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Roma

ZAGAROLO, APPALTO LETALE: PARTE L'INCHIESTA DE L'OSSERVATORE D'ITALIA

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Tempo di lettura 5 minuti Il caso di Ilaria Raschiatore la bimba morta a 4 anni sotto il peso di un cancello non in sicurezza di una scuola

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La gara di appalto vinta nel lontano 22 dicembre 2009, ancora trascina con se sospetti mai chiariti anche sulla ditta vincitrice, la ATI Anemone Costruzioni S.r.l. – Tecno Edil S.r.l. viste le ultime notizie giudiziarie a carico di Anemone e Balducci.

 

Al fine di dare una maggiore diffusione all'inchiesta del nostro giornale in merito al caso della famiglia Raschiatore di seguito pubblichiamo l'articolo al quale abbiamo dedicato l'apertura del nostro sfogliabile L'Osservatore d'Italia virtual paper di martedì 30 settembre 2014

 

di Cinzia Marchegiani

Zagarolo (RM) – La famiglia Raschiatore ancora non conosce le comunicazioni ufficiali di, Regione Lazio, Comune di Zagarolo, e ditta appaltatrice, in merito al blocco dei lavori dell’edificio scolastico dedicato alla loro figlia Ilaria, morta a quattro anni nel 2004, sotto il peso di un cancello non in sicurezza in una scuola materna di Zagarolo. Dopo la posa della prima pietra, i lavori non sono mai iniziati e adesso nessuno in Comune sa dare spiegazioni supportate da pezzi di carta.

