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700mila casalinghe in povertà assoluta

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Tempo di lettura 2 minuti A rilevarlo è l'Istat che oggi ha diffuso i dati sulle casalinghe in Italia

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Poco più della metà delle casalinghe non ha mai svolto attività lavorativa retribuita nel corso della vita. A rilevarlo è l'Istat che oggi ha diffuso i dati sulle casalinghe in Italia. Il motivo principale per cui le casalinghe di 15-34 anni non cercano un lavoro retribuito, spiega l'Istituto, è familiare nel 73% dei casi, 600mila casalinghe sono scoraggiate e pensano di non poter trovare un lavoro. La condizione economica delle casalinghe, segnala l'Istat, non è buona. Nel 2015 sono più di 700mila le casalinghe in povertà assoluta, il 9,3% del totale. Nel 2014 sono state effettuate in Italia 71 miliardi e 353 milioni di ore di lavoro non retribuito per attività domestiche, cura di bambini, adulti e anziani della famiglia, volontariato, aiuti informali tra famiglie e spostamenti legati allo svolgimento di tali attività. Mentre 41 miliardi e 794 milioni di ore sono le ore di lavoro retribuito stimate nei Conti Nazionali.

 
Nel 2016 erano 7milioni 338mila le donne che si dichiarano casalinghe nel nostro Paese, 518mila in meno rispetto a 10 anni fa e la loro età media è 60 anni. Le anziane di 65 anni e più superano i 3 milioni e rappresentano il 40,9% del totale, quelle fino a 34 anni sono l’8,5%, rileva l'Istituto evidenziando che le casalinghe vivono prevalentemente nel Centro-Sud (63,8%). Il 74,5% delle casalinghe possiede al massimo la licenza di scuola media inferiore. Nel 2012 solo l’8,8% ha frequentato corsi di formazione, quota che sale di poco tra le giovani di 18-34 anni (12,9%). Il 42,1% delle casalinghe vive in una coppia con figli, un quarto in coppia senza figli e il 19,8% da sola. 560mila casalinghe sono di cittadinanza straniera. L'Istat rileva inoltre che le casalinghe italiane lavorano più degli occupati con una media di quasi 49 ore a settimana. Il numero medio di ore di lavoro non retribuito svolte in un anno dalle casalinghe è pari a 2.539, sono 1.507 per le occupate e 826 per gli uomini (considerando sia quelli occupati, sia quelli non occupati).

