di apporre la segnaletica e le boe che delimitano alla zona di pericolo in attesa di effettuare una bonifica più generale dell’area. Il sindaco ha già richiesto un intervento diretto della Regione o in alternativa i fondi per poter effettuare quanto prima l’intervento”.

Questi ordigni, rimasti dormienti per decenni, rappresentano un rischio reale e tangibile per chiunque si avvicini alle rive del lago. La presenza di ordigni bellici inesplosi, sebbene sorprendente nonostante abbastanza frequente nell’area dei Castelli Romani, è un fenomeno che semina paura e non incoraggia il rilancio turistico di qualità tanto auspicato per l’intera provincia. I resti dei conflitti passati continuano a emergere, minacciando la sicurezza e la stabilità delle comunità locali. Tuttavia, la loro scoperta sulle rive tranquille del Lago serve da promemoria urgente dell’importanza di affrontare questi pericoli con determinazione e urgenza. «Le autorità locali devono agire prontamente – dicono alcuni residenti – per identificare e rimuovere in modo sicuro gli ordigni bellici rimasti, proteggendo così il pubblico da potenziali rischi mortali. Allo stesso tempo, è essenziale educare il pubblico sulla natura di questa minaccia e sull’importanza di rispettare i divieti d’accesso per garantire la sicurezza di tutti». Lo scorso anno, a fine agosto, un bomba risalente alla Seconda Guerra Mondiale è stata trovata nella tarda mattinata di una tranquilla domenica nei pressi del lago. La scoperta è stata fatta da una persona che stava passeggiando lungo il percorso naturalistico di via dei Pescatori. Scattato l’allarme alle forze dell’ordine, sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia di Castel Gandolfo. La bomba, una spoletta lunga 10 centimetri non pericolosa, al momento del ritrovamento si trovava a qualche metro di distanza dalla riva. Il cartello apparso pochi giorno fa lascia presagire che il pericolo sia davvero concreto.

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Rocca Priora, elezioni: intervista a 360 gradi a Federica Lavalle

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Federica Lavalle, classe 1981, sposata, mamma di Lorenzo e Matteo. A leggere il suo curriculum vitae ci si accorge che in poco più di 40 anni ha un bel bagaglio di esperienze qualificate ed importanti in vari ambiti.

Giornalista, una laurea ed un master in economia sullo sviluppo sostenibile. A tutto ciò si aggiunge un passato da vicesindaco ed assessore ai Servizi Sociali, vicesegretario provinciale del Pd, presidente del Gal e consigliere metropolitano di Roma Capitale. Soprattutto una mamma super impegnata.

Ci diamo del tu? Ma dove lo trovi tutto questo tempo?

(sorride ed arrossisce insieme) Si si diamoci del tu. Vivo la vita con grande energia.
Sono sempre stata, sin dai tempi della scuola, una ragazza molto impegnata che ha cercato di cogliere i tanti aspetti che la vita ci pone di fronte e ringrazio la mia mia famiglia, da sempre attiva ed attenta nel campo sociale, che è stata un ulteriore stimolo alla mia attività politica

Quindi la politica non è stata una scelta ma una evoluzione del percorso?

Certo che si. Quando militi in un partito capisci, comprendi e, soprattutto tocchi con mano le problematiche delle persone ed allora la politica diventa impegno sociale finalizzato a lavorare per migliorare le cose.

Prima di questa nostra chiacchierata ho girato un po’ per Rocca Priora.
La “vox populi”, la piazza diciamo, mi parla di te come una persona capace di ascoltare e poi realizzare, dare consistenza a quelle parole ascoltate.
Spiegami un po’ …

Davvero? – risponde con estremo entusiasmo – mi fa piacere perché è l’ulteriore riprova di quella che è la mia Storia ed il mio modo di essere che nasce proprio dalla mia innata voglia di ascoltare le storie delle persone, le loro esperienze ed empatizzare con la comunità che mi onoro di rappresentare.

Mi piace dare risposte concrete dopo avere ascoltato e capito.
Tutto ciò diventa, per me, il valore aggiunto al mio agire politico.
Ho avuto il privilegio di porre in essere tutta una serie di progetti realizzati proprio grazie a questo approccio: dal Teatro delle Fontanacce nato dall’impulso realizzato della comunità roccapriorese e realizzato grazie al grosso impegno di Massimo e Luciana Frazzetto passando poi al Museo Benedetto Robazza che fu la realizzazione di un sogno condiviso da molti che io, allora assessore alle Politiche Sociali e Culturali ebbi l’onore di far nascere con l’aiuto, il sostegno, i consigli, la grande generosità di Luciana Vinci e dello stesso maestro Robazza.
Il Narciso un progetto che veniva dal basso e dall’unione di tutte le associazioni locali e che divenne un punto di riferimento dell’associazionismo stesso.

E poi mi hanno raccontato la tua dedizione completa alla scuola Materna comunale gratuita.

E si! Uno dei progetti che resta vivo nel mio cuore di mamma.
Qui ci fu la spinta con in aggiunta la necessità raccolta dalle famiglie, dalle mamme roccaprioresi. Come ti ho già detto la volta precedente capimmo e toccamo con mano proprio le difficoltà delle neomamme lavoratrici a tornare al lavoro. Coniugare l’essere mamma al proprio lavoro diventa difficile se noi “politica” non mettiamo in campo gli strumenti necessari tali per consentire loro di tornare a riprendersi quello spazio lavorativo conquistato, tante volte, con estrema fatica.

