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Cronaca

CAGLIARI: CHI OSPITERA' I 900 MIGRANTI ?

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Tempo di lettura 3 minuti Vi è l’assoluta disponibilità del Ministero della Difesa nel mettere a disposizione le caserme disponibili per affrontare transitoriamente l’emergenza immigrazione

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di Cinzia Marchegiani

Cagliari – E’ la Sardegna l’isola che sta accogliendo circa 880 dei 4.243 migranti soccorsi al largo delle Coste della Libia dall’operazione Triton. Viaggiavano a bordo di 13 gommoni e 9 barconi. Lo sbarco è avvenuto al Porto Canale di Cagliari, dove sono state allestite le prime unità di soccorso. Un vertice in Prefettura, a cui hanno partecipato carabinieri, polizia locale, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Guardia costiera, vigili del fuoco e tutte le associazioni coinvolte e gli enti coinvolti, è stato necessario per definirne le modalità, che ha affrontato l’aspetto dell’accoglienza e la disponibilità delle strutture già individuate, e si sono trovate altre soluzioni per accogliere ed ospitare un numero così elevato di stranieri. Il Questore riferendosi agli sbarchi ha spiegato che i migranti dopo le visite mediche saranno trasferiti in strutture di accoglienza in tutta la regione. 

Per i cittadini la trasparenza sulle strutture individuate ha però sollevato dubbi e perplessità, essendo quest’ultimo non uno sbarco di poche persone, ma di circa 900 migranti. L’On Mauro Pili di UNIDOS commentando il video dello sbarco parla di immagini del grande esodo: “Tutti ammassati sulla banchina, gli immigrati vengo sistemati sulla banchina del porto canale. Si tratta di un'emergenza senza precedenti e la decisione di scaricare in Sardegna questa ulteriore tensione è da irresponsabili. Quasi 900 immigrati in un colpo solo significa creare gravissime tensioni ovunque. a partire dalle gravissime lacune organizzative. lo Stato che parla di quote a livello europeo assegna oltre un terzo di questo sbarco alla Sardegna. Serissimi problemi sul piano sanitario per l'impossibilità di sottoporre a controllo cosi tanti immigrati. Ancora non si vedono mezzi di trasferimento, né pullman né altro. Non è da escludere che si stia pensando ad allestire una tendopoli sul porto”.

IL MINISTERO DELLA DIFESA DIPSONIBILE A CEDERE CASERME PER ACCOGLIERE I MIGRANTI
Ricollegandoci alle affermazioni rese il 15 maggio scorso dal Ministro della Difesa Pinotti, ora il quadro comincia ad allinearsi, circa l’assoluta disponibilità del ministero della difesa nel mettere a disposizione le caserme disponibili per affrontare transitoriamente l’emergenza immigrazione.

CABINA REGIA REGIONI: I COMUNI INCENTIVATI DIRETTAMENTE PER FAR ENTRARE I MIGRANTI
Non meno preoccupanti invece è l’ipotesi portata avanti dal presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, e dal Presidente dell’Anci, Piero Fassino, di dar vita ad una cabina di Regia che su questo tema, con particolare riferimento alla gestione dell’emergenza, coinvolga oltre a Regioni e Comuni le diverse amministrazioni dello Stato interessate (quindi oltre al Ministero dell’interno, anche il ministero dell’economia per la parte “demanio” ed il ministero della difsa per al parte “caserme dismesse”).

E’ questo uno dei punti di sintesi con cui si è concluso il vertice al Viminale fra il ministro Angelino Alfano, i Sindaci ed i presidenti delle Regioni.
C’è poi un impegno forte del Ministero ad agire per verificare le ipotesi di un allargamento del sistema dello Sprar anche verificando possibili incentivazioni per i comuni che accetteranno di entrare a farvi parte.
Da ultimo anche una verifica per contenere e abbreviare i tempi delle Commissioni che devono accertare lo status di rifugiato dei diversi immigrati che sbarcano sulle nostre coste.
“È stato deciso di allargare il numero dei profughi che saranno ospitati dai Comuni col metodo Sprar, e per andare in questa direzione verranno previsti dei meccanismi incentivanti e premiali per i Comuni che concorreranno a questo sforzo. Da domani un altro gruppo di lavoro definira' quali sono gli incentivi che possono essere messi a disposizione dei Comuni per rafforzare l'accoglienza”, ha spiegato il presidente dell'Anci, Piero Fassino, al termine dell'incontro.

Per il ministro dell'Interno, Angelino Alfano l’incontro con Comuni e Regioni è stato “positivo. Non si può chiedere l'equa distribuzione in Europa se non si realizza l'equa distribuzione in Italia. Ho trovato spirito di collaborazione e operatività. Ovviamente con qualche eccezione. Ma questo è normale”. E il ministro, al termine della precedente conferenza unificata aveva lanciato l’idea di far lavorare gli immigrati, sulla base di quanto già stabilito da una precedente circolare: “dobbiamo chiedere ai Comuni di far applicare una nostra circolare che permetta di far lavorare gratis gli immigrati che vi risiedono. Invece che tenerli lì a far niente almeno li facciano lavorare”.

