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Metropoli

Guidonia: prostituzione, violenze e minacce in un appartamento. Arrestato un 31enne

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Le accuse sono gravissime: sfruttamento della prostituzione, violenza sessuale, minacce e rapina. Vittime ridotte al silenzio con brutalità. L’uomo pretendeva metà degli incassi e minacciava di morte una delle donne

Un incubo a porte chiuse, consumato nell’apparente quiete di un condominio di Guidonia Montecelio. È quanto hanno scoperto i Carabinieri della Tenenza di Guidonia, che, su delega della Procura della Repubblica di Tivoli, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un uomo di 31 anni, ritenuto gravemente indiziato di una lunga serie di reati tra cui sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, violenza sessuale, minacce aggravate e rapina.

L’indagine, meticolosamente condotta dai militari dell’Arma, è partita da una segnalazione di un amministratore condominiale, che aveva notato movimenti sospetti in un appartamento occupato abusivamente da soggetti estranei, tra cui un parente del proprietario: il 31enne arrestato.

All’interno dell’abitazione, nel marzo 2025, i Carabinieri hanno scoperto la presenza stabile di tre donne costrette a prostituirsi. Intervistate in forma protetta, le vittime hanno raccontato l’orrore: l’uomo le aveva convinte a prendere in affitto l’appartamento, del quale deteneva le chiavi, per poi pretendere fino a 100 euro al giorno e il 50% dei guadagni derivanti dalle prestazioni sessuali. Un vero e proprio “pizzo sul corpo”, accompagnato da una strategia di intimidazione sistematica.

Una delle donne ha rivelato il peso delle continue minacce: l’uomo paventava la possibilità di rivelare l’attività della madre alla figlia minorenne, oppure l’intervento di “gente pericolosa” nell’abitazione. Un ricatto psicologico asfissiante, che si è trasformato anche in violenza fisica e sessuale. In almeno due episodi, la vittima sarebbe stata costretta con brutalità a subire rapporti sessuali completi, sotto minaccia e con metodi spietati: l’uomo le avrebbe tappato la bocca e bloccato fisicamente per impedirle di opporsi o chiedere aiuto.

In un altro caso, nel maggio 2025, l’aguzzino si sarebbe presentato armato di coltello, costringendola a consegnargli l’intero incasso della giornata.

L’impianto indiziario, definito plurimo, grave e concordante, ha convinto la Procura della Repubblica di Tivoli a richiedere una misura cautelare detentiva, accolta dal Giudice per le Indagini Preliminari.

Il 31enne è stato arrestato e condotto presso la Casa Circondariale, dove rimane a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Un caso che scuote la comunità e solleva interrogativi profondi sul dramma sommerso della prostituzione forzata e sulla necessità di vigilare anche nei contesti residenziali più insospettabili. Dietro le porte chiuse, troppo spesso, si nascondono storie di dolore, sopraffazione e silenzio.

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