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Nemi, villa delle Querce: arriva con uno scompenso cardiaco, diventa positivo al Covid-19 e contagia i compagni di stanza. Ecco cosa è successo

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L’intervista al direttore della clinica Villa delle Querce

NEMI (RM) – Contattato il direttore della clinica Villa delle Querce Dottor. Ferappi, lo stesso si è mostrato disponibile a rispondere alle nostre domande. E con estrema trasparenza ci ha spiegato cosa è successo.

Ferappi ha tenuto a ribadire più volte che è stata effettuata una procedura corretta nella gestione dei pazienti risultati positivi e che tutte le decisioni sono state prese seguendo quanto previsto dalla normativa e in stretto contatto con la Asl Rm6.

Buongiorno Direttore e grazie per avermi risposto. Cosa è successo con i casi Covid-19 all’interno della struttura? Sappiamo che c’è stato un primo caso entrato per dei problemi cardiaci che poi si è rivelato essere positivo al Coronavirus che purtroppo ha infettato anche altri due pazienti che erano nella stanza con lui e che erano ricoverati per altre patologie. Un parente di una persona positiva è estremamente preoccupato e ci ha contattato.
Intanto le premetto che riteniamo di aver applicato le procedure corrette perché abbiamo sottoposto il nostro operato all’attenzione del servizio di Prevenzione SPreSAL della ASL RM6 nella persona del dottor Maurizio Leone il quale ci ha risposto che le procedure erano state eseguite in maniera corretta. Lo stesso ci ha suggerito di inserire alcune voci, alcuni richiami di normativa che noi abbiamo prontamente inserito nella revisione successiva e le abbiamo messe in atto.

Mi fa capire com’è andata con i pazienti che sono stati contagiati a seguito del primo caso accertato? Ci parla di questo terzo caso positivo che ci risulta si trova ancora nella struttura?
Il terzo caso positivo può risalire a una quindicina di giorni fa quando è venuto a contatto con il primo paziente arrivato da Palestrina, ospedale non a rischio, ricoverato con uno scompenso cardiaco e che poi ha manifestato la positività soltanto dopo. Il primo paziente di Palestrina, ultranovantenne, è stato subito trasferito allo Spallanzani e fortunatamente alla sua veneranda età non è stato necessario intubarlo e le sue condizioni sono buone. A seguito del primo caso gli altri degenti della stanza hanno manifestato la positività pian piano.

Nel tempo intercorso tra l’effettuazione del primo tampone e l’esito, avete lasciato il paziente di Palestrina insieme agli altri pazienti?
Il 7 marzo abbiamo predisposto l’isolamento. All’inizio tutti nella stessa stanza. Poi accertata la prima positività li abbiamo separati. Comunque il risultato del tampone è arrivato dopo 12 ore e c’è da dire che gli altri pazienti erano in contatto con la persona di Palestrina già da diversi giorni, nella settimana dal primo al sette di marzo. All’inizio di marzo non c’erano così tanti casi di Coronavirus nel Lazio e Palestrina faceva parte degli ospedali non a rischio.

Il primo paziente quando si è positivizzato?
L’otto marzo (domenica n.d.r.)

E gli operatori sanitari che sono entrati in contatto con queste persone?
Sono stati individuati, contattati, inviati in elenco al Sisps e secondo l’ordinanza del 6 marzo continuano a lavorare ma sono posti in sorveglianza sanitaria, se vuole in quarantena, dal servizio di Prevenzione e sono asintomatici.

Quindi mi conferma che nonostante siano venuti in contatto con i pazienti positivi, gli operatori sanitari individuati sono monitorati ma continuano a lavorare?
Si, continuano a lavorare perché asintomatici. In base all’articolo 22 dell’ordinanza del 6 marzo.

