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Roma

CASTELLI ROMANI INCENERITORE, A POCHI PASSI DALLA COSTRUZIONE: L'ULTIMO SI DELLA REGIONE

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Redazione

Riceviamo e pubblichiamo da Daniele Castri referente legale del Comitato No Inc.

Castelli Romani (RM) – Nel mese di Novembre il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, rivelò alla stampa la notizia del riasset del Co.E.Ma. (Pontina Ambiente di Cerroni, Acea ed Ama, pubblicata sulla stampa): “In relazione al gassificatore di Albano, in realizzazione con un consorzio Ama-Acea-Colari, ci sono delle difficoltà economiche date proprio dalla natura del consorzio. Per questo si è scelto di creare una società in cui Ama abbia la maggioranza. Comunque i lavori continuano".

Si tratta del  consorzio “pubblico-privato” nato su iniziativa politica dello scomparso ex Assessore Regionale ai rifiuti del Partito Democratico, Mario Di Carlo, e finito sotto le luci della ribalta dopo il famigerato fuori-onda della nota trasmissione televisiva Report. La notizia non era passata inosservata agli addetti ai lavori ed al comitato No Inc.  Proprio lo stesso giorno, tra l’altro, il Co.E.Ma. aveva inviato alla Direzione Regionale Attività Produttive e Rifiuti, una nota contenete una proposta di nuovo crono-programma con indicazioni relative al “prossimo avvio delle attività di cantierizzazione per la costruzione dell’Inceneritore dei Castelli Romani”. (21 Novembre 2012, Doc. n. 2)

Il Dipartimento Regionale Attività Produttive e Rifiuti ha risposto, però, alla richiesta del consorzio Co.E.Ma. solo il 24 gennaio scorso, chiedendo due copie cartacee ufficiali della proposta di crono-programma.

Ed ecco che appena il giorno successivo, il 25 Gennaio 2013, il Co.E.Ma. ha inviato alla Regione Lazio, al Comune di Albano Laziale, al Comune di Ardea, alla Provincia di Roma ed all’Arpa Lazio, la copia definitiva della nuova proposta di crono-programma contenente le modalità e le tempistiche di realizzazione dell’inceneritore dei Castelli Romani. (Doc. n. 3)

Ma è solo con la determina n. B-00266 del 28 gennaio 2013, che la Regione Lazio approva definitivamente il nuovo crono-programma del consorzio Co.E.Ma. e autorizza, di fatto, non solo  la costruzione dell’Inceneritore di Albano ma anche l’avvio del cantiere.
Eppure, tra le “CONDIZIONI DA RISPETTARE NELLA REALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO” previste dalla contestatissima Autorizzazione Ambientale (Doc. n. 4) concessa ad Agosto 2009 dal Presidente della Regione Marrazzo, vi erano delle  prescrizioni irrinunciabili tra cui il rispetto rigoroso del vecchio “CRONO-PROGRAMMA DETTAGLIATO DELLE ATTIVITÀ” (Doc. n. 9) di realizzazione dell’Inceneritore.

Addirittura, nella stessa autorizzazione (Doc. n. 5, allegato tecnico all’A.I.A. B-3694), si chiedeva di: “procedere rigorosamente  secondo il crono programma allegato al presente atto. Qualora a causa di eventi eccezionali, quali, ad esempio, eventi meteorici persistenti tali da non consentire il rispetto dei tempi di realizzazione previsti nel suddetto crono programma, il Consorzio dovrà comunicare tempestivamente alla Provincia di Roma, ai Comuni di Albano Laziale ed Ardea ed all’Arpa Lazio il nuovo crono programma delle attività”;

Il decreto di pubblica utilità di Marrazzo n. 147 del 27.12.2007 (Doc. n. 6), difatti, attribuiva all’impianto di Albano una “valenza strategica fondamentale per uscire dallo stato di emergenza dei rifiuti della Regione Lazio”. Un’importanza tale da giustificare non solo l’assenza d’una gara ad evidenza pubblica per l’assegnazione diretta dell’incarico e dei soldi pubblici necessari per costruire l’impianto. Ma anche da permettere, data la presunta straordinaria urgenza ed improcrastinabilità dell’opera, di violare le regole ordinarie dello stato di diritto con un’approvazione commissariale.

Tra l’altro, proprio stamattina, alle ore 12,00,  presso la sede del Comune di Albano, si terrà, ancora una volta a porte chiuse (!), una nuova conferenza dei Sindaci di bacino sul tema rifiuti ai Castelli Romani.

