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Castelli Romani

Rocca di Papa, intervista al comandante Di Bella sul caso Monte Cavo: “ll Comune perde…la memoria”

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Una situazione che fa riflettere, soprattutto se si pensa che in tutte le situazioni dovrebbe valere il principio che chi si trova a difendere qualcosa di importante che è stato fatto e che tutela la salute pubblica debba farlo con convinzione e usando tutti gli strumenti possibili per evitare che si torni al punto di partenza.
Partiamo dalla notizia: il TAR ha annullato gli effetti dell’ordinanza sindacale del 24/11/2022 e quella successiva del Commissario Prefettizio del 05/12/2022…. sulla base della mancata rivendicazione della proprietà da parte del Comune “prendendo per buono” quanto documentato dalla società IDA srl riguardo la proprietà dell’area.
L’ordinanza del Comune, frutto del lavoro iniziato dal compianto Sindaco Emanuele Crestini e proseguito con l’azione incisiva del suo successore Veronica Cimino, interdiceva l’area situata in località Monte Cavo vetta, via Numilis Via Sacra fino alla rimozione dello stato di pericolo. Una ordinanza frutto delle attività di Polizia Giudiziaria ordinate dalla Procura di Velletri che aveva visto la partecipazione della Polizia Locale, Carabinieri Forestali e tutti gli organi di controllo sovracomunali interessati.
Come giustamente ha ricordato l’ex Sindaca Veronica Cimino: “Proprio il 24 novembre il Sostituto Procuratore Ambrogio Cassiani, che era presente sul posto a Monte Cavo, dava attuazione ai contenuti dello specifico decreto di ispezione dell’area pubblica, intimando alle persone presenti sul posto l’apertura del cancello per restituire un’area pubblica al Comune di Rocca di Papa in qualità di legittimo proprietario, disponendo tutte le attività relative all’individuazione dei rappresentanti delle società occupanti abusivamente l’area, senza alcun titolo. Dopo il 29 novembre 2022 si è assistito, alla demolizione non dei tralicci e impianti abusivi di Monte Cavo, bensì allo smantellamento dell’Ufficio Speciale Demolizioni Antenne Abusive del Comune di Rocca di Papa e dei suoi componenti, vanificando di fatto importanti risultati politici e gestionali raggiunti, che sarebbero stati condivisi appena tre giorni dopo con la città intera da Sindaco nell’assemblea pubblica prevista per il 2 dicembre 2023 al Teatro Civico e a cui avevano dato adesione i Sindaci dei Comuni dei Castelli Romani”. Ma si è scritta un’altra storia, in poche ore. La Sindaca Cimino è stata sfiduciata, il Comandante Di Bella è stato sollevato dal suo incarico nottetempo ( sarebbe interessante capire dal computer di quale dipendente comunale stakanovista è partita la mail protocollata alle 22:53) e ora l’ordinanza cardine e gli atti successivi per la tutela della salute pubblica sono stati annullati.

In merito L’Osservatore D’Italia intervista il Comandante Di Bella:

Come è stato possibile arrivare a questo annullamento? Un colpo di spugna indolore? Cosa è successo?
Basta leggere gli atti e non solo ciò che circola online su alcuni articoli apparsi in rete sul tema. Riguardo la soccombenza in giudizio presso il TAR da parte del Comune di Rocca di Papa in merito all'”Ordinanza contingibile ed urgente ex art. 54 co.2 e 4 TUEL prot. 38616 n. 127 del 24.11.2022 interdizione all’accesso alle aree pubbliche antica via Numilius via Sacra in località Montecavo vetta – risarcimento danni”, oltre ad una serie di commenti vari da parte di “pseudo depositari del diritto amministrativo”, corre l’obbligo ancora una volta evidenziare spero una volta per tutte alcuni aspetti contenuti proprio nella Sentenza del TAR in particolar modo la parte in cui si legge “a fronte di tale prospettazione, corroborata dai documenti , il Tribunale non rileva contrarie emergenze processuali dal momento che il Commissario Prefettizio del Comune di Rocca di Papa, benché costituitosi, non ha contestato specificatamente tale circostanza” che individua in primis ed in modo inequivocabile chi era il soggetto titolato a resistere in giudizio in rappresentanza del Comune di Rocca di Papa viene individuato proprio nella persona del Commissario Prefettizio.

