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Redazione Lazio

DIRITTO DEL MINORE AD UNA FAMIGLIA, DOBBIAMO RACCOGLIERE UN FIUME DI FIRME… COMINCIAMO SUBITO!

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Tempo di lettura 4 minuti L'osservatore laziale aderisce e promuove l'iniziativa di raccolta firme per il diritto alla famiglia che deve essere garantito ai minori

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[MODULO PER ADERIRE ALLA PETIZIONE DA SCARICARE COMPILARE E SPEDIRE PER EMAIL O PER POSTA ORDINARIA]

 

Chiara Rai

Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell’ambito della propria famiglia. La dichiarazione dei diritti del fanciullo adottata nel 1959 e la convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia adottata nel 1989, tracciano essenzialmente i diritti propri dei minori e tra i tanti diritti dei ragazzi il principale è proprio “i minori hanno il diritto di vivere con la propria famiglia o con la famiglia allargata”. La commissione parlamentare per l’infanzia ha pubblicato il 17 maggio dell’83 la legge sul diritto del minore ad una famiglia e al titolo 1 dei principi generali è espressamente scritto: “Le condizioni di indigenza dei genitori o del genitore esercente la potestà genitoriale non possono essere di ostacolo all'esercizio del diritto del minore alla propria famiglia. A tal fine a favore della famiglia sono disposti interventi di sostegno e di aiuto”. Interessante al riguardo è ciò che ha detto il Cardinelli Ennio Antonelli in occasione della XIX assemblea plenaria del pontificio consiglio per la famiglia di febbraio 2010. Tra le premesse c’è senz’altro il desiderio di condanna per gravi reati che interessano i minori: “Occorre che la coscienza civile condanni senza esitazioni e senza ambiguità le numerosissime violazioni dei diritti dei minori che continuano a commettersi nel mondo: stragi di guerra, impiego dei bambini-soldato, traffico per trapianti di organi, sperimentazioni farmaceutiche, violenze fisiche, rapimenti, insufficiente o cattiva alimentazione, carenza di cure sanitarie, discriminazione dei disabili, privazione dell’istruzione, sfruttamento lavorativo, costrizione a mendicare, a rubare, a spacciare droga, a prostituirsi, pedofilia, abusi sessuali, pornografia, matrimoni imposti precocemente, mutilazioni sessuali, sfruttamento di immagine a fini commerciali, negazione della giustizia dovuta”. Antonelli aggiunge poi che “i diritti dei bambini non sono separabili dai diritti della famiglia” e “il bambino ha diritto a crescere insieme al padre e alla madre, a essere amato ed educato da loro”. Di Antonelli ho voluto trarre le parti condivisibili perché gran parte del resto del discorso, a mio parere, fa delle digressioni poco condivisibili come l’istituzione del matrimonio tra le prerogative essenziali per l’adozione del minore o l’ammonire la presunta intenzionalità di un genitore nell’incentivare nel minore personalità confuse e incerte o omosessuali. Non ritengo che l’omossessualità sia una personalità, ritengo che non se ne debba neppure parlare come non si parla così insistentemente della eterosessualità. Si è omosessuali o eterosessuali dalla notte dei tempi ma l’amore per i minori e il buon senso genitoriale è un’altra cosa e questa non è la sede per parlare di argomenti così pieni di sfaccettature. E poi l’interrogazione che ci si dovrebbe porre è un’altra: Non si tratta di negare il diritto delle coppie omosessuali a essere riconosciute e a godere di tutti i diritti che la società concede a una famiglia costituita da una coppia eterosessuale. Si tratta di garantire il diritto di un bambino a crescere in un ambiente che possa fornirgli tutto ciò che gli serve per crescere in modo sano. Personalmente mi permetto di dire che un figlio deve crescere nell’amore. Non sono in grado di dare altri giudizi o inoltrarmi in competenze che non mi appartengono. Se c’è amore c’è armonia, c’è cura per il fanciullo, c’è volontà di farlo crescere libero di esprimere le proprie attitudini. Si può essere disagiati, poveri, si può vivere in una casa poco accogliente ma se c’è l’amore e la cura per i propri figli allora c’è tutto. E questo è il punto. I minori non dovrebbero essere sottratti ai genitori naturali se non per gravissimi motivi, gli stessi che condanna il Cardinale Antonelli.

L’Associazione “Donne per la sicurezza onlus” sta facendo girare una petizione molto importante, come afferma lo stesso vicepresidente Roberta Sibaud, “in Italia se ne sente quanto mai il bisogno – dice Sibaud – sopratutto in considerazione delle vistose lacune di democrazia, con conseguenti abusi su numerose famiglie, che hanno finora caratterizzato il rito minorile. Facciamoci sentire in Senato e diamo forza dopo l'approvazione all'unanimità della richiesta di dichiarazione d'urgenza per l'esame congiunto in Commissione giustizia dei ddl nn. 3040, 2252, 2441, 2844 (sen. Cardiello), 3266 e 3276 (sen. Pedica) tutti vertenti su materie relative all'istituzione di sezioni specializzate per le controversie in materia di persone e di famiglia e di soppressione dei Tribunali per i minorenni”. Firmiamo e firmiamo numerosi per il bene dei nostri figli e di tutti i minori in Italia.

