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Roma

ZAGAROLO: QUANTO COSTA IL "FANGO" DEL SINDACO PANICCIA? GIUSTIZIA FATTA PER L'EX COMANDANTE DELLA POLIZIA LOCALE ANIELLO NUNZIATA

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Il Comune, nella persona del sindaco Giovanni Paniccia è condannato a risarcire un danno patrimoniale di 12.911,42 euro oltre le spese del giudizio… si delinea un danno erariale,  chi paghera’?

 

di Cinzia Marchegiani

Zagarolo (RM) – E’ una storia che ha lasciato all’immaginario collettivo troppe considerazioni personali poichè non c’era possibilità di poter conoscere le fonti attendibili e forse perchè lo stesso ex comandante della Polizia Locale, Aniello Nunziata ha voluto che la verità emergesse da quelle carte processuali e non dalle arringhe personali,  convinto fino in fondo che la giustizia doveva fare il suo percorso. Il tempo è stato questa volta galantuomo, ma una vita è stata stravolta e condizionata da un’inchiesta che forse non doveva  partire…

Aniello Niunziata ha ritirato da pochi giorni la sentenza del Tribunale di Tivoli a firma del giudice Livio Sabatini, ha tanta amarezza dentro, la sua vita ha subito un’onta pesante che ora contrasta con quell’etica e professionalità mai scalfita emersa dalle indagini concluse. Mi accoglie nella sua casa, si legge da quelle espressioni ferme e fiere del suo volto che un’ingiustizia è stata arginata, ma che ha lasciato un immenso dolore. Lui, uomo pubblico di una città di provincia, padre e marito esemplare è stato accusato di reati che sin dall’inizio erano sconfessati dalla richiesta di archiviazione del Procuratore dott. Luigi De Ficchy.

Nunziata è stato il comandante della Polizia Locale di Zagarolo dal 1994, fino a ricevere l’incarico di Responsabile Area. “L’8 febbraio 2011 – racconta Nunziata – mi hanno rinnovato il mandato con il decreto di nomina, dove elogiavano le mie qualità ma con grande stupore il 1° Aprile, appena un mese dopo, mi viene revocato poichè lo stesso Nucleo di Valutazione, ascoltando anche il parere del Sindaco, mi giudica improvvisamente negativo all’attività, ritenendomi incapace e non all’altezza e quindi proponevano di non indicare la mia persona per i futuri incarichi.”

La tragistoria scatta con la denuncia del 26 febbraio 2011 alla stazione dei Carabinieri di Zagarolo, a firma del Sindaco Giovanni Paniccia, della Segretaria Comunale, Daniela Urtesi e il Responsabile Area Amministraiva, Annalisa Bizzocchi
che innescava le indagini nei confronti del responsabile Capo della III Area. Dichiarano che in seguito alla riunione della Giunta Comunale del 14 febbraio 2011 finalizzata alla predisposizione del bilancio 2011 si evidenziava una flessione degli incassi, il 45% in meno derivanti la gestione del parcheggio comunale presso la Stazione Ferroviaria di Zagarolo e lo stesso Nunziata non poteva  giustificare immediatamente poichè quel periodo era stato ammalato e non aveva cognizione della situazione.

Presentano ai Carabinieri  la relazione scritta consegnatagli  il 18 gennaio 2011 dal comando dei Vigili Urbani elaborata in assenza del Nunziata, dove osservavano che la comunicazione delle entrate non era conforme alla richiesta prevista dalla vigente normativa, e ne richiedevano una documentazione idonea da inviare alla Corte dei Conti che lo stesso Aniello Nunziata, in qualità di Contabile Responsabile del servizio inviava 25 febbraio 2011  dopo sollecito del 21 febbraio 2011. Dal rendiconto presentato dal Nunziata, le entrate relative alla gestione del Parcheggio della Stazione Ferroviaria era molto superiore da quelle emerse dai versamenti. Versamenti che il responsabile preposto a tale incarico, chiamato a rispondere, confermava la sua diretta collaborazione con le mansioni di riscossione e versamento in banca e che per problemi familiari aveva ritardato nei pagamenti.

