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Roma

ROMA NDRANGHETA: SEQUESTRATO IL GRAND HOTEL DEL GIANICOLO OLTRE AD ALTRI BENI PER CIRCA 7 MLN DI EURO ALLA COSCA GALLICO.

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Tempo di lettura 2 minuti I provvedimenti di sequestro traggono origine dalle nuove tranche dell’operazione “Cosa Mia”

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Redazione

Roma – Prosegue, senza soluzione di continuità, l’aggressione ai patrimoni illecitamente acquisiti da parte di soggetti appartenenti alla ‘ndrangheta.
Su disposizione del Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, la Polizia di Stato ha eseguito due provvedimenti di sequestro dei beni nei confronti dell’Avv. MINASI Vincenzo cl.56 e dell’imprenditore MATTIANI Pasquale cl.’63, entrambi ritenuti contigui alla cosca di ‘ndrangheta “GALLICO”  operante sul territorio di Palmi e con ramificazioni nel nord Italia.
I provvedimenti di sequestro traggono origine dalle nuove tranche dell’operazione “COSA MIA”, frutto di indagini coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria.
L’avvocato Vincenzo MINASI è stato ritenuto, nell’ambito della suddetta operazione, “consigliori” della famiglia Gallico e curatore dei loro interessi economici. Lo stesso ha, infatti,  costituito società sia nel nord Italia che all’estero col fine di acquistare diversi immobili in nome e per conto della predetta cosca.
Il Tribunale – Sez. Mis. Prev. di Reggio Calabria, accogliendo le risultanze delle correlate indagini patrimoniali, ha disposto a carico del MINASI il sequestro di diversi beni mobili, immobili e società in Lombardia e Calabria e più in particolare:
•    Un fabbricato e due appezzamenti di terreno siti nel comune di Alserio (CO);
•    Due fabbricati di cui uno a tre piani fuori terra con seminterrato sito in Como;
•    Un fabbricato a tre piani fuori terra con seminterrato sito nel comune di Fino Mornasco (CO);
 
       
QUESTURA di REGGIO CALABRIA

•    Due terreni siti nel comune di Rizziconi (RC) di oltre 30.000 ettari;
•    Quote sociali e patrimonio aziendale della società “SAK s.r.l.”, avente sede legale in Alserio (CO) esercente l’attività di gestione di ristoranti, pizzerie, tavole calde e fredde, bar e gelateria con commercio al minuto;
•    Quote sociali e patrimonio aziendale della società “INTERCISA s.r.l.”, avente sede legale in Fino Mornasco (CO) esercente l’attività di intermediazione e consulenza per la cessione e l’affitto di beni mobili ed immobili ed aziende;
•    Tre veicoli di cui un fuoristrada HAMMER, una Jaguar ed una moto;
•    Due polizze assicurative e conti correnti.
    Il provvedimento di sequestro a carico di MATTIANI Pasquale, fa seguito ad analoghi provvedimenti eseguiti nei decorsi mesi di novembre’13 e gennaio’14. In quelle occasioni venne sequestrato un ingente patrimonio, comprendente società e numerosi beni mobili e immobili tra cui due alberghi a quattro stelle, l’hotel “ARCOBALENO” sito in Palmi e il prestigioso «GRAND HOTEL DEL GIANICOLO» sito in Roma.
Con quest’ultimo provvedimento il Tribunale – Sez. Mis. Prev. di Reggio Calabria ha sequestrato una lussuosa villa a due piani fuori terra con ampia corte, sita in località panoramica di Palmi, di proprietà del predetto MATTIANI Pasquale.
         Il valore del patrimonio complessivamente sequestrato ammonta a circa sette milioni di euro.

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Metropoli

Colleferro, furto al supermercato: arrestato un 27enne

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COLLEFERRO – I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Colleferro hanno arrestato in flagranza di reato un 27enne georgiano, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato di furto aggravato nei pressi di un noto supermercato di Colleferro.

Nello specifico, ieri pomeriggio, i militari nel corso di mirati servizi di prevenzione nei pressi delle attività commerciali, hanno ricevuto una segnalazione da parte degli addetti alla sicurezza interna di un centro commerciale. I militari sono intervenuti rapidamente all’interno del supermercato dove hanno bloccato il 27enne. Il giovane aveva effettuato il pagamento di alcuni prodotti, del valore di pochi euro, oltrepassando poi le barriere antitaccheggio con lo zaino pieno di prodotti per l’estetica e repellenti anti-zanzare del valore complessivo di circa 450 euro. I militari, oltre ad acquisire la denuncia del responsabile dell’esercizio commerciale, hanno anche acquisito le immagini del sistema di videosorveglianza che documentano gli attimi in cui l’uomo si è impossessato della refurtiva, interamente restituita all’avente diritto.

Nella mattinata, il Tribunale di Velletri ha convalidato l’arresto e condannato il 27enne a quattro mesi di reclusione (con pena sospesa) e 200 euro di ammenda, previo patteggiamento.

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Cronaca

Ardea, beccati in flagrante mentre tentano una rapina in casa

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ARDEA (RM) – I Carabinieri della Tenenza di Ardea hanno arrestato in flagranza due uomini italiani, un 46enne e un 47enne, già noti alle forze dell’ordine, gravemente indiziati per il reato di tentata rapina ai danni di un commerciante, 58enne.
La scorsa notte, una ragazza si è presentata presso gli uffici della Tenenza dei Carabinieri di Ardea, chiedendo aiuto e denunciando un furto in atto presso la propria abitazione di Ardea, via Modena.
Ragion per cui, due Carabinieri, liberi dal servizio e in borghese, acquisita la segnalazione, si sono recati immediatamente presso l’abitazione della donna dove hanno trovato un uomo in fase di colluttazione con il padre della ragazza. Immediatamente bloccato, i Carabinieri, su indicazioni della vittima, hanno appurato della presenza di un secondo complice e si sono messi alla ricerca dell’uomo che, prima dell’arrivo dei militari si era dileguato nei campi limitrofi, ma è stato immediatamente rintracciato e bloccato a circa 50 metri di distanza, nascosto tra gli arbusti.
La vittima, soccorsa, è stata trasportata presso l’Ospedale Sant’Anna di Pomezia, per le escoriazioni riportate durante la colluttazione ricevendo cinque giorni di prognosi.
I Carabinieri, ricostruendo la dinamica dei fatti, hanno appurato che, i due indagati si erano introdotti all’interno della cantina, con l’intento di asportare generi alimentari (olio e vino).
Per questo motivo, i due indagati, sono stati arrestati e condotti in caserma e sottoposti agli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo. Al termine dello stesso, il giudice ha convalidato l’arresto per entrambi e disposto per loro la misura cautelare degli arresti domiciliari.



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Cronaca

Marcellina, perseguita moglie e figlia dagli arresti domiciliari: portato in carcere

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I Carabinieri della Stazione di Marcellina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari con custodia in carcere a carico di un uomo italiano di 55 anni.
L’esecuzione del provvedimento da parte dei Carabinieri rappresenta l’epilogo di attività investigative mirate a far emergere i molteplici e duraturi comportamenti violenti denunciati dalla ex moglie dell’uomo, costretta a subire le vessazioni del compagno per lunghi periodi, oltre che frequenti violenze fisiche e psicologiche, fino a quando decideva di porre fine alla relazione.
A gennaio dello scorso anno, l’uomo usava violenza anche nei confronti della figlia, all’epoca 17enne, colpevole di essere andata a mangiare una pizza con sua madre, causandole lesioni al volto. Quest’evento ha convinto la donna a denunciare tutto, compresi i maltrattamenti subiti in passato, oltre l’ultimo gravissimo evento a danno della figlia. All’uomo veniva applicato il divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico, e divieto dio comunicazione con la parte offesa.
L’uomo, non rispettando il divieto imposto, inviava messaggi minacciosi tramite social network alla ex moglie ed alla propria figlia, cercando di influenzare le loro deposizioni nel processo che si stava svolgendo a suo carico, arrivando a minacciarle anche in aula di tribunale.
In considerazione dei gravissimi fatti accaduti, dell’inosservanza della misura cautelare imposta al 55enne e della necessità di salvaguardare l’incolumità delle donne vittime di violenza, la Procura della Repubblica richiedeva ed otteneva dal Tribunale di Tivoli l’emissione di un aggravamento della misura cautelare in atto con quella della custodia cautelare in carcere, che veniva eseguita lo scorso 9 maggio dai Carabinieri di Marcellina, che traevano in arresto il soggetto e lo conducevano presso la casa Circondariale di Rebibbia.



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