Vuole dire che il Comune, nella persona del Commissario Prefettizio, non ha neppure depositato una memoria in vista del giudizio del Tar che “minacciava” la revoca di una ordinanza così importante?
Non lo dico io ma gli atti. Infatti, la cosa ancor più grave leggendo la sentenza, laddove è scritto “benché costituitosi non ha contestato specificatamente tale circostanza” che tradotto sta a significare il mancato deposito in giudizio di documentazione e memorie atti a dimostrare la proprietà comunale dell’area interessata dall’ordinanza. Ciò è grave perché sta a significare: la non continuità dell’ azione amministrativa dell’Ente dal fatidico 30 novembre 2022 in merito a una annosa problematica sentita fortemente dalla cittadinanza come quella delle antenne abusive di Monte Cavo per la quale l’Amministrazione della Sindaca Veronica Cimino aveva istituito con apposita D.G. 106 del 03/11/2022 l’Ufficio Speciale Demolizioni Antenne abusive Monte Cavo, vetta i cui studi documentali sono stati sottoposti all’attenzione della Procura della Repubblica di Velletri da cui ne era scaturito il Decreto di Ispezione dei luoghi ed attività congiunta della Polizia Locale con gli altri Enti sovracomunali interessati il 24/11/2022.

Da quello che si apprende, capiamo che non c’è interesse da parte del Comune nell’intera operazione demolizione delle antenne a Monte Cavo?
Sarebbe interessante non solo capire le motivazioni per le quali di fatto si è proceduto a smantellare l’Ufficio Speciale Demolizioni per le Antenne, ma soprattutto quale tipologia di attività di controllo viene posta in essere con l’ordinanza del 05/12/2022 a firma del Commissario Prefettizio (in considerazione del fatto che non risulta consultabile on line sul portale del Comune) e pervengono a tutt’oggi allo scrivente comunicazioni telefoniche da parte dei responsabili di Società (che nell’area interessata all’ordinanza installarono a suo tempo tralicci ed antenne abusive) che hanno manifestato per iscritto la volontà di rimuoverli e a tutt’oggi non riescono ad avere un interlocutore all’interno dell’Amministrazione in grado di dare loro indicazioni in merito alle procedure da attivare per lo smantellamento. E’ sotto gli occhi di tutti un certo pressapochismo con cui sia stata trattata una problematica di così forte rilevanza per la Città di Rocca di Papa. Chiaro passiamo da una attività operativa sinergica, incisiva e vincente dell’Ufficio Speciale Demolizioni delle antenne, alla gestione da parte di alcuni uffici del Comune di Rocca di Papa che perde… la memoria e inspiegabilmente non deposita gli atti quale parte resistente e di fatto soccombe in giudizio.

È sicuro quando afferma una “carenza” così grave imputabile al Comune nella persona del Commissario Prefettizio?
Per capire tutto ciò basta consultare l’apposito portale della Giustizia Amministrativa e attraverso il fascicolo digitale emerge l’assenza documentale..cosiccome consultando il portale comunale dove è chiarissimo che in data 05/01/2023 è stato conferito incarico professionale con D.D. n. 01/2023 all’Avvocato…Ho la sensazione si stia passando da un’ Amministrazione trasparente ad una invisibile, direi forse un po’ meno vigile! Spero sia solo una sensazione il riproporsi dei “fantasmi del passato” ma i cittadini di Rocca di Papa sanno bene, che ogni qual volta si è reso necessario un chiarimento ho sempre ritenuto doveroso dar loro una pronta risposta.


Grazie Comandante
Dovere

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Castelli Romani

Frascati: eletti i presidenti delle Commissioni Affari Istituzionali e Bilancio

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Eletti ieri i presidenti della Commissione Affari Istituzionali e della Commissione Bilancio, Patrimonio e Partecipate del Comune di Frascati, rispettivamente Maria, detta Emanuela, Bruni e Roberto Mastrosanti.

Una nuova elezione che segue le dimissioni, sembrerebbe senza alcuna motivazione, di Anna delle Chiaie e Marco Lonzi.

La Commissione Affari Istituzionali, da Statuto del Consiglio Comunale, spetta di diritto alle opposizioni che siedono a Palazzo Marconi che oggi erano rappresentate dalla stessa Emanuela Bruni, Roberto Mastrosanti, Anna delle Chiaie e Matteo Angelantoni con la sola assenza di Marco Lonzi.