 

Per aderire alla petizione

Scaricate il modulo allegato e compilatelo poi inviatelo in allegato email ai seguenti indirizzi di posta elettronica: schifani_r@posta.senato.it / berselli_f@posta.senato.it

Oppure

Potete inviare per posta ordinaria (in questo caso 2 moduli) ai seguenti indirizzi:

[ Ill.mo Presidente del Senato Sen. Renato Schifani Piazza dei Caprettari n. 79 – 00186 – Roma ]

[ Ill.mo Presidente 2ª Commissione permanente (Giustizia) Sen. Filippo Berselli, Piazza dei Caprettari n. 79 – 00186 – Roma ]

 

tabella PRECEDENTI:

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Metropoli

Colleferro, furto al supermercato: arrestato un 27enne

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COLLEFERRO – I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Colleferro hanno arrestato in flagranza di reato un 27enne georgiano, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato di furto aggravato nei pressi di un noto supermercato di Colleferro.

Nello specifico, ieri pomeriggio, i militari nel corso di mirati servizi di prevenzione nei pressi delle attività commerciali, hanno ricevuto una segnalazione da parte degli addetti alla sicurezza interna di un centro commerciale. I militari sono intervenuti rapidamente all’interno del supermercato dove hanno bloccato il 27enne. Il giovane aveva effettuato il pagamento di alcuni prodotti, del valore di pochi euro, oltrepassando poi le barriere antitaccheggio con lo zaino pieno di prodotti per l’estetica e repellenti anti-zanzare del valore complessivo di circa 450 euro. I militari, oltre ad acquisire la denuncia del responsabile dell’esercizio commerciale, hanno anche acquisito le immagini del sistema di videosorveglianza che documentano gli attimi in cui l’uomo si è impossessato della refurtiva, interamente restituita all’avente diritto.

Nella mattinata, il Tribunale di Velletri ha convalidato l’arresto e condannato il 27enne a quattro mesi di reclusione (con pena sospesa) e 200 euro di ammenda, previo patteggiamento.

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Cronaca

Ardea, beccati in flagrante mentre tentano una rapina in casa

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ARDEA (RM) – I Carabinieri della Tenenza di Ardea hanno arrestato in flagranza due uomini italiani, un 46enne e un 47enne, già noti alle forze dell’ordine, gravemente indiziati per il reato di tentata rapina ai danni di un commerciante, 58enne.
La scorsa notte, una ragazza si è presentata presso gli uffici della Tenenza dei Carabinieri di Ardea, chiedendo aiuto e denunciando un furto in atto presso la propria abitazione di Ardea, via Modena.
Ragion per cui, due Carabinieri, liberi dal servizio e in borghese, acquisita la segnalazione, si sono recati immediatamente presso l’abitazione della donna dove hanno trovato un uomo in fase di colluttazione con il padre della ragazza. Immediatamente bloccato, i Carabinieri, su indicazioni della vittima, hanno appurato della presenza di un secondo complice e si sono messi alla ricerca dell’uomo che, prima dell’arrivo dei militari si era dileguato nei campi limitrofi, ma è stato immediatamente rintracciato e bloccato a circa 50 metri di distanza, nascosto tra gli arbusti.
La vittima, soccorsa, è stata trasportata presso l’Ospedale Sant’Anna di Pomezia, per le escoriazioni riportate durante la colluttazione ricevendo cinque giorni di prognosi.
I Carabinieri, ricostruendo la dinamica dei fatti, hanno appurato che, i due indagati si erano introdotti all’interno della cantina, con l’intento di asportare generi alimentari (olio e vino).
Per questo motivo, i due indagati, sono stati arrestati e condotti in caserma e sottoposti agli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo. Al termine dello stesso, il giudice ha convalidato l’arresto per entrambi e disposto per loro la misura cautelare degli arresti domiciliari.



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Cronaca

Marcellina, perseguita moglie e figlia dagli arresti domiciliari: portato in carcere

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I Carabinieri della Stazione di Marcellina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari con custodia in carcere a carico di un uomo italiano di 55 anni.
L’esecuzione del provvedimento da parte dei Carabinieri rappresenta l’epilogo di attività investigative mirate a far emergere i molteplici e duraturi comportamenti violenti denunciati dalla ex moglie dell’uomo, costretta a subire le vessazioni del compagno per lunghi periodi, oltre che frequenti violenze fisiche e psicologiche, fino a quando decideva di porre fine alla relazione.
A gennaio dello scorso anno, l’uomo usava violenza anche nei confronti della figlia, all’epoca 17enne, colpevole di essere andata a mangiare una pizza con sua madre, causandole lesioni al volto. Quest’evento ha convinto la donna a denunciare tutto, compresi i maltrattamenti subiti in passato, oltre l’ultimo gravissimo evento a danno della figlia. All’uomo veniva applicato il divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico, e divieto dio comunicazione con la parte offesa.
L’uomo, non rispettando il divieto imposto, inviava messaggi minacciosi tramite social network alla ex moglie ed alla propria figlia, cercando di influenzare le loro deposizioni nel processo che si stava svolgendo a suo carico, arrivando a minacciarle anche in aula di tribunale.
In considerazione dei gravissimi fatti accaduti, dell’inosservanza della misura cautelare imposta al 55enne e della necessità di salvaguardare l’incolumità delle donne vittime di violenza, la Procura della Repubblica richiedeva ed otteneva dal Tribunale di Tivoli l’emissione di un aggravamento della misura cautelare in atto con quella della custodia cautelare in carcere, che veniva eseguita lo scorso 9 maggio dai Carabinieri di Marcellina, che traevano in arresto il soggetto e lo conducevano presso la casa Circondariale di Rebibbia.



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