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Man of Medan, il videogame in cui ogni scelta ha una conseguenza
Published
6 anni faon

Vi siete mai trovati al cinema a vedere un bel film horror e
di dire fra voi e voi: “io avrei agito così”, oppure di pensare: “Ma cosa sta
facendo? Scappa”. Bene, In Men of Medan, primo capitolo di un’antologia dell’orrore
per Pc, Xbox One e Ps4, sarà possibile decidere le sorti dei protagonisti,
instaurare rapporti solidi o antipatie che porteranno alla salvezza o alla
morte. Ogni dialogo è cruciale, ogni decisione importante, ogni dettaglio non
trascurabile. Insomma, Men of Medan è un vero e proprio horror movie da giocare
da soli, in coppia con un altro giocatore online o in 5 seduti sul divano di
casa. Prima di esaminare il software nello specifico però è bene spendere
qualche parola sul team di sviluppo. Supermassive Games non è un nome
particolarmente famoso presso il largo pubblico videoludico. La software house
inglese, fondata nel 2008, ha lavorato per vari anni a piccoli giochi o come
team di supporto nell’ecosistema PlayStation, trovando poi uno spazio sotto i
riflettori grazie ad Until Dawn (PS4, 2015), avventura narrativa
cinematografica dal taglio horror. Dopo di che, il gruppo si è dedicato di
nuovo a produzioni minori, perlopiù per la VR. Ora, Supermassive torna alla
ribalta con un nuovo progetto che è praticamente figlio di Until Dawn: The Dark
Pictures Anthology. Quest’ultimo non è un gioco ma, come il nome fa
perfettamente intuire, una raccolta di opere indipendenti che condividono lo
stesso stile. Il 30 agosto è uscito il primo titolo di questa antologia: Man of
Medan ed è proprio di questo capitolo che vi andremo a parlare in questa
recensione. A livello di trama il gioco si propone subito in maniera
intrigante, dopo un breve prologo ambientato subito dopo la seconda guerra
mondiale, che funge da tutorial ci si trova immersi nel presente, vero tetro
del gioco. I relitti sommersi, si sa, hanno sempre esercitato un certo fascino
nell’immaginario collettivo, attirando gli esploratori più avventurosi che
cercano di svelarne i segreti. Ed è proprio uno di questi relitti ad attrarre
un gruppo di amici: i ricchi fratelli Conrad, interpretato dall’attore Shawn
Ashmore, Julia, il fidanzato di quest’ultima Alex e suo fratello Brad. I
quattro si avventurano con la capitana polinesiana Fliss su una barca per
immersioni verso alla posizione di un vecchio aereo affondato, determinati a
scoprirne i segreti. E’ esplorando questo relitto che vengono a conoscenza
delle coordinate dell’Oro della Manciuria, quello che sembra essere un tesoro a
sole due ore di navigazione dalla loro posizione. Un obiettivo irresistibile
per il gruppo… e non solo per loro. Man of Medan è un’avventura narrativa che
segue la storia dei cinque protagonisti e che, da semplice escursione
esplorativa nel Pacifico meridionale, degenera velocemente trasformandosi in un
vero incubo per tutto il gruppo.
Come già vi abbiamo detto, il nuovo titolo di Supermassive
games è un’avventura fortemente ramificata, in cui ogni scelta, operata tramite
dialoghi (completamente doppiati in italiano) e azioni, può portare a
evoluzioni della vicenda molto diverse. Alcune delle scelte fatte nella prima
ora di gioco potrebbero avere impatti importanti non solo sul finale, ma
sull’intero svolgimento della trama. Anche la formazione dei vari
“gruppi” all’interno della storia può cambiare in base alle scelte
fatte; i protagonisti non sono infatti sempre insieme e spesso si separano in
due o tre gruppi la cui composizione dipenderà dalle azioni, influenzando di
conseguenza il resto della storia. Inutile dire che quest’alta possibilità di
situazioni porta ad un gran numero di eventi, dialoghi ed esiti diversi in base
alle scelte fatte. Di tanto in tanto nel corso della storia, poi, la narrazione
si interrompe portando i giocatori nella biblioteca del Curatore, un uomo
misterioso che sembra sapere tutto di quello che potrebbe o meno accadere. Il
Curatore ogni tanto fa la sua comparsa commentando le scelte fatte e mettendo
chi gioca in guardia su quello che il futuro potrebbe riservare. Questo sarà
l’unico personaggio ricorrente e filo conduttore che si troverà anche nei
futuri giochi della serie “The Dark Pictures”. Parlando di Gameplay,
Man of Medan si presenta come un’avventura in terza persona con ambienti a
telecamera fissa, quindi legata alla regia degli sviluppatori, in cui di volta
in volta si controllano le azioni dei vari personaggi mentre si dipana l’intera
storia. Nei panni del personaggio di turno sarà possibile esplorare l’ambiente,
interagire con alcuni oggetti raccogliendoli ed esaminarli oppure tirando leve,
aprendo porte e così via, o anche scegliere come condurre i dialoghi scegliendo
tra due risposte da dare entro un tempo massimo, oppure non dicendo nulla.
