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Roma

MARINO, LA SALA LEPANTO: UN SOGNO "RED CARPET" MULTIMEDIALE

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Tempo di lettura 2 minuti Le spese aumentano e il museo è più simile ad un archivio? Circa 80mila euro la spesa fino ad oggi per il noleggio del materiale per la Sala Lepanto

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Chiara Rai

A Marino ancora si aspetta il museo multimediale del cinema che sarebbe dovuto sorgere nella sala comunale Lepanto, al centro della città e ai piedi di palazzo Colonna.  L'apertura era stata annunciata già nel 2008, questo perché i lavori sono stati affidati d'urgenza con procedura negoziata senza pubblicazione di bando pubblico. A distanza di quasi quattro anni, la porta è chiusa e la procedura d’urgenza ha creato spese in più, lavori ancora non completati e tempi biblici di attesa. Nel 2008 la giunta Palozzi approva il progetto preliminare presentato dalla Cd Project Srl per 430 mila euro. Dopo quasi due anni,  i lavori vengono consegnati alla Ari Srl per 304 mila 510 euro. La Ari srl vince con un ribasso del 4,15 per cento. Invece, se la gara fosse stata affidata con bando pubblico, senza ricorrere all’urgenza, il ribasso d’asta sarebbe stato circa del 28,93 per cento, con un risparmio per le tasche dei cittadini di circa 80 mila euro anziché 12 mila. Oltre il mancato risparmio, pure la beffa, perché purtroppo la Ari Srl cede il ramo d’azienda alla Ostara Srl e, dopo quattro mesi, va in liquidazione. E sale l’attesa del famigerato museo multimediale. A risollevare la questione del triste destino della sala Lepanto sono stati l’ex consigliere d’opposizione Sandro Caracci,  il segretario Idv Marco Comandini e l’attuale consigliere d’opposizione Adolfo Tammaro. “Non è la prima volta che il Comune ricorre alla procedura d’urgenza – ha detto Caracci – già nel 2010 l'autorità per la vigilanza sui contratti pubblici (Avcp) ha evidenziato criticità riferite a questa consueta modalità.  In cinque anni, il Comune, ha affidato lavori per oltre 5 milioni di euro con il carattere d’urgenza”. E Comandini incalza: “Chiediamo spiegazioni sul perché la sala sia ancora chiusa – dice il segretario Idv – e perché i lavori non sono continuati con la Ostara Srl, destinatario del ramo d’azienda della fallimentare Ari srl”.  Commenti anche dal consigliere d’opposizione Ugo Onorati: “Sono almeno 5 anni che non abbiamo più una sala pubblica e poi, che c’entra il cinema con Marino: Di certo non ci saranno pezzi da museo, ma forse un archivio con locandine da cinema o lettere perché sono almeno quattro anni, che paghiamo come Comune, in forma di noleggio, circa 20 mila euro l’anno per questo materiale, ad un personaggio che ruota attorno al mondo del cinema”. Per Tammaro il metodo dell’urgenza ancora una volta sarebbe stato usato male: “Il risultato ottenuto è inverso: le spese aumentano e la sala è chiusa”. Intanto l’assessore ai Lavori Pubblici Fabrizio De Santis non risponde al telefono. Eppure giorni fa ha dichiarato alla stampa locale che la sala verrà presto ultimata e che hanno rifatto la gara d’appalto e aggiudicato i lavori ad una nuova ditta. Speriamo bene.
 

Metropoli

Colleferro, furto al supermercato: arrestato un 27enne

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COLLEFERRO – I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Colleferro hanno arrestato in flagranza di reato un 27enne georgiano, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato di furto aggravato nei pressi di un noto supermercato di Colleferro.

Nello specifico, ieri pomeriggio, i militari nel corso di mirati servizi di prevenzione nei pressi delle attività commerciali, hanno ricevuto una segnalazione da parte degli addetti alla sicurezza interna di un centro commerciale. I militari sono intervenuti rapidamente all’interno del supermercato dove hanno bloccato il 27enne. Il giovane aveva effettuato il pagamento di alcuni prodotti, del valore di pochi euro, oltrepassando poi le barriere antitaccheggio con lo zaino pieno di prodotti per l’estetica e repellenti anti-zanzare del valore complessivo di circa 450 euro. I militari, oltre ad acquisire la denuncia del responsabile dell’esercizio commerciale, hanno anche acquisito le immagini del sistema di videosorveglianza che documentano gli attimi in cui l’uomo si è impossessato della refurtiva, interamente restituita all’avente diritto.