Dato il rischio concreto e reale che, tra poche settimane, parta il cantiere per la costruzione dell’inceneritore dei Castelli Romani, crediamo sia irrinunciabile che il Sindaco di Albano Laziale, Nicola Marini, proceda velocemente con l’adempimento delle richieste avanzate, ormai da mesi – e non ultimo anche nel corso dell’ultimo consiglio comunale di lunedì sera 4 gennaio – dal comitato No Inc:

1)    Visto che il Comune di Albano ne ha pieno titolo (come indicato nella parte finale del verbale della conferenza dei servizi del 20.04.2009, doc. n. 7), chiediamo che il Sindaco di Albano richieda, quanto prima, alla Regione Lazio, la riapertura della procedura di Autorizzazione Ambientale, con convocazione di una nuova conferenza dei servizi, col fine di ottenere l’annullamento.
2)    Come indicato recentemente dalla Regione Lazio (Doc. n. 8), chiediamo che il Sindaco di Albano Laziale convochi, quanto prima, una conferenza dei servizi sul tema caratterizzazione geologica ed idrogeologica della discarica di Roncigliano, e chieda alla Pontina Ambiente di mettere a disposizione dell’Amministrazione comunale i dati relativi alle analisi svolte nei mesi scorsi dal CNR nei pozzi interni al noto sito di smaltimento dei rifiuti indifferenziati, in modo di avere immediata conoscenza dello stato delle falde acquifere locali.
3)    Convocazione di un consiglio comunale straordinario ed aperto alla partecipazione della cittadinanza per discutere del tema avvio del cantiere per la costruzione dell’inceneritore, VII invaso e decreto Clini.
4)    Che si proceda con un controllo accurato, come previsto dalla legge, di tutti i rifiuti romani in entrata ed in uscita dalla locale discarica. (Art. 188, 188 bis e 188 ter del D.Lgs 152/2006 e art. 16 comma 5 D.Lgs. 205/2010 punto b.3: "il registro cronologico e le schede di movimentazione del sistema di controllo della tracciabilita' dei rifiuti sono resi disponibili all'autorita' di controllo in qualsiasi momento ne faccia richiesta…")

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Castelli Romani

Castel Gandolfo, sulle sponde del lago appare un cartello del Comune “Attenzione pericolo di Morte”

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L’assessore Tiziano Mariani: “La settimana scorsa sono stati rinvenuti degli ordigni bellici inesplosi”

“Attenzione pericolo di morte, divieto di accesso nell’area e nello spazio lacuale antistante. Presenza di ordigni bellici inesplosi”. Questo quanto riportato dalla segnaletica, apparsa da qualche giorno e messa dal Comune di Castel Gandolfo che dice chiaramente che nel lago ci sono bombe inesplose che stanno lì dalla seconda guerra mondiale.

La segnaletica richiama due ordinanze (ndr. come scritto sui cartelli stessi) del 2013 e del 2021

Il fatto che esistano ben due ordinanze sta a significare che il pericolo della presenza di ordigni bellici si conosce da almeno 11 anni ma il segnale di pericolo, inequivocabile nella sua interpretazione, è stato messo pochi giorni fa:

Il cartello si trova sull’arenile del lago Albano di Castel Gandolfo, tra il vecchio porticciolo e il civico 7 di via dei Pescatori, vicino a un circolo di canoa direttamente con accesso in acqua per disabili.

Il cartello ha scatenato non poche polemiche e messo preoccupazione tra più di qualche operatore balneare e turistico nonché dei residenti che qualche bracciata lì intorno, almeno in questi anni e ultimi tempi, l’hanno azzardata: “Ci chiediamo perché sia comparso adesso – dicono altri residenti del posto – ci sembra davvero strano e il messaggio è inquietante: se si fa il bagno c’è il pericolo che esploda una bomba. Naturalmente vieteremo ai nostri figli di frequentare la zona, ci manca anche la disgrazia e poi magari ci sentiamo dire che ci avevano avvisato”.

Dal Comune, risponde l’assessore alle Attività produttive Tiziano Mariani: “La settimana scorsa sono stati rinvenuti degli ordigni bellici inesplosi e il Genio Civile ha provveduto alla bonifica. In via precauzionale abbiamo deciso insieme a Prefettura e Arma dei carabinieri di apporre la segnaletica e le boe che delimitano alla zona di pericolo in attesa di effettuare una bonifica più generale dell’area. Il sindaco ha già richiesto un intervento diretto della Regione o in alternativa i fondi per poter effettuare quanto prima l’intervento”.