L’esplorazione si conduce in gran parte camminando più o meno lentamente,
talvolta accompagnati da uno o più personaggi, in ambienti prevalentemente
scuri, e senza grandi possibilità di deviazione. In buona parte degli ambienti
esplorabili è possibile trovare stanze opzionali per scoprire segreti ed
informazioni rilevanti sulla storia sotto forma di diari, lettere e telegrammi,
ma di fatto l’esperienza è totalmente lineare al netto delle scelte compiute
nei momenti chiave. Per quanto riguarda la componente horror, Man of Medan
gioca molto sull’atmosfera, sempre molto cupa e misteriosa. Essa aiutata anche
da un ottimo sound design, tiene sempre sulle spine. Inoltre a condire il tutto
non mancano ovviamente moltissimi “jumpscares” a base di teschi, morti e teste
mozzate, che avvengono nei momenti più inattesi provocando più di un sussulto.
Nei momenti più “concitati” ci sono poi le classiche sequenze di
tasti da premere col giusto tempismo, la cui corretta esecuzione può fare la
differenza tra la salvezza e la morte di un personaggio, e sui quali non si può
tornare indietro visto che il gioco salva istantaneamente le azioni compiute.
In alcuni momenti particolarmente tesi, quando ad esempio ci si stà nascondendo
da un pericolo mortale, interviene infine una sequenza “mantieni la
calma” che consiste nel premere un tasto a ritmo con il battito cardiaco
del personaggio, il fallimento di tale evento porterà il giocatore ad essere
scoperto con tutto ciò che ne consegue. Questi meccanismi fanno quindi sì che si
debba stare sempre ben attenti a quello che avviene sullo schermo, senza mai
mollare il pad; una distrazione qualunque o uno sguardo al telefonino possono
infatti modificare irrimediabilmente la storia per il resto della partita, con
l’unica possibilità di ricominciare dall’inizio oppure ricaricare il singolo
capitolo, opzione questa però disponibile solo dopo essere arrivati alla fine
della trama. Avviso per i “furbetti”, chiudere velocemente il gioco per poi
riavviarlo e ricaricare la partita non funziona, perché ogni azione sarà
salvata istantaneamente.
Il gioco non deluderà nemmeno gli appassionati di esplorazione, infatti Man of Medan offre una buona dose di segreti collezionabili, 50 in tutto, e 13 dipinti da cercare in giro per l’ambiente. Questi quadri sono molto importanti in quanto offrono brevi visioni di quello che potrebbe accadere in futuro. Ovviamente il condizionale è d’obbligo in quanto il futuro dei protagonisti dipenderà solo ed esclusivamente dalle scelte fatte da chi gioca. Ovviamente una singola partita non basterà per vedere ogni singolo filmato o epilogo, quindi se si vuole vedere tutto è necessario svolgere più di una “run”. Giocare più partite dall’inizio alla fine servirà infatti non solo per raccogliere tutto ma anche per scoprire le varie diramazioni della storia, cercare di salvare tutti o anche di trovare il finale più negativo possibile. Arrivare dall’inizio alla fine della storia richiederà ogni volta dalle 4 alle 6 ore e la rigiocabilità è molto alta grazie alle tante variabili in gioco, per cui è necessario rigiocare il tutto almeno due o tre volte, magari anche in compagnia di amici, se si vuole puntare a scoprire ogni cosa. Come vi dicevamo all’inizio, Man of Medan vi dà la possibilità di affrontare l’avventura da soli o in compagnia, il menu principale del gioco presenta infatti due opzioni iniziali, “Non giocare da solo” e “Gioca da solo”; mentre la seconda porta alla classica esperienza single player, selezionando la prima si avrà la possibilità di accedere alle modalità “Storia condivisa” e “Serata al cinema”. La prima permette di giocare online con un amico, controllando ognuno un personaggio diverso: quando i due personaggi sono insieme nella stessa scena, si potrà interagire e portare avanti insieme la storia, ma poi se/quando si divideranno ognuno continuerà la storia dalla propria prospettiva, raccontandosi a vicenda quello che accade e dandosi consigli. La modalità “Serata al cinema” invece permette ad un massimo di 5 giocatori di seguire l’intera storia davanti alla TV, passandosi il controller quando è il momento di controllare il proprio personaggio, o i propri, visto che i personaggi vengono spartiti tra i giocatori presenti se sono meno di 5 e contribuendo così alle decisioni per portare avanti la trama. Insomma, con Man of Medan c’è davvero molto con cui divertirsi. A livello audio il gioco è impeccabile, infatti il titolo offre un fantastico doppiaggio in italiano e una serie di effetti spaventosi e musiche sempre consone con ciò che avviene sullo schermo. Anche a livello grafico Man of Medan regala un buon colpo d’occhio. Gli ambienti di gioco sono ben realizzati e particolarmente curati, i volti dei protagonisti sono espressivi e assolutamente credibili. Peccato per il movimento dei ragazzi che a tratti può apparire legnoso, ma nulla di eccessivamente grave. Durante la nostra prova (avvenuta su Xbox One X) il titolo in alcuni rari frangenti è risultato scattoso, però fortunatamente si è trattato solo di fenomeni sporadici. Tirando le somme, l’ultimo lavoro di Supermassive Games è in generale un titolo che merita di essere giocato. Parlando del team che ha sviluppato il bellissimo Untill Dawn, il risultato non tradisce le aspettative, infatti Man of Medan è un’avventura narrativa/esplorativa assolutamente ben riuscita ed estremamente divertente. Ovviamente tale titolo non è consigliato a chi cerca un videogame di azione o uno sparatutto. Lo ripetiamo ancora, Man of Medan è come vedere un film al cinema con la differenza che saranno il o i giocatori a decidere come andrà a finire la pellicola.
GIUDIZIO GLOBALE:
Grafica: 8
Sonoro: 9
Gameplay: 8
Longevità: 9
VOTO FINALE: 8,5
Francesco Pellegrino Lise