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Ambiente

Anbi, concorso fotografico “Obiettivo Acqua”: vincono Lazio e Toscana

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Sono la toscana Pamela Doretti (con lo scatto “Splash” nella categoria “colore”) ed il romano Franco Tulli (con lo scatto “L’impero dell’Acqua” nella sezione “bianco e nero”) i vincitori della 5° edizione del Concorso Fotografico Nazionale “Obiettivo Acqua”, organizzato da ANBI, Coldiretti e Fondazione Univerde.
Oltre 800 sono state le opere concorrenti a testimonianza del crescente successo del contest, che ha, come protagoniste, diverse sfaccettature della risorsa idrica.
“Non bisogna dare per scontata la disponibilità d’acqua ed il concorso serve a ricordare la vitale funzione della risorsa – ricorda Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e elle Acque Irrigue (ANBI) – E’ altresì necessario riprendere una politica di programmazione degli interventi per uscire dalla logica degli stati d’emergenza e va trovato un giusto equilibrio fra agricoltura ed ambiente, facce imprescindibili di una realtà chiamata territorio.”
“Senza acqua non può esserci nè qualità, né quantità in agricoltura; non solo: l’acqua è elemento determinante per la bellezza dei nostri territori – afferma Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti – Per questo occorre programmare investimenti per efficientare le infrastrutture idriche esistenti e realizzarne di nuove, consapevoli che la gestione dell’acqua è fondamentale anche per la manutenzione del suolo: servono bacini di accumulo, che abbinino prevenzione idrogeologica e disponibilità irrigua. In questo, chiediamo più coraggio alla politica.”
“Il concorso fotografico Obiettivo Acqua ci ricorda la necessità di dare impulso ad azioni concrete per la conservazione e la gestione sostenibile degli ecosistemi, che devono continuare a prosperare – aggiunge Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente di Fondazione UniVerde – Dobbiamo essere più responsabili nei confronti dei paesaggi d’acqua dolce, tutelarli dalle frammentazioni, dalla cementificazione e dal degrado causato dagli inquinamenti. L’uso insostenibile dei territori sta portando molti ecosistemi pericolosamente vicini al collasso: è ancora possibile passare a pratiche più sostenibili per la qualità dell’acqua, ripristinando anche la salute del suolo; i paesaggi con un ciclo idrologico funzionante forniscono acqua e cibo, sostengono la biodiversità e contribuiscono alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici.”
Alla premiazione sono intervenuti anche Nazario Palmieri, Generale Comandante Carabinieri Tutela Forestale e Parchi; Aldo Mattia, Componente Commissione Ambiente Territorio Camera; Vincenzo Gesmundo, Segretario Generale Coldiretti; Francesca Salvemini, Capo Segreteria Tecnica Ministero Ambiente Sicurezza Energetica.
Durante la cerimonia conclusiva, svoltasi a Roma in Palazzo Rospigliosi, sono state assegnate anche 9 menzioni speciali: “Le forme dell’acqua” al lavoro dell’umbro Fulvio Sudati per l’immagine “Rugiada”; “Un tesoro per l’uomo” al toscano Flavio Vieri per la fotografia “Sentieri curvi”; “Crisi climatica: difendere l’acqua – difendersi dall’acqua” al romagnolo Massimo Cavallari per lo scatto “Alluvione Maggio 2023: cascina nelle campagne di Lugo completamente isolata”; “Acqua fonte di cibo” dalla Fondazione Campagna Amica all’emiliana Donatella Drovandi per lo scatto “I prati di Sara”; “A due ruote lungo l’argine” dalla F.I.A.B. (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) al lombardo Marco Carè per l’opera “Tramonto sull’argine dell’Oglio”; “Scatti d’acqua, lo scorrere perpetuo da ANBI E.R. alla romagnola Elena Ghini per l’immagine “Alluvione in Romagna – Maggio 2023”; “Come ti cucino il Consorzio: acqua dolce, dal canale alla tavola” da ANBI Liguria al genovese Vittorio Ricci per la fotografia “Val Gargassa”; “Lombardia, una regione disegnata dall’acqua” da ANBI Lombardia al bresciano Andrei Domanin per lo scatto “Lago di Garda”; “Myacqua” da ANBI Marche alla pesarese Paula Castelli per l’opera “Nell’acqua, sull’acqua”.
“La cultura dell’acqua è uno dei tasselli della strategia ANBI per incentivare l’adattamento alla crisi climatica e che si fonda anche su nuove infrastrutture idriche, efficientamento di quelle esistenti ed investimenti in innovazione – conclude Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – La nostra azione non si ferma e sabato prossimo, 18 Maggio, in tutta Italia inizierà la Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione.”

Ufficio Comunicazione:
Fabrizio Stelluto (tel.cell.393 9429729)
Alessandra Bertoni (tel.06 84432234 – cell. 389 8198829)

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Salute

Intelligenza artificiale e Aziende Sanitarie Locali: Quale futuro per la Sanità?

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L’intelligenza artificiale (IA) ha rapidamente guadagnato terreno nel settore sanitario, offrendo nuove possibilità e rivoluzionando le pratiche mediche tradizionali. Questa innovazione non riguarda solo le grandi istituzioni sanitarie, ma anche le aziende sanitarie locali stanno beneficiando delle potenzialità dell’IA. In questo articolo, esploreremo i benefici dell’IA per le aziende sanitarie locali e discuteremo il futuro promettente della sanità grazie a questa tecnologia.

Una delle principali aree in cui l’IA sta portando benefici significativi alle aziende sanitarie locali è nella diagnosi e nel trattamento precoci delle malattie. Grazie alla capacità di analizzare grandi quantità di dati clinici e di imaging, l’IA può aiutare i medici a identificare segnali precoci di patologie come il cancro, le malattie cardiache e il diabete. Questo consente interventi tempestivi che possono migliorare notevolmente le prospettive di guarigione dei pazienti e ridurre i costi associati a trattamenti più invasivi o avanzati.

Ottimizzazione dei Processi Operativi

Le aziende sanitarie locali devono affrontare sfide complesse legate alla gestione dei pazienti, alla pianificazione delle risorse e all’ottimizzazione delle operazioni quotidiane. L’IA può svolgere un ruolo fondamentale nell’ottimizzare questi processi, ad esempio attraverso sistemi di programmazione intelligente che riducono i tempi di attesa per gli appuntamenti, o mediante l’analisi predittiva che aiuta a prevedere le necessità di personale e di risorse in base alla domanda prevista.