Insomma Aniello Nunziata si assenta per molto tempo dal lavoro per una grave malattia e al suo ritorno si vede accusato del  reato art.328 del  Codice Penale  e dell’art. 379 del Codice Penale nonostante dalle carte processuali si evinca senza ombra di dubbio e che il responsabile aveva anche chiarito la sua posizione sollevandolo da ogni responsabilità.

Pochi mesi più tardi il Procuratore della Repubblica presso il Tribunali di Tivoli, il dott. De Ficchy, chiedeva l’archiviazione del procedimento al Giudice per le indagini preliminari nel 21 ottobre del 2011, poichè rilevava dagli atti processuali e dalla scrupolosa e capillare attività di indagine dei Carabinieri di Zagarolo, che lo stesso Nunziata  non aveva praticato alcun indebito rifiuto di compiere un atto nel proprio ufficio (reato contestato 328 cp) e che la testimonianza del responsabile di tale ammanco aveva confermato  l’estraneità del comandante che in quel perido era assente dal posto di lavoro per motivi gravi di salute, anzi quando ne era venuto a conoscenza del fatto contestato, aveva redarguito  energeticamente e sollevato a versare immediatamente il denaro di cui si era ineditamente appropiatro.

Il 22 Marzo del 2012, con il decreto di archiviazione, il giudice Alfredo Bonagura disponeva la sua archiviazione.

La sentenza 2104/2013 emessa lo scorso 10 gennaio 2014 regala la vittoria e giustizia definitiva per l’ex comandante Aniello Annunziata, che però oltre a non aver visto rinnovato l’incarico dirigenziale per l’anno 2012, ha subito la cessazione anticipata dell’incarico per il mancato raggiungimento degli obiettivi contestatogli (entrate del servio parcheggio stazione ferroviaria) ma non  dimostrata delle evidenze documentali. Non vi sono più ombre, il Giudice del Lavoro Livio Sabatini, dichiara inefficace la revoca della nomina del 1° aprile 2011 comminata al comandante Nunziata e condanna il Comune di Zagarolo in persona del Sindaco protempore Giovanni Paniccia al risarcimento dell’ex comandante del danno patrimoniale (ravvisabile nella differenza economica tra quanto il ricorrente avrebbe percepito sino alla scadenza dell’incarico del 31.12.2011) dell’importo di  12.911,42 euro e del danno non patrimoniale di 1000 euro oltre gli interessi legali e rivalutazione monetaria del dovuto al soddisfo di entrabe le suddette voci nonché a rifondere le spese del giudizio di 2.100 euro oltre Iva e CPA.

Aniello Nunziata mi confida che non ritornerebbe mai in questo comune, il suo posto ora è a Montecompatri:” dopo la mia revoca avevo fatto richiesta di mobilità e con l’approvazione della Giunta ho preso incarico nel Comune  di Montecompatri, ho atteso che il predecessore andasse in pensione per insediarmi definitivamente il 4 luglio del 2011. La cosa bizzarra la riscontra dall’esito del  Nucleo di Valutazione che a Zagarolo mi aveva giudicato non idoneo, a Montecompatri la giuria (avendo un membro in comune),  ha ritenuto di assegnarmi il massimo della valutazione.”

Una storia che lascia molte interrogativi, come mai si è attivata un’indagine quando si conosceva la testimonianza del responsabile dell’ammanco? Se è stata inviata una relazione alla Corte dei Conti per l’ammanco del versamento, la Giunta comunale avrà  la stessa solerzia  nel comunicargli la verifica del danno erariale che ora si innescherebbe per il pagamento della differenza degli stipendi non percepiti per l’anno 2011 dell’ex comandante Aniello, mentre un altro comandante ha preso il suo posto vacante per i restanti mesi del 2011? E qualora si ravveda questa possibilità, chi pagherà?

Riflessioni a margine di una vittoria che riporta l’onore e la professionalità di un uomo che ha sempre fatto il suo dovere, un danno d’immagine che non doveva esserci… un danno erariale da accertare e responsabilità istituzionali, che come spesso accade, non hanno volti.