Questi ordigni, rimasti dormienti per decenni, rappresentano un rischio reale e tangibile per chiunque si avvicini alle rive del lago. La presenza di ordigni bellici inesplosi, sebbene sorprendente nonostante abbastanza frequente nell’area dei Castelli Romani, è un fenomeno che semina paura e non incoraggia il rilancio turistico di qualità tanto auspicato per l’intera provincia. I resti dei conflitti passati continuano a emergere, minacciando la sicurezza e la stabilità delle comunità locali. Tuttavia, la loro scoperta sulle rive tranquille del Lago serve da promemoria urgente dell’importanza di affrontare questi pericoli con determinazione e urgenza. «Le autorità locali devono agire prontamente – dicono alcuni residenti – per identificare e rimuovere in modo sicuro gli ordigni bellici rimasti, proteggendo così il pubblico da potenziali rischi mortali. Allo stesso tempo, è essenziale educare il pubblico sulla natura di questa minaccia e sull’importanza di rispettare i divieti d’accesso per garantire la sicurezza di tutti». Lo scorso anno, a fine agosto, un bomba risalente alla Seconda Guerra Mondiale è stata trovata nella tarda mattinata di una tranquilla domenica nei pressi del lago. La scoperta è stata fatta da una persona che stava passeggiando lungo il percorso naturalistico di via dei Pescatori. Scattato l’allarme alle forze dell’ordine, sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia di Castel Gandolfo. La bomba, una spoletta lunga 10 centimetri non pericolosa, al momento del ritrovamento si trovava a qualche metro di distanza dalla riva. Il cartello apparso pochi giorno fa lascia presagire che il pericolo sia davvero concreto.

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Castelli Romani

Rocca Priora, elezioni: intervista a 360 gradi a Federica Lavalle

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Federica Lavalle, classe 1981, sposata, mamma di Lorenzo e Matteo. A leggere il suo curriculum vitae ci si accorge che in poco più di 40 anni ha un bel bagaglio di esperienze qualificate ed importanti in vari ambiti.

Giornalista, una laurea ed un master in economia sullo sviluppo sostenibile. A tutto ciò si aggiunge un passato da vicesindaco ed assessore ai Servizi Sociali, vicesegretario provinciale del Pd, presidente del Gal e consigliere metropolitano di Roma Capitale. Soprattutto una mamma super impegnata.

Ci diamo del tu? Ma dove lo trovi tutto questo tempo?

(sorride ed arrossisce insieme) Si si diamoci del tu. Vivo la vita con grande energia.
Sono sempre stata, sin dai tempi della scuola, una ragazza molto impegnata che ha cercato di cogliere i tanti aspetti che la vita ci pone di fronte e ringrazio la mia mia famiglia, da sempre attiva ed attenta nel campo sociale, che è stata un ulteriore stimolo alla mia attività politica

Quindi la politica non è stata una scelta ma una evoluzione del percorso?

Certo che si. Quando militi in un partito capisci, comprendi e, soprattutto tocchi con mano le problematiche delle persone ed allora la politica diventa impegno sociale finalizzato a lavorare per migliorare le cose.

Prima di questa nostra chiacchierata ho girato un po’ per Rocca Priora.
La “vox populi”, la piazza diciamo, mi parla di te come una persona capace di ascoltare e poi realizzare, dare consistenza a quelle parole ascoltate.
Spiegami un po’ …

Davvero? – risponde con estremo entusiasmo – mi fa piacere perché è l’ulteriore riprova di quella che è la mia Storia ed il mio modo di essere che nasce proprio dalla mia innata voglia di ascoltare le storie delle persone, le loro esperienze ed empatizzare con la comunità che mi onoro di rappresentare.

Mi piace dare risposte concrete dopo avere ascoltato e capito.
Tutto ciò diventa, per me, il valore aggiunto al mio agire politico.
Ho avuto il privilegio di porre in essere tutta una serie di progetti realizzati proprio grazie a questo approccio: dal Teatro delle Fontanacce nato dall’impulso realizzato della comunità roccapriorese e realizzato grazie al grosso impegno di Massimo e Luciana Frazzetto passando poi al Museo Benedetto Robazza che fu la realizzazione di un sogno condiviso da molti che io, allora assessore alle Politiche Sociali e Culturali ebbi l’onore di far nascere con l’aiuto, il sostegno, i consigli, la grande generosità di Luciana Vinci e dello stesso maestro Robazza.
Il Narciso un progetto che veniva dal basso e dall’unione di tutte le associazioni locali e che divenne un punto di riferimento dell’associazionismo stesso.

E poi mi hanno raccontato la tua dedizione completa alla scuola Materna comunale gratuita.

E si! Uno dei progetti che resta vivo nel mio cuore di mamma.
Qui ci fu la spinta con in aggiunta la necessità raccolta dalle famiglie, dalle mamme roccaprioresi. Come ti ho già detto la volta precedente capimmo e toccamo con mano proprio le difficoltà delle neomamme lavoratrici a tornare al lavoro. Coniugare l’essere mamma al proprio lavoro diventa difficile se noi “politica” non mettiamo in campo gli strumenti necessari tali per consentire loro di tornare a riprendersi quello spazio lavorativo conquistato, tante volte, con estrema fatica.