Personalizzazione dei Trattamenti

Ogni paziente è unico e risponde in modo diverso ai trattamenti medici. L’IA consente alle aziende sanitarie locali di offrire cure personalizzate e mirate, analizzando i dati genetici, clinici e comportamentali dei pazienti per identificare il trattamento ottimale per ciascuno. Questo approccio mirato non solo migliora i risultati clinici, ma riduce anche gli sprechi di risorse e i costi associati a trattamenti inefficaci.

Telemedicina e Assistenza Remota

L’IA sta rivoluzionando anche la telemedicina e l’assistenza sanitaria remota, consentendo alle aziende sanitarie locali di raggiungere pazienti al di fuori delle tradizionali strutture ospedaliere e ambulatoriali. Attraverso chatbot alimentati da IA, consulenze virtuali e monitoraggio remoto dei pazienti, le aziende sanitarie locali possono fornire un accesso più ampio ai servizi sanitari e migliorare la continuità delle cure.

Ricerca e Sviluppo di Nuove Terapie

Infine, l’IA sta rivoluzionando la ricerca e lo sviluppo di nuove terapie mediche. Attraverso algoritmi di apprendimento automatico, è possibile analizzare enormi database di dati molecolari e clinici per identificare nuovi bersagli terapeutici e sviluppare farmaci più efficaci e sicuri. Questo apre la strada a nuove scoperte e terapie innovative che possono trasformare radicalmente la pratica medica.

L’intelligenza artificiale offre un potenziale enorme per migliorare le prestazioni delle aziende sanitarie locali e per trasformare il futuro della sanità. Dalla diagnosi precoce alla personalizzazione dei trattamenti, dalla gestione operativa alla ricerca di nuove terapie, l’IA sta cambiando il modo in cui le aziende sanitarie locali forniscono cure e servizi ai loro pazienti. Con un utilizzo responsabile e strategico dell’IA, possiamo aspettarci un futuro in cui la sanità sia più efficiente, efficace e accessibile per tutti.

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Castelli Romani

Rocca Priora, elezioni: intervista a 360° a Mario Spagnoli

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Mario Spagnoli, classe 1969, sposato, papà di Giulia e Gabriele. Una storia, la sua, che in molti conoscono e, soprattutto, dimostra come dopo svariate tempeste della vita la bonaccia torna serena facendo comprendere che il cammino della vita è davvero ricco di esperienze che forgiano dal profondo: un artista, un musicista, una serie di esperienze lavorative altamente formanti con la semplicità di un uomo che ha vissuto ogni istante della sua vita.
Ci incontriamo in uno dei bar di Rocca Priora … prima dell’intervista è uno stringere mani corredato da sorrisi sinceri con le persone che incontriamo prima di sederci al tavolo.

Piacere mio, Mario, io inizio subito con una domanda ed una curiosità: “ama l’arte, fra tutte le menzogne è quella che mente meno”.
Questo pensiero campeggia sulla tua pagina Facebook … cosa ci vuoi dire?

L’arte si esprime a livello istintivo, la leggi con l’anima poi con la testa.
Io, personalmente, vivo la vita di istinti e con il passare degli anni ho compreso sempre di più che per raccontarsi fin nel profondo bisogna avere piena consapevolezza della propria sensibilità.
La sensibilità nella vita è, passami la metafora, come mettere una splendida cornice alle nostre vite

Beh un inizio con il botto, caro Mario (sorride compiaciuto) … ma non è finita qui.


Nel proseguire nella mia “investigazione” sulla tua pagina leggo questo aforisma di Joshua Reynold: “Il vero carattere di un uomo si riconosce in ciò che lo diverte”. Vuoi dire che basta sorridere per avere carattere?
(il suo sorriso si fa serio) Chi mi conosce sa bene che nella mia vita ho dovuto affrontare parecchi momenti pochi felici ma mia madre, fino all’ultimo respiro, ha avuto una straordinaria voglia di sorridere. Questo mi ha fatto comprendere, giorno dopo giorno, che la bellezza delle nostre esistenze sta proprio nell’affrontarle con il sorriso sulle labbra e poi, riflettiamo insieme, quando il peggio è passato, è dietro le nostre spalle, ha senso ancora piangere oppure essere tristi? Io credo proprio di no: diventa un mattone in più nella bellezza che è la vita. E alla vita bisogna sorridere ogni istante.
Non finisci di stupirmi, caro Mario, una persona a te molto cara, di famiglia, mi aveva detto che mi sarei trovato di fronte una “roccia” ma non pensavo che ci fossero così tante belle sfaccettature.