Si parla di un cantiere milionario, con più di qualche ombra, che adesso sembra lo si voglia pian piano far scivolare nel dimenticatoio. Sensibilmente provati dalle non risposte e la mancanza di capacità nel gestire l’intero progetto da parte degli amministratori, i genitori di Ilaria vogliono andare fino in fondo e trovare la verità: nel tempo sono state profuse le più svariate giustificazioni, in primis dal Sindaco Giovanni Paniccia e l’Assessore ai Lavori Pubblici, Antonella Bonamoneta. In questa direzione parte l’inchiesta de l’Osservatore d’Italia in merito alle verità finora sottaciute che avvolgono l’opera fantasma che doveva già essere costruita da quella gara di appalto vinta nel lontano 22 dicembre 2009, che tra l’altro, ancora trascina con se sospetti mai chiariti anche sulla ditta vincitrice, la ATI Anemone Costruzioni S.r.l. – Tecno Edil S.r.l. viste le ultime notizie giudiziarie a carico di Anemone e Balducci. E non mancheranno colpi di scena in ambito giudiziario. L’Osservatore d’Italia silente ha seguito questa tragedia sin dall’inizio, scegliendo la linea dell’inchiesta e non dello scoop, soprattutto per dimostrare che il giornalismo non è soltanto sensazionalismo, ma rispetto per i cittadini, i lettori. Quel rispetto che molti cittadini cercano ma spesso non trovano. Siamo stati presenti come testimoni all’incontro avvenuto lo scorso 1° settembre 2014 presso l’ufficio del sindaco di Zagarolo e i coniugi Raschiatore. Si deve a Liliana Pantanella e Corrado Raschiatore la nascita di questa opera edilizia scolastica, concessa dopo tante lettere e pressante lavoro presso la Regione Lazio. Grazie a loro la Regione Lazio veniva a conoscenza della necessità di una scuola che riuscisse a garantire la sicurezza dei bambini. Il 16 giugno 2006 Liliana e Corrado scrivevano all’allora Presidente Piero Marazzo: “L’episodio si sarebbe potuto evitare se la nostra città fosse stata provvista di un asilo nido adeguato alle esigenze ed alla sicurezza dei bambini – scrivevano – […] nonostante gli sforzi dell’Amministrazione Regionale da lei guidata che ha previsto il finanziamento per una ristrutturazione dell’immobile, e dell’amministrazione che ha provveduto alla sistemazione di alcune parti dell’edificio, lo stesso rimane inadeguato alle esigenze della nostra comunità.” Il 15 maggio 2007, con un ulteriore lettera veniva sollecitata la Regione Lazio, il finanziamento di 4 milioni e 600 mila euro a luglio 2007 per la costruzione della nuova scuola, a nome della piccola Ilaria. Arriva l’appuntamento del 1° settembre 2014 al Comune di Zagarolo, Liliana e Corrado sono stati convocati a seguito di tutto quel “rumore” ed eco dovuto al loro coraggio: il risalto della loro petizione partita a luglio, incoraggiat da un fiume di promesse ricevute durante l’estate (dove sistematicamente veniva posticipata e assicurata la data dell’inizio lavoro). Ma quell’incontro confermerà per l’ennesima volta un nulla di fatto, uno schiaffo alla speranza di ricevere una risposta concreta. Una palese mancanza di sensibilità nei confronti di coloro che hanno lottato contro un dolore provocato dalla totale assenza di sucerezza in ambito scolastico. Ecco l’incontro: Il Sindaco non ha nulla da dire, solo che in merito alla petizione inviata a Matteo Renzi, è stata inviata una email dal sotto segretario Graziano Del Rio che chiede alla Regione e al Comune informazioni sul tema ”al fine di dare risposta puntuale ai cittadini.” L’osservatore d’Italia presente all’incontro fa notare che il costo della scuola è lievitato e che dovrebbe essere rifatta la gara di appalto: al sindaco Paniccia non risulta, chiama in difesa Francesco Melis, Area lavori Pubblici e Patrimonio, che giustificherà il blocco dei lavori scaricando le responsabilità alla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio che avrebbe dato parere favorevole con delle prescrizioni: presunti problemi alle fondamenta che devono salvaguardare l’integrità delle tombe ritrovate. Il verdetto di Melis è che i progettisti della ditta stanno rifacendo il progetto, dove occorre rifare il calcolo del cemento armato, dopo di ché la palla ripassa alla commissione regionale che deve valutare il nuovo progetto. Melis giustifica tra l’altro il fermo delle opere di costruzione poiché dal 2009 sono cambiate due normative sismiche. E verrebbe da chiedersi: “ma cosa hanno fatto finora? Eppure la disamina con la ditta Consorzio Italwork s.r.l. era terminata il 24 maggio 2010 con sentenza dello TAR Lazio. Cominciano ad entrare altre figure nel Comune: il segretario comunale Daniela Urtesi e l’assessore al bilancio Maurizo Colabucci. Tutti in palese imbarazzo e di nuovo senza alcun documento da fornire ai coniugi Raschiatore. Quest’ultimi rivolgeranno parole durissime, di totale rimprovero verso tutti i convenuti che si sono dimostrati incapaci di rispondere a dei quesiti con dei pezzi di carta. Ma a quell’appuntamento, non si è neppure presentata Antonella Bonamoneta, l’assessore ai Lavori Pubblici. Paniccia leggerà un suo sms: “a causa febbre di tutti i suoi colleghi si è dovuta presentare presto in Regione Lazio”. La stessa fine l’ha fatta Daniele Leodori: assente! Ai genitori di Ilaria è stato comunicto il nulla più assoluto. Liliana e Corrado erano inconsciamente consapevoli di quest’ennesimo epilogo e hanno chiesto a l’Osservatore d’Italia di partecipare come testimone all’incontro. In mancanza di documenti ufficiali che dovrebbero, ad onor del vero, sostenere le tesi verbali, come giornalista di questo quotidiano ho protocollato lo stesso giorno la richiesta per accedere agli atti nell’ottica di una seria ricostruzione dello scenario. Le fattive incongruenze rilevate continuano nelle chiamate telefoniche ai Raschiatore, dove questa volta si spiegherà, sempre a parole, che la ditta sta rifacendo tutto il calcolo del computo metrico, poiché quest’ultima si assume il costo maggiorato maturato negli anni, e quando sarà perfetto, altrimenti pena il rigetto, potrà essere presentato alla commissione esaminatrice. Liliana e Corrado avevano chiesto anche un incontro con Nicola Zingaretti che come da programma doveva partecipare alla Festa del PD organizzata per tre giorni a Zagarolo Tre giorni di festa (19/20/21 settembre 2014) senza Zingaretti. L’epilogo della festa del PD finisce con la scesa in campo di Liliana e Corrado, supportati dai loro stessi familiari che dopo la prima battuta di Daniele Leodori “se qualcuno aveva domande da fare”, rimandano al mittente che sono loro a dover dare delle risposte. Nessuno su quel palco riuscirà a raccontare i fatti oggettivi che impediscono la realizzazione di questa scuola. Tutti i componenti del PD della Regione Lazio scenderanno dal palco, Leodori, assieme a Piero Petrassi, Massimiliano Valeriani, Rodolfo Lena, Simone Lupi: un congedo nell’imbarazzo e nell’incredulità. Solo Paniccia rimarrà sul palco, che facendo da capro espiatorio, diventa il martire di turno che si assume tutte le responsabilità…dimenticando che egli stesso è il primo responsabile, eletto sindaco e in carica dal 2010, ha condotto la cerimonia della posa della prima pietra ad ottobre 2012, e doveva seguire questo progetto per la comunità di cui fa capo. Corrado comunica alla sottoscritta che la segreteria di Zingaretti, la scorsa settimana gli ha inviato una email in riposta alla loro, dove si conferma che stanno acquisendo la documentazione presso l’Assessorato regionale competente, utile per fornire una risposta in merito alla vicenda. Tutto è stato leso, la dignità di queste persone, genitori che oltre a non avere tra le loro braccia Ilaria devono combattere contro la superficialità, le incapacità e la insensibilità di chi ad oggi è titolare di un completo fallimento di un progetto. Materialmente Liliana e Corrado sono stati trascinati per i capelli su quella piazza dove hanno gridato “vergogna”, e questo episodio agli occhi di chi vive questa comunità è inconcepibile, come lo è la mancanza di risposte esaurienti lì su quel palco, che poteva essere davvero un occasione per spiegare a quell’esiguo pubblico, concretamente i documenti mai distribuiti. Una festa del PD che farà parlare di se anche per la poca partecipazione, molti dicono un fallimento annunciato. Corrado Raschiatore ora lo grida a chiare lettere:”Noi vogliamo una scuola pulita e che sia fatto tutto alla luce del sole e quindi rifacessero la gara, che le ditte in cerca di lavoro ce ne sono tante”
 