Maria, detta Emanuela, Bruni

All’unanimità dei presenti viene eletta la dottoressa Bruni, già candidata sindaco nel 2021 del centro destra Frascatano: un curriculum vitae che spazia dalla carriera giornalista, a ruoli istituzionali – la prima donna a presiedere il cerimoniale di Palazzo Chigi – ed, attualmente, consigliere del CdA del MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo.

Roberto Mastrosanti

Per la Commissione Bilancio, Patrimonio e Partecipate viene eletto, sempre all’unanimità dei presenti compresi i capogruppo dei partiti di maggioranza di Palazzo Marconi, l’avvocato Roberto Mastrosanti, già sindaco della città: una regola non scritta, ma sempre rispettata dall’assise tuscolana, attribuisce sempre alle opposizioni tale presidenza in virtù del fatto che trattasi, pur sempre, di una commissione di controllo.
Si ricuce così il rischio di un blocco dell’attività politica del Consiglio Comunale.
A caldo il commento del commissario cittadino di Forza Italia, nonché membro della segreteria provinciale, il dottor Mario Gori: “Eletti due consiglieri comunali con grande esperienza Amministrativa ed Istituzionale, oltre che stimati professionisti, che, sicuramente, eserciteranno le loro funzioni nell’interesse della collettività”. Si aggiunge poi, nella serata, dalle pagine Facebook, il commento della Lega Frascati che oltre ad augurare un “buon lavoro” ai neoeletti scrive: “su queste commissioni parta un percorso di costruzione di una alternativa politico-amministrativa all’attuale giunta a guida PD”.

Ai neo presidenti auguriamo un buon lavoro.

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Rocca Priora, elezioni: intervista a 360 gradi a Anna Zaratti

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Anna Zaratti, classe 1983, sposata. Una laurea in biologia cellulare molecolare ed un master in genetica forense, oggi docente nella scuola media secondaria.

Una chiacchierata in serenità davanti ad un caffè cercando di capire cosa spinge una ragazza della sua età ad una competizione elettorale.

Anna, anche con te, ci diamo del tu? Come sei arrivata alla politica?

(sorride serena) Si si, diamoci del tu. Ho respirato in casa questa passione.
I primi momenti di vita politica li ho vissuti all’università ed è stata per me un bel banco di prova perché ho compreso in pieno il concetto che la “vera politica parla sempre”.

Spiegami un po’ questa tua ultima affermazione

Vedi non è una questione di ideologie contrapposte ma il concetto stesso che la politica è arte del fare e del discutere. Ha come fine il bene delle persone, della comunità.
Quindi va da se che costruire una strada, una scuola, non è né di destra né di sinistra è semplicemente da FARE e questo si vede ancora di più in un ambito, come quello locale, dove bisogna necessariamente superare questi steccati ideologici.

Quindi vuoi dirmi che alla fine gli steccati ideologici crollano o meglio debbono venire meno di fronte a questo tuo principio?

(il sorriso diventa serio) Certo che si.
La contrapposizione ideologica porta sempre allo scontro delle persone e non al chiarimento delle idee e quindi compiere delle scelte sulla base del FARE deve essere, necessariamente, il principio di chi si presenta di fronte agli elettori.

A Rocca Priora la scelta del tuo partito, Fratelli d’Italia, di cui sei presidente, viene vista come una scelta sofferta. È vero?

Ma neanche tanto.
Quello che ci rimproverano è il discorso delle solite facce, delle solite persone.
Ti faccio un esempio: tu lasceresti una Ferrari o un aereo in mano ad una persona che non l’ha mai guidata?
Io tentennerei nel farlo, preferirei avere qualcuno al fianco che mi insegnasse a farlo, mi spiegasse come tirare fuori al meglio le potenzialità della Ferrari o dell’aereo.
Ecco: guidare una macchina amministrativa, di certo, non è una cosa facile.
C’è bisogno di chi ha le capacità di farlo e che permetta a “noi giovani” di fare esperienza creando poi una nuova classe dirigente.

Quindi fare quella che un tempo era la “gavetta” è necessario anche in politica?

Ancora di più. Si dice spesso che chi governa debba essere un buon padre o una buona madre di famiglia.
Ma non mi risulta che ci sia il “manuale del perfetto genitore” bisogna fare esperienza sul campo ed avere vicino donne e uomini che di “esperienza” ne hanno già e che ci permettano di acquisire con loro quelle capacità amministrative e di governo necessarie per il bene della popolazione.