Allora, torniamo a noi: roccapriorese doc … ma di quella Rocca Priora della tua infanzia, della tua giovinezza, oggi, cosa ti manca?
Da dove inizio? (sorride) Il vicinato, la solidarietà, il senso pieno di comunità. Un paese che era una vera e propria famiglia, un paese che aveva un’anima.
Vedi
– aggiunge serio – c’era poco per tutti, ma quel poco riuscivamo a dividerlo e diventava qualcosa di grande per tutti quanti perché c’era un senso pieno di condivisione, di comunità, di famiglia.
Oggi quella identità manca in ogni piccola situazione.

Un’analisi davvero cruda ma che rispecchia il profondo stato di malessere che un partito, il tuo, il Movimento 5 Stelle, evidenziò e proprio ricollegandomi a ciò ti cito una affermazione del grande attore Ivano Marescotti: “Gli attuali partiti di sinistra non mi convincono. E, allora, piuttosto che astenermi o votare scheda nulla, preferisco votare il M5S. Sono gli unici che possono rovesciare il tavolo e cacciare la peggiore classe politica dal dopoguerra ad oggi”. A tuo avviso, vale ancora? E perché?
Assolutamente si – dice con tono deciso -. Nella realtà di Rocca Priora quella vecchia politica è il nostro avversario. In questi giorni io sto ascoltando, insieme alle altre persone che compongono la mia lista, decine e decine di roccaprioresi. Fare politica non è cosa difficile: bisogna avere il coraggio di ascoltare, di mettere a disposizione le nostre esperienze anche perché le cittadine ed i cittadini non ci chiedono castelli in aria ma cose semplici: riparare una buca per la strada, una scuola che funzioni, servizi attenti ai bisogni e tante, troppe volte, ahimè, ci chiedono sicurezza perché un tempo si stava con la porta di casa aperta, oggi, si corre il rischio, anche con il miglior antifurto, di trovarsi i ladri in casa.
Potrei continuare per ore su questo argomento ma in piena sincerità ti dico che la politica deve tornare ad essere di servizio alla collettività e non indirizzata alle troppe convenienze amichevoli … e qui mi fermo.


Nel leggere la tua biografia, che ho cercato di racchiudere nelle poche righe iniziali di questa nostra chiacchierata, ho letto che sei, per passione, un artista. Un pittore, un musicista … ma uno come te che valore aggiunto può portare ad una competizione elettorale e poi, se eletto, nella fase amministrativa?
Guarda io porto la storia della mia vita. I miei successi, le mie debacle, i miei sorrisi, le mie lacrime. Porto Mario tra la gente, per la gente. Porto l’impegno, la dedizione, la credibilità … la mia anima.
Non avrò di certo l’esperienza di governo, e sotto alcuni punti di vista ti dico “meno male” perché significa che ho ancora da imparare e ho la possibilità di mettermi, per l’ennesima volta, in discussione.
Quello che vedo in questi giorni è l’apprezzamento delle persone. Il mio contributo è sulle mie esperienze umane, voglio dare alla mia Rocca Priora il mio animo.


Quindi il tuo impegno è un impegno viscerale?
Certo che si. Ho letto l’intervista che hai fatto al mio amico Mario Falotico. A Rocca Priora oltre ad avere alcuni “testimonial” nel mondo dello sport non dimentichiamoci la nostra gloria canora, Nick Luciani, la voce de “I Cugini di Campagna”.
Rocca Priora è da sempre una realtà che ha sfornato grandi personaggi di cultura, di sport, etc. e credo che oggi, più di sempre, sia necessario che ci siano nella amministrazione delle nostra città persone che facciano della credibilità e dell’impegno il valore aggiunto alla loro candidatura anche perché sia la credibilità che l’impegno sono valori che non possono essere mercificati.

Un’ultima domanda quella che ormai caratterizza le mie interviste: la mia bacchetta magica e due desideri che vorresti che si avverassero, uno per te e per la tua famiglia, uno per Rocca Priora
Prima di venire qui ci ho riflettuto assai: per me, per la mia famiglia chiedo solo di potere avere una buona salute.
Per la mia città vorrei tornasse quella “famiglia” umana, capace di ascoltare, capace di condividere, capace di fare tesoro di quel poco che diventa poi, una volta condiviso, valore aggiunto per tutti.

Grazie a Mario Spagnoli ed a un amico frascatano, originario di Rocca Priora, che è stato uno dei “ganci” di questa intervista.
Credo sempre di più che sia importante conoscere le donne e gli uomini che si candidano alle amministrazioni dei Comuni. Ciò rende la politica più vicina ai bisogni reali delle persone.

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