Castelli Romani

Castel Gandolfo, sulle sponde del lago appare un cartello del Comune “Attenzione pericolo di Morte”

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L’assessore Tiziano Mariani: “La settimana scorsa sono stati rinvenuti degli ordigni bellici inesplosi”

“Attenzione pericolo di morte, divieto di accesso nell’area e nello spazio lacuale antistante. Presenza di ordigni bellici inesplosi”. Questo quanto riportato dalla segnaletica, apparsa da qualche giorno e messa dal Comune di Castel Gandolfo che dice chiaramente che nel lago ci sono bombe inesplose che stanno lì dalla seconda guerra mondiale.

La segnaletica richiama due ordinanze (ndr. come scritto sui cartelli stessi) del 2013 e del 2021

Il fatto che esistano ben due ordinanze sta a significare che il pericolo della presenza di ordigni bellici si conosce da almeno 11 anni ma il segnale di pericolo, inequivocabile nella sua interpretazione, è stato messo pochi giorni fa:

Il cartello si trova sull’arenile del lago Albano di Castel Gandolfo, tra il vecchio porticciolo e il civico 7 di via dei Pescatori, vicino a un circolo di canoa direttamente con accesso in acqua per disabili.

Il cartello ha scatenato non poche polemiche e messo preoccupazione tra più di qualche operatore balneare e turistico nonché dei residenti che qualche bracciata lì intorno, almeno in questi anni e ultimi tempi, l’hanno azzardata: “Ci chiediamo perché sia comparso adesso – dicono altri residenti del posto – ci sembra davvero strano e il messaggio è inquietante: se si fa il bagno c’è il pericolo che esploda una bomba. Naturalmente vieteremo ai nostri figli di frequentare la zona, ci manca anche la disgrazia e poi magari ci sentiamo dire che ci avevano avvisato”.

Dal Comune, risponde l’assessore alle Attività produttive Tiziano Mariani: “La settimana scorsa sono stati rinvenuti degli ordigni bellici inesplosi e il Genio Civile ha provveduto alla bonifica. In via precauzionale abbiamo deciso insieme a Prefettura e Arma dei carabinieri di apporre la segnaletica e le boe che delimitano alla zona di pericolo in attesa di effettuare una bonifica più generale dell’area. Il sindaco ha già richiesto un intervento diretto della Regione o in alternativa i fondi per poter effettuare quanto prima l’intervento”.