Domanda cattivella: hai parlato di “campo largo di idee condivise”. La lista Fare Rocca Priora è un, passami il termine, laboratorio politico che va dal Pd a FdI … ma Elly lo sa?

(e qui prima sorride ma poi con molta serietà risponde) Massimiliano io sono profondamente di sinistra, non solo sono da sempre impegnata in politica e sempre dalla stessa parte e da generazioni, sono iscritta alla Cgil ma quando ho la possibilità mi sono sempre impegnata per i temi storicamente legati alla cultura di sinistra come la scuola pubblica e per tutti, l’inclusione sociale ed il sostegno alle fragilità.
Ed in più ti aggiungo che nel territorio lavoriamo sui programmi, come sempre d’altronde.
Il Pd allargò il campo già nel 2009 con il progetto civico e amministrativo Viva Rocca Priora che favorì 10 anni di buon governo e grande stabilità cn Damiano Pucci sindaco che allora proveniva da un’esperienza di centro destra con l’UdC.

Nulla di nuovo dunque.

Quindi buone idee e capacità di realizzarle al servizio della comunità?

Certo che si. Poi alle persone interessa cosa faremo per loro e io di quello ti voglio parlare

Non ti nascondo che questo tuo approccio alla Politica, con la P maiuscola mi piace assai ma ora viene il meglio: cosa vuol lasciare alla tua città?

Mi impegnerò a restituire a Rocca Priora un asilo nido implementando maggiormente i servizi all’infanzia comunali e questa sarà un’opportunità per le famiglie ma creerà anche un importante indotto lavorativo.
Con la squadra di governo lavoreremo molto sul tema della disabilità e dell’inclusione a tutti i livelli riservando una quota di bilancio comunale per sostenere chi non ce la fa.

Federica se hai dato una occhiata alle altre mie interviste sai che sono solito chiudere con due sogni da realizzare con la “famosa” bacchetta magica.
Che sogno vuoi per la tua famiglia? E che sogno vuoi realizzare per la tua città?

Sono una donna molto concreta e per Rocca Priora vorrò lavorare, durante questo mandato, alla realizzazione di due strutture che la comunità attende da tempo:
una casa della musica e delle arti per restituire una struttura alla nostra realtà bandistica che è un’eccellenza regionale e per tutti quelli che fanno cultura sul territorio e una palestra per le Scuole Medie da utilizzare anche per le attività pomeridiane.
Nonostante l’altezza
– sorride – devi saper che sono stata un’accanita pallavolista e non abbiamo mai avuto una palestra che potesse ospitare un campo regolare.
Per la “Federica bambina” ma per molte delle mie colleghe sportive era una sogno poter avere un palestra adeguata. Lavorerò per realizzare questo.

Ho letto serenità negli occhi di Federica durante tutta questa intervista. L’immagine che mi lascia è di una donna energica ma che riesce ad emozionarsi di fronte alle piccole cose e questo suo profondo legale con Rocca Priora si tocca profondamente.
Grazie ancora …

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Cronaca

Guidonia Montecelio, botte tra ladri e padrone di casa: arrestato topo d’appartamento. E’ caccia al complice

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I Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme hanno arrestato in flagranza di reato un 23enne georgiano, senza fissa dimora e con precedenti, gravemente indiziato del reato di rapina aggravata in concorso.
Lo scorso pomeriggio, a Guidonia Montecelio, località Villanova, due soggetti si sono introdotti in un appartamento di via D’Azeglio, di proprietà di un pensionato, in quel momento in vacanza all’estero. Sul cellulare del figlio dell’uomo, che vive a casa con lui, è arrivato il segnale d’allarme dell’impianto di videosorveglianza.
Il giovane nel visionare il filmato delle telecamere in tempo reale, ha effettivamente notato la presenza di 2 persone che si stavano introducendo nell’abitazione, così ha deciso di precipitarsi a casa, chiedendo aiuto anche ad alcuni amici. Arrivati presso l’abitazione, il figlio del proprietario assieme agli amici hanno notato la coppia vista poco prima nel video dell’impianto di video sorveglianza, allontanarsi con in mano dei borsoni pieni di refurtiva, tra cui orologi e gioielli. Ne è nata una violenta colluttazione, durante la quale uno dei due è riuscito a scappare.
Sul posto sono giunti anche i Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme, allertati tramite 112 dal proprietario di casa, che sono riusciti a bloccare definitivamente il 23enne, che è stato arrestato, e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria condotto presso il carcere di Roma Rebibbia, mentre sono ancora in corso le indagini per rintracciare il complice.



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