I dubbi della comunità Gabina ora hanno una sentenza, hanno prove ma soprattutto hanno la dignità di un uomo che in silenzio ha portato avanti questa battaglia di giustizia.
 

Castelli Romani

Castel Gandolfo, sulle sponde del lago appare un cartello del Comune “Attenzione pericolo di Morte”

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L’assessore Tiziano Mariani: “La settimana scorsa sono stati rinvenuti degli ordigni bellici inesplosi”

“Attenzione pericolo di morte, divieto di accesso nell’area e nello spazio lacuale antistante. Presenza di ordigni bellici inesplosi”. Questo quanto riportato dalla segnaletica, apparsa da qualche giorno e messa dal Comune di Castel Gandolfo che dice chiaramente che nel lago ci sono bombe inesplose che stanno lì dalla seconda guerra mondiale.

La segnaletica richiama due ordinanze (ndr. come scritto sui cartelli stessi) del 2013 e del 2021

Il fatto che esistano ben due ordinanze sta a significare che il pericolo della presenza di ordigni bellici si conosce da almeno 11 anni ma il segnale di pericolo, inequivocabile nella sua interpretazione, è stato messo pochi giorni fa:

Il cartello si trova sull’arenile del lago Albano di Castel Gandolfo, tra il vecchio porticciolo e il civico 7 di via dei Pescatori, vicino a un circolo di canoa direttamente con accesso in acqua per disabili.

Il cartello ha scatenato non poche polemiche e messo preoccupazione tra più di qualche operatore balneare e turistico nonché dei residenti che qualche bracciata lì intorno, almeno in questi anni e ultimi tempi, l’hanno azzardata: “Ci chiediamo perché sia comparso adesso – dicono altri residenti del posto – ci sembra davvero strano e il messaggio è inquietante: se si fa il bagno c’è il pericolo che esploda una bomba. Naturalmente vieteremo ai nostri figli di frequentare la zona, ci manca anche la disgrazia e poi magari ci sentiamo dire che ci avevano avvisato”.

Dal Comune, risponde l’assessore alle Attività produttive Tiziano Mariani: “La settimana scorsa sono stati rinvenuti degli ordigni bellici inesplosi e il Genio Civile ha provveduto alla bonifica. In via precauzionale abbiamo deciso insieme a Prefettura e Arma dei carabinieri di apporre la segnaletica e le boe che delimitano alla zona di pericolo in attesa di effettuare una bonifica più generale dell’area. Il sindaco ha già richiesto un intervento diretto della Regione o in alternativa i fondi per poter effettuare quanto prima l’intervento”.

Questi ordigni, rimasti dormienti per decenni, rappresentano un rischio reale e tangibile per chiunque si avvicini alle rive del lago. La presenza di ordigni bellici inesplosi, sebbene sorprendente nonostante abbastanza frequente nell’area dei Castelli Romani, è un fenomeno che semina paura e non incoraggia il rilancio turistico di qualità tanto auspicato per l’intera provincia. I resti dei conflitti passati continuano a emergere, minacciando la sicurezza e la stabilità delle comunità locali. Tuttavia, la loro scoperta sulle rive tranquille del Lago serve da promemoria urgente dell’importanza di affrontare questi pericoli con determinazione e urgenza. «Le autorità locali devono agire prontamente – dicono alcuni residenti – per identificare e rimuovere in modo sicuro gli ordigni bellici rimasti, proteggendo così il pubblico da potenziali rischi mortali. Allo stesso tempo, è essenziale educare il pubblico sulla natura di questa minaccia e sull’importanza di rispettare i divieti d’accesso per garantire la sicurezza di tutti». Lo scorso anno, a fine agosto, un bomba risalente alla Seconda Guerra Mondiale è stata trovata nella tarda mattinata di una tranquilla domenica nei pressi del lago. La scoperta è stata fatta da una persona che stava passeggiando lungo il percorso naturalistico di via dei Pescatori. Scattato l’allarme alle forze dell’ordine, sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia di Castel Gandolfo. La bomba, una spoletta lunga 10 centimetri non pericolosa, al momento del ritrovamento si trovava a qualche metro di distanza dalla riva. Il cartello apparso pochi giorno fa lascia presagire che il pericolo sia davvero concreto.