Ci sono operatori sanitari che hanno manifestato sintomi?
Abbiamo due infermieri in casa con un po’ di raffredore e febbre, abbiamo fatto fare i tamponi dalla Asl e sono risultati entrambi negativi, quindi rimangono a casa perché sono sintomatici. Ma se gli operatori sanitari in casa dovessero continuare ad avere manifestazioni correlabili all’infezione da covid -19 scatterebbe il secondo tampone per escludere una successiva positività.
Gli infermieri sono dotati tutti di mascherina o ci sono carenze di dispositivi?
Non abbiamo carenza di dispositivi di protezione individuale al punto tale che abbiamo fornito delle mascherine perché in abbondanza.

Com’è l’attuale situazione del terzo paziente?
Le faccio presente che avuta la seconda positività dell’ex degente che aveva condiviso la stanza con il primo positivo e gli altri due, questo secondo contagiato è stato trasferito allo Spallanzani. Ci tengo a precisare che nonostante gli altri due fossero asintomatici e apiretici e nonostante la normativa non prevedesse il tampone, abbiamo deciso di fare ugualmente il tampone anche a questi due pazienti asintomatici. Uno è risultato positivo (il terzo caso Covid-19 n.d.r.) e un altro negativo.

E a quel punto che avete fatto?
Il positivo è risultato asintomatico e afebbrile (senza febbre n.d.r.), abbiamo chiamato lo Spallanzani che ci ha risposto che al momento non aveva posto e in quanto asintomatico di tenerlo in osservazione e isolamento così come era in osservazione da prima. Da ieri (giovedì 19 marzo 2020 n.d.r.) ha iniziato ad avere sintomi di difficoltà respiratoria, abbiamo fatto l’emogas ieri al limite e oggi (20 marzo n.d.r.) è peggio e ci siamo mossi per trovare un posto letto in una struttura adeguata. Lo Spallanzani non ha posti letto e così ci siamo rivolti al reparto di pneumoinfettivologia di Tor Vergata i cui posti sono gestiti dalla centrale del 118. Avvertita la centrale del 118 con un fax dal primario di quel reparto, adesso attendiamo disposizioni per poterlo trasferire nel più breve tempo possibile. Aldilà del primo caso che ha contagiato i colleghi nella stessa stanza non ho avuto altri casi in Medicina nonostante gli arrivi dai pronto soccorso.

Il paziente dove si trova al momento?
Si trova nel reparto di Medicina in una stanza singola in isolamento per due motivi. Il primo è che è l’unico reparto per acuti che abbiamo e il secondo è che per un chiaro motivo di norma igienica non lo porto in giro per l’ospedale. Tutti gli accertamenti vengono fatti solo nella stanza del paziente. Il paziente non si muove dal 7 di marzo da quella stanza.
Capisco la preoccupazione del parente del paziente che l’ha contattata le ripeto che non era possibile prevedere che quel paziente arrivato da Palestrina con uno scompenso cardiaco, con un questionario epidemiologico negativo, proveniente da un ospedale non a rischio, potesse essere sospetto e quindi andava posto in isolamento appena arrivato. Non era possibile prevedere le conseguenze. Tutte le procedure sono state corrette. Abbiamo fatto il massimo.

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Castel Gandolfo, sulle sponde del lago appare un cartello del Comune “Attenzione pericolo di Morte”

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L’assessore Tiziano Mariani: “La settimana scorsa sono stati rinvenuti degli ordigni bellici inesplosi”

“Attenzione pericolo di morte, divieto di accesso nell’area e nello spazio lacuale antistante. Presenza di ordigni bellici inesplosi”. Questo quanto riportato dalla segnaletica, apparsa da qualche giorno e messa dal Comune di Castel Gandolfo che dice chiaramente che nel lago ci sono bombe inesplose che stanno lì dalla seconda guerra mondiale.

