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di Angelo Barraco
Palermo
– Alle prime ore del mattino di Sabato sono scattate le manette per Gianluca Califano (22 anni) e Salvatore Benigno (22 anni), con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di un’azienda di Bagheria. Attualmente vi sono in corso indagini per risalire ai presunti mandanti. I sistema cautelare attuato ai due soggetti è frutto di un intenso lavoro investigativo grazie all’ausilio analisi e studio di sistemi di videosorveglianza e di tabulati telefonici e successivamente di perquisizioni. Tramite accurate ricostruzioni gli inquirenti hanno individuato diversi episodi dolosi ai danni di aziende. Il primo risale al 2014 ai danni di una ditta di macchine agricole, a tale ditta hanno bruciato la saracinesca. Alla stessa azienda si era verificato un altro episodio analogo ovvero, due ignoti avevano tentato di incendiare il negozio dell’azienda. L’uomo ha fatto denuncia per tale gesto e nella denuncia ha dichiarato non aver mai dato denaro alle organizzazioni criminali di Bagheria. Le indagini però hanno portato alla luce un quadro diverso, ovvero che l’uomo, giorni prima dell’incendio era stato avvicinato da un soggetto appartenente alla famiglia mafiosa di Bagheria. Tale episodio ha fatto si che il procedimento venisse trasferito alla Direzione distrettuale antimafia di Palermo.