 

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Ambiente

ANBI, trasparenza e sicurezza lavoratori: Consorzi di Bonifica bresciani primi firmatari protocollo con Prefettura

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Massimo Gargano: “E’ il nostro, fattivo contributo a far sì che il 1 Maggio non sia mera celebrazione della Festa dei Lavoratori, ma impegno quotidiano”
 
“E’ un impegno concreto non solo per la trasparenza nell’utilizzo di risorse pubbliche, ma anche per il controllo sull’osservanza rigorosa delle disposizioni in materia di collocamento, igiene, sicurezza sul lavoro, tutela dei lavoratori sia contrattualmente che sindacalmente: temi di drammatica attualità e su cui ribadiamo la nostra, massima attenzione in tutta Italia.”
 
Ad affermarlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), annunciando la  firma del Protocollo di Legalità per la Prevenzione dei Tentativi di Infiltrazione della Criminalità Organizzata negli Appalti Pubblici tra il Prefetto di Brescia, Maria Rosaria Laganà ed i Presidenti dei locali Consorzi di bonifica, Luigi Lecchi (Cdb Chiese) e Renato Facchinetti (Cdb Oglio Mella).
 
I due enti consortili sono impegnati nella realizzazione di importanti opere per la gestione dell’acqua, grazie alle risorse pubbliche, stanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (P.N.R.R.), nonchè da fondi nazionali e regionali; da qui l’esigenza di salvaguardare la realizzazione delle opere da possibili tentativi di infiltrazione da parte di gruppi legati alla criminalità organizzata, in grado di condizionare le attività economiche.
 
Come strumento efficace, per conseguire gli obbiettivi di tutelare la trasparenza nelle procedure concorsuali di appalto, è stato esteso l’obbligo di acquisire le informazioni antimafia prima della sottoscrizione dei contratti, che vedranno l’inserimento di precise clausole nel merito.
 
“Mai come ora devono essere rafforzati gli strumenti di prevenzione antimafia ed anticorruzione salvaguardando, al contempo, l’esigenza di assicurare certezza e celerità nell’esecuzione dei lavori pubblici” dichiara il Prefetto, Laganà.
 
La sottoscrizione del Protocollo di Legalità nasce su iniziativa dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) e vede i Consorzi di bonifica bresciani tra i primi firmatari.
 
“L’atto sottoscritto a Brescia conferma l’impegno dei Consorzi di bonifica ed irrigazione per la trasparenza e la prevenzione dei tentativi d’infiltrazione della criminalità organizzata: ora sono ampliate le informazioni antimafia nei bandi di gara e viene rafforzata la vigilanza sulla sicurezza dei lavoratori. E’ il nostro, fattivo contributo a far sì che il 1 Maggio non sia mera celebrazione della Festa dei Lavoratori, ma impegno quotidiano” dichiara Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.
 
Con il Prefetto, i Presidenti dei Consorzi di bonifica “Chiese” ed “Oglio Mella” hanno condiviso anche la necessità di proseguire gli investimenti dedicati alle infrastrutture idriche, indispensabili all’intera provincia sia per l’irrigazione, sia per la salvaguardia di un territorio idrogeologicamente fragile.
 
Privo di virus.www.avast.com

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Cronaca

Guidonia Montecelio, botte tra ladri e padrone di casa: arrestato topo d’appartamento. E’ caccia al complice

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I Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme hanno arrestato in flagranza di reato un 23enne georgiano, senza fissa dimora e con precedenti, gravemente indiziato del reato di rapina aggravata in concorso.
Lo scorso pomeriggio, a Guidonia Montecelio, località Villanova, due soggetti si sono introdotti in un appartamento di via D’Azeglio, di proprietà di un pensionato, in quel momento in vacanza all’estero. Sul cellulare del figlio dell’uomo, che vive a casa con lui, è arrivato il segnale d’allarme dell’impianto di videosorveglianza.
Il giovane nel visionare il filmato delle telecamere in tempo reale, ha effettivamente notato la presenza di 2 persone che si stavano introducendo nell’abitazione, così ha deciso di precipitarsi a casa, chiedendo aiuto anche ad alcuni amici. Arrivati presso l’abitazione, il figlio del proprietario assieme agli amici hanno notato la coppia vista poco prima nel video dell’impianto di video sorveglianza, allontanarsi con in mano dei borsoni pieni di refurtiva, tra cui orologi e gioielli. Ne è nata una violenta colluttazione, durante la quale uno dei due è riuscito a scappare.
Sul posto sono giunti anche i Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme, allertati tramite 112 dal proprietario di casa, che sono riusciti a bloccare definitivamente il 23enne, che è stato arrestato, e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria condotto presso il carcere di Roma Rebibbia, mentre sono ancora in corso le indagini per rintracciare il complice.

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Cronaca

Torvaianica, non si ferma all’alt dei Carabinieri: arrestato dopo un rocambolesco inseguimento

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I Carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno arrestato un 41enne romeno, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato del reato di resistenza a pubblico ufficiale.
Più nel dettaglio, i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile, impegnati in un servizio perlustrativo, nel transitare a Torvajanica sul Lungomare delle Meduse hanno deciso di eseguire un controllo di un’autovettura di grossa cilindrata condotta dal 41enne che viaggiava con a bordo due connazionali. L’uomo, sprovvisto di patente di guida, di documenti d’identità e di assicurazione, si dava improvvisamente alla fuga, dando inizio ad un inseguimento lungo la via Pontina e la via Nettunense, venendo poi bloccato ed arrestato a Campo di Carne.

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