Mi ha colpito molto nella riunione del 24 aprile quando hai parlato di biodiversità e nello specifico del Bosco del Cerquone. Ho appuntato un acronimo “ZSC” mi spieghi cosa significa e come può diventare quella località il valore aggiunto per Rocca Priora?

(gli brillano gli occhi ed il suo sorriso risplende) Mi fa piacere che ti sia soffermato su questo argomento lo serbo nel mio cuore dai tempi in cui, in università, facevo ricerca.
Noi abbiamo la fortuna di avere una Zona Speciale di Conservazione, ZSC appunto.
Prova a chiudere gli occhi e pensare al nostro territorio in periodo compreso tra 600 mila anni fa e 40 mila anni fa … beh! quello è il Bosco del Cerquone.
Un unicum per il nostro territorio, una zona non contaminata dalle successive forestazioni, i castagni ad esempio, che mutarono moltissimo l’aspetto delle nostre zone.
Li si conservano ancora querce, tigli ed aceri tipici della nostra zona.
Un vero e proprio Santuario Ecologico, un campionario, passami il termine, di molteplici biodiversità, sia faunistiche che floreali.
Si potrebbe creare un indotto turistico magari un vero e proprio centro di ricerca assieme alle università arrivando fino all’ARPA.
Ma quello che diventa ancora più necessario è quello che Claudio Fatelli ha esposto nella riunione a cui tu facevi riferimento: creare quelle strutture capaci di accogliere turisti e ricercatori. Oltre l’indotto ci vuole la capacità recettiva.

Sempre in quella stessa occasione hai ampiamente parlato di Sport ma cosa rappresenta per te?

Qui il discorso si ampia.
Siamo troppe volte abituati a considerare lo sport esclusivamente come pratica sportiva, come attività.
Ma se andiamo a guardare bene lo Sport è la base dell’inclusione, è simbolo e sinonimo di pace, basta guardare nel mondo antico quando durante il periodo olimpico si interrompeva ogni guerra.
Lo Sport insegna a fare tesoro delle sconfitte.
Lo Sport educa i giovani ad una disciplina comportamentale, è la scuola delle regole.
Lo Sport deve diventare un progetto educativo, sociale, inclusivo non esclusivamente motorio.
Quindi una progettualità di questo genere deve diventare l’anima di ogni azione amministrativa.

Un progetto ambizioso, il tuo, ma non si può non condividere

Beh aggiungo che Rocca Priora ha avuto la fortuna di essere stato uno dei primi paesi dei Castelli Romani a dotarsi di un complesso sportivo polivalente. Oggi quella realtà può e deve diventare una Cittadella dello Sport proprio in questo ambito che ho appena descritto. E lo si può fare anche utilizzando strutture ecocompatibili che ne farebbero un unicum nel suo genere.

Sei alla tua seconda esperienza come candidato al consiglio comunale. C’è qualcosa che nella prima tua prima esperienza ti ha colpito?

Si! Non te lo nascondo – dice guardandomi fissa negli occhi – ho sentito forte il peso della responsabilità delle persone che avevano riposto in me la loro fiducia. Un peso importante ma che oggi, ancora di più, mi spinge a fare meglio.
Ma stavolta ho dietro di me una bella squadra che mi supporta e mi sprona ad andare avanti e quello che chiedo ai roccaprioresi è di non smettere mai di stimolarmi anche il giorno dopo le elezioni ricordandogli la mia piena e totale disponibilità a riceverli ogni volta che lo riterranno necessario.
Ed in più, mi prendo l’impegno, già da ora, di incontrarli spesso, in una Assemblea Pubblica, per fare il punto della situazione. Un impegno concreto che mi permetta di ascoltare i loro suggerimenti, le loro idee e, perché no, anche le eventuali lamentele.

Le mie interviste, lo avrai letto, si chiudono sempre con una bacchetta magica che io ti presto e che può far avverare due desideri: uno per te, per la tua famiglia ed uno per la tua città …

Beh facile per la mia famiglia: la serenità e l’armonia e quella capacità di comprendersi sempre.
Per Rocca Priora ho un sogno: una Ludoteca, un luogo che permetta ai giovani di trovarsi e di incontrarsi.
Un luogo che permetta loro di poter tornare ad essere comunità che si unisce e che crea valore aggiunto. E questo lo si può fare utilizzando quelli spazi, troppe volte abbandonati e che, grazie al PNRR il Comune di Rocca Priora sta recuperando appieno.