Questi ordigni, rimasti dormienti per decenni, rappresentano un rischio reale e tangibile per chiunque si avvicini alle rive del lago. La presenza di ordigni bellici inesplosi, sebbene sorprendente nonostante abbastanza frequente nell’area dei Castelli Romani, è un fenomeno che semina paura e non incoraggia il rilancio turistico di qualità tanto auspicato per l’intera provincia. I resti dei conflitti passati continuano a emergere, minacciando la sicurezza e la stabilità delle comunità locali. Tuttavia, la loro scoperta sulle rive tranquille del Lago serve da promemoria urgente dell’importanza di affrontare questi pericoli con determinazione e urgenza. «Le autorità locali devono agire prontamente – dicono alcuni residenti – per identificare e rimuovere in modo sicuro gli ordigni bellici rimasti, proteggendo così il pubblico da potenziali rischi mortali. Allo stesso tempo, è essenziale educare il pubblico sulla natura di questa minaccia e sull’importanza di rispettare i divieti d’accesso per garantire la sicurezza di tutti». Lo scorso anno, a fine agosto, un bomba risalente alla Seconda Guerra Mondiale è stata trovata nella tarda mattinata di una tranquilla domenica nei pressi del lago. La scoperta è stata fatta da una persona che stava passeggiando lungo il percorso naturalistico di via dei Pescatori. Scattato l’allarme alle forze dell’ordine, sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia di Castel Gandolfo. La bomba, una spoletta lunga 10 centimetri non pericolosa, al momento del ritrovamento si trovava a qualche metro di distanza dalla riva. Il cartello apparso pochi giorno fa lascia presagire che il pericolo sia davvero concreto.

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Castelli Romani

Rocca Priora, elezioni: intervista a 360 gradi a Federica Lavalle

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Federica Lavalle, classe 1981, sposata, mamma di Lorenzo e Matteo. A leggere il suo curriculum vitae ci si accorge che in poco più di 40 anni ha un bel bagaglio di esperienze qualificate ed importanti in vari ambiti.

Giornalista, una laurea ed un master in economia sullo sviluppo sostenibile. A tutto ciò si aggiunge un passato da vicesindaco ed assessore ai Servizi Sociali, vicesegretario provinciale del Pd, presidente del Gal e consigliere metropolitano di Roma Capitale. Soprattutto una mamma super impegnata.

Ci diamo del tu? Ma dove lo trovi tutto questo tempo?

(sorride ed arrossisce insieme) Si si diamoci del tu. Vivo la vita con grande energia.
Sono sempre stata, sin dai tempi della scuola, una ragazza molto impegnata che ha cercato di cogliere i tanti aspetti che la vita ci pone di fronte e ringrazio la mia mia famiglia, da sempre attiva ed attenta nel campo sociale, che è stata un ulteriore stimolo alla mia attività politica

Quindi la politica non è stata una scelta ma una evoluzione del percorso?

Certo che si. Quando militi in un partito capisci, comprendi e, soprattutto tocchi con mano le problematiche delle persone ed allora la politica diventa impegno sociale finalizzato a lavorare per migliorare le cose.

Prima di questa nostra chiacchierata ho girato un po’ per Rocca Priora.
La “vox populi”, la piazza diciamo, mi parla di te come una persona capace di ascoltare e poi realizzare, dare consistenza a quelle parole ascoltate.
Spiegami un po’ …

Davvero? – risponde con estremo entusiasmo – mi fa piacere perché è l’ulteriore riprova di quella che è la mia Storia ed il mio modo di essere che nasce proprio dalla mia innata voglia di ascoltare le storie delle persone, le loro esperienze ed empatizzare con la comunità che mi onoro di rappresentare.

Mi piace dare risposte concrete dopo avere ascoltato e capito.
Tutto ciò diventa, per me, il valore aggiunto al mio agire politico.
Ho avuto il privilegio di porre in essere tutta una serie di progetti realizzati proprio grazie a questo approccio: dal Teatro delle Fontanacce nato dall’impulso realizzato della comunità roccapriorese e realizzato grazie al grosso impegno di Massimo e Luciana Frazzetto passando poi al Museo Benedetto Robazza che fu la realizzazione di un sogno condiviso da molti che io, allora assessore alle Politiche Sociali e Culturali ebbi l’onore di far nascere con l’aiuto, il sostegno, i consigli, la grande generosità di Luciana Vinci e dello stesso maestro Robazza.
Il Narciso un progetto che veniva dal basso e dall’unione di tutte le associazioni locali e che divenne un punto di riferimento dell’associazionismo stesso.

E poi mi hanno raccontato la tua dedizione completa alla scuola Materna comunale gratuita.

E si! Uno dei progetti che resta vivo nel mio cuore di mamma.
Qui ci fu la spinta con in aggiunta la necessità raccolta dalle famiglie, dalle mamme roccaprioresi. Come ti ho già detto la volta precedente capimmo e toccamo con mano proprio le difficoltà delle neomamme lavoratrici a tornare al lavoro. Coniugare l’essere mamma al proprio lavoro diventa difficile se noi “politica” non mettiamo in campo gli strumenti necessari tali per consentire loro di tornare a riprendersi quello spazio lavorativo conquistato, tante volte, con estrema fatica.