La segnaletica richiama due ordinanze (ndr. come scritto sui cartelli stessi) del 2013 e del 2021

Il fatto che esistano ben due ordinanze sta a significare che il pericolo della presenza di ordigni bellici si conosce da almeno 11 anni ma il segnale di pericolo, inequivocabile nella sua interpretazione, è stato messo pochi giorni fa:

Il cartello si trova sull’arenile del lago Albano di Castel Gandolfo, tra il vecchio porticciolo e il civico 7 di via dei Pescatori, vicino a un circolo di canoa direttamente con accesso in acqua per disabili.

Il cartello ha scatenato non poche polemiche e messo preoccupazione tra più di qualche operatore balneare e turistico nonché dei residenti che qualche bracciata lì intorno, almeno in questi anni e ultimi tempi, l’hanno azzardata: “Ci chiediamo perché sia comparso adesso – dicono altri residenti del posto – ci sembra davvero strano e il messaggio è inquietante: se si fa il bagno c’è il pericolo che esploda una bomba. Naturalmente vieteremo ai nostri figli di frequentare la zona, ci manca anche la disgrazia e poi magari ci sentiamo dire che ci avevano avvisato”.

Dal Comune, risponde l’assessore alle Attività produttive Tiziano Mariani: “La settimana scorsa sono stati rinvenuti degli ordigni bellici inesplosi e il Genio Civile ha provveduto alla bonifica. In via precauzionale abbiamo deciso insieme a Prefettura e Arma dei carabinieri di apporre la segnaletica e le boe che delimitano alla zona di pericolo in attesa di effettuare una bonifica più generale dell’area. Il sindaco ha già richiesto un intervento diretto della Regione o in alternativa i fondi per poter effettuare quanto prima l’intervento”.

Questi ordigni, rimasti dormienti per decenni, rappresentano un rischio reale e tangibile per chiunque si avvicini alle rive del lago. La presenza di ordigni bellici inesplosi, sebbene sorprendente nonostante abbastanza frequente nell’area dei Castelli Romani, è un fenomeno che semina paura e non incoraggia il rilancio turistico di qualità tanto auspicato per l’intera provincia. I resti dei conflitti passati continuano a emergere, minacciando la sicurezza e la stabilità delle comunità locali. Tuttavia, la loro scoperta sulle rive tranquille del Lago serve da promemoria urgente dell’importanza di affrontare questi pericoli con determinazione e urgenza. «Le autorità locali devono agire prontamente – dicono alcuni residenti – per identificare e rimuovere in modo sicuro gli ordigni bellici rimasti, proteggendo così il pubblico da potenziali rischi mortali. Allo stesso tempo, è essenziale educare il pubblico sulla natura di questa minaccia e sull’importanza di rispettare i divieti d’accesso per garantire la sicurezza di tutti». Lo scorso anno, a fine agosto, un bomba risalente alla Seconda Guerra Mondiale è stata trovata nella tarda mattinata di una tranquilla domenica nei pressi del lago. La scoperta è stata fatta da una persona che stava passeggiando lungo il percorso naturalistico di via dei Pescatori. Scattato l’allarme alle forze dell’ordine, sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia di Castel Gandolfo. La bomba, una spoletta lunga 10 centimetri non pericolosa, al momento del ritrovamento si trovava a qualche metro di distanza dalla riva. Il cartello apparso pochi giorno fa lascia presagire che il pericolo sia davvero concreto.

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Rocca Priora, elezioni: intervista a 360 gradi a Federica Lavalle

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Federica Lavalle, classe 1981, sposata, mamma di Lorenzo e Matteo. A leggere il suo curriculum vitae ci si accorge che in poco più di 40 anni ha un bel bagaglio di esperienze qualificate ed importanti in vari ambiti.

Giornalista, una laurea ed un master in economia sullo sviluppo sostenibile. A tutto ciò si aggiunge un passato da vicesindaco ed assessore ai Servizi Sociali, vicesegretario provinciale del Pd, presidente del Gal e consigliere metropolitano di Roma Capitale. Soprattutto una mamma super impegnata.

Ci diamo del tu? Ma dove lo trovi tutto questo tempo?