Nella mattinata, il Tribunale di Velletri ha convalidato l’arresto e condannato il 27enne a quattro mesi di reclusione (con pena sospesa) e 200 euro di ammenda, previo patteggiamento.

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Cronaca

Ardea, beccati in flagrante mentre tentano una rapina in casa

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ARDEA (RM) – I Carabinieri della Tenenza di Ardea hanno arrestato in flagranza due uomini italiani, un 46enne e un 47enne, già noti alle forze dell’ordine, gravemente indiziati per il reato di tentata rapina ai danni di un commerciante, 58enne.
La scorsa notte, una ragazza si è presentata presso gli uffici della Tenenza dei Carabinieri di Ardea, chiedendo aiuto e denunciando un furto in atto presso la propria abitazione di Ardea, via Modena.
Ragion per cui, due Carabinieri, liberi dal servizio e in borghese, acquisita la segnalazione, si sono recati immediatamente presso l’abitazione della donna dove hanno trovato un uomo in fase di colluttazione con il padre della ragazza. Immediatamente bloccato, i Carabinieri, su indicazioni della vittima, hanno appurato della presenza di un secondo complice e si sono messi alla ricerca dell’uomo che, prima dell’arrivo dei militari si era dileguato nei campi limitrofi, ma è stato immediatamente rintracciato e bloccato a circa 50 metri di distanza, nascosto tra gli arbusti.
La vittima, soccorsa, è stata trasportata presso l’Ospedale Sant’Anna di Pomezia, per le escoriazioni riportate durante la colluttazione ricevendo cinque giorni di prognosi.
I Carabinieri, ricostruendo la dinamica dei fatti, hanno appurato che, i due indagati si erano introdotti all’interno della cantina, con l’intento di asportare generi alimentari (olio e vino).
Per questo motivo, i due indagati, sono stati arrestati e condotti in caserma e sottoposti agli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo. Al termine dello stesso, il giudice ha convalidato l’arresto per entrambi e disposto per loro la misura cautelare degli arresti domiciliari.



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Cronaca

Marcellina, perseguita moglie e figlia dagli arresti domiciliari: portato in carcere

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I Carabinieri della Stazione di Marcellina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari con custodia in carcere a carico di un uomo italiano di 55 anni.
L’esecuzione del provvedimento da parte dei Carabinieri rappresenta l’epilogo di attività investigative mirate a far emergere i molteplici e duraturi comportamenti violenti denunciati dalla ex moglie dell’uomo, costretta a subire le vessazioni del compagno per lunghi periodi, oltre che frequenti violenze fisiche e psicologiche, fino a quando decideva di porre fine alla relazione.
A gennaio dello scorso anno, l’uomo usava violenza anche nei confronti della figlia, all’epoca 17enne, colpevole di essere andata a mangiare una pizza con sua madre, causandole lesioni al volto. Quest’evento ha convinto la donna a denunciare tutto, compresi i maltrattamenti subiti in passato, oltre l’ultimo gravissimo evento a danno della figlia. All’uomo veniva applicato il divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico, e divieto dio comunicazione con la parte offesa.
L’uomo, non rispettando il divieto imposto, inviava messaggi minacciosi tramite social network alla ex moglie ed alla propria figlia, cercando di influenzare le loro deposizioni nel processo che si stava svolgendo a suo carico, arrivando a minacciarle anche in aula di tribunale.
In considerazione dei gravissimi fatti accaduti, dell’inosservanza della misura cautelare imposta al 55enne e della necessità di salvaguardare l’incolumità delle donne vittime di violenza, la Procura della Repubblica richiedeva ed otteneva dal Tribunale di Tivoli l’emissione di un aggravamento della misura cautelare in atto con quella della custodia cautelare in carcere, che veniva eseguita lo scorso 9 maggio dai Carabinieri di Marcellina, che traevano in arresto il soggetto e lo conducevano presso la casa Circondariale di Rebibbia.



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