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Roma

ROMA: DAL CENTRO, AL SALARIO FINO ALLA ROMANINA MAXI CONTROLLI DEL FINE SETTIMANA

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Tempo di lettura 2 minuti Furto alla Rinascente, impiegato aggredito con calci e pugni da un rumeno

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Redazione

Entra alla Rinascente di via Salaria e dopo aver rubato una giacca di pelle, ha oltrepassato le barriere antitaccheggio che ha fatto scattare l’allarme alle casse.
Inseguito da un impiegato del negozio, l’uomo, un rumeno di 31 anni L.J. l’ha aggredito colpendolo ripetutamente con calci e pugni. La colluttazione è durata per vari minuti fino a quando alcuni testimoni hanno fermato una volante che stava pattugliando nella zona, raccontando ciò che stava accadendo.
Immediato è stato l’intervento dei poliziotti che sono riusciti a raggiungere i due e a bloccare lo straniero.
Accompagnato presso gli uffici del Commissariato Salario Parioli è stato arrestato per rapina.
L’impiegato soccorso, è stato medicato presso il vicino ospedale e guarirà in pochi giorni.
Il secondo arresto è avvenuto in zona Porta Maggiore.
Ha telefonato al 113 un cittadino straniero che passeggiando per strada ha riconosciuto uno degli autori della rapina subita qualche giorno prima.
Quando i poliziotti sono arrivati nei pressi di via l’Aquila, hanno visto un uomo di colore scappare seguito da un'altra persona, sono scesi dall’autovettura e dopo un breve inseguimento sono riusciti a fermarlo.
L’uomo ha reagito energicamente e ne è nata una colluttazione.
Alla fine i poliziotti anche se con fatica sono riusciti ad immobilizzarlo.
L’uomo M.I. un 18enne tunisino, riconosciuto senza ombra di dubbio quale l’autore della rapina nei confronti di un cittadino della Mauritania avvenuta il 26 dicembre nella quale dopo averlo ferito con un coltello alcuni stranieri gli avevano rubato 200 euro.
Il fermato è stato accompagnato presso gli uffici del Commissariato di Porta Maggiore dove è stato arrestato per la resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Dovrà rispondere anche della rapina per la quale è stato denunciato all’autorità giudiziaria.
Un altro a finire in manette è T.R., un apolide di 40 anni con numerosi precedenti di
polizia.
Ha rubato un computer portatile al portiere di uno stabile in Lungotevere Arnaldo da Brescia. Rintracciato dai poliziotti, è stato accompagnato presso gli uffici del Commissariato Trevi Campo Marzio dove è stato arrestato per furto.
Dai successivi accertamenti è risultato essere sottoposto agli arresti domiciliari e per questo è stato denunciato per evasione all’Autorità Giudiziaria.
Ed è ancora una volante della polizia che ieri notte, durante uno dei controlli in zona Romanina, ha notato due persone che, dopo aver chiuso la portiera di un furgone, continuavano a guardarsi intorno. All’interno del furgone invece avevano intravisto una moto.
Insospettiti, i poliziotti hanno deciso così di controllare le due persone ma quando si sono avvicinati, queste hanno iniziato a scappare ma uno dei due è stato bloccato.
Gli ulteriori accertamenti hanno permesso di scoprire che l’uomo D.V.R., un italiano di 50 anni, con vari precedenti di polizia, aveva appena rubato una moto parcheggiata nelle vicinanze e trasportata nel furgone con un carrellino che è stato trovato dagli agenti all’interno del mezzo.
Accompagnato presso il Commissariato Romanina l’uomo è stato arrestato per furto aggravato.
 

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Metropoli

Colleferro, furto al supermercato: arrestato un 27enne

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COLLEFERRO – I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Colleferro hanno arrestato in flagranza di reato un 27enne georgiano, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato di furto aggravato nei pressi di un noto supermercato di Colleferro.

Nello specifico, ieri pomeriggio, i militari nel corso di mirati servizi di prevenzione nei pressi delle attività commerciali, hanno ricevuto una segnalazione da parte degli addetti alla sicurezza interna di un centro commerciale. I militari sono intervenuti rapidamente all’interno del supermercato dove hanno bloccato il 27enne. Il giovane aveva effettuato il pagamento di alcuni prodotti, del valore di pochi euro, oltrepassando poi le barriere antitaccheggio con lo zaino pieno di prodotti per l’estetica e repellenti anti-zanzare del valore complessivo di circa 450 euro. I militari, oltre ad acquisire la denuncia del responsabile dell’esercizio commerciale, hanno anche acquisito le immagini del sistema di videosorveglianza che documentano gli attimi in cui l’uomo si è impossessato della refurtiva, interamente restituita all’avente diritto.

