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Redazione Lazio

MONTI E L'EUROZONA: "QUELLA STRANA UNIONE"

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Mentre per circa 3 milioni di dollari va all’asta copia della costituzione di George Washington, mentre il debito pubblico italiano ad aprile ha toccato un nuovo record, attestandosi a 1.948,584 miliardi di euro, non si ha l’umiltà di guardarsi allo specchio e capire che a volte le montagne partoriscono dei topolini che non sono in grado di tenere ben saldi gli anelli ossidati di “quella strana unione”.

 Chiara Rai
L’economia tiene in piedi l’Unione Europea e tutti e 27 i paesi che obtorto collo ne fanno parte. Ma se è proprio l’economia che inizia a ballare la “tarantella spread”, allora la sfiducia sale proporzionalmente a quel prezioso divario, valutato dal mercato, tra il titolo di un determinato paese e quello di un altro, preso come riferimento e considerato privo di rischio. In Europa il paese considerato privo di rischio, ritenuto più sicuro è la Germania. Ma a volte anche il popeye di turno può trovarsi senza scorte di spinaci. Oggi c’è stato un avvio di seduta sotto tono per le principali borse europee dopo la decisione di Moody's di tagliare il rating su Spagna e Cipro. I listini cedono circa mezzo punto percentuale: Londra perde lo 0,50%, Parigi lo 0,51% e Francoforte lo 0,57%. C'é attesa sui listini per l'esito dell'asta dei titoli di Stato italiani, la prima dopo il piano di salvataggio da 100 miliardi varato dall'Unione Europea a favore della Spagna mentre gli spread tra Btp e bund tedeschi si mantengono attorno ai 470 punti base. La grande Germania tiene, è ancora molto forte ma non è detto che anch’essa non abbia un tallone d’Achille. Anche madama Merkel non ha abbastanza acciaio nei muscoli per tenere a bada lo spread che ha fatto dilagare la sfiducia nell’Eurozona, la creaturina che il nostro premier Monti sponsorizza tanto. In fondo è la stessa Merkel ad aver detto: "sì, la Germania è forte, ma non é senza limiti, la sua forza non è infinita”. “Spread” una sola parola che avrebbe giustificato la caduta di Berlusconi e che continua a minacciare default in questa strana unione. Ma Berlusconi non c'è più e adesso il gossip è tabula rasa nei palazzi politici. Uno zero così tondo che i grilli parlanti di turno se ne stanno a pancia all'aria ad assistere allo sgretolamento dei partiti che solo qualche mese fa, decidevano il bello e il cattivo tempo.  A proposito di default, l'attesa per il voto di Atene previsto per domenica produce continue tensione e i leader europei continuano a ticchettare con nervosismo in attesa del summit di fine giugno: un puzzle con ruvidi incastri. Mentre per circa 3 milioni di dollari va all’asta copia della costituzione di George Washington, mentre il debito pubblico italiano ad aprile ha toccato un nuovo record, attestandosi a 1.948,584 miliardi di euro, non si ha l’umiltà di guardarsi allo specchio e capire che a volte le montagne partoriscono dei topolini che non sono in grado di tenere ben saldi gli anelli ossidati di “quella strana unione”.