L’avevo conosciuta dalle parole di alcuni amici che me l’avevano descritta come una donna tenace ma piena di voglia di fare e di capacità di fare sintesi: avevano ragione.
Grazie Anna ed un grosso in bocca al lupo.

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Castelli Romani

Castel Gandolfo, sulle sponde del lago appare un cartello del Comune “Attenzione pericolo di Morte”

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L’assessore Tiziano Mariani: “La settimana scorsa sono stati rinvenuti degli ordigni bellici inesplosi”

“Attenzione pericolo di morte, divieto di accesso nell’area e nello spazio lacuale antistante. Presenza di ordigni bellici inesplosi”. Questo quanto riportato dalla segnaletica, apparsa da qualche giorno e messa dal Comune di Castel Gandolfo che dice chiaramente che nel lago ci sono bombe inesplose che stanno lì dalla seconda guerra mondiale.

La segnaletica richiama due ordinanze (ndr. come scritto sui cartelli stessi) del 2013 e del 2021

Il fatto che esistano ben due ordinanze sta a significare che il pericolo della presenza di ordigni bellici si conosce da almeno 11 anni ma il segnale di pericolo, inequivocabile nella sua interpretazione, è stato messo pochi giorni fa:

Il cartello si trova sull’arenile del lago Albano di Castel Gandolfo, tra il vecchio porticciolo e il civico 7 di via dei Pescatori, vicino a un circolo di canoa direttamente con accesso in acqua per disabili.

Il cartello ha scatenato non poche polemiche e messo preoccupazione tra più di qualche operatore balneare e turistico nonché dei residenti che qualche bracciata lì intorno, almeno in questi anni e ultimi tempi, l’hanno azzardata: “Ci chiediamo perché sia comparso adesso – dicono altri residenti del posto – ci sembra davvero strano e il messaggio è inquietante: se si fa il bagno c’è il pericolo che esploda una bomba. Naturalmente vieteremo ai nostri figli di frequentare la zona, ci manca anche la disgrazia e poi magari ci sentiamo dire che ci avevano avvisato”.

Dal Comune, risponde l’assessore alle Attività produttive Tiziano Mariani: “La settimana scorsa sono stati rinvenuti degli ordigni bellici inesplosi e il Genio Civile ha provveduto alla bonifica. In via precauzionale abbiamo deciso insieme a Prefettura e Arma dei carabinieri di apporre la segnaletica e le boe che delimitano alla zona di pericolo in attesa di effettuare una bonifica più generale dell’area. Il sindaco ha già richiesto un intervento diretto della Regione o in alternativa i fondi per poter effettuare quanto prima l’intervento”.

Questi ordigni, rimasti dormienti per decenni, rappresentano un rischio reale e tangibile per chiunque si avvicini alle rive del lago. La presenza di ordigni bellici inesplosi, sebbene sorprendente nonostante abbastanza frequente nell’area dei Castelli Romani, è un fenomeno che semina paura e non incoraggia il rilancio turistico di qualità tanto auspicato per l’intera provincia. I resti dei conflitti passati continuano a emergere, minacciando la sicurezza e la stabilità delle comunità locali. Tuttavia, la loro scoperta sulle rive tranquille del Lago serve da promemoria urgente dell’importanza di affrontare questi pericoli con determinazione e urgenza. «Le autorità locali devono agire prontamente – dicono alcuni residenti – per identificare e rimuovere in modo sicuro gli ordigni bellici rimasti, proteggendo così il pubblico da potenziali rischi mortali. Allo stesso tempo, è essenziale educare il pubblico sulla natura di questa minaccia e sull’importanza di rispettare i divieti d’accesso per garantire la sicurezza di tutti». Lo scorso anno, a fine agosto, un bomba risalente alla Seconda Guerra Mondiale è stata trovata nella tarda mattinata di una tranquilla domenica nei pressi del lago. La scoperta è stata fatta da una persona che stava passeggiando lungo il percorso naturalistico di via dei Pescatori. Scattato l’allarme alle forze dell’ordine, sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia di Castel Gandolfo. La bomba, una spoletta lunga 10 centimetri non pericolosa, al momento del ritrovamento si trovava a qualche metro di distanza dalla riva. Il cartello apparso pochi giorno fa lascia presagire che il pericolo sia davvero concreto.

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