Nella mattinata, il Tribunale di Velletri ha convalidato l’arresto e condannato il 27enne a quattro mesi di reclusione (con pena sospesa) e 200 euro di ammenda, previo patteggiamento.

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Cronaca

Ardea, beccati in flagrante mentre tentano una rapina in casa

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ARDEA (RM) – I Carabinieri della Tenenza di Ardea hanno arrestato in flagranza due uomini italiani, un 46enne e un 47enne, già noti alle forze dell’ordine, gravemente indiziati per il reato di tentata rapina ai danni di un commerciante, 58enne.
La scorsa notte, una ragazza si è presentata presso gli uffici della Tenenza dei Carabinieri di Ardea, chiedendo aiuto e denunciando un furto in atto presso la propria abitazione di Ardea, via Modena.
Ragion per cui, due Carabinieri, liberi dal servizio e in borghese, acquisita la segnalazione, si sono recati immediatamente presso l’abitazione della donna dove hanno trovato un uomo in fase di colluttazione con il padre della ragazza. Immediatamente bloccato, i Carabinieri, su indicazioni della vittima, hanno appurato della presenza di un secondo complice e si sono messi alla ricerca dell’uomo che, prima dell’arrivo dei militari si era dileguato nei campi limitrofi, ma è stato immediatamente rintracciato e bloccato a circa 50 metri di distanza, nascosto tra gli arbusti.
La vittima, soccorsa, è stata trasportata presso l’Ospedale Sant’Anna di Pomezia, per le escoriazioni riportate durante la colluttazione ricevendo cinque giorni di prognosi.
I Carabinieri, ricostruendo la dinamica dei fatti, hanno appurato che, i due indagati si erano introdotti all’interno della cantina, con l’intento di asportare generi alimentari (olio e vino).
Per questo motivo, i due indagati, sono stati arrestati e condotti in caserma e sottoposti agli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo. Al termine dello stesso, il giudice ha convalidato l’arresto per entrambi e disposto per loro la misura cautelare degli arresti domiciliari.



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Cronaca

Marcellina, perseguita moglie e figlia dagli arresti domiciliari: portato in carcere

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I Carabinieri della Stazione di Marcellina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari con custodia in carcere a carico di un uomo italiano di 55 anni.
L’esecuzione del provvedimento da parte dei Carabinieri rappresenta l’epilogo di attività investigative mirate a far emergere i molteplici e duraturi comportamenti violenti denunciati dalla ex moglie dell’uomo, costretta a subire le vessazioni del compagno per lunghi periodi, oltre che frequenti violenze fisiche e psicologiche, fino a quando decideva di porre fine alla relazione.
A gennaio dello scorso anno, l’uomo usava violenza anche nei confronti della figlia, all’epoca 17enne, colpevole di essere andata a mangiare una pizza con sua madre, causandole lesioni al volto. Quest’evento ha convinto la donna a denunciare tutto, compresi i maltrattamenti subiti in passato, oltre l’ultimo gravissimo evento a danno della figlia. All’uomo veniva applicato il divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico, e divieto dio comunicazione con la parte offesa.
L’uomo, non rispettando il divieto imposto, inviava messaggi minacciosi tramite social network alla ex moglie ed alla propria figlia, cercando di influenzare le loro deposizioni nel processo che si stava svolgendo a suo carico, arrivando a minacciarle anche in aula di tribunale.
In considerazione dei gravissimi fatti accaduti, dell’inosservanza della misura cautelare imposta al 55enne e della necessità di salvaguardare l’incolumità delle donne vittime di violenza, la Procura della Repubblica richiedeva ed otteneva dal Tribunale di Tivoli l’emissione di un aggravamento della misura cautelare in atto con quella della custodia cautelare in carcere, che veniva eseguita lo scorso 9 maggio dai Carabinieri di Marcellina, che traevano in arresto il soggetto e lo conducevano presso la casa Circondariale di Rebibbia.



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