Domanda cattivella: hai parlato di “campo largo di idee condivise”. La lista Fare Rocca Priora è un, passami il termine, laboratorio politico che va dal Pd a FdI … ma Elly lo sa?

(e qui prima sorride ma poi con molta serietà risponde) Massimiliano io sono profondamente di sinistra, non solo sono da sempre impegnata in politica e sempre dalla stessa parte e da generazioni, sono iscritta alla Cgil ma quando ho la possibilità mi sono sempre impegnata per i temi storicamente legati alla cultura di sinistra come la scuola pubblica e per tutti, l’inclusione sociale ed il sostegno alle fragilità.
Ed in più ti aggiungo che nel territorio lavoriamo sui programmi, come sempre d’altronde.
Il Pd allargò il campo già nel 2009 con il progetto civico e amministrativo Viva Rocca Priora che favorì 10 anni di buon governo e grande stabilità cn Damiano Pucci sindaco che allora proveniva da un’esperienza di centro destra con l’UdC.

Nulla di nuovo dunque.

Quindi buone idee e capacità di realizzarle al servizio della comunità?

Certo che si. Poi alle persone interessa cosa faremo per loro e io di quello ti voglio parlare

Non ti nascondo che questo tuo approccio alla Politica, con la P maiuscola mi piace assai ma ora viene il meglio: cosa vuol lasciare alla tua città?

Mi impegnerò a restituire a Rocca Priora un asilo nido implementando maggiormente i servizi all’infanzia comunali e questa sarà un’opportunità per le famiglie ma creerà anche un importante indotto lavorativo.
Con la squadra di governo lavoreremo molto sul tema della disabilità e dell’inclusione a tutti i livelli riservando una quota di bilancio comunale per sostenere chi non ce la fa.

Federica se hai dato una occhiata alle altre mie interviste sai che sono solito chiudere con due sogni da realizzare con la “famosa” bacchetta magica.
Che sogno vuoi per la tua famiglia? E che sogno vuoi realizzare per la tua città?

Sono una donna molto concreta e per Rocca Priora vorrò lavorare, durante questo mandato, alla realizzazione di due strutture che la comunità attende da tempo:
una casa della musica e delle arti per restituire una struttura alla nostra realtà bandistica che è un’eccellenza regionale e per tutti quelli che fanno cultura sul territorio e una palestra per le Scuole Medie da utilizzare anche per le attività pomeridiane.
Nonostante l’altezza
– sorride – devi saper che sono stata un’accanita pallavolista e non abbiamo mai avuto una palestra che potesse ospitare un campo regolare.
Per la “Federica bambina” ma per molte delle mie colleghe sportive era una sogno poter avere un palestra adeguata. Lavorerò per realizzare questo.

Ho letto serenità negli occhi di Federica durante tutta questa intervista. L’immagine che mi lascia è di una donna energica ma che riesce ad emozionarsi di fronte alle piccole cose e questo suo profondo legale con Rocca Priora si tocca profondamente.
Grazie ancora …

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Banca Popolare del Lazio, il 4 maggio c’è l’assemblea a Castel Gandolfo

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Il prossimo sabato 4 maggio 2024, alle ore 10 presso il Centro Mariapoli Internazionale, Via
S. Giovanni Battista de la Salle a Castel Gandolfo si terrà l’assemblea dei soci della Banca Popolare del Lazio per deliberare su argomenti molto importanti.

Nello stesso giorno a Velletri si tiene la Festa della Madonna delle Grazie e processione dei Ceri nel pomeriggio. Ma sicuramente i soci interessati alle attività e assemblea della Banca troveranno comunque il modo di partecipare.

L’Articolo 6 del regolamento assembleare Bpl dice chiaramente che “gli aventi diritto possono intervenire su ciascuno degli argomenti posti in discussione una sola volta, facendo osservazioni, chiedendo informazioni e formulando eventuali proposte. La richiesta può essere avanzata fino a quando il Presidente non abbia dichiarato chiusa la discussione sull’argomento oggetto della stessa. Coloro che intervengono hanno altresì diritto di replica”.

Gli argomenti all’ordine del giorno sono, tra gli altri:

Presentazione del Bilancio di esercizio al 31.12.2023, proposta di ripartizione dell’utile e di
determinazione del valore di rimborso delle azioni per i casi di scioglimento del rapporto sociale; proposta di determinazione dell’ammontare complessivo da destinare a scopi di beneficenza, assistenza e di pubblico interesse, proposta di determinazione del compenso degli amministratori, acquisto e disposizione di azioni proprie, nomina di 3 Sindaci effettivi e 2 Sindaci supplenti e designazione del Presidente del Collegio Sindacale, fissazione degli emolumenti dei membri del Collegio Sindacale, nomina di 5 Probiviri effettivi e 2 Probiviri supplenti.

Dopo un lungo periodo dove le assemblee ancora si continuavano a tenere in remoto per via del Covid, e succedeva fino a poco tempo fa, oggi si svolgono di persona e sarà dunque un’occasione di confronto e partecipazione democratica.

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