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Castelli Romani

Rocca Priora, elezioni: intervista a 360 gradi a Federica Lavalle

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Federica Lavalle, classe 1981, sposata, mamma di Lorenzo e Matteo. A leggere il suo curriculum vitae ci si accorge che in poco più di 40 anni ha un bel bagaglio di esperienze qualificate ed importanti in vari ambiti.

Giornalista, una laurea ed un master in economia sullo sviluppo sostenibile. A tutto ciò si aggiunge un passato da vicesindaco ed assessore ai Servizi Sociali, vicesegretario provinciale del Pd, presidente del Gal e consigliere metropolitano di Roma Capitale. Soprattutto una mamma super impegnata.

Ci diamo del tu? Ma dove lo trovi tutto questo tempo?

(sorride ed arrossisce insieme) Si si diamoci del tu. Vivo la vita con grande energia.
Sono sempre stata, sin dai tempi della scuola, una ragazza molto impegnata che ha cercato di cogliere i tanti aspetti che la vita ci pone di fronte e ringrazio la mia mia famiglia, da sempre attiva ed attenta nel campo sociale, che è stata un ulteriore stimolo alla mia attività politica

Quindi la politica non è stata una scelta ma una evoluzione del percorso?

Certo che si. Quando militi in un partito capisci, comprendi e, soprattutto tocchi con mano le problematiche delle persone ed allora la politica diventa impegno sociale finalizzato a lavorare per migliorare le cose.

Prima di questa nostra chiacchierata ho girato un po’ per Rocca Priora.
La “vox populi”, la piazza diciamo, mi parla di te come una persona capace di ascoltare e poi realizzare, dare consistenza a quelle parole ascoltate.
Spiegami un po’ …

Davvero? – risponde con estremo entusiasmo – mi fa piacere perché è l’ulteriore riprova di quella che è la mia Storia ed il mio modo di essere che nasce proprio dalla mia innata voglia di ascoltare le storie delle persone, le loro esperienze ed empatizzare con la comunità che mi onoro di rappresentare.

Mi piace dare risposte concrete dopo avere ascoltato e capito.
Tutto ciò diventa, per me, il valore aggiunto al mio agire politico.
Ho avuto il privilegio di porre in essere tutta una serie di progetti realizzati proprio grazie a questo approccio: dal Teatro delle Fontanacce nato dall’impulso realizzato della comunità roccapriorese e realizzato grazie al grosso impegno di Massimo e Luciana Frazzetto passando poi al Museo Benedetto Robazza che fu la realizzazione di un sogno condiviso da molti che io, allora assessore alle Politiche Sociali e Culturali ebbi l’onore di far nascere con l’aiuto, il sostegno, i consigli, la grande generosità di Luciana Vinci e dello stesso maestro Robazza.
Il Narciso un progetto che veniva dal basso e dall’unione di tutte le associazioni locali e che divenne un punto di riferimento dell’associazionismo stesso.

E poi mi hanno raccontato la tua dedizione completa alla scuola Materna comunale gratuita.

E si! Uno dei progetti che resta vivo nel mio cuore di mamma.
Qui ci fu la spinta con in aggiunta la necessità raccolta dalle famiglie, dalle mamme roccaprioresi. Come ti ho già detto la volta precedente capimmo e toccamo con mano proprio le difficoltà delle neomamme lavoratrici a tornare al lavoro. Coniugare l’essere mamma al proprio lavoro diventa difficile se noi “politica” non mettiamo in campo gli strumenti necessari tali per consentire loro di tornare a riprendersi quello spazio lavorativo conquistato, tante volte, con estrema fatica.

Domanda cattivella: hai parlato di “campo largo di idee condivise”. La lista Fare Rocca Priora è un, passami il termine, laboratorio politico che va dal Pd a FdI … ma Elly lo sa?

(e qui prima sorride ma poi con molta serietà risponde) Massimiliano io sono profondamente di sinistra, non solo sono da sempre impegnata in politica e sempre dalla stessa parte e da generazioni, sono iscritta alla Cgil ma quando ho la possibilità mi sono sempre impegnata per i temi storicamente legati alla cultura di sinistra come la scuola pubblica e per tutti, l’inclusione sociale ed il sostegno alle fragilità.
Ed in più ti aggiungo che nel territorio lavoriamo sui programmi, come sempre d’altronde.
Il Pd allargò il campo già nel 2009 con il progetto civico e amministrativo Viva Rocca Priora che favorì 10 anni di buon governo e grande stabilità cn Damiano Pucci sindaco che allora proveniva da un’esperienza di centro destra con l’UdC.

Nulla di nuovo dunque.

Quindi buone idee e capacità di realizzarle al servizio della comunità?

Certo che si. Poi alle persone interessa cosa faremo per loro e io di quello ti voglio parlare

Non ti nascondo che questo tuo approccio alla Politica, con la P maiuscola mi piace assai ma ora viene il meglio: cosa vuol lasciare alla tua città?

Mi impegnerò a restituire a Rocca Priora un asilo nido implementando maggiormente i servizi all’infanzia comunali e questa sarà un’opportunità per le famiglie ma creerà anche un importante indotto lavorativo.
Con la squadra di governo lavoreremo molto sul tema della disabilità e dell’inclusione a tutti i livelli riservando una quota di bilancio comunale per sostenere chi non ce la fa.

Federica se hai dato una occhiata alle altre mie interviste sai che sono solito chiudere con due sogni da realizzare con la “famosa” bacchetta magica.
Che sogno vuoi per la tua famiglia? E che sogno vuoi realizzare per la tua città?

Sono una donna molto concreta e per Rocca Priora vorrò lavorare, durante questo mandato, alla realizzazione di due strutture che la comunità attende da tempo:
una casa della musica e delle arti per restituire una struttura alla nostra realtà bandistica che è un’eccellenza regionale e per tutti quelli che fanno cultura sul territorio e una palestra per le Scuole Medie da utilizzare anche per le attività pomeridiane.
Nonostante l’altezza
– sorride – devi saper che sono stata un’accanita pallavolista e non abbiamo mai avuto una palestra che potesse ospitare un campo regolare.
Per la “Federica bambina” ma per molte delle mie colleghe sportive era una sogno poter avere un palestra adeguata. Lavorerò per realizzare questo.

Ho letto serenità negli occhi di Federica durante tutta questa intervista. L’immagine che mi lascia è di una donna energica ma che riesce ad emozionarsi di fronte alle piccole cose e questo suo profondo legale con Rocca Priora si tocca profondamente.
Grazie ancora …

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Cronaca

Guidonia Montecelio, botte tra ladri e padrone di casa: arrestato topo d’appartamento. E’ caccia al complice

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I Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme hanno arrestato in flagranza di reato un 23enne georgiano, senza fissa dimora e con precedenti, gravemente indiziato del reato di rapina aggravata in concorso.
Lo scorso pomeriggio, a Guidonia Montecelio, località Villanova, due soggetti si sono introdotti in un appartamento di via D’Azeglio, di proprietà di un pensionato, in quel momento in vacanza all’estero. Sul cellulare del figlio dell’uomo, che vive a casa con lui, è arrivato il segnale d’allarme dell’impianto di videosorveglianza.
Il giovane nel visionare il filmato delle telecamere in tempo reale, ha effettivamente notato la presenza di 2 persone che si stavano introducendo nell’abitazione, così ha deciso di precipitarsi a casa, chiedendo aiuto anche ad alcuni amici. Arrivati presso l’abitazione, il figlio del proprietario assieme agli amici hanno notato la coppia vista poco prima nel video dell’impianto di video sorveglianza, allontanarsi con in mano dei borsoni pieni di refurtiva, tra cui orologi e gioielli. Ne è nata una violenta colluttazione, durante la quale uno dei due è riuscito a scappare.
Sul posto sono giunti anche i Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme, allertati tramite 112 dal proprietario di casa, che sono riusciti a bloccare definitivamente il 23enne, che è stato arrestato, e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria condotto presso il carcere di Roma Rebibbia, mentre sono ancora in corso le indagini per rintracciare il complice.



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