(sorride ed arrossisce insieme) Si si diamoci del tu. Vivo la vita con grande energia.
Sono sempre stata, sin dai tempi della scuola, una ragazza molto impegnata che ha cercato di cogliere i tanti aspetti che la vita ci pone di fronte e ringrazio la mia mia famiglia, da sempre attiva ed attenta nel campo sociale, che è stata un ulteriore stimolo alla mia attività politica

Quindi la politica non è stata una scelta ma una evoluzione del percorso?

Certo che si. Quando militi in un partito capisci, comprendi e, soprattutto tocchi con mano le problematiche delle persone ed allora la politica diventa impegno sociale finalizzato a lavorare per migliorare le cose.

Prima di questa nostra chiacchierata ho girato un po’ per Rocca Priora.
La “vox populi”, la piazza diciamo, mi parla di te come una persona capace di ascoltare e poi realizzare, dare consistenza a quelle parole ascoltate.
Spiegami un po’ …

Davvero? – risponde con estremo entusiasmo – mi fa piacere perché è l’ulteriore riprova di quella che è la mia Storia ed il mio modo di essere che nasce proprio dalla mia innata voglia di ascoltare le storie delle persone, le loro esperienze ed empatizzare con la comunità che mi onoro di rappresentare.

Mi piace dare risposte concrete dopo avere ascoltato e capito.
Tutto ciò diventa, per me, il valore aggiunto al mio agire politico.
Ho avuto il privilegio di porre in essere tutta una serie di progetti realizzati proprio grazie a questo approccio: dal Teatro delle Fontanacce nato dall’impulso realizzato della comunità roccapriorese e realizzato grazie al grosso impegno di Massimo e Luciana Frazzetto passando poi al Museo Benedetto Robazza che fu la realizzazione di un sogno condiviso da molti che io, allora assessore alle Politiche Sociali e Culturali ebbi l’onore di far nascere con l’aiuto, il sostegno, i consigli, la grande generosità di Luciana Vinci e dello stesso maestro Robazza.
Il Narciso un progetto che veniva dal basso e dall’unione di tutte le associazioni locali e che divenne un punto di riferimento dell’associazionismo stesso.

E poi mi hanno raccontato la tua dedizione completa alla scuola Materna comunale gratuita.

E si! Uno dei progetti che resta vivo nel mio cuore di mamma.
Qui ci fu la spinta con in aggiunta la necessità raccolta dalle famiglie, dalle mamme roccaprioresi. Come ti ho già detto la volta precedente capimmo e toccamo con mano proprio le difficoltà delle neomamme lavoratrici a tornare al lavoro. Coniugare l’essere mamma al proprio lavoro diventa difficile se noi “politica” non mettiamo in campo gli strumenti necessari tali per consentire loro di tornare a riprendersi quello spazio lavorativo conquistato, tante volte, con estrema fatica.

Domanda cattivella: hai parlato di “campo largo di idee condivise”. La lista Fare Rocca Priora è un, passami il termine, laboratorio politico che va dal Pd a FdI … ma Elly lo sa?

(e qui prima sorride ma poi con molta serietà risponde) Massimiliano io sono profondamente di sinistra, non solo sono da sempre impegnata in politica e sempre dalla stessa parte e da generazioni, sono iscritta alla Cgil ma quando ho la possibilità mi sono sempre impegnata per i temi storicamente legati alla cultura di sinistra come la scuola pubblica e per tutti, l’inclusione sociale ed il sostegno alle fragilità.
Ed in più ti aggiungo che nel territorio lavoriamo sui programmi, come sempre d’altronde.
Il Pd allargò il campo già nel 2009 con il progetto civico e amministrativo Viva Rocca Priora che favorì 10 anni di buon governo e grande stabilità cn Damiano Pucci sindaco che allora proveniva da un’esperienza di centro destra con l’UdC.

Nulla di nuovo dunque.

Quindi buone idee e capacità di realizzarle al servizio della comunità?

Certo che si. Poi alle persone interessa cosa faremo per loro e io di quello ti voglio parlare

Non ti nascondo che questo tuo approccio alla Politica, con la P maiuscola mi piace assai ma ora viene il meglio: cosa vuol lasciare alla tua città?

Mi impegnerò a restituire a Rocca Priora un asilo nido implementando maggiormente i servizi all’infanzia comunali e questa sarà un’opportunità per le famiglie ma creerà anche un importante indotto lavorativo.
Con la squadra di governo lavoreremo molto sul tema della disabilità e dell’inclusione a tutti i livelli riservando una quota di bilancio comunale per sostenere chi non ce la fa.

Federica se hai dato una occhiata alle altre mie interviste sai che sono solito chiudere con due sogni da realizzare con la “famosa” bacchetta magica.
Che sogno vuoi per la tua famiglia? E che sogno vuoi realizzare per la tua città?

Sono una donna molto concreta e per Rocca Priora vorrò lavorare, durante questo mandato, alla realizzazione di due strutture che la comunità attende da tempo:
una casa della musica e delle arti per restituire una struttura alla nostra realtà bandistica che è un’eccellenza regionale e per tutti quelli che fanno cultura sul territorio e una palestra per le Scuole Medie da utilizzare anche per le attività pomeridiane.
Nonostante l’altezza
– sorride – devi saper che sono stata un’accanita pallavolista e non abbiamo mai avuto una palestra che potesse ospitare un campo regolare.
Per la “Federica bambina” ma per molte delle mie colleghe sportive era una sogno poter avere un palestra adeguata. Lavorerò per realizzare questo.

Ho letto serenità negli occhi di Federica durante tutta questa intervista. L’immagine che mi lascia è di una donna energica ma che riesce ad emozionarsi di fronte alle piccole cose e questo suo profondo legale con Rocca Priora si tocca profondamente.
Grazie ancora …

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Banca Popolare del Lazio, il 4 maggio c’è l’assemblea a Castel Gandolfo

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Il prossimo sabato 4 maggio 2024, alle ore 10 presso il Centro Mariapoli Internazionale, Via
S. Giovanni Battista de la Salle a Castel Gandolfo si terrà l’assemblea dei soci della Banca Popolare del Lazio per deliberare su argomenti molto importanti.

Nello stesso giorno a Velletri si tiene la Festa della Madonna delle Grazie e processione dei Ceri nel pomeriggio. Ma sicuramente i soci interessati alle attività e assemblea della Banca troveranno comunque il modo di partecipare.

L’Articolo 6 del regolamento assembleare Bpl dice chiaramente che “gli aventi diritto possono intervenire su ciascuno degli argomenti posti in discussione una sola volta, facendo osservazioni, chiedendo informazioni e formulando eventuali proposte. La richiesta può essere avanzata fino a quando il Presidente non abbia dichiarato chiusa la discussione sull’argomento oggetto della stessa. Coloro che intervengono hanno altresì diritto di replica”.

Gli argomenti all’ordine del giorno sono, tra gli altri:

Presentazione del Bilancio di esercizio al 31.12.2023, proposta di ripartizione dell’utile e di
determinazione del valore di rimborso delle azioni per i casi di scioglimento del rapporto sociale; proposta di determinazione dell’ammontare complessivo da destinare a scopi di beneficenza, assistenza e di pubblico interesse, proposta di determinazione del compenso degli amministratori, acquisto e disposizione di azioni proprie, nomina di 3 Sindaci effettivi e 2 Sindaci supplenti e designazione del Presidente del Collegio Sindacale, fissazione degli emolumenti dei membri del Collegio Sindacale, nomina di 5 Probiviri effettivi e 2 Probiviri supplenti.

Dopo un lungo periodo dove le assemblee ancora si continuavano a tenere in remoto per via del Covid, e succedeva fino a poco tempo fa, oggi si svolgono di persona e sarà dunque un’occasione di confronto e partecipazione democratica.

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