Domanda cattivella: hai parlato di “campo largo di idee condivise”. La lista Fare Rocca Priora è un, passami il termine, laboratorio politico che va dal Pd a FdI … ma Elly lo sa?

(e qui prima sorride ma poi con molta serietà risponde) Massimiliano io sono profondamente di sinistra, non solo sono da sempre impegnata in politica e sempre dalla stessa parte e da generazioni, sono iscritta alla Cgil ma quando ho la possibilità mi sono sempre impegnata per i temi storicamente legati alla cultura di sinistra come la scuola pubblica e per tutti, l’inclusione sociale ed il sostegno alle fragilità.
Ed in più ti aggiungo che nel territorio lavoriamo sui programmi, come sempre d’altronde.
Il Pd allargò il campo già nel 2009 con il progetto civico e amministrativo Viva Rocca Priora che favorì 10 anni di buon governo e grande stabilità cn Damiano Pucci sindaco che allora proveniva da un’esperienza di centro destra con l’UdC.

Nulla di nuovo dunque.

Quindi buone idee e capacità di realizzarle al servizio della comunità?

Certo che si. Poi alle persone interessa cosa faremo per loro e io di quello ti voglio parlare

Non ti nascondo che questo tuo approccio alla Politica, con la P maiuscola mi piace assai ma ora viene il meglio: cosa vuol lasciare alla tua città?

Mi impegnerò a restituire a Rocca Priora un asilo nido implementando maggiormente i servizi all’infanzia comunali e questa sarà un’opportunità per le famiglie ma creerà anche un importante indotto lavorativo.
Con la squadra di governo lavoreremo molto sul tema della disabilità e dell’inclusione a tutti i livelli riservando una quota di bilancio comunale per sostenere chi non ce la fa.

Federica se hai dato una occhiata alle altre mie interviste sai che sono solito chiudere con due sogni da realizzare con la “famosa” bacchetta magica.
Che sogno vuoi per la tua famiglia? E che sogno vuoi realizzare per la tua città?

Sono una donna molto concreta e per Rocca Priora vorrò lavorare, durante questo mandato, alla realizzazione di due strutture che la comunità attende da tempo:
una casa della musica e delle arti per restituire una struttura alla nostra realtà bandistica che è un’eccellenza regionale e per tutti quelli che fanno cultura sul territorio e una palestra per le Scuole Medie da utilizzare anche per le attività pomeridiane.
Nonostante l’altezza
– sorride – devi saper che sono stata un’accanita pallavolista e non abbiamo mai avuto una palestra che potesse ospitare un campo regolare.
Per la “Federica bambina” ma per molte delle mie colleghe sportive era una sogno poter avere un palestra adeguata. Lavorerò per realizzare questo.

Ho letto serenità negli occhi di Federica durante tutta questa intervista. L’immagine che mi lascia è di una donna energica ma che riesce ad emozionarsi di fronte alle piccole cose e questo suo profondo legale con Rocca Priora si tocca profondamente.
Grazie ancora …

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Cronaca

Guidonia Montecelio, botte tra ladri e padrone di casa: arrestato topo d’appartamento. E’ caccia al complice

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I Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme hanno arrestato in flagranza di reato un 23enne georgiano, senza fissa dimora e con precedenti, gravemente indiziato del reato di rapina aggravata in concorso.
Lo scorso pomeriggio, a Guidonia Montecelio, località Villanova, due soggetti si sono introdotti in un appartamento di via D’Azeglio, di proprietà di un pensionato, in quel momento in vacanza all’estero. Sul cellulare del figlio dell’uomo, che vive a casa con lui, è arrivato il segnale d’allarme dell’impianto di videosorveglianza.
Il giovane nel visionare il filmato delle telecamere in tempo reale, ha effettivamente notato la presenza di 2 persone che si stavano introducendo nell’abitazione, così ha deciso di precipitarsi a casa, chiedendo aiuto anche ad alcuni amici. Arrivati presso l’abitazione, il figlio del proprietario assieme agli amici hanno notato la coppia vista poco prima nel video dell’impianto di video sorveglianza, allontanarsi con in mano dei borsoni pieni di refurtiva, tra cui orologi e gioielli. Ne è nata una violenta colluttazione, durante la quale uno dei due è riuscito a scappare.
Sul posto sono giunti anche i Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme, allertati tramite 112 dal proprietario di casa, che sono riusciti a bloccare definitivamente il 23enne, che è stato arrestato, e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria condotto presso il carcere di Roma Rebibbia, mentre sono ancora in corso le indagini